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Non solo scienziati e operatori:
al convegno, la parola dei pazienti

7 Dicembre 2018

C’è voluto tutto il coraggio del Dott. Oreste Risi, Responsabile e Scientifico del convegno, per inserire un intervento dedicato alla voce dei pazienti in quello che è probabilmente il più importante evento scientifico nazionale sull’incontinenza e i disturbi pelvici, il “XIII International Perineology Meeting – Incontinence, sexual dysfunction, chronic pelvic pain, urinary tract infections” che si è tenuto a Treviglio il 30 Novembre e 1 Dicembre 2018.

E c’è voluto tutto il coraggio di FINCOPP Lombardia Onlus – Fedrazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico per raccogliere la sfida e presentarsi dinnanzi ad un tale uditorio per raccontarsi, raccontando l’altra faccia del tema: le paure del paziente.

Già, il paziente, la persona. Quell’individuo che vive una vita, in un contesto sociale, familiare, lavorativo. Quell’uomo o quella donna così diversi da altri uomini ed altre donne ma accomunati dallo stesso peso: la vergogna e l’angoscia per un disturbo che sente dire si risolva con i pannolini profumati per non far sentire il cattivo odore in ascensore.

La persona con in suoi affetti e le sue relazioni, la sua dignità, il suo ruolo, le sue ambizioni, le sue speranze. Uno di noi, giovane e meno giovane. Bambino, addirittura, quando – come è ormai noto – l’enuresi diventa un problema e non più una fase di crescita.

E’ più facile raccontare di avere un cancro che di essere affetti da incontinenza, racconta Francesco Diomede, Presidente FINCOPP nazionale. Non si racconta neppure al proprio medico. Trascorrono gli anni nell’angoscia. Si cade nella disistima verso sé stessi, nella depressione. Senza speranze, con mille domande, anche quando, forse casualmente, si approda ad un centro di riabilitazione. Nessuna certezza che quella sia la soluzione giusta. Chi lo dice? Perché crederci?

Il problema pare essere sempre quello: la cultura. la cultura tra la gente ma – e spesso soprattutto – la cultura tra gli operatori sanitari. Quanti medici, quanti specialisti, ancora oggi, dicono che sia normale perdere delle gocce di pipì per una donna che ha avuto due parti? Pper non parlare della comprensione e sensibilità delle Istituzioni.

Perché, di incontinenza non si muore. L’incontinenza, però, ruba la vita.

Un quarto d’ora di intervento, delle slide a fare da cornice. Una sola, grandissima soddisfazione: in una sala di operatori e specialisti presenti in circa un centinaio, non si sentiva volare una mosca. Alta l’attenzione e, con questa, il rispetto. Scrosciante l’applauso finale. Molti i commenti favorevoli raccolti dopo.

Ha avuto coraggio, Oreste Risi. Crediamo abbia avuto anche ragione.

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XIII Perinealogy Meeting- Treviglio 30.11 e 1.12.2018 – Incontinenza e disturbi pelvici. Le paure del paziente.