Indagine sulle abitudini dei fumatori in Lombardia (e a Bergamo) per la Giornata Mondiale 2023. Questo è il titolo completo della ricerca che la LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha commissionato a SWG. Un lavoro notevole che analizza la questione a livello regionale e per singola provincia. Compresa quella di Bergamo.
SWG ha presentato i risultati della ricerca nel corso di un incontro che si è tenuto il 25 maggio 2023, a Milano, presso la suggestiva sede della Fondazione Feltrinelli, a Milano. Erano presenti Consiglieri e Presidenti delle LILT lombarde. C’era Francesco Schittulli, Presidente di LILT insieme a diversi consiglieri nazionali. E c’erano pure gli studenti di un Istituto superiore che avevano partecipato ad un simpatico lavoro con LILT Milano sul fumo. Li accompagnava la loro Preside.
Ai lavori ha partecipato anche il Dott. Silvano Gallus, ricercatore dell’Istituto Mario Negri che ha presentato una petizione a livello europeo per la prima generazione senza tabacco nel 2028.
Indagine sulle abitudini dei fumatori a Bergamo
Non è il dato più importante ma colpisce: la spesa media di un fumatore è di 1.380€ all’anno. Milletrecentoottanta! Lo stipendio di un mese per molti. Sarebbe facile, qui, aprire una discussione su quanto una spesa del genere esca o meno da ogni logica di buon senso. Non servirebbe. Non serve. Il fumo è un tema serio che deve essere affrontato uin modo serio. Bisogna considerare tutti i suoi aspetti. E sono molti. E pure complessi.
Qui si può scaricare l’indagine sulle abitudini dei fumatori a Bergamo: SWG_LILT_Report indagine fumatori_38705_Bergamo
La ricerca mette subito in evidenza un altro dato. E su questo ci dobbiamo fermare. Il 22% dei fumatori ha iniziato tra i 14 e i 15 anni. Addirittura, il 9% ha cominciato a fumare prima dei 14 anni. Se consideriamo poi che il 16% ha iniziato tra i 16 e i 17 anni, arriviamo subito alla conclusione che in provincia di Bergamo, quasi un fumatore su due inizia prima dei 18 anni. In quella che per molti è l’età scolare. E non ci deve consolare il fatto che il dato regionale sia ancora peggiore.
L’80% ha cominciato a fumare con gli amici. Il 47% lo ha fatto per curiosità. Il 15% per sentirsi grande. Il dato più allarmante, forse, è il fatto che solo il 25% dei fumatori considera dannosi per la salute tutti i tipi di fumo, allo stesso modo. Senza distinzione tra quello di sigaretta, di dispositivi elettronici, di sigaro o di cannabis.
Il problema non è solo sanitario
Qui non siamo di fronte ad un problema sanitario. O, melgio, lo siamo. Lo siamo se consideriamo che ogni anno, in Italia, muoiono 93.000 persone a causa del fumo. E non solo per cancro al polmone ma pure per diversi altri tumori provocati dal fumo. Senza dimenticare molte altre malattie, prima tra tutte l’infarto.
Qui, in realtà, siamo di fronte ad un problema cuturale, sociale, educativo. E se il 62% dei fumatori dichiara di volere smettere di fumare, rimane la domanda di cosa possiamo e dobbiamo fare perché non si cominci proprio a fumare.
Risulta quindi necessaria una riflessione approfondita con i lcoinvolgimento di molti. Da una parte, infatti, abbiamo la persona e, dall’altra, il sistema Paese con le sue Istituzioni e le sue logiche economiche oltre che sociali. E le azioni devono prevedere diversi interventi. Quelli sulla sfera educativa e culturale. Quelli sulla dimensione economica e politica.
E che il problema meriti l’attenzione di tutti lo dimostra la copertura che l’Eco di Bergamo ha dato alla ricerca. Due pagine intere in apertura delle cornaca di Città con richiamo nella parte centrale della prima pagina del giornale. All’interno, un’intervista a Lucia De Ponti, Presidente di LILT Bergamo Onlus e a Pasquale Intini, Direttore di Politerapica e Coordinatore del progetto “Insieme si può. Insieme funziona”.
Petizione per la prima generazione senza tabacco
Intanto, in Europa, è in corso un’iniziativa interessante. L’ha presentata il Dott. Silvano Gallus, Epidemiologo all’Istituto Mario Negri. Si stanno raccogliendo le firme per una petizione al Parlamento Europeo. L’obiettivo principale è quello di impedire la vendita di prodotti del tabacco o a base di nicotina ai cittadini dell’Unione Europea nati dopo il 2010.
Ce ne sono però anche altri. La creazione di spiagge, rive fluviali e parchi nazionali liberi dal tabacco e da mozziconi, per la riduzione dell’inquinamento ambientale e contenere il rischio di incendi. Poi l’aumento del numero di spazi in cui è vietato fumare sigarette o utilizzare sigarette elettroniche, in particolare, quelli frequentati dai minori. Quindi l’eliminazione della pubblicità dei prodotti del tabacco e la loro presenza nelle produzioni audiovisive e sui social media. Con particolare attenzione alla pubblicità occulta. Anche il finanziamento di progetti di ricerca indipendenti dall’industria del tabacco sulle malattie causate dal consumo di tabacco per migliorarne la prognosi e renderle curabili.
Servono 1.000.000 di firme. Per firmare, basta cliccare qui: https://tfe-it.ensp.network/
Il Covid ha lasciato segni marcati su salute e sanità. Non si può sapere quanto dureranno e come si risolveranno. Resta il fatto che ci sono e che bisogna guardarli in faccia e chiamarli col loro nome. Solo da qui si può partire per affrontarli. Anche noi di Politerapica lo sosteniamo con convinzione.
E proprio da qui è partita la trasmissione Bergamo in Diretta dello scorso 28 ottobre 2022. Il settimanale di informazione e approfondimento di Bergamo TV è condotto dall’ottimo Luca Bonzanni, giornalista de l’Eco di Bergamo. In quest’occasione, erano ospiti in studio Lucia De Ponti, Presidente di LILT Bergamo Onlus e Guido Marinoni, Presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo. In collegamento esterno, hanno contribuito ai lavori Alberto Tedeschi, Direttore della Medicina del Bolognini di Seriate e Alberto Zucchi, Direttore dell’Epidemiologia di ATS Bergamo.
Qui il video completo della trasmissione:
Il Covid ha lasciato i segni su salute e sanità
Ancora oggi l’infezione può essere letale, soprattutto sui pazienti fragili. Tra questi, ci sono i malati di cancro. Già le cure sono impegnative, ha detto Lucia De Ponti. Già i percorsi di cura sono pesanti. L’ipotesi di ammalarsi anche di Covid, in queste condizioni, preoccupa molto. Per questo, è necessario mantenere tutte le misure precauzionali che limitano questo pericolo.
Bisogna aggiungere che durante la pandemia le attività di prevenzione e di diagnosi precoce sono state ridotte molto. E da mesi, ormai, si parla sempre più di emergenza cancro. Nei prossimi anni ci si aspetta infatti, un notevole numero di diagnosi di tumore che forse potevano essere evitate. A queste potrebbero aggiungersi un notevole numero di diagnosi di tumore in fase più avanzata. E una diagnosi in fase più avanzata significa dovere intervenire in modo più pesante e avere minori possibilità di successo nella cura.
Curare significa prendere in carico. Da tutti i punti di vista. Anche da quello emotivo e psicologico. Non è possibile curare una persona solo sul piano fisico. Questo ormai è chiaro. Il Covid, però, ha impedito di curare in modo adeguato queste dimensioni dell’essere. Anzi, le ha peggiorate. Le norme di sicurezza hanno costretto a imporre allontamenti, separazioni e isolamenti.
