E’ morto Don Edoardo Algeri, lo salutiamo e lo ringraziamo: per noi di Politerapica, l’incontro con lui è stato un regalo.
Lo abbiamo conosciuto nella Primavera del 2011, Don Edoardo Algeri. Lui, prete e psicologo, capace di fondere le due condizioni in una sintesi di umanità, carità e professionalità (sì, la possiamo chiamare così) fuori dell’ordinario ma sempre radicata nei valori cui faceva riferimento.
Stavamo preparando uno dei nostri convegni pubblici, quelli con i quali, ci siamo da sempre posti l’obiettivo di proporre ai cittadini una visione integrata e multidisciplinare (approccio che a lui piaceva tanto e, forse, anche per questo, ci siamo da subito piaciuti) di un tema legato ad aspetti sanitari e sociali. Quella volta volevamo proporre un approfondimento sull’anziano come patrimonio e risorsa della comunità. Annaspavamo un po’ nel cercare di mettere correttamente a fuoco l’argomento. Ci aiutò lui con quella lucidità e capacità di visione che avremmo imparato a conoscere bene. Ne venne fuori un convegno di così alto valore che l’Eco di Bergamo vi dedicò più di mezza pagina.
Già, perché lui, Don Edoardo, era placido, pacato, accogliente e pacioso ma quando iniziava a parlare veniva fuori tutta la sua straordinaria puntualità e ampiezza di veduta. Focalizzava il punto, lo sviluppava e poi era capace di fare collegamenti che lasciavano a bocca aperta: non li avremmo neppure immaginati, non saremmo stati capaci di farlo ma aveva ragione lui. Una visione concreta che però spaziava nel prima e nel dopo, nel contesto più prossimo e in quello più ampio.
Così, nel tempo, quando ci lasciava pazientemente abusare della profondità del suo pensiero e della sua competenza, abbiamo continuato a imparare da lui e, col suo determinante contributo, impostato e gestito alcuni dei nostri convegni di maggiore successo.
Lo incontravamo in Curia o al Consultorio del Conventino. Gli avevamo già detto qual era il tema su cui avevamo bisogno del suo aiuto e lui cominciava a parlare, a ruota libera, con una facilità estrema, sia che l’argomento riguardasse il bambino appena nato, il legame madre figlio, il ruolo antropologico di una nuova vita, sia che riguardasse il bambino che fa la pipì a letto e il suo rapporto col proprio corpo in crescita e con la vita davanti a sé, sia che riguardasse l’anziano, il senso della finitudine, il ruolo della riconsegna.
Dette così, queste cose, appaiono difficili. Don Algeri sapeva però rendere estremamente chiari concetti complessi e aprire squarci di comprensione in chi lo ascoltava. Anche se ascoltarlo, per noi, era faticoso: difficile riuscire a seguire la velocità del suo pensiero. Ci veniva male alla mano nell’inseguirlo, prendendo appunti su ciò che ci diceva e non perdere quel concentrato di sapienza che ci stava trasferendo. E che sapeva così chiaramente trasferire anche in pubblico, quando partecipava come relatore ai nostri convegni aperti soprattutto a cittadini, a persone semplici, a “non addetti ai lavori”.
Sul “furto” delle sue parole (lo avevamo definito così e lui ci rideva sopra e nella sua modestia, ringraziava per l’importanza che gli attribuivamo) abbiamo realizzato diverse attività. Se avevamo dubbi, lo chiamavamo. Ci rispondeva da Bergamo, da Roma, dall’Estero. Ovunque fosse, in una pausa dei suoi moltissimi impegni, riusciva a trovare uno spazio di tempo da dedicarci. Allora iniziavano chiacchierate che spesso andavano oltre la ragione per cui lo avevamo chiamato. E questo ci ha permesso il privilegio di conoscere un uomo onesto, capace di guardare le cose per quello che sono, capace di una visione laica degli eventi del mondo e pure della Chiesa che amava tantissimo ma che sapeva osservare con sguardo lucido e consapevole anche nei suoi limiti.
