Può bastare un’ecografia alle carotidi per evitare guai seri. E si parla di Ictus, la principale causa di diabilità grave e la terza causa di morte, in Italia. Lo spiega in modo pacato e chiaro il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica, ospite di Bergamo TV.
Qui il video completo:
Giovedì 21 dicembre 2023, il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica, è stato ospite della trasmissione “Fattore Bergamo – La Salute” di Bergamo TV per parlare di ictus cerebrale e carotidi. Soprattutto, per parlare di prevenzione attraverso una semplice ecografia o un ecocolordoppler.
Carotidi e Ictus
Controllare lo stato di salute delle carotidi è molto importante. Serve per fare prevenzione contro patologie molto gravi. E per salvare la vita in molti casi. La carotide è l’arteria che parte dal cuore e porta sangue al cervello. E’ piccola: non è molto lunga e è larga 6-7 mm. E’ però di importanza fondamentale per la vita e la salute delle persone.
La prevenzione, in questo caso, è fondamentale. La chiusura o il restringimento di questo tubicino, infatti, può portare al TIA (un piccolo Ictus) o all’Ictus vero e proprio. Non si parla di una banalità: l’Ictus, in Italia, è la principale causa di disabilità grave e la terza causa di morte.
Un’ecografia alle carotidi per evitare guai seri
L’ecografia o ecocolordoppler è un esame di pochi minuti, non invasivo, non doloroso e facilmente ripetibile tutte le volte che risulti consigliato farlo. Attraverso l’ecografia si vede esattamente se all’interno della carotide c’è una placca.
Per capire cosa sia una placca si può immaginare un tubo d’acqua al cui interno si forma un’incrostazione. L’incrostazione è la placca. Questa produce l’impossibilità del sangue di fluire o di fluire in modo normale. La placca può subire dei distacchi. Suoi frammenti possono staccarsi e andare a ostruire dei vasi più piccoli. Nel caso delle carotidi, si parla di vasi all’interno del cervello. Da lì, il sangue non passa più e la parte di cervello che sta dopo viene danneggiata. Se poi la caratodi si ostruisce del tutto…
Con l’ecografia si determina poi la dimensione della placca. Serve sapere, per esempio, se è del 30%, del 50% o del 70%. L’ecocolordoppler permette anche di capire come sia composta la placca: se di calcio o di grasso. Da qui si parte per definire la miglior terapia per quello specifico paziente.
Prevenzione primaria
La prevenzione è molto importante per i chirurghi vascolari. Una persona in piena salute deve essere valutata dal suo medico curante per sapere se soffre di colesterolo alto, pressione alta o di diabete, tutti fattori di rischio per la salute delle arterie e quindi delle carotidi. Infatti, intervenire su questi fattori prima dei 40 anni, offre molte più possibilità di successo di quando si interviene dopo per evitare il formarsi dell’aterosclerosi che è prodotta dalla placca all’interno delle pareti delle arterie.
Anche se si sta bene, quindi, è bene farsi valutare dal proprio medico. Condizioni che sono ancora silenti, potrebbero causare problemi – anche seri – a distanza di anni.
Tra i 55 e i 60 anni poi è consigliato il primo controllo delle carotidi. In particolare se c’è familiarità, se c’è stato un infarto, se si fuma o se si soffre di pressione alta, colesterolo alto o diabete. Anche quando queste malattie sono ben controllate. Non va dimenticato, per esempio, che un diabete ben controllato può causare una patologia delle arterie, così come la pressione alta. Per quanto riguarda il fumo, è fondamentale smettere di fumare ma non è sufficiente. A causa del fumo, si possono manifestare danni anche dopo anni che si è smesso.
Naturalmente, nella prevenzione primaria non si devono dimenticare i buoni stili di vita: sana alimentazione e movimento corretto.
Prevenzione secondaria
Quando la placca si attesta su percentuali inferiori, c’è la possibilità di intervenire farmacologicamente per stabilizzarla. Questa è la prevenzione secondaria: intervenire con farmaci, dopo che la placca si è formata, per evitare che peggiori. Tutti i CHirurghi vascolari hanno pazienti in terapia farmacologica da anni, che vivono normalmente e che non hanno avuto bisogno di intervento.
Fino al 50% di grandezza della placca si fanno controlli annuali. Per placche di dimensioni superiori, si fanno controlli più ravvicinati.
Intervento chirurgico
Al 70% e oltre c’è indicazione a intervento chirurgico per disostruirla. Un’ostruzione di queste dimensioni infatti produce un rischio del 5% ogni anno di avere un TIA o un Ictus. Si parla peraltro di un intervento molto delicato. Si lavora infatti su un’arteria delicatissima, molto piccola e di fondamentale importanza per la vita. E’ più complesso operare una placca fatta di grasso o con ulcere. La manipolazione della carotide, infatti, può favorire il distacco di piccoli frammenti.
L’intervento dura circa un’ora e mezza. Il paziente viene dimesso dopo 3 giorni. Il rischio infatti è concentrato nelle prime 24 orre. Quello è il tempo fondamentale. Dopo le 24 ore si controlla che non ci siano complicanze minori che sono peraltro corregibili.
Il Dott. Davide Foresti riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468
E’ utile eseguire un esame ecocolordoppler per le carotidi anche quando si sta bene. Non vogliamo dire che adesso tutti e a tutte le età debbano preoccuparsi di fare questo esame. Intendiamo invece dire che è molto utile che lo si faccia ad una certa età. Soprattutto se ci sono ragioni per pensare di essere un soggetto a rischio per malattie cardiovascolari. Anche se si sta bene. Lo spiega il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica, con un bell’articolo, chiaro e preciso, sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo.
Qui si può scaricare l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 22.10.2023 – Carotidi, Dott. Foresti – D
Carotidi e ictus
Per capire bene la ragione per cui è utile eseguire un esame ecocolordoppler per le carotidi anche quando si sta bene, bisogna fare una premessa. Le carotidi sono le arterie che portano il sangue al cervello. Il restringimento patologico (stenosi) di una di queste è strettamente collegato, oltre determinati valori, alla possibilità di avere un ictus. E l’ictus è responsabile di disabilità anche grave e permanente e, nei casi ancora più gravi, di morte. Nei Paesi industrializzati come l’Italia, l’ictus è la prima causa di disabilità e la terza causa di morte nelle persone oltre i 65 anni d’età.
Ecco perché le persone oltre i 55 – 60 anni di età dovrebbero sottoporsi ad esame ecocolordoppler. Soprattutto se hanno familiarità con aterosclerosi (la placca delle arterie che produce il loro estringimento) o ne soffrono loro stessi. E pure se hanno familiarità o soffrono di ipertensione (pressione alta), dislipidemia (colesterolo alto), diabete, abitudine al fumo di sigaretta e sovrappeso. Questi sono fattori di rischio che – comunque – dovranno essere corretti con farmaci quanto più precocemente possibile. Va fatto anche se l’esame con ecocolordoppler non rilevasse la presenza di aterosclerosi nelle carotidi. Proprio per evitare che questa si formi.
Ecocolordoppler per le carotidi anche quando si sta bene
Dopo questa premessa, il Dott. Foresti prosegue spiegando cosa sia un esame ecocolordoppler e come sia importante per valutare bene la placca dell’aterosclerosi. Indica poi quali sono i trattamenti terapeutici e, quando necessario, quelli chirurgici per evitare le sue complicanze a carico del cervello. E conclude con un messaggio molto chiaro.
“Il ruolo della prevenzione” – dice – “è fondamentale. Un intervento su una placca che ha avuto sintomi è molto più rischioso di uno su una placca asintomatica. Scoprirla prima che dia segnali fa quindi la differenza.E basta un ecocolordoppler!“
Il Dott. Davide Foresti riceve in Politerapica a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468
La prevenzione vascolare sarà al centro del congresso che si terrà tra il 28 e il 30 settembre 2023, a Torino. Lo organizzano La Società Italiana di Diagnostica Vascolare, SIDV e la Società Italiana di Medicina Vascolare, SIMV. Un congresso e allo stesso tempo un evento di alta formazione per medici di diverse specializzazioni. E il suo titolo aiuta subito a comprendere anche il carattere internazionale dell’iniziativa: International Vascular Course – Torino, 28-30 Settembre 2023.
Qui il programma provvisorio dei lavori: CORSO INTERNAZIONALE SIDV 2023 – Provvisorio
Cominciamo dai numeri
Tre giorni di lavori intesi e concentrati. 13 sessioni di cui due dedicate a sedute pratiche con manichini e modelli. Ogni sessione pratica si compone di 3 sedute monotematiche. Oltre 60 relatori provenienti da tutta Italia. Molti di loro rappresentano l’eccellenza della diagnostica vascolare.