L’orgoglio del volontariato
Di fronte ai segni lasciati dal Covid sulla salute e sulla sanità, il volontariato si è impegnato ancora di più. Anche di questo ha detto la Presidente De Ponti. Ha raccontato di come il volontariato bergamasco si sia unito quando si è trattato di discutere della riforma della legge sanitaria regionale. E unito ha sostenuto una proposta che è stata accettata e inserita nella legge. Quella del suo riconoscimento come soggetto necessario nelle fasi di ideazione di progetti e soluzioni.
Perché il volontariato parla a nome dell’altra metà del mondo, anzi di quella intera. Il mondo dei pazienti e dei potenziali pazienti. Un mondo che il volontariato conosce molto bene giacché nella carne dei pazienti, della loro malattia e dei loro bisogni affonda le sue mani ogni giorno.
E poi ha raccontato del progetto Insieme si può. Insieme funziona. Quel progetto che nel 2022 ha visto diverse associazioni e un soggetto privato insieme, impegnati nella promozione della cultura della salute sul territorio, tra i cittadini. Un progetto che ha raccolto intorno a sé strutture sanitarie pubbliche, private e private convenzionate, amministrazioni pubbliche e enti del territorio.
Promuovere la cultura della salute per promuovere prevenzione e diagnosi precoce. A cominciare dalla scelta di stili di vita sani e orientati al benessere.
La salute non è una questione solo sanitaria
Ha citato il Prof. Silvio Garattini, la Presidente De Ponti, per spiegare che la salute non è un tema solo sanitario. La salute è un argomento che deve essere affrontato anche da un punto di vista sociale e politico. Anch questo ci ha insegnato il Covid. E anche su questo ha lasciato segni profondi.
LILT Bergamo Onlus compie con orgoglio i novantanni di età e di attività. Lo fa con uno sguardo grato e rispettoso alla sua storia e ai suoi protagonisti. Ha raccolto l’una e gli altri in una pubblicazione che ha preparato per l’occasione, dal titolo 1931-2021. La Lilt a Bergamo: novanta anni di volontariato. Una pubblicazione che ha realizzato con molta cura, sapendo che non sarebbe potuta essere completa. I novantanni di vita della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – Sezione di Bergamo sono così ricchi e così intensi che non è possibile raccontarli per intero.
A questo compleanno così speciale, l’Eco di Bergamo dedica un articolo, firmato da Giorgio Lazzari, nel suo prestigioso inserto “La pagina della Salute”: L’Eco di Bergamo – 23.5.2021 – 90 anni LILT Bergamo Def
Festeggiando il suo novantesimo compleanno, lo sguardo dell’associazione è rivolto anche al presente e al futuro. Un presente nel quale LILT Bergamo svolge un ruolo da protagonista sul territorio bergamasco. Qui organizza iniziative rivolte alla popolazione per informare, sensibilizzare e fornire strumenti di prvenzione e diagnosi precoce contro il cancro. Agisce poi presso le istituzioni perché l’attenzione verso il malato oncologico e quella verso la lotta alla malattia non vengano mai meno. Al futuro la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori della nostra provincia guarda con (prudente) ottimismo e grande determinazione. L’ottimismo rivolto a risultati che si possono raggiungere, come dimostrano i suoi novantanni di storia. La determinazione a proseguire con l’impegno che i suoi soci hanno sempre messo nelle sue attività.
Un anniversario importante
Non capita tutti i giorni di compiere 90 anni. Che questo succeda ad un’associazione che lotta contro i tumori fa pensare. LILT Bergamo Onlus è giunta ad una veneranda età senza soccombere, lottando e proiettando sempre in avanti la sua attività, possiamo dire la sua vita. Un’associazione longeva impegnata a combattere una malattia che, almeno fino a qualche anno, impediva di invecchiare a chi ne veniva colpito.
