In Politerapica non ci sono interessi per i pazienti che accedono alle nostre prestazioni. Se lo desiderano, possono pagarle con comode rate, fino a 12 mesi, senza alcun costo per loro.
Non stiamo certo parlando delle nostre visite specialistiche che, come tutti sanno, hanno costi molto contenuti, senza avere liste di attesa. E sono pure erogate da professionisti di alto livello che lavorano in équipe intorno ai pazienti. Parliamo invece di prestazioni più complesse come quelle di piccola chirurgia ambulatoriale, di medicina estetica o di riabilitazione.
In Politerapica non ci sono interessi
Siamo sempre più abituati a pagare a rate quando compriamo un televisore, un frigorifero, un auto e mille altri prodotti. Lo facciamo spesso, contenti che oggi sia possibile accedere a prodotti e servizi in modo comodo. Anche per la salute però il pagamento può essere comodo. Anzi, deve essere comodo. Soprattutto quando parliamo di costi che non sono coperti dal Servizio Sanitario.
Così, noi di Politerapica abbiamo deciso di essere vicini alle persone non solo nei nostri prezzi. Lo siamo anche nel modo che offriamo per affrontare un costo per la salute, magari inatteso. Da noi, infatti, le prestazioni un po’ più complesse possono essere pagate in 12 mesi senza interesse e senza qualsiasi altro costo. L’operazione, poi, è molto semplice. Si fà qui da noi, in Segreteria, e dura pochi minuti. Basta avere con sé un documento di identità e la tessera sanitaria insieme ad un bancomat o carta di credito. In questo modo, anche gli interventi di piccola chirurgia ambulatoriale o di medicina estetica possono essere affrontati con serenità. E pure i percorsi di fisioterapia e riabilitazione.
In Politerapica abbiamo un solo interesse e chi ci conosce lo sa. E’ quello per la salute delle persone che si rivolgono a noi. Per noi è importante farle stare bene.
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468
Il Dott. Giambattizta Manna, Dermatologo in Politerapica, scrive un articolo su prevenzione e cura dell’eritema solare. Chi ha un minimo di familiarità con questo argomento lo sa: l’espressione eritema solare, detta così, può volere dire tutto e niente. Ma il Dott. Manna, con la sua straordinaria pazienza e professionalità, si è messo lì a sviluppare il tema con linguaggio e contenuti alla portata di tutti. E non solo sull’eritema.
L’articolo è stato pubblicato sulla rivista Bergamo Salute, nel numero Luglio/Agosto 2023. Qui lo potete scaricare in formato .pdf: Bergamo Salute – Eritema solare, prevenzione e cura. Giambattista Manna
Prevenzione e cura dell’eritema solare
I raggi solari sono utili per alcuni processi biologici come la sintesi di vitamina D, indispensabile per le ossa. In alcuni casi però possono rivelarsi dannosi. Ne è un esempio l’eritema solare, termine che fa riferimento a diverse possibili condizioni scatenate dall’esposizione della pelle ai raggi UV (ultravioletti).
Comincia così il Dott. Manna che subito dopo ci dà una lezione importante: la pelle arrossata a causa dell’esposizione ai raggi del sole è un’ustione a tutti gli effetti. Un’ustione di primo grado, per la precisione. Certo, un’ustione superficiale ma pur sempre un’ustione. I gradi successivi – con bolle e lesioni – comportano danni maggiori perché coinvolgono strati cutanei più profondi.
Oltre all’ustione di primo grado, la scorretta esposzione al sole può causare diversi altri disturbi. Sono frequenti, per esempio, le forme cosiddette orticarioidi. Queste sono condizioni dove al rossore della pelle si accompagna la comparsa di pomfi e prurito. E a proposito dell’esposizione ai raggi solari, non va dimenticato che questi comportano anche un precoce invecchiamento della pelle e aumentano il rischio di insorgenza di diversi tumori cutanei, come il Melanoma.
E perché sia chiaro: per orecchie, viso e mani la protezione deve essere curata 365 giorni all’anno e non solo in Estate.
L’articolo approfondisce tutti questi aspetti e fornisce indicazioni concrete e precise. Che dovrebbero essere prese sul serio e seguite in modo corretto. A cominciare dall’importanza di una corretta esposizione al sole e del fatto che non si dovrebbe mai stare senza creme solari. Tratta poi dell’eventuale uso di gel lenitivi al cortisone, quando necessario e dell’aiuto in più che possono fornire gli integratori. Attenzione però: si parla di aiuto in più e non in sostituzione delle protezioni.
E’ bravo il Dott. Manna
E’ proprio bravo il Dott. Manna. Chi lo conosce – e noi abbiamo il privilegio di conoscerlo – sa che l’ultima cosa che desidera fare nella vita è quella di comparire sui media. E sa pure che è talmente preso da mille impegni e attività che non ha proprio il tempo di scrivere articoli. Ma chi lo conosce sa anche che oltre ad essere un eccellente professionista, è una persona di grande bontà e disponibilità.
E così non ha avuto il coraggio di tirarsi indietro e ha scritto questo articolo. Con competenza – lui ne ha tanta! – e con l’umiltà di renderlo comprensibile a tutti. Non è poco.
In Politerapica lui esegue visite e prestazioni ambulatoriali di Dermatologia. Partecipa poi alle attività dell’Ambulatorio Multidisciplinare Oncologia Dermatologica – Melanoma.
Il Dott. Giambattista Manna riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468
In Politerapica ci sono gli apparecchi acustici giusti per ogni calo dell’udito. Inizia infatti la collaborazione del Dott. Alfredo Cucchi con la nostra struttura. Il Dott. Cucchi è un tecnico audiometrista con una grande esperienza, maturata in oltre vent’anni di attività professionale.
Un professionista capace e umano
Noi che lo abbiamo conosciuto, lo possiamo dire: il Dott. Cucchi è un professionista capace e competente. Soprattutto, però, è un professionista umano. Sa di cosa parla, conosce il problema del calo dell’udito molto bene. Lo racconta in modo dettagliato e chiaro. Così come conosce bene le soluzioni possibili per gestirlo. Stiamo parlando di un argomento molto grande e molto complesso, dalle molte sfaccettature. E lui le descrive e le spiega con calma, con pazienza. Diremmo, con delicatezza. Quella delicatezza umana che gli permette di porsi nel modo migliore verso il paziente. Ascolta e risponde con semplicità e con chiarezza.
Lo fa anche con umiltà. Conosce infatti bene i suoi limiti e ha chiaro fin dove possa arrivare e dove si debba fermare. E ha anche chiaro quando il problema non è di sua competenza ma è di quella dell’Otorino. E’ un ottimo professionista anche per questo. Sa lavorare in team. E in Politerapica lo farà. Soprattutto con la nostra Dott.ssa Alessandra Brevi, specialista di Otorinolaringoiatria che lavora presso l’ASST Bergamo Est e che collabora con noi in forza di una convenzione tra noi e l’Azienda Sanitaria.
Il Dott. Cucchi si è laureato presso l’Università di Milano e ha maturato 20 anni di esperienza come tecnico audioprotesista. E pure nella diagnosi del deficit uditivo e nell’accompagnamento del paziente durante tutte le fasi che vanno dalla valutazione, all’applicazione dell’apparecchio e ai controlli successivi.
Apparecchi acustici in Politerapica col Dott. Cucchi
E’ con la collaborazione del Dott. Cucchi che Politerapica offre ora apparecchi acustici per tutti i problemi di calo dell’udito. Sono apparecchi prodotti e assistiti da Oticon, azienda leader a livello mondiale nella realizzazione di soluzioni per i problemi di calo dell’udito. La sua gamma di apparecchi è infatti molto ampia e permette di trovare la soluzione giusta per quello specifico problema per quella specifica persona.
Ma non è solo questo. Il Dott. Cucchi applica gli apparecchi acustici con una metodica eccezionale che permette laIn loro esatta calibrazione sulla persona e sul suo disturbo. Lo fa con la misurazione in situ (nell’orecchio) del funzionamento dell’appparecchio che viene applicata.
La misurazione avviene con l’uso dell’orecchio elettronico che, attraverso due sondine infilate nelle orecchie del paziente, permette di calcolare la risonanza delle orecchie con e senza apparecchio dei suoni deboli, moderati e forti. E può così ottenere la taratura ottimale e personalizzata dell’apparecchio acustico. Anche quando la persona fa fatica a collaborare.
Il Dott. Alfredo Cucchi riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468
E’ proprio così: per l’orecchio non tutti gli apparecchi sono uguali. Anzi, c’è apparecchio e apparecchio. E in Politerapica si trova l’apparecchio giusto per ogni disturbo di udito… e per ogni tasca. Non solo, abbiamo una speciale modalità di applicazione basata sull’orecchio elettronico. Li applica il Dott. Alfredo Cucchi che vanta vent’anni di esperienza in questa attività.
Non tutti gli apparecchi sono uguali per l’orecchio
“Non ci sento bene”, si sente spesso dire. Soprattutto quando l’età avanza. E allora si pensa all’apparecchio acustico. Non tutti gli apparecchi, però, sono uguali per l’orecchio, come dicevamo sopra. Ma anche le orecchie non sono uguali e neppure le persone sono uguali. Non parliamo poi dei disturbi uditivi! Ce ne sono diversi e di natura diversa. Allora, bisogna trovare l’apparecchio giusto che vada bene per quella persona, con quel disturbo uditivo e con quell’orecchio.
Questo è quello che succede in Politerapica. Abbiamo infatti stipulato un accordo di collaborazione con Acustica Bertocchi, una struttura specializzata nella risoluzione dei problemi uditivi con sede a Brescia. L’accordo prevede l’offerta e l’applicazione di apparecchi acustici Oticon, qui, in Politerapica, con la collaborazione del Dott. Cucchi.
Oticon è un’azienda danese, leader nel settore di apparecchi per l’udito, fondata oltre 100 anni fa. La visione aziendale di Oticon è quella di un Mondo in cui la perdita uditiva non imponga limiti. E la sua missione è tanto forte quanto ambiziosa, come si legge sul suo sito: Sfidiamo le convenzioni e ci spingiamo oltre i limiti tecnologici per cambiare la vita delle persone audiolese.
La sua gamma di apparecchi acustici, infatti, è molto ampia e risponde a tutti i problemi di calo dell’udito. Comprende apparecchi retroauricolari, intraauricolari e ad occhiale. Fino ai moderni e innovativi apparecchi Oticon More, apparecchi acustici a supporto del cervello. Perché noi per udire non usiamo solo le orecchie ma anche il cervello.
La differenza però la fa il metodo di applicazione
In Politerapica, mettiamo a disposizione della persona che ci sente poco l’apparecchio giusto per il suo problema. Ma non è solo questo. Il Dott. Cucchi applica gli apparecchi con calibrazioni esatte su quella precisa persona e sul suo preciso disturbo.
Lo fa con la misurazione in situ del funzionamento dell’appparecchio che applichiamo. La misurazione avviene con l’uso dell’orecchio elettronico che, attraverso due sondine infilate nelle orecchie del paziente, permette di calcolare la risonanza delle orecchie con e senza apparecchio dei suoni deboli, moderati e forti. E può così ottenere la taratura ottimale e personalizzata dell’apparecchio acustico. Anche quando la persona fa fatica a collaborare.
