
Acufene e Otorinolaringoiatria, scrive Alessandra Brevi medico-chirurgo, specialista in Otorinolaringoiatria, che collabora con Politerapica. Il suo contributo per comprendere questo terribile disturbo è fondamentale. L’otorinolaringoiatra è il team leader nella gestione dell’acufene. La prima visita specialistica è eseguita da questo specialista quando è presente questo disturbo.
Ringraziandola, riportiamo qui di seguito il suo intervento che ci ha messo cortesemente a disposizione.
L’Acufene
L’Acufene (dal greco akouein, udire e phanein, apparire) viene descritto dal paziente come un rumore del mare, un fischio acuto, un sibilo, o come una molteplicità di suoni. Si tratta quindi di percezioni sonore in assenza di stimolazioni fisiologiche dei recettori dell’orecchio interno.
Un acufene può essere avvertito in un orecchio o in testa quando è bilaterale. Può presentarsi isolatamente come unico sintomo. Può essere invece associato ad una riduzione della capacità uditiva (ipoacusia). E’ possibile che si presenti anche insieme ad altri disturbi riferibili all’orecchio (senso di orecchio chiuso o ovattato, pressione auricolare, vertigini, disturbi dell’equilibrio).
Spesso pazienti con acufeni riferiscono anche iperacusia. Questa è una marcata intolleranza nei confronti dei rumori esterni, che può giungere alla fonofobia, vera e propria (paura nei confronti del rumore).
Malattia o sintomo
Gli acufeni quindi non sono definibili come una specifica malattia. Possono infatti costituire un sintomo di malattie, non necessariamente a carico dell’orecchio o delle vie acustiche. Tradizionalmente gli acufeni sono divisi in acufeni “oggettivi” ed acufeni “soggettivi” a seconda che il rumore possa essere percepito dall’esaminatore o solo dal paziente.
Si sta parlando di un disturbo uditivo – quello degli acufeni – molto frequente, interessando circa il 7-10% della popolazione generale.
Tabella delle possibili cause dell’acufene
Soggettivo | Oggettivo pulsante | Oggettivo non pulsante |
Cause otogene | Malformazioni artero-venose | Disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare |
Presbiacusia | Anemia | Clono dei muscoli endoauricolari e peritubarici |
Trauma acustico | Tireotossicosi | Colpo di frusta |
Ipoacusia improvvisa | Persistenza dell’arteria stapediale | |
Otosclerosi | Tumori glomici | |
Otiti medie o esterne | Ipertensione endocranica benigna | |
Sleep apnea | Stenosi dei vasi del collo | |
Autoimmunità | Carotide e bulbo giugulare alti | |
Ototossicità | ||
Cause infettive | ||
Patologie psichiatriche | ||
Disturbi neurologici | ||
Neurinoma del nervo acustico | ||
Trauma cranico | ||
Conflitti neurovascolari | ||
Ipertensione | ||
L’Otorinolaringoiatra, il team leader
L’Otorinolaringoiatra può essere considerato il team leader nella gestione dell’acufene. Questa, infatti, è la prima vista specialistica che viene eseguita quando è presente il disturbo. La visita otorinolaringoiatrica permette di studiare l’acufene, di individuare le possibili cause ed eventualmente chiedere il consulto di altri colleghi specialisti.
Mediante un’accurata anamnesi si possono valutare
- le caratteristiche dell’acufene
tonalità e pattern, sincronia con il cuore, sede, durata, intensità, continuità, progressione - i sintomi d’accompagnamento
ipoacusia, sintomi vestibolari, autofonia - la storia clinica del paziente
età, professione, trauma acustico, trauma cranico, farmaci, malattie internistiche, patologie otorinolaringoiatriche, chirurgia otorinolaringoiatrica, familiarità, stato psicofisico, patologie rachide cervicale.
Valutazione e diagnosi otorinolaringoiatrica
La valutazione clinica comprende un’esame obiettivo specialistico:
- Otoscopia\otovideoscopia che valuta
- il condotto uditivo esterno
per escludere la presenza di tappi di cerume o secrezioni patologiche come nel caso dell’otite esterna - la membrana timpanica
per escludere la presenza di perforazioni o lesioni retrotimpaniche
- il condotto uditivo esterno
- Videofibrorinoscopia che valuta la pervietà delle fosse nasali e del rinofaringe, sedi di lesioni che possono ostruire lo sbocco nasale della tuba di Eustachio
- Acumetria che valuta la percezione uditiva
La diagnostica otorinolaringoiatrica strumentale dell’acufene comprende:
- esame audiometrico tonale e l’impedenzometria
qualora si sospetti un calo dell’udito - acufenometria
permette di caratterizzare della frequenza e dell’intensità dell’acufene - potenziali evocati uditivi
permettono di studiare le vie uditive centrali
La diagnostica radiologica in caso di acufeni comprende la TAC e, o la RMN dell’orecchio. Si adottano nel sospetto di patologia infiammatoria maligna del condotto uditivo esterno, colesteatomi, traumi, otosclerosi, malformazioni, sospetta patologia neoplastica (neurinoma).
Dott.ssa Alessandra Brevi
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria