fbpx

Finisce un sogno. Politerapica cessa le attività.

11 Ottobre 2024
Finisce un sogno. Politerapica cessa le attività

Finisce un sogno. Politerapica cessa le attività.

Il sogno era quello di proporre una medicina di qualità, a prezzi accessibili, senza liste di attesa che si esercitasse intorno alla persona (sì, la persona, non il paziente), considerata nella sua interezza. Non solo la patologia o il disturbo ma la persona fatta di corpo, di mente, di emozioni e di relazioni, presa in carico nella sua globalità. Così, sin dall’inizio, l’équipe di Politerapica ha compreso medici specialisti, terapisti e riabilitatori, psicologi e psicoterapeuti. Non a caso, ci eravamo chiamati “Politerapica – Terapie della Salute”. Perché la salute è una anche quando le terapie sono diverse.

Da subito, era il 2008, abbiamo prestato un’attenzione particolare alla qualità dei nostri servizi e delle nostre prestazioni e, soprattutto, all’approccio multidisciplinare. Non doveva la mano destra non sapere quello che faceva o pensava la sinistra. Che, per intenderci, quando si parla di salute, significa che non poteva e non doveva quello specialista o quel terapista lavorare in modo separato da un altro specialista o un altro terapista che seguiva la stessa persona. Sia che tutti facessero parte del team di Politerapica, sia che uno o più fossero esterni. Il paziente al centro. Sempre.

E poi la sinergia e la collaborazione con le strutture e gli operatori sanitari del territorio. E quella con le amministrazioni pubbliche. Nella nostra visione, una struttura sanitaria non poteva restare chiusa in sé stessa ma doveva aprirsi all’esterno e lavorare insieme agli altri attori del tessuto socio-economico. Loro, noi, insieme sul territorio, in un rapporto di collaborazione sinergico, ognuno con le proprie prerogative ma orientati verso un obiettivo comunque comune: quello della salute delle persone e, quindi, della comunità.

Una salute che si difende non solo con la cura ma anche con la cultura. E con la prevenzione. Da qui, la scelta di attivare da subito, con diverse amministrazioni pubbliche e non solo, iniziative di promozione della cultura della salute tra la gente e per la gente. A Seriate, Bergamo, Calcinate, Pedrengo, Cavernago, Brusaporto, Albano S. Alessandro, Gorle e probabilmente qui non li ricordiamo tutti. Anno dopo anno, stagione dopo stagione, per raccontare la salute in modo semplice, chiaro, rigoroso nei contenuti. E poi i convegni e gli eventi di screening gratuito. Anche così realizzavamo la nostra idea di salute e di cura. Di medicina. Una Medicina Vicina.

Un sogno e un progetto. Ambiziosi. Difficili.

Li abbiamo portati avanti con decisione e con entusiasmo. Con convinzione. Abbiamo affrontato momenti molto duri. La crisi economica del 2008/2009. Quella ancora più drammatica del 2012 che molti ricorderanno come la crisi dello spread. Ci capitava, allora, di parlare con medici di medicina generale che ci dicevano che avevano pazienti

che non potevano permettersi di pagare neppure il ticket. Il contesto economico non è mai stato favorevole, in questi sedici anni, no. Forse avremmo dovuto cambiare strategia. Forse ci saremmo dovuti rivolgere ad un’utenza più abbiente. Forse avremmo dovuto alzare i prezzi. Non lo abbiamo fatto e non ci siamo nemmeno fermati. Siamo comunque andati avanti. Lo abbiamo fatto restando fedeli alla nostra visione e agli obiettivi che ci eravamo dati e abbiamo continuato a investire risorse ed energie. Tutte le risorse e le energie di cui disponevamo. Attingendo soprattutto a mezzi propri. Anche dopo il Covid. Anche durante la crisi energetica e il conseguente impoverimento delle persone meno abbienti, negli ultimi anni.

Molti gli incontri sbagliati che abbiamo fatto in questi anni ma molti anche quelli belli, ognuno carico di valore e capace di rappresentare un esempio del molto di buono che – a volte con sorpresa – capita di incontrare intorno a noi nel quotidiano delle nostre esistenze. E pure di quelle aziendali. Lo sottolineiamo perché è opinione comune che i bei principi non c’entrino con i soldi e con il lavoro. Ci sentiamo di dire che non sia così. Non sempre.

Molti anche gli errori fatti. Ci guardiamo indietro e li vediamo. Probabilmente non tutti ma sicuramente molti. A volte non abbiamo neppure bisogno di guardare. Sono loro che ci vengono alla mente. E non riusciamo a perdonarceli. E per molti di essi possiamo solo chiedere scusa.

Sono stati sedici anni particolarmente intensi. Che finiscono qui, come dicevamo. Lo scriviamo con malinconia. Anche con amarezza. Restiamo però convinti che resterà ciò che di buono, in questi sedici anni, tutti noi di Politerapica abbiamo fatto. Resterà ai suoi destinatari. Chiunque essi siano.

_______

E ora concludo parlando in prima persona giacché dietro le aziende e le strutture ci stanno le persone.

Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo sogno, Politerapica. Ringrazio coloro che ci hanno creduto e l’hanno sostenuto anche solo con la simpatia, la vicinanza e la stima. Ringrazio i molti che si sono affidati a Politerapica nel corso di questi anni e che hanno continuato a farlo nel tempo, rinnovando fiducia e apprezzamento verso i suoi professionisti e il suo lavoro.

Per quanto mi riguarda, è stato un privilegio avere vissuto questa avventura. Un privilegio che per me continuerà a restare tale anche dopo la sua fine.

Pasquale Intini
Politerapica – Terapie della Salute