In Politerapica, quindi, è possibile trovare l’apparecchio giusto per lo specifico disturbo e per la specifica persona che si rivolge a noi. Applicato con una calibrazione elettronica per assicurarne la massima efficacia.
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468
La persona (soprattutto quando malata) si cura anche con il sostegno psicologico. Lo racconta molto bene la Dott.ssa Marta Roncalli, Psicologa clinica in Politerapica, sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo del 23 luglio 2023.
Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 23.07.2023 – Salute psicologica, Roncalli – Def
Mente e corpo. Occorre occuparsi di tutto
Nella malattia spesso accade che tutte le attenzioni siano per il corpo del paziente. È l’involucro esterno (la parte visibile e concreta) della persona a ricevere la maggior parte delle cure. Dimentichiamo che esiste una dimensione interiore, quella della mente che è parte integrante dell’individuo e ha la stessa dignità e lo stesso diritto alla salute. Per questo motivo è essenziale occuparci di tutte e due le componenti. Se non stiamo bene, non è solo la parte fisica a risentirne ma anche quella mentale. E viceversa.
Va subito al punto la Dott.ssa Roncalli. “Spesso – dice – diamo alla parola “cura” il significato di “rimedio”, un intervento che ha lo scopo di guarire, un’azione limitata nel tempo, come la somministrazione di un farmaco. “Cura” ha però significati più ampio e complessi. La sua origine evoca premura, preoccupazione e interesse. Descrive uno spazio condiviso, un tempo continuato, un percorso e una relazione a servizio del bisogno, attraverso il sostegno verso l’altro. Un sostegno fondamentale quando pensiamo a tutte le diverse forme che può assumere la sofferenza di un essere umano (vulnerabilità, debolezza, malattia) e a quanto sia importante capire come accettare, accogliere, stare in contatto con le nostre parti più fragili“.
“Tanto più che la malattia” – prosegue la Psicologa – (temporanea, cronica, o terminale) si presenta spesso inattesa e pretende molto da noi: accettazione di limiti che non eravamo disposti a considerare, fatiche da sopportare, cambiamenti nel modo di vivere e di agire. Anche nel modo di pensare e di pensarci, la malattia mette in discussione chi siamo e cosa facciamo“.
La persona si cura anche con il sostegno psicologico
Il punto è che tra mente e corpo non ci sono confini. E la Dott.ssa Roncalli lo chiarisce bene. “Tumore al polmone, fibromialgia o deficit erettile (per citare alcune condizioni molto diverse tra loro) manifestano sintomi differenti; possono però produrre (la stessa) ansia, rabbia, stress, paura. Occuparsi delle emozioni negative di un paziente non significa solo offrirgli sostegno psicologico ma anche metterlo nelle condizioni per ricevere supporto medico (per la sua malattia fisica)”.
“La sofferenza non ha confini tra mente e corpo: per questo necessita di un intervento che racchiuda tutti gli aspetti della cura, a cominciare dal sostegno psicologico fornito da professionisti della salute mentale. Si tratta di un supporto con diversi obiettivi: sviluppare e potenziare risorse personali, esplorare bisogni e aspettative, imparare a gestire emozioni negative. Il sostegno psicologico ha lo scopo di sostenere la persona nella presa in carico dei suoi bisogni e dei suoi desideri; di aiutare l’individuo ad assumere un ruolo attivo nella sua vita perché non si senta sopraffatto o addirittura bloccato dalla patologia. Infine, restituire la responsabilità di ciò che può fare ciascuno, per se stesso e attraverso se stesso“.
Sostegno psicologico
“Dalla prevenzione, alla diagnosi precoce, alla presa in carico, fino alla gestione consapevole della malattia, ognuno di noi, per tutta la vita, è inserito nel circuito della cura e dispone di strumenti per essere sostenuto dal punto di vista fisico, psichico, sociale. In un contesto focalizzato sulla patologia, restituire una posizione centrale alla persona permette di porre le basi per una cultura della salute psicofisica che non abbia il solo scopo di curare, ma anche di avere cura dell’essere umano in quanto tale“, conclude Marta Roncalli.
La Dott.ssa Marta Roncalli, Psicologa clinica, riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.
Politerapica è Medicina Vicina. Vicina alla persona nella sua interezza. Ed è vicina perché ritiene che salute sia completo benessere fisico, psichico e sociale. Per questo noi trattiamo il paziente come entità unica, fatta di corpo e di psiche. Lo facciamo con professionisti di alto livello. Sono psicologi, neuropsicologi, psicoterapeuti, pedagogisti, sessuologi che lavorano insieme tra loro e insieme agli altri professionisti di Politerapica.
Sliste di attesa, con servizi di qualità elevata a prezzi accessibili.
Bergamo si mette in rosa contro il cancro al seno. Anche quest’anno, infatti, parte la Campagna Nastro Rosa, a Bergamo con LILT Bergamo Onlus e il progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2023, di cui Politerapica è uno dei protagonisti.
Convegni, incontri pubblici e iniziative sul territorio per parlare di un cancro che rimane il più diffuso in assoluto in Italia. Saremo nelle città della nostra provincia, nelle valli e nella pianura. E pure in montagna. E anche nelle scuole. Perché è vero che migliorano le cure e le possibilità di guarigione ma prevenzione e diagnosi precoce restano le armi più potenti contro il cancro al seno. Bisogna saperlo e bisogna saperle usare. Per questo ci mettiamo in rosa contro il cancro al seno e invitiamo tutti a farlo con noi. Donne e uomini, giovani e meno giovani. E anche bambini e bambine. Perché a fare prevenzione si deve cominciare da piccoli.