La considerazione più bella è che l’associazione non sente proprio il peso dei suoi 90 anni. Anzi, li considera il bagaglio su cui fondare con rinnovata energia le sue attività future. Come l’anziano (che nell’immaginario collettivo rappresenta l’anno vecchio) consegna le chiavi del tempo al neonato (che rappresenta l’anno nuovo). Così fà oggi LILT Bergamo e idealmente fanno i suoi soci passati, presenti e futuri: si passano le chiavi del tempo e del lavoro da fare.
LILT Bergamo compie con orgoglio i novantanni
La storia dei novatanni di LILT Bergamo Onlus è un po’ la storia dei bergamaschi degli utimi novantanni. L’associazione è una delle più anziane nel mondo LILT nazionale. La sua avventura, come scrive Giorgio Lazzari, è nata “sulla scia delle nuove conoscenze in campo medico e del «sapere» che negli anni della fondazione si andava consolidando attorno ad una patologia come il cancro, che al tempo era considerata una malattia «rara»”.
La pubblicazione 1931-2021. La Lilt a Bergamo: novanta anni di volontariato “racconta le fasi più significative del lavoro svolto … da tutti coloro che, con grande generosità, hanno contribuito a scrivere la storia dell’associazione, divisa in tre fasi caratterizzate dal carisma dei presidenti che si sono succeduti”.
“Il primo periodo” – prosegue l’Eco di Bergamo – “va dal 1931 al 1980”. Il secondo periodo può essere collocato tra il 1980 e il 1998, con la presidenza di “Leandro Rampa, quando l’associazione esce dall’ambito ristretto della sanità e si apre alla società bergamasca”. Nel 1998 inizia di fatto una nuova era (quella attuale), “nella quale Lilt si dedica alla raccolta fondi per progetti di prevenzione e alla ricerca, con numerose iniziative e attività sul territorio”.
Neppure il Covid l’ha fermata
E’ stato un periodo drammatico. Per alcuni versi lo è ancora. La provincia bergamasca ha pagato un tributo altissimo da diversi punti di vista, quello delle vite umane prima di tutto. L’Italia, il Mondo sono stati piegati sotto il flagello di una terribile pandemia. LILT Bergamo Onlus è stata costretta ad agire in modo ridotto, a ranghi ristretti. Non si è però fermata.
Ha continuato ad essere un riferimento per le persone che hanno dovuto affrontare e combattere il cancro nella nostra provincia. Non ha cessato di mettere in campo iniziative di informazione e prevenzione. Tra queste la campagna Nastro Rosa e la campagna Nastro Azzurro. Da non sottovalutare l’impegno nella XX Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica e quello nella Giornata contro il Melanoma 2021.
Una straordinaria inziativa il 28 Maggio
Senza scordare la straordinaria iniziativa organizzata per il 28 Maggio. Citiamo ancora dall’articolo dell’Eco di Bergamo: “Il 28 maggio alle 18 è previsto un incontro online, nell’ambito di «BergamoScienza», a cui parteciperanno il presidente nazionale della Lilt, Francesco Schittulli, il presidente Aiom, Giordano Beretta, il presidente del comitato scientifico di Bergamo Scienza, Gianvito Martino, e il direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas, Alberto Mantovani”. Saranno “accolti dal giornalista Max Pavan e dalla presidente della Lilt Bergamo, Lucia De Ponti”.
Un incontro in diretta con i cittadini su temi che anche grazie a LILT sono portati sempre più all’attenzione del pubblico. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.legatumoribg.it.
LILT Bergamo compie novantanni
LILT Bergamo compie con orgoglio i suoi novantanni.
Politerapica – Terapie della Salute è orgogliosa dell’amicizia dell’Associazione e dei momenti di collaborazione costruiti insieme.
LILT Bergamo con Politerapica contro cancro prostata. Sembra il titolo di un film: è una seria campagna di prevenzione e diagnosi precoce del cancro della prostata che mette a disposizione della popolazione visite specialistiche gratuite. Una campagna importante per la salute e bella nel suo nome, Percorso azzurro. Ancora più efficace nel suo slogan: Non nasconderti dietro un dito. Evita di trovare scuse.