E’ morto Don Edoardo Algeri. Certo, è strano ma forse neanche tanto che oggi, di fronte alla sua morte, non sentiamo un senso di vuoto. Da Don Edoardo abbiamo ricevuto molto e di quel molto ci sentiamo umanamente e professionalmente nutriti. E anche questo fa parte del tanto che ci ha dato: la possibilità di sentirci capaci di continuare percorsi intrapresi insieme.
Lo ricordiamo con gratitudine ma anche con serenità. Addirittura con allegria, invidiandogli quel sottile senso di autoironia che non gli mancava mai.
Lo ricordiamo e gli rendiamo omaggio, condividendo tre documenti. Sono le presentazioni di tre nostri convegni. Ognuna è “rubata” da lui, intrisa delle sue parole e del suo pensiero:
Seriate, 27.11.2017 – L’Anziano. Protagonista della rete
Lo ricordiamo condividendo anche uno dei tanti articoli che gli ha dedicato l’Eco di Bergamo, nel quale sono raccolte alcune delle molte testimonianze di chi lo ha conosciuto:
Eco di Bergamo – 4.8.2019 – Ricordo di Don Algeri – Completo.docx
La tiroide, lo iodio e molto di più sono i temi dell’articolo sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo di oggi, 28.7.2019, realizzato con la collaborazione della Dott.ssa Danila Covelli, Specialista di Endocrinologia e Malattie del Ricambio in Politerapica – Terapie della Salute.
Quando si parla di tiroide in provincia di Bergamo si tocca un tasto delicato. Si dice – ma forse è una leggenda – che in queste zone i disturbi alla tiroide siano piuttosto frequenti. Non sarà un caso che la maschera bergamasca, ol Giopì, abbia il gozzo pronunciato.
Rimane il fatto che essere informati sulla tiroide sia più che utile. Questa ghiandola svolge funzioni vitali per il nostro organismo e sapere come funziona ci aiuta ad “alimentarla” e a “mantenerla” meglio e ad accorgerci prima se e quando c’è qualcosa che non va. Non solo: ci aiuta a sfatare certi miti – lo iodio al mare continua a rimanere uno di questi – e a non spaventarci quando c’è da curarla.
Tema attualissimo, intorno al quale non manca la confusione ma che suscita sempre grande interesse quando Politerapica – Terapie della Salute lo propone nei molti incontri pubblici ad accesso gratuito che organizza sul territorio bergamasco insieme alle Amministrazioni Comunali o ad altri Enti e Istituzioni.
La Dott.ssa Covelli lo tratta sempre in modo semplice e chiaro. Estremamente amabile, con un sorriso che è il biglietto da visita della sua disponibilità e della sua attenzione verso le persone, riesce sempre a trasferire concetti complessi in modo comprensibile da tutti.
Lo fa anche in questo articolo, dove parte dalle basi e, piano piano, porta qualsiasi lettore a capire esattamente cosa voglia dire, fino alle parti più complicate. Inizia dalla descrizione degli ormoni prodotti dalla tiroide e della loro funzione. Spiega come la tiroide ne regola la presenza nell’organismo, insieme all’ipofisi che le fa da sentinella. Descrive la funzione dello iodio e del selenio e come questi si assumano correttamente. Spiega – e continuiamo a dire spiega perché proprio di spiegazioni si tratta, spiegazioni semplici e chiare – come si riconoscano i segnali di eventuali problemi o, meglio, come sia piuttosto complicato capirli. Descrive l’attivtà dello specialista e gli approfondimenti diagnostici che possono essere necessari. Arriva infine a parlare delle terapie e si sofferma, in particolare sulla tiroidite di Hashimoto.
Un viaggio all’interno della tiroide e dell’organismo umano nel quale la Dott.ssa Danila Covelli ci accompagna come una guida ad un’esposizione, ponendo l’accento sugli aspetti più importanti e aiutandoci a comprenderne la portata e il significato. Perché, come detto, qui si tratta di tiroide, iodio e molto di più.