Come sempre, poi, mettiamo in campo la possibilità di accedere a prestazioni sanitarie gratuite. Sono 489, con la collaborazione di 11 strutture, in 13 Comuni, presso 23 punti erogativi. Sono visite senologiche e incontri e percorsi di sostegno psicologico.
Qui il documento di presentazione dell’intera attività, aggiornato al momento in cui scriviamo. Altre : Cancro mammella – Documento di progetto – 17.07.2023
Il cancro al seno
Il cancro al seno rimane il tumore più diffuso, in assoluto, in Italia e naturalmente, il più diffuso tra quelli femminili. Sono stati 55.700 i nuovi casi nel 2022, con una crescita dello 0,5% rispetto al 2020. Il 14% di tutti i casi di cancro diagnosticati nel 2022. Lo riferisce l’AIOM – Associazione Italiana di Oncologia Medica nel rapporto “I numeri del cancro in Italia 2022”. Sono 834.154 le donne che soffrono di questo tumore in Italia. Un numero importante, pari al 43% di tutti i tumori femminili.
Siamo quindi di fronte ad una situazione molto grave per la salute delle persone ma anche per la salute pubblica. Una condizione con gravi impatti sulle relazioni sociali, familiari e affettive. Né mancano le conseguenze sul piano economico e sociale dei singoli, delle famiglie, della comunità e dell’intero sistema socio-economico nazionale.
I percorsi di cura, infatti, impongono pesanti costi a carico del sistema sanitario e spesso anche delle persone. Allo stesso tempo, la condizione di malattia mina la possibilità di continuare a svolgere il proprio ruolo all’interno della comunità, anche quello lavorativo all’interno del sistema economico. Quella che emerge è una condizione difficile da qualsiasi punto di vista la si voglia considerare.
Motivi di ottimismo
Abbiamo però anche motivi di (moderato) ottimismo. Il rapporto riferisce infatti che oggi la sopravvivenza a 5 anni di chi è colpito dal cancro al seno è dell’88%. E aggiunge che “grazie allo screening e alla maggior consapevolezza delle donne, la maggior parte dei tumori maligni mammari è diagnosticata in fase iniziale quando il trattamento chirurgico può essere più spesso conservativo e la terapia adottata più efficace permettendo di ottenere sopravvivenze a 5 anni molto elevate”.
A questo risultato siamo quindi giunti grazie all’innovazione delle tecniche chirurgiche e della terapia medica ma anche grazie alla diagnosi precoce permessa dalla maggior consapevolezza delle donne. Senza contare le altre azioni di prevenzione primaria che risultano sempre più necessarie ed efficaci contro la patologia oncologica in generale. Prevenzione e diagnosi precoce. Ancora una questione che dipende da cultura ed educazione della salute. Che è necessario promuovere.
Bergamo contro il cancro al seno per un futuro in rosa
Da trent’anni LILT è impegnata su questo fronte con la “Campagna Nastro Rosa”. La Campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella. Per tutto il mese di ottobre, la Sede Centrale e le Sezioni Provinciali LILT offrono visite senologiche gratuite nei loro ambulatori e, con queste, permettono valutazioni di diagnosi precoce. Organizzano poi conferenze e dibattiti, distribuiscono materiale informativo e illustrativo e mettono in atto diverse iniziative per responsabilizzare sempre più le donne su questo tema.
E alla Campagna prestano attenzione, da sempre, Amministrazioni Pubbliche e Aziende Sanitarie su tutto il territorio nazionale. Chi non ricorda il Colosseo di Roma illuminato di rosa e la Porta San Giacomo di Bergamo? Per citare solo due dei molti casi di attenzione all’iniziativa di LILT.
E LILT Bergamo Onlus non resta certo indietro. Le attività di LILT Bergamo in occasione della Campagna Nastro Rosa sono sempre state molto vivaci ed estese su tutta la provincia. Centinaia le visite gratuite messe a disposizione delle donne sul territorio. Molte le iniziative di informazione e sensibilizzazione. A queste partecipano con impegno ed entusiasmo le Delegazioni dell’Associazione. Quella di Clusone, quella di Verdello, quella di Trescore Balneario e di San Pellegrino. Molti anche gli interventi sugli organi di informazione, dalla carta stampata alla televisione. Anche con il coinvolgimento di Enti di prestigio.
Quest’anno si lavora “insieme”
“Insieme si può. Insieme funziona – 2023” è un progetto di cui LILT Bergamo Onlus è promotrice con altre cinque associazioni di volontariato e una struttura sanitaria privata:
- LILT Bergamo onlus
- ACP – Associazione Cure Palliative
- AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati
- AOB – Associazione Oncologica Bergamasca
- Associazione Amici di Gabry
- Associazione Insieme con il sole dentro
- Politerapica – Terapie della Salute
E quest’anno, insieme, partecipano alla conduzione della Campagna Nastro Rosa di LILT che è stata inserita nel progetto, come tema del suo 6° appuntamento.
“Insieme si può. Insieme funziona – 2023” è un progetto che ha raccolto il patrocinio e il sostegno di strutture sanitarie, enti e amministrazioni pubbliche sul territorio
- ATS Bergamo
- ASST Bergamo Est
- ASST Papa Giovanni XXIII
- Humanitas Gavazzeni
- Fondazione Angelo Custode
- Provincia di Bergamo
- Collegio dei Sindaci della provincia di Bergamo
- Ambito Territoriale di Seriate
- Comune di Bergamo
- Città di Seriate
- CSV Bergamo
- Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo
- Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo
Il suo obiettivo è di contribuire alla promozione della cultura della salute tra i cittadini. E, attraverso questa, alla promozione di comportamenti sani e orientati al benessere. A cominciare da quelli legati alla prevenzione e alla diagnosi precoce.
