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Acufene e Otorinolaringoiatria, scrive Alessandra Brevi.

20 Aprile 2021
Acufene e Otorinolaringoiatria, scrive Alessandra Brevi

Acufene e Otorinolaringoiatria, scrive Alessandra Brevi medico-chirurgo, specialista in Otorinolaringoiatria, che collabora con Politerapica. Il suo contributo per comprendere questo terribile disturbo è fondamentale. L’otorinolaringoiatra è il team leader nella gestione dell’acufene. La prima visita specialistica è eseguita da questo specialista quando è presente questo disturbo.

Ringraziandola, riportiamo qui di seguito il suo intervento che ci ha messo cortesemente a disposizione.


L’Acufene

L’Acufene (dal greco akouein, udire e phanein, apparire) viene descritto dal paziente come un rumore del mare, un fischio acuto, un sibilo, o come una molteplicità di suoni. Si tratta quindi di percezioni sonore in assenza di stimolazioni fisiologiche dei recettori dell’orecchio interno.

Un acufene può essere avvertito in un orecchio o in testa quando è bilaterale. Può presentarsi isolatamente come unico sintomo. Può essere invece associato ad una riduzione della capacità uditiva (ipoacusia). E’ possibile che si presenti anche insieme ad altri disturbi riferibili all’orecchio (senso di orecchio chiuso o ovattato, pressione auricolare, vertigini, disturbi dell’equilibrio).

Spesso pazienti con acufeni riferiscono anche iperacusia. Questa è una marcata intolleranza nei confronti dei rumori esterni, che può giungere alla fonofobia, vera e propria (paura nei confronti del rumore).

Malattia o sintomo

Gli acufeni quindi non sono definibili come una specifica malattia. Possono infatti costituire un sintomo di malattie, non necessariamente a carico dell’orecchio o delle vie acustiche. Tradizionalmente gli acufeni sono divisi in acufeni “oggettivi” ed acufeni “soggettivi” a seconda che il rumore possa essere percepito dall’esaminatore o solo dal paziente.

Si sta parlando di un disturbo uditivo – quello degli acufeni – molto frequente, interessando circa il 7-10% della popolazione generale.

Tabella delle possibili cause dell’acufene

Soggettivo Oggettivo pulsante Oggettivo non pulsante
Cause otogene Malformazioni artero-venose Disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare
Presbiacusia Anemia Clono dei muscoli endoauricolari e peritubarici
Trauma acustico Tireotossicosi Colpo di frusta
Ipoacusia improvvisa Persistenza dell’arteria stapediale
Otosclerosi Tumori glomici
Otiti medie o esterne Ipertensione endocranica benigna
Sleep apnea Stenosi dei vasi del collo
Autoimmunità Carotide e bulbo giugulare alti
Ototossicità
Cause infettive
Patologie psichiatriche
Disturbi neurologici
Neurinoma del nervo acustico
Trauma cranico
Conflitti neurovascolari
Ipertensione

L’Otorinolaringoiatra, il team leader

L’Otorinolaringoiatra può essere considerato il team leader nella gestione dell’acufene. Questa, infatti, è la prima vista specialistica che viene eseguita quando è presente il disturbo. La visita otorinolaringoiatrica permette di studiare l’acufene, di individuare le possibili cause ed eventualmente chiedere il consulto di altri colleghi specialisti.

Mediante un’accurata anamnesi si possono valutare

  • le caratteristiche dell’acufene
    tonalità e pattern, sincronia con il cuore, sede, durata, intensità, continuità, progressione
  • i sintomi d’accompagnamento
    ipoacusia, sintomi vestibolari, autofonia
  • la storia clinica del paziente
    età, professione, trauma acustico, trauma cranico, farmaci, malattie internistiche, patologie otorinolaringoiatriche, chirurgia otorinolaringoiatrica, familiarità, stato psicofisico, patologie rachide cervicale.

Valutazione e diagnosi otorinolaringoiatrica

La valutazione clinica comprende un’esame obiettivo specialistico:

  • Otoscopia\otovideoscopia che valuta
    • il condotto uditivo esterno
      per escludere la presenza di tappi di cerume o secrezioni patologiche come nel caso dell’otite esterna
    • la membrana timpanica
      per escludere la presenza di perforazioni o lesioni retrotimpaniche
  • Videofibrorinoscopia che valuta la pervietà delle fosse nasali e del rinofaringe, sedi di lesioni che possono ostruire lo sbocco nasale della tuba di Eustachio
  • Acumetria che valuta la percezione uditiva

La diagnostica otorinolaringoiatrica strumentale dell’acufene comprende:

  • esame audiometrico tonale e l’impedenzometria
    qualora si sospetti un calo dell’udito
  • acufenometria
    permette di caratterizzare della frequenza e dell’intensità dell’acufene
  • potenziali evocati uditivi
    permettono di studiare le vie uditive centrali

La diagnostica radiologica in caso di acufeni comprende la TAC e, o la RMN dell’orecchio. Si adottano nel sospetto di patologia infiammatoria maligna del condotto uditivo esterno, colesteatomi, traumi, otosclerosi, malformazioni, sospetta patologia neoplastica (neurinoma).

 

Dott.ssa Alessandra Brevi
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria