Conosciamo le varici con il prezioso contributo del Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica (e non solo). Su questa malattia, la Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo ha pubblicato un ampio articolo curato, appunto, dal Dott. Foresti.
Lo trovate qui: L’Eco di Bergamo – 28.05.2023 – Varici, Foresti – Def
Conosciamo dunque le varici con il Dott. Foresti
Ci accompagna un passo dopo l’altro a conoscere le varici, il Dott. Foresti. E comincia dicendoci che queste sono una delle malattie che fanno parte dell’insufficienza venosa cronica. Parliamo delle varici agli arti inferiori e, in particolare, a carico delle vene safene. Colpiscono il 35-40% della popolazione soprattutto femminile. La percentruale può poi superare il 40% nelle donne oltre i 50 anni.
Poi entra un po’ più nell’argomento e spiega che le varici possono essere definite come una dilatazione permanente di una vena. La vena assume anche un decorso tortuoso e le sue pareti subiscono un’alterazione associata ad infiammazione. Le cause di questa malattia sono soprattutto genetiche e quindi la familiarità è un elemento da tenere in considerazione. Possono però essere anche favorite da attività lavorativa sedentaria, assetto ormonale (sono note le varici successive alla gravidanza), sovrappeso e fumo.
Le varici potrebbero essere anche conseguenza di altre patologie come la trombosi venosa profonda e la malformazione arteovenosa (questa è la più rara). Lo specialista, in fase di diagnosi, dovrà distinguere tra le diverse cause perché ognuna avrà un diverso percorso terapeutico.
Il ruolo dell’ecocolordoppler
Il problema è quasi sempre solo estetico, prosegue il Dott. Foresti. A volte però si manifesta anche con sintomi lievi e meno lievi fino a condizioni che possono procurare problemi anche seri. Si comincia con pesantezza, edema, gonfiore. Nei casi più importanti, possono presentarsi anche formicolii e crampi notturni. Ci sono poi anche possibili complicanze. Queste possono essere flebite, nel 3% dei casi, emorragie o ulcerazioni, entrambe in circa l’1%.
Per la diagnosi è importante l’esame con ecocolordoppler. Questo strumento permette di comprendere in modo corretto la causa delle varici e
quindi il miglior trattamento terapeutico. L’ecocolordoppler diventa poi indispensabile allo specialista per impostare l’adeguato approccio chirurgico. Il Doppler, infatti, è uno strumento che permette di valutare in modo rapido, efficace e riproducibile la emodinamica delle vene superficiali e scegliere il trattamento più idoneo e mirato.
Ogni chirurgo vascolare deve quindi essere anche un abile ecografista e deve eseguire sempre in prima persona questo esame insieme alla diagnosi e alla pianificazione dell’intervento.
Terapia medica e chirurgica
La prima cura per le varici è quella medica. La chirurgia viene riservata ai casi in cui si presentino le complicanze o quando i sintomi non diminuiscono con la terapia medica. L’approccio chirurgico può essere di due tipi: conservativo o ablativo. È ablativo quando si asporta la vena o quando la si oblitera (la si chiude). È invece conservativo quando si preserva il patrimonio venoso.
Nella terapia chirurgica si aprono oggi nuovi scenari con grandi vantaggi per il paziente, precisa Davide Foresti. L’innovazione principale negli ultimi anni è rappresentata dalle tecniche endovascolari di chiusura meccanica e chimica di segmenti delle safene. Sono tecniche che rivoluzionano il tradizionale approccio sclerosante e rispetto a questa migliorano molto gli effetti a lungo termine.
Il Dott. Foresti su aneurisma aorta addominale. Sembra il titolo di un film. Stiamo invece parlando di una cosa utile intorno ad un tema serio. Lo scorso 23 marzo, il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica, è stato ospite della trasmissione Fattore Bergamo. La Salute su Bergamo TV.
Qui ha parlato di aneurisma dell’aorta addominale. E ha cominciato dicendo che questo è un tema che sta molto a cuore ai chirurghi vascolari. Sono infatti 6.000 le morti all’anno per rottura di questo aneurisma e si potrebbero evitare. Con un’ecografia!
Dodici minuti di trasmissione. Chiari, precisi. Parole semplici per contenuti complessi. E’ andata proprio così. E lo potete vedere qui:
Aneurisma aorta addominale
L’aneurisma è una dilatazione di un vaso di oltre il 50% del suo diametro. L’aorta ha un diametro di 2 cm. Si può dire che c’è un aneurisma quando lo spessore divente di 3 cm.
Oggi, la mortalità per rottura dell’Aorta addominale è molto alta. Il 75% di chi ne è colpito. La rottura dell’aorta addominale, infatti, procura un’emorraggia gravissima che mette in immediato pericolo di vita. Il restante 25% se la cava perché il nostro corpo ha dei meccanismi di difesa. In questo caso, visceri e intestino cercano di fare da tappo alla rottura e in certi casi ci riescono. Questo 25% riesce così ad arrivare in ospedale e ad essere operato, salvandosi. Ma è una condizione molto fortunata. Anche il 75%, però, se la sarebbe potuta cavare se solo avesse fatto al momento opportuno una “banale” ecografia.
Non se ne conoscono le cause
Ancora oggi, non si sa bene quali siano le cause dell’aneurisma dell’aorta addominale. Ci sono diverse ipotesi ma nessuna ancora sicura. Sembra che gli uomini siano più a rischio delle donne. Che dopo i 65 anni di età c’è un aumento molto forte dell’incidenza. Che la razza bianca sia più esposta alla malattia. E che quindi un uomo di razza bianca che ha superato i 65 anni di età ha la massima indicazione a fare un’ecografia dell’aorta addominale. Soprattutti se ha familiarità.