Bergamo in rosa contro il cancro al seno
La nostra Dott.ssa Maria Enrica Pina è stata ospite di Bergamo TV per parlare di colecisti, calcoli e laparoscopia. E quando parliamo di laparoscopia, parliamo di quella tecnica chirurgica che si esegue senza i tagli della chirurgia tradizionale.
La Dott.ssa Maria Enrica Pina è un chirurgo di grande esperienza che collabora con Politerapica da molti anni. E’ Dirigente Medico presso l’ASST Bergamo Est, nel reparto di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Alzano Lombardo e svolge attività in Politerapica per effetto di una convenzione tra noi e l’ASST.
La trasmissione è andata in onda mercoledì 13 luglio, condotta come sempre da Alberto Ceresoli, Direttore de l’Eco di bergamo e esperto di salute e sanità per le testate del gruppo. La potete vedere per intero qui:
Colecisti e calcoli
Parliamo di colecisti e di intervento chirurgico per via laparoscopica. Questa è la tecnica chirurgica che si utilizza ormai da oltre trent’anni in alternativa alla tecnica tradizionale che rimane un’opzione chirurgica quando non è possibile eseguire la laparoscopia.
Colecisti e cistifellea sono sinonimi e si riferiscono quindi alla stessa cosa. La colecisti è un piccolo organo, a forma di sacchettino che si trova sotto il fegato, nella zona destra del corpo. Serve per concentrare la bile e rilasciarla quando necessario, in particolare quando si fanno pasti ricchi di cibi grassi. In alcune persone (di solito predisposte) la bile contenuta nella colecisti si “sovrasatura”, forma dei cristalli e successivamente dei calcoli (sassolini) che possono diventare più o meno grandi. Questi calcoli possono rimanere silenti e non dare disturbi. Spesso sono trovati in modo occasionale durante un’ecografia eseguita per altri motivi. Anche se i calcoli sono senza sintomi è opportuno l’intervento chirurgico di asportazione dell’organo. Una colecisti che ha dei calcoli è una colecisti che non lavora bene ed è quindi suggerita la sua asportazione.
Ci sono poi altre ragioni. Nel momento in cui i calcoli iniziassero a muoversi, possono verificarsi complicanze molto serie. Si comincia con la colica che è molto dolorosa. Quando poi il calcolo si muove e si sposta dalla colecisti alla via biliare, dà una colica biliare molto forte e dà itterizia (si diventa gialli nella cute e negli occhi). Questa è una complicanza molto grave. Una complicanza ancora più grave è quando il calcolo continua a migrare nella via biliare e sbocca nel pancreas. Può causare la pancreatite. La pancreatite acuta è una patologia molto grave con un tasso di mortalità da non sottovalutare.
La Dott.ssa Pina su colecisti e laparoscopia
Quando si riscontra la presenza di calcoli nella coleciosti, quindi, si preferisce programmare un intervento chirurgico di elezione (non in urgenza) che permette, tra l’altro, di arrivare all’intervento nelle migliori condizioni possibili. La colecistectomia laparoscopica (asportazione della colecisti per via laparoscopica) si esegue in anestesia generale. Il chirurgo inserisce una telecamnera attraverso l’ombelico e pratica tre piccole incisioni nell’addome attraverso le quali inserisce i ferri per l’esecuzione dell’intervento. Le incizioni sono davvero piccolo: 2 da 1 cm e 2 da 1/2 cm.
Il chirurgo cerca poi la colecisti, interrompe i vasi sanguigni e i vasi biliari che la legano al corpo, la stacca dal fegato e la estrae attraverso l’ombelico. L’intervento può durare 20/25 minuti quando la colecisti viene trovata velocemente. Può arrivare a durare anche un’ora quando si fa fatica a trovarla o a staccarla. In alcuni casi, al suo interno ci sono anche calcoli grossi che non è facile far passare attraverso l’ombelico. Possono arrivare anche a 4 com di diametro, grossi quasi com un uovo. Dopo l’intervento, il paziente viene dimesso nell’arco di 24/48 ore.
A questo proposito è importante dire che la Chirurgia dell’Ospedale di Alzano Lombardo ha partecipato ad uno studio nazionale che su pazienti selezionati proponeva un programma di intervento di colecistectomia con dimissioni precoci, entro le 24/36 ore dall’intervento. La Chirurgia dell’Ospedale di Alzano Lombardo ha potuto coinvolgere il 90% dei suoi pazienti nello studio ed è risultato il 3° Ospedale a livello nazionale per il numero di pazienti operati per colecistectomia e dimessi entro le 30 ore (meno ancora dell 36 previste dallo studio) dall’intervento.
Si torna presto alla vita normale
Dopo le dimissioni è prevista una visita di controllo a 7 giorni di distanza per controllare la ferita e le condizioni del paziente. Non è più necessario togliere i punti. Ultimamente, infatti, invece che punti di filo o graffette metalliche, si applicano punti riassorbibili che si staccano da soli. Nei primi 15/20 giorni, viene somministrato al paziente un farmaco che è un fluidificante della bile per far fluire la bile in modo normale e senza problemi. Riprende po la sua vita normale. Gli si chiede solo per la prima settimana di evitare cibi particolarmente grassa. Potrà poi reintrodurer gradualmente tutti i cibi che assumeva prima.
La Dott.ssa Maria Enrica Pina – Chirurgo Generale visita in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.
La Dott.ssa Pina su colecisti e laparoscopia
La prevenzione vascolare sarà al centro del congresso che si terrà tra il 28 e il 30 settembre 2023, a Torino. Lo organizzano La Società Italiana di Diagnostica Vascolare, SIDV e la Società Italiana di Medicina Vascolare, SIMV. Un congresso e allo stesso tempo un evento di alta formazione per medici di diverse specializzazioni. E il suo titolo aiuta subito a comprendere anche il carattere internazionale dell’iniziativa: International Vascular Course – Torino, 28-30 Settembre 2023.