Questi i numeri del congresso che si presenta con caratteristiche di qualità e di innovazione particolarmente elevate, seconde solo per importanza alla vastità e profondità degli argomenti trattati. Tutti concentrati sugli straordinari risultati di diagnosi e cura permessi, oggi, dall’innovazione tecnologica. E siccome le patologie cardio-vascolari continuano a rappresentare la principale causa di morte nel Mondo, è chiaro che il tema è tanto attuale quanto rilevante per la salute dei singoli e della società. Ancor di più se si considerano gli ingenti danni fisici, umani, sociali ed economici di cui sempre le patolgie cardio-vascolari sono causa anche quando non portano alla morte.
Preoccuparsi di formare le nuove generazioni di medici mentre si fa ricerca e allo stesso tempo si collabora all’innovazione è un imperativo deontologico cui SIDV e SIMV non si sottraggono. Anzi, a questo lavoro dedicano un impegno quotidiano e continuo, fondato sulla rete virtuale costituita tra i suoi aderenti.
Prevenzione vascolare al centro del congresso
E sulla prevenzione cardio-vascolare si focalizza buona parte del simposio. A questo tema dedica sessioni di formazione e sessioni di confrontto. Scienziati di fama nazionale intervengono e si confrontano. Tra questi, il Dott. Gabriele Alari che possiamo considerare un pioniere illuminato della medicina vascolare. A questa branca della medicina ha dedicato tanti anni, praticando la clinica nel quotidiano, formando collaboratori, facendo ricerca e rappresentando giorno dopo giorno un punto di riferimento nel panorama della diagnosi e della terapia vascolare. Da sempre convinto di quanto l’unico approccio di di cura sia quello multidisciplinare, è stato promotore di uno straordinario progetto, realizzato dal basso.
Qui, a Bergamo, ha tessuto una rete di collaborazioni sempre più intensa e valida che gli ha permesso di realizzare di fatto la sinergia interdisciplinare tra medicina e chirurgia intorno alle patologie vascolari arteriose e venose. E lo ha fatto mettendo inisieme, in una équipe virtuosa, i professionisti delle principali strutture della provincia di Bergamo e, indirettamente, le strutture stesse.
Contro il rischio cardio-vascolare disponiamo oggi di strumenti di prevenzione primaria molto potenti. Sì, certo, ci sono e non devono essere sottovalutati gli stili di vita corretti. Sana alimentazione, movimento e rinuncia alle cattive abitudini quali il fumo e l’alcool. Oggi ci sono anche farmaci che possono evitare l’insorgere delle patologie. Sono farmaci di ultima generazione, di notevole efficacia e con effetti collaterali sempre più contenuti.
Tecnologia avanzata a servizio della diagnosi precoce
C’è poi la prevenzione di secondo livello, quella della diagnosi precoce. Oggi, a disposzione della medicina vascolare, ci sono strumenti diagnostici sempre più raffinati e sofisticati. Parliamo della tecnologiua ultasonografica, quella per mezzo della quale si eseguono gli esami con ecocolordoppler. Oggi, alcuni di questi permettono di arrivare appena al di sotto del limite di conoscenza permesso dall’esame istologico per determinare componentre effettiva e pericolosità della placca.
La diagnosi precoce puàò essere posta in modo ancora più precoce e, soprattutto, più precico. Con risultati inimmaginabili fino a non molto tempo fa per la prevenzione e la cura di patologie arteriose e venose. E stiamo parlando di condizioni molto serie se consideriamo che tra le patologie cardio-vascolari arteriose si trovano l’ictus, l’infarto del miocardio e l’ischemia degli arti inferiori mentre, tra quelle venose, c’è la patologia trombotica profonda. Tutte condizioni che possono condurre alla morte o a danni tanto pesanti da incidere gravemente sulle condizioni di vita di chi ne è colpito.
L’International Vascular Course – Torino, 28-30 Settembre 2023 sarà quindi un’occasione importante di formazione e confronto, come scrivevamo sopra. Sarà però anche un appuntamento importante per la salute di milioni di persone e – crediamo proprio di poterlo dire, considerati i numeri – della società. Possiamo dire che rappresenterà un servizio per la comunità. Querlla scientifica e quella umana.