Una campagna tanto importante da meritare un articolo de l’Eco di Bergamo, sulla sua Pagina della Salute, di Domenica 22 Novembre 2020.
Il tumore maschile più frequente
Come spiega LILT Bergamo Onlus nel comunicato stampa di annuncio della campagna
Il carcinoma della prostata è diventato nell’ultimo decennio la neoplasia più frequente nella popolazione maschile dei Paesi Occidentali. Rappresenta il 20% dei tumori, a partire dai 50 anni di età. Si stima che ogni anno vengano effettuate circa 30.000 nuove diagnosi per questa malattia, con un’incidenza di 100 casi al giorno.
La diagnosi precoce è lo strumento più importante per ottenere una prognosi favorevole. Quando si riesce a farla, la sopravvivenza a cinque anni è superiore al 90%.
Sembra però che gli uomini facciano fatica ad affrontare il problema. Politerapica insieme a diverse Amministrazioni Comunali organizza da anni incontri pubblici per promuovere l’educazione alla salute tra i cittadini. Quando il tema dell’incontro è quello del tumore della prostata, capita spesso che in sala ci siano più donne che uomini.
Di cancro della prostata, delle possibilità di diagnosi precoce e delle modalità di cura gli uomini fanno fatica a parlare. Forse, il timore di conoscere è superiore alla comprensione di quanto la conoscenza permetta di prendersi cura di sé in modo più efficace. Soprattutto nelle patologie oncologiche della sfera genitale.
Percorso azzurro. Un’opportunità.
La campagna Percorso azzurro sarà un’occasione per affrontare in modo più sereno un tema che deve essere guardato in faccia per ridurne la pericolosità. L’incontro con lo specialista, infatti, sarà anche un’occasione per chiedere e per capire.
L’iniziativa è organizzata da LILT Bergamo Onlus con la collaborazione di Politerapica – Terapie della Salute ed è rivolta alla popolazione maschile della provincia di Bergamo. Offee a chi lo desidera la possibilità di sottoporsi a visite urologiche gratuite presso l’ambulatorio di Politerapica, a Seriate, in via Nazionale 93.
Per accedere alla campagna è necessario prenotare, inviando una mail – dal 23 al 30 Novembre – a legatumoribg@gmail.com, indicando
- nome e cognome
- età
- numero di telefono facilmente raggiungibile per essere contattati tempestivamente
Le prenotazioni saranno accettate fino ad esaurimento delle disponibilità.
Non nasconderti dietro un dito. Evita di trovare scuse. Come recita lo slogan della campagna che sarà oggetto di un’intensa attività di comunicazione sui media e attraverso i social.
La quarta campagna
Percorso azzurro è la quarta campagna Nazionale organizzata quest’anno da LILT:
- nel mese di Marzo, si era tenuta la settimana della prevenzione attraverso la sana alimentazione
- il 31 Maggio la promozione delle iniziative in occasione della Mondiale senza Tabacco
- nel mese di Ottobre, la Campagna Nastro Rosa, dedicata alla prevenzione del tumore alla mammella
Un impegno importante nell’anno del Covid. LILT Bergamo non si è tirata indietro rispetto ai bisogni del territorio. Anzi, ha continuato a partecipare e realizzare con determinazione attività che sono parte della sua missione.
LILT con Politerapica contro cancro prostata
Inutile dire con quanto entusiasmo Politerapica contribuisca all’iniziativa Percorso azzurro e ne sposi finalità e metodi. La struttura e i suoi specialisti credono nell’importanza di portare la salute in mezzo alla gente. Lavorare con una realtà come LILT conferma la nostra visione di impresa fondata su un approccio di responsabilità sociale.
Qui si può scaricare il comunicato stampa integrale di LILT Bergamo:
Comunicato percorso azzurro – Definitivo
Qui si può scaricare l’articolo de l’Eco di Bergamo:
L’Eco di Bergamo – 22.11.2020 – Campagna Percorso azzurro – Definitivo