Qui il programma provvisorio dei lavori: CORSO INTERNAZIONALE SIDV 2023 – Provvisorio
Cominciamo dai numeri
Tre giorni di lavori intesi e concentrati. 13 sessioni di cui due dedicate a sedute pratiche con manichini e modelli. Ogni sessione pratica si compone di 3 sedute monotematiche. Oltre 60 relatori provenienti da tutta Italia. Molti di loro rappresentano l’eccellenza della diagnostica vascolare.
Questi i numeri del congresso che si presenta con caratteristiche di qualità e di innovazione particolarmente elevate, seconde solo per importanza alla vastità e profondità degli argomenti trattati. Tutti concentrati sugli straordinari risultati di diagnosi e cura permessi, oggi, dall’innovazione tecnologica. E siccome le patologie cardio-vascolari continuano a rappresentare la principale causa di morte nel Mondo, è chiaro che il tema è tanto attuale quanto rilevante per la salute dei singoli e della società. Ancor di più se si considerano gli ingenti danni fisici, umani, sociali ed economici di cui sempre le patolgie cardio-vascolari sono causa anche quando non portano alla morte.
Preoccuparsi di formare le nuove generazioni di medici mentre si fa ricerca e allo stesso tempo si collabora all’innovazione è un imperativo deontologico cui SIDV e SIMV non si sottraggono. Anzi, a questo lavoro dedicano un impegno quotidiano e continuo, fondato sulla rete virtuale costituita tra i suoi aderenti.
Prevenzione vascolare al centro del congresso
E sulla prevenzione cardio-vascolare si focalizza buona parte del simposio. A questo tema dedica sessioni di formazione e sessioni di confrontto. Scienziati di fama nazionale intervengono e si confrontano. Tra questi, il Dott. Gabriele Alari che possiamo considerare un pioniere illuminato della medicina vascolare. A questa branca della medicina ha dedicato tanti anni, praticando la clinica nel quotidiano, formando collaboratori, facendo ricerca e rappresentando giorno dopo giorno un punto di riferimento nel panorama della diagnosi e della terapia vascolare. Da sempre convinto di quanto l’unico approccio di di cura sia quello multidisciplinare, è stato promotore di uno straordinario progetto, realizzato dal basso.
Qui, a Bergamo, ha tessuto una rete di collaborazioni sempre più intensa e valida che gli ha permesso di realizzare di fatto la sinergia interdisciplinare tra medicina e chirurgia intorno alle patologie vascolari arteriose e venose. E lo ha fatto mettendo inisieme, in una équipe virtuosa, i professionisti delle principali strutture della provincia di Bergamo e, indirettamente, le strutture stesse.
Contro il rischio cardio-vascolare disponiamo oggi di strumenti di prevenzione primaria molto potenti. Sì, certo, ci sono e non devono essere sottovalutati gli stili di vita corretti. Sana alimentazione, movimento e rinuncia alle cattive abitudini quali il fumo e l’alcool. Oggi ci sono anche farmaci che possono evitare l’insorgere delle patologie. Sono farmaci di ultima generazione, di notevole efficacia e con effetti collaterali sempre più contenuti.
Tecnologia avanzata a servizio della diagnosi precoce
C’è poi la prevenzione di secondo livello, quella della diagnosi precoce. Oggi, a disposzione della medicina vascolare, ci sono strumenti diagnostici sempre più raffinati e sofisticati. Parliamo della tecnologiua ultasonografica, quella per mezzo della quale si eseguono gli esami con ecocolordoppler. Oggi, alcuni di questi permettono di arrivare appena al di sotto del limite di conoscenza permesso dall’esame istologico per determinare componentre effettiva e pericolosità della placca.
La diagnosi precoce puàò essere posta in modo ancora più precoce e, soprattutto, più precico. Con risultati inimmaginabili fino a non molto tempo fa per la prevenzione e la cura di patologie arteriose e venose. E stiamo parlando di condizioni molto serie se consideriamo che tra le patologie cardio-vascolari arteriose si trovano l’ictus, l’infarto del miocardio e l’ischemia degli arti inferiori mentre, tra quelle venose, c’è la patologia trombotica profonda. Tutte condizioni che possono condurre alla morte o a danni tanto pesanti da incidere gravemente sulle condizioni di vita di chi ne è colpito.
L’International Vascular Course – Torino, 28-30 Settembre 2023 sarà quindi un’occasione importante di formazione e confronto, come scrivevamo sopra. Sarà però anche un appuntamento importante per la salute di milioni di persone e – crediamo proprio di poterlo dire, considerati i numeri – della società. Possiamo dire che rappresenterà un servizio per la comunità. Querlla scientifica e quella umana.
Un vaccino contro il cancro c’è già. E’ quello contro il Papilloma Virus che è causa di quasi il 100% dei casi di cancro alla cervice dell’utero e, in misura minore, di altri tumori maligni. Lo abbiamo detto con chiarezza in occasione del incontro/convegno “Tumori pelvici femminili. La prevenzione è concreta” che abbiamo tenuto il 30 giugno 2023, presso la Sala Olmi della Provincia di Bergamo.
L’evento si è tenuto in presenza e in diretta streaming sui canali social dei promotori dell’iniziativa.
Qui la videoregistrazione integrale dell’incontro:
Un incontro un po’ particolare
Parlavamo di argomenti grossi e complessi.