Trovate l’articolo qui di seguito. Se volete, potete anche scaricarlo:
L’Eco di Bergamo 28.7.2019 – Tiroide – Dott.ssa Danila Covelli
La Dott.ssa Danila Covelli riceve in Politerapica – Terapie della Salute, a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni o appuntamenti, si può telefonare al numero 035.298468.
E’ stato un attimo. Ci ha conosciuti, ci siamo parlati e ha deciso: da ieri il Dott. Andrea Cafro, specialista di Cardiologia, è in Politerapica – Terapie della Salute e ha iniziato la sua collaborazione con noi, nell’ambito del progetto Medicina Vicina, dove esegue visite specialistiche di Cardiologia e valutazinoi strumentali: ECG – Elettrocardiogrammi e Ecocardiogrammi.
Il Dott. Cafro si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 2005, presso l’Università degli Studi Milano Bicocca, dove ha immediatamente e ha conseguito la specializzazione in Cardiologia, nel 2010, presso la stessa Università.
Professionista di notevole spessore, non ha fatto in tempo a specializzarsi che ha iniziato subito a lavorare presso l’UOC di Cardiologia e Unità Coronarica dell’ASST Bergamo Est, dove ricopre il ruolo di Dirigente Medico a tempo indeterminato.
Nei suoi quasi dieci anni di attività medico-specialistica ospedaliera, il Dott. Andrea Cafro ha maturato importanti esperienze nell’attività di reparto, in quella ambulatoriale e di terapia intensiva. Tra le sue molte competenze, spiccano quelle di gestione delle urgenze, controlli pace-maker, esecuzione di ecocardiogramma. Ottima la sua capacità di lavorare in team e l’approccio verso il paziente che pone al centro dell’attenzione sua e dell’équipe.
Alle sue competenze professionali, peraltro, unisce una spiccata simpatia personale e una straordinaria semplicità di modi che lo rendono particolarmente benvoluto dai pazienti che si sentono accolti e compresi e dai colleghi che lavorano molto volentieri con lui.
La collaborazione del Dott. Cafro con Politerapica rientra nella convenzione in essere tra la nostra struttura e l’ASST Bergamo Est. Ancora una volta due motivi di soddisfazione insieme: avere con noi un grande professionista e continuare a sviluppare la pertnership con l’Azienda Ospedaliera vicina a noi.
In Politerapica, il Dott. Andrea Cafro esegue visite specialistiche di Cardiologia, ECG – Elettrocardiogramma, Ecocardiogramma.
Per appuntamenti, si può chiamare Politerapica al numero 035.298468.
La Segreteria è disponibile dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 9,00 alle ore 20,00.
Riprendiamo l’articolo dal sito di Fincopp Lombardia perché merita davvero, quando si parla di incontinenza.
Il lavoro svolto a Bari gli scorsi 28 e 29 Giugno è stato davvero eccellente.
Spesso capita che i convegni finiscano in noia, in perdita di attenzione, in presenze dovute ma non interessate, in partecipazioni distratte. Non è stato così a Bari per il VII Convegno Nazionale Fincopp, quello che festeggiava il ventennale dell’associazione e la pubblicazione del 2° libro bianco sull’incontinenza oltre, naturalmente, a stigmatizzare il senso e il valore della giornata nazionale dell’incontinenza, tanto voluta da Fincopp e giunta quest’anno alla sua XIV edizione.
Contenuti molto ricchi, relatori di notevole spessore, preparati e con il pieno controllo della materia. Tavole rotonde dinamiche e dibattute. Ampio ventaglio di punti di vista. Elevata presenza delle autorità sanitarie e politiche. Un’ottima organizzazione dal punto di vista logistico ma anche da quello dell’impostazione del convegno.
Di particolare rilevanza, sia dal punto di vista dei contenuti che da quello del significato umano, la tavola rotonda che ha visto quattro donne raccontare la loro esperienza di incontinenti, testimoniare il loro dramma e il loro percorso.
Abbiamo concluso con la percezione di un lavoro non finito, con la sensazione di una tappa essenziale per andare oltre, con la convinzione di essere ad un nuovo e non meno impegnativo punto di partenza. E infatti già piovono i progetti e le iniziative rivolte ai diversi ambiti: quello dei cittadini, quello delle strutture sanitarie, quello delle istituzioni.