Non ci sono sintomi. Di solito, quando i sintomi si manifestano è quasi troppo tardi. Significa che c’è stata la rottura e l’emorragia è in atto. C’è un segnale però che, in alcuni casi, potrebbe permettere una valutazione precoce. Appoggiando la mano sulla pancia, si avverte una pulsazione.
L’ecografia salva vita
Un’ecografia permetterebbe di riconoscere una dilatazione dell’arteria addominale e da lì si potrebbe iniziare ad eseguire una serie di controlli. Per esempio, un ecocolordoppler degli arti inferiori perché anche lì ci potrebbe essere un’aneurisma. E pure un ecocardiogramma perché anche le arterie coronarie potrebbero avere un aneurisma. Anche un’ecografia delle arterie del collo, le carotidi, perché si è visto che nel 40% di presenza di aneurisma dell’aorta, è presente anche la stenosi di queste arterie.
Una volta triovato l’aneurisma dell’aorta addominale non è sempre necessario intervenire subito con la chirurgia. Inannzi tutto si correla il suo diametro con la possibiltà che si rompa. Possiamo dire che si operano i pazienti che hanno un aneurisma di oltre 5,5 cm di diametro. Che è molto più del 50% in più del diametro normale. Ma ci sono altre condizioni che devono essere valutate e che possono fare decidere per l’esecuzione dell’intervento. La velocità della crescita, per esempio. Se è alta, si decide di intervenire anche prima che sia superato il diametro dei 5,5 cm.
Strategia di cura disegnata sul paziente
In ogni caso, la strategia di cura viene definita sulle condizioni di ogni singolo paziente.
Oggi si tende ad eseguire l’intervento chirurgico con metodiche minivasive. Solo in alcuni casi, si esegue in modo tradizionale, con il taglio, a cielo aperto, come si dice. L’abilità del medico sta nel capire quale approccio dà i migliori risultati a lungo termine.
Il Chirurgo vascolare è anche un “ecografista”. Questo vale sia per la fase di cura medica, sia per quella di diagnosi. Sia per quella successiva all’intervento, quando questo è stato praticato. Il ruolo dell’ecografia – con mezzo di contrasto può arrivare ad avere una definizione quasi pari a quella della TAC con molto minore esposizione radiologica – diventa essenziale per controllare pazienti che sono stati operato con la tecnica endovascolare.
Il Dott. Foresti su aneurisma aorta addominale
“Il Dott. Foresti su aneurisma aorta addominale” allora non è il titolo di un film. Possiamo dire che invece sia una specie di “libretto di istruzioni” televisivo che può aiutare molto.
Il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare, visita in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.
Il Dott. Davide Foresti, chirurgo vascolare, inizia la sua collaborazione con Politerapica. Presso la nostra struttura esegue visite specialistiche e prestazioni di chirurgia vascolare.
Bravo e preparato
Il Dott. Foresti si è laureato nel 2008 all’Università degli Studi di Milano. Presso la stessa Università, ha conseguito il diploma di specializzazione, nel 2014, col massimo dei voti e la lode.
Non era ancora laureato e già si occupava di chirurgia vascolare. Non ha più smesso. Ha cominciato come studente interno e poi medico frequentatore al Policlinico di Milano col Dott. Livio Gabrielli. E ora lavora a tempo pieno presso il Policlinico San Marco di Zingonia col Dott. Roberto Mezzetti.
Nel mezzo, ha maturato notevoli esperienze presso i principali centri lombardi e sempre con maestri di altissimo livello. E’ stato per esempio al Polclinico San Donato col Prof. Vincenzo Rampoldi e poi all’Ospedale Sacco col Prof. Carlo Antona. E non deve essere mai stata una passeggiata anche se lui si è sempre buttato a capofitto nello studio e nella pratica con tutto l’entusiasmo di cui è capace.
Ha acquisito una particolare formazione nella patologia aortica acuta (dissezioni, ematomi ed ulcerazioni) sia a livello toracico che addominale e nella terapia chiurgica ed endovascolare degli aneurismi in questi distretti. Anche nella embolizzazione di vari distretti sia elettiva che in regime di urgenza e nel trattamento endovascolare della trombosi venosa profonda e del varicocele maschile e congestione pelvica femminile.
Il Dott. Foresti – Chirurgo vascolare in Politerapica
Il Dott. Foresti è dunque un professionista bravo, preparato, competente e esperto. Soprattutto, però, è simpaticissimo! E non ci pare, questa, una dote di scarsa importanza per un medico. E’ sempre allegro, solare, aperto e disponibile. Noi che lo abbiamo conosciuto lo possiamo ben dire oltre che apprezzare. Anche nella sua naturale e spontanea capacità di lavorare con gli altri.
Un profesisonista prezioso per una struttura come la nostra che pone molta attenzione alla qualità delle sue prestazioni e al lavoro di équipe. Ancora più prezioso per la sua carica propositiva.
Il Dott. Foresti, infatti, viene in Politerapica, ad eseguire visite e prestazioni specialistiche di chirurgia vascolare, incluse prestazioni di piccola chirurgia ambulatoriale. Ma ci ha già proposto l’introduzione di un paio di novità e noi, con lui, ci stiamo pensando seriamente.
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.