Da una parte, parlavamo di cancro dell’utero, cancro della cervice e cancro dell’ovaio. Abbiamo raccontato cosa sono queste malattie, a quante donne vengono, come si diagnosticano e come si curano. Dall’altra, parlavamo del fatto che questi tumori, oltre a tutto il peso dal punto di vista fisico, psicologico e sociale, hanno il peso enorme di aggredire la donna in aree che rappresentano la sua identità femminile e la sua capacità di procreare. Dall’altra ancora, abbiamo voluto mettere sul tavolo il tema della prevenzione. Quella primaria e quella secondaria. Con particolare riferimento al vaccino contro l’HPV, il primo vaccino contro il cancro che la scienza ci mette a disposizione.
Temi grossi, dunque, da diversi punti di vista e ognuno con diverse implicazioni. Per questo intorno al tavolo erano in tanti. C’era una ginecologa oncologa, la Dott.ssa Laura Carlini, insieme al Dott. Giuseppe Sampietro del Servizio Epidemiologico di ATS Bergamo. Ma c’erano anche una Psicologa e Psicoterapeuta, la Dott.ssa Valeria Perego, un’Ostetrica Riabilitatrice, la Dott.ssa Marta Guerini. Soprattutto c’erano, il Presidente della Provincia di Bergamo, Pasquale Gandolfi e la Presidente del Collegio dei Sindaci della Provincia di Bergamo, Marcella Messina. Di non minore importanza, la partecipazione della Presidente della Lilt Bergamo Onlus, Lucia De Ponti e quella di una paziente, Elisa Verzeroli.
Già perché la salute non è un tema solo medico. Riguarda anche le dimensioni psicologiche e relazionali della vita o della malattia. E la salute non è neppure una questione solo sanitaria. Riguarda infatti anche il tessuto sociale e richiede la partecipazione delle amministrazioni pubbliche e delle Istituzioni per la sua corretta gestione. Soprattutto quando si parla di prevenzione e di presa in carico. Qui, oltre all’impatto che ha sulla comunità la persona malata, c’è il grosso tema della cultura della salute.
Un vaccino contro il cancro c’è già
Un vaccino contro il cancro c’è già, sì. Lo aveva raccontato il Prof. Alberto Mantovani quando è stato a Bergamo in occasione dell’evento di celebrazione dei 90 anni della Lilt Bergamo Onlus. Lo afferma l’Associazione Italiana di Oncologia Medica nella pubblicazione “I numeri del Cancro in Italia – 2022”. Lo abbiamo detto in modo chiaro noi. E’ il vaccino contro il Papillomavirus o HPV.
Il Papillomavirus è responsabile di quasi il 100% dei casi di tumore della cervice dell’utero. Non solo, è responsabile anche di circa il 30% di alcuni tumori maligni della bocca e della gola e, in misura minore, di altri tumori maligni della zona genitale. Il problema non riguarda solo le donne! Da qui l’opportunità che si sottopongano a vaccinazioni uomini e donne. Possibilmente già da prima di iniziare l’attività sessuale.
Contro il cancro della cervice dell’utero abbiamo a disposizione anche potenti armi di prevenzione secondaria, quelle per la diagnosi precoce. Parliamo del Pap test e dell’HPV Pap test. La diagnosi precoce permette di interevenire nelle lesioni pre-cancerose che caratterizzano questo tumore, evitando che evolvano in cancro. Permette anche di intervenire in modo precoce qualora ci si trovasse di fronte a lesioni cancerose, aumentando le possibilità di esito favorevole delle cure e riducendo il loro impatto.
Anche contro il cancro dell’utero, detto anche dell’endometrio, abbiamo armi di prevenzione e di diagnosi precoce. Ha spiegato infatti la Dott.ssa Carlini che diversi studi hanno dimostrato come i corretti stili di vita diminuiscano sensibilmente le possibilità che ci si ammali di questa malattia. Parliamo di sana alimentazione e corretto movimento. E poi ci sono i chiari sintomi che favoriscono la diagnosi precoce. A cominciare dal sanguinamento anomalo. Questo deve essere segnalato subito al medico perché lo valuti nel modo più opportuno.
Anche la visita ginecologica periodica per la prevenzione
Per il cancro dell’ovaio non ci sono veri e propri strumenti di prevenzione. Anche per questa ragione questo cancro è considerato un cancro killer. Quando lo si riconosce, infatti, spesso è già in fase avanzata. C’è però un aiuto concreto: la visita ginecologica periodica. In quella sede infatti si può rilevare la presenza del tumore e agire quindi con rapidità per curarlo.
La visita ginecologica periodica peraltro dovrebbe essere seguita da tutte le donne adulte. Tenere controllato l’apparato genitale (senza però che diventi un chiodo fisso) è importante per la salute della donna. Salute nel senso pieno del termine: fisica, emotiva e relazionale, considerata la delicatezza delle parti che ne sono coinvolte.
E a proposito di vista! L’incontro/convegno “Tumori pelvici femminili. La prevenzione è concreta” ha fatto parte delle iniziative comprese nel 5° appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2023. Il progetto è impostato e condotto da sei associazioni di volontariato e una struttura sanitaria privata – Politerapica, appunto! – con l’obiettivo di promuovere la cultura della salute sul territorio. Siamo infatti convinti che da qui si debba partire per favorire prevenzione e diagnosi precoce oltre che la corretta presa in carico delle malattie, soprattutto quelle oncologiche.
Ogni appuntamento del progetto prevede iniziative di informazione e divulgazione. Con esse, vengono messe a disposizione della popolazione prestazioni sanitarie gratuite insieme alla possibilità di colloqui e percorsi di sostegno psicologico, anch’essi gratuiti. Naturalmente, lo abbiamo fatto anche in questa occasione! Abbiamo offerto visite urologiche, ginecologiche e proctologiche insieme a valutazioni ostetriche e, come indicato più sopra, incontri e percorsi gratuiti di sostegno psicologico per pazienti e loro cari.