Se La Repubblica decide di dedicare un’intera pagina al tema dell’incontinenza, vuol dire che il tema non solo è reale ma è anche proprio grosso. Una ricerca dell’Università del Michigan ci fornisce due indicazioni preziose che hanno pieno valore anche qui, in Italia:
- circa metà delle donne over 50 ha sofferto di incontinenza almeno una volta nella vita, ma i due terzi delle interessate non ne parla con il proprio medico per evitare imbarazzi e preferisce piuttosto indossare assorbenti e abiti scuri e ridurre il consumo di liquidi (cosa molto grave per la salute, considernado che il corpo ha bisogno di molta acqua)
- i medici di medicina generale probabilmente dovrebbero affrontare più spesso l’argomento con le proprie pazienti
E’ quello che raccontiamo da anni, almeno da 20, da quando Fincopp è stata fondata:
- l’incontinenza si cura
- strutture e operatori sanitari devono collaborare per affrontare quello che è un tabù
E proprio la parola tabù è presente nel titolo del lungo articolo, nel quale il giornalista Simone Valesini fa un’approfondita analisi del disturbo dell’incontinenza con Francesco Diomede, Presidente di Fincopp: “Incontinenza. Il tabù di dover correre in bagno. Non riescono a trattenere l’urina. In Italia sono più di 6 milioni”.
Cause, effetti, impatti umani, sociali, psicologici, relazionali ed economici, questi ultimi non solo per i pazienti ma anche per la Sanità Pubblica e per la Società. Di questo e di molto di più si parla, ponendo l’accento sul fatto che questo problema riguarda “giovani e anziani, donne in menopausa e vittime di incidenti; peccato che se ne parli poco e spesso le risposte sono insufficienti”.
Non meno importante il pezzo dedicato alla prostata, con il contributo di Aldo Francesco De Rose, specialista in Andrologia e Urologia clinica dell’Università di Genova e Presidente dell’Associazione Andrologi Italiani (ASS.A.I.) che tocca anche il tasto delle protesi peniene e sfinteriali.
Lo ripetiamo: se La Repubblica decide di dedicare un’intera pagina al tema dell’incontinenza, vuol dire che il tema non solo è reale ma è anche proprio grosso.
Vai alla pagina 7 di La Repubblica – Salute Medicina di oggi, 25.6.2019: La Repubblica – 25.6.2019 – Incontinenza
Il problema è più diffuso di quanto si immagini e il Dott. Andrea Lisa – specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva e collaboratore di Politerapica, nell’ambito del progetto Medicina Vicina – lo descrive correttamente, sia pure con un linguaggio semplice, comprensibile a chiunque.
Vai all’articolo: L’Eco di Bergamo – 23.06.2019 – Diastasi addominale – Dott. Andrea Lisa – Completo.docx
Bisogna aggiungere che non sono molti i centri che se ne occupano. Politerapica è tra quelli. Approcciamo il disturbo in modo conservativo con programmi riabilitativi fisioterapici “disegnati” sulla paziente o, quando non ci sono alternative, il Dott. Lisa valuta tempi e modi di un eventuale intervento chirurgico che esegue in strutture pubbliche.
Anche per questo, lavoriamo con l’Associazione Diastasi Donna OdV, con la quale abbiamo una convenzione in essere per permetetre alle loro pazienti un accesso ancora più facilitato alle nostre prestazioni.
Il tema deve essere sicuramente importante e di interesse generale, visto che il più importante organod i stampa della provicncia di Bergamo ha deciso di riprendere l’articolo del Dott. Lisa anche nella sua pagina web, con un bel pezzo intitolato Gravidanza: se i muscoli dell’addome si separano. Lo trovate qui:
https://www.ecodibergamo.it/stories/Rubriche/la-salute/gravidanza-quando-si-separanoi-muscoli-delladdome_1313953_11/
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale, 93.
Per informazioni e prenotazioni, si può telefonare al numero 035.298468.