Lo abbiamo fatto con la collaborazione di ASST Bergamo Est, ASST Papa Giovanni XXIII, Humanitas Bergamo, Politerapica – Terapie della Salute, Fondazione Angelo Custode e Associazione Amici di Gabry.
___________________
Documenti
1. Tumori pelvici femminili – Cancro, presa in carico e prevenzione
2. Tumori pelvici femminili – Prestazioni gratuite
3. Tumori pelvici femminili – Comunicato convegno 30.6.2023
4. Tumori pelvici femminili – Comunicato attività
5. Tumori pelvici – 30.6.2023 – Locandina
Stampa
1. L’Eco di Bergamo – 18.06.2023- Prestazioni per tumori pelvici
2. BergamoNews – 22.06.2023 – Tumori pelvici femminili e attività sul territorio
3. BergamoNews – 22.06.2023 – Humanitas partecipa
4. L’Eco di Bergamo – 25.06.2023 – Annuncio convegno tumori pelvici
5. L’Eco di Bergamo – 25.06.2023 – Humanitas partecipa
6. BergamoNews – 26.06.2023 Tumori pelvici femminili convegno
Televisione
1. Bergamo TV La Salute, 12.6.2023 – La Dott.ssa Valeria Perego, Psicologa, su tumori ginecologici: https://www.youtube.com/watch?v=v3O3Nrgnsgs&list=PLu2-8BMyaDimrGwIhIPn9HtaNk17o0rJ8&index=3&t=5s
2. Radio Alta. Bergamo TV – 26.6.2023 – Tumori pelvici femminili e prevenzione. Con Pasquale Intini: https://www.youtube.com/watch?v=UHoP0VspFvc&list=PLu2-8BMyaDimrGwIhIPn9HtaNk17o0rJ8&index=3&t=7s
3. Bergamo TG – 30.6.2023 – Tumori pelvici femminili. La prevenzione è concreta. Lucia De Ponti: https://www.youtube.com/watch?v=9SSgLcfTSaU&list=PLu2-8BMyaDimrGwIhIPn9HtaNk17o0rJ8&index=4
Foto dal convegno
Un vaccino contro il cancro c’è già
Un vaccino contro il cancro c’è già
La tempestività riduce i rischi per la prostata. Una valutazione precoce, infatti, permette di decidere nel modo migliore quali trattamenti iniziare e quando. E permette pure di proteggere la vescica. Lo spiega il Dott. Michele Catellani, Urologo in Politerapica. Lo fa con un articolo sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo di domenica 25 giugno.
Lo potete trovare qui: L’Eco di Bergamo – 25.06.2023 – Prostata, Catellani
Mi è venuta la prostata
Spesso si sente dire “mi è venuta la prostata” ma la prostata, in realtà è un organo che tutti gli uomini hanno. Si trova sotto la vescica e serve a produrre il liquido seminale. Come altri organi, anche la prostata può sviluppare delle malattie: ipertrofia prostatica benigna (IPB), prostatite e cancro alla prostata. Comincia così il Dott. Catellani che prosegue poi a descrivere ognuna di queste malattie. Parla delle loro cause e dei loro sintomi. Racconta come si riconoscano e come si curino.
In ognuno dei casi la tempestività riduce i rischi per la prostata e anche per gli altri organi. Come nel caso dell’ipertrofia prostatica benigna. Per comprendere meglio, bisogna dire che le dimensioni della prostata aumentano nel corso del tempo e l’organo, crescendo, comprime l’uretra. Questo è il canale che collega la vescica all’esterno. La compresisone dell’uretra causa un cattivo svuotamento della vercica e questa condizione è la causa dei sintomi. Questi sono aumento della frequenza delle minzioni, getto meno forte, non completo svuotamento della vescica, necessità di doversi alzare diverse volte la notte per urinare e difficoltà a trattenere le urine.
La valutazione urologica precoce, in questo caso, è importante per decidere quale trattamento iniziare e quando proteggere la vescica che compensa le difficoltà nello svuotamento aumentando la forza delle contrazioni. A lungo andare però questo sforzo può portare alterazioni (diverticoli vescicali, iperattività vescicale, etc.) che possono van ificare l’efficacia dei trattamenti.
Anche nel caso della prostatite una rapida diagnosi permette una ripresa più rapida della normalità ed evita guai peggiori. Non è raro, infatti che una prostatite mal curarta si trascini per diversi mesi, compromettendo la qualità di vita dei pazienti.
La tempestività riduce i rischi per la prostata
La tempestività riduce i rischi per la prostata soprattutto quando si parla di tumore. Il cancro alla prostata è il tumore più diffuso nella popolazione maschile, circa il 20% di tutti i tumori dell’uomo. Il rischio di morte però è basso soprattutto se si segue il giusto percorso terapeutico. Per questo motivo la prevenzione è fondamentale, come sottolinea il Dott. Michele Catellani.
Oggi le cure non sono solo chirurgiche. Ci sono diversi tipi di trattamento. Ognuno presenta benefici e effetti collaterali. L’urologo sceglerà quello indicato per ogni singola persona in funzione dell’evoluzione della malattia. Tra le tecniche chirurgiche, oggi è disponibile quella robot-assistita. Ha il vantaggio di offrire le stesse capacità di cura della chirurgia tradizionale ma con un accesso mininvasivo. Questo permette di ottenere ottimi risultati sia in termini oncologici (cura della malattia), sia in terminio di recupero funzionale (recupero di incontinenza e potenza sessuale).
Il Dott. Michele Catellani riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468.