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Tag: Pasqua

3 Aprile 2021
Gli auguri nella seconda Pasqua nel Covid

Gli auguri nella seconda Pasqua nel Covid possono sembrare strani. Possono sembrare stonati a chi li riceve e a chi li fa.

E un anno fa

Eravamo nel pieno della pandemia, tutto taceva, un silenzio irreale circondava le vite di tutti noi. Per chi abita nei paesi, l’unico suono era quello degli uccelli. Non si sentiva neppure più l’abbaiare dei cani: non c’era nessuno in giro contro cui lanciare i latrati di guardia. Nelle città, a rompere il silenzio c’erano anche le sirene delle ambulanze. Tante. Un suono, un ritornello ripetuto quasi in continuazione nelle vite di chi abitava nei pressi degli ospedali con pronto soccorso. Nelle case l’angoscia per quei cari portati via dagli uomini e dalle donne del soccorso e che non si sapeva se sarebbe stato più possibile vedere.

L’incertezza e la solitudine

In molti casi, una partenza verso il buio della morte, il vuoto del ricordo di un volto che, forse, si sarebbe potuto solo immaginare nella bara che sarebbe transitata sotto casa, in quelle rare circostanze in cui le condizioni lo avrebbero permesso, nell’ultimo tragitto verso il crematorio.

Vivevamo in una condizione ovattata, immersi nell’incertezza di ciò che sarebbe potuto essere. Appesi al destino. Saremmo riusciti a contenere il virus? Avremmo trovato il modo di difenderci? Si iniziava a parlare di vaccino ma chissà quando sarebbe stato disponibile. Intanto ognuno restava chiuso nella propria abitazione. Nei casi più fortunati, con la compagnia dei propri familiari. In molti altri, nella solitudine di un’età in cui tutti gli altri sono già andati.

Ci dicevamo che non avremmo mollato, che ce l’avremmo fatta e che ne saremmo usciti migliori.

Siamo alla seconda Pasqua

Sono cambiate molte cose e non ne sono cambiate molte altre, in questo anno. Sembra che ce la faremo ma probabilmente non siamo diventati migliori. Abbiamo avuto bisogno di cercare dei colpevoli che spiegassero la sofferenza e giustificassero il non rispetto delle regole. E’ lo sport dell’uomo: cercare un responsabile su cui proiettare le nostre paure e le ragioni delle nostre fusghe. In molti si sono scoperti esperti virologi ed economisti. E’ lo sport nazionale: scoprirsi esperti di calcio, di terremoti, di virologia e di tutte quelle cose che, di volta in volta, occupano l’attenzione dell’opinione pubblica.

La capacità di ascoltare con umiltà e senso della collettività, quella spesso non ce l’abbiamo, non è ancora diventata uno sport cui dedicarsi con la stessa passione di quelli che pratichiamo in modo assai poco probabile.

E’ arrivato il vaccino. La pandemia non è ancora finita. Abbiamo preteso che dopo il miracolòo della scoperta dei vaccini in così poco tempo, assolutamenete inimmaginabile un anno fa, fossero in sol colpo disponibile, nello stessso momento, migliardi di dosi. E che nello stesso momento fossero inoculate a tutti. Salvo, contemporaneamente, scoprirci immunologi er avere la pretesa di spiegare che questo prodotto va bene mentre quell’altro va male. L’orgia delle parole a vuoto, dei negazionisti e dei pretesi esperti, dei complottisti e di coloro che lamentano questa o quella ingiustizia, è esplosa, incontenibile, spesso alimentate in modo irresponsabile da questo o quell’esponente politico.

La pandemia non è ancora finita

Prima era silenzio, ora chiasso. Il chiasso ancora più intenso di quello gioioso che riescono a realizzare gli uccellini, nelle albe di Primavera. Ognuno detentore di una verità da affermare, dichiarare, far rimbalzare. Ognuno alla ricerca del riconoscimento, in fondo. Spettacolo triste dagli effetti pericolosi cui hanno partecipato in tanti. Troppi. Dalla gente comune, agli esponenti politici, ai giornalisti, addirittura a membri del mondo scientifico. La rincorsa alla notizia, allo scoop, all’attenzione mediatica.

Vediamo la luce in fondo al tunnel ma non è ancora finita. Molti non ci credono o non ci vogliono credere. E’ così. Mai come in questi momenti sono necessari comportamenti responsabili e la corretta applicazione delle disposizioni che vengono date. Pericolosissimo per tutti, avanzare pretese corporative sulla precedenza nelle vaccinazioni. Ne va del successo del piano vaccinale e della salute dell’intera comunità. Pare così strano ma in molti non capiscono che da questa situazione si può uscire solo tutti insieme o non si esce. E per uscirne tutti insieme bisogna necessariamente seguire un percorso disegnato su ragioni scientifiche e logiche.

Pericolosissimo anche l’abbassare la guardia. Lo strepitare contro le norme di contenimento che ancora dobbiamo seguire. Nascondersi dietro la pretesa di sapere, ognuno, quale sia la verità e trovare alibi per non rispettare quanto è ancora necessario per non ammalarsi, per non morire, per rendere ancora più difficile e lontana la soluzione.

Si dice e si ripete che si è stanchi. Qualcuno risponde che il virus non tiene conto della stanchezza delle persone. Molti si ostinano a non volerlo capire.

Gli auguri nella seconda Pasqua nel Covid possono sembrare strani

Gli auguri nella seconda Pasqua nel Covid noi li vogliamo fare. Non li sentiamo strani né stonati.

Sono rivolti ai nostri pazienti che per noi sono persone da prendere in carico nella loro interezza. Persone e non malattia che noi accogliamo e mettiamo al centro della nostra attenzione.  Perché possano trovare una medicina di qualità vicina a loro, noi siamo Medicina Vicina: prestazioni medico-specialistiche e riabilitative senza liste di attesa, a costi contenuti e erogate da professionisti di alta qualità. Soprattutto, professionisti che lavorano insieme iintorno alla persona che non si sente “rimbalzata” da una parte all’altra ma accompagnata durante tutto il percorso di diagnosi e cura.

Facciamo gli auguri anche ai familiari delle persone che si rivolgono a noi, ai loro cari, a quelli più prossimi e a quelli più lontani. A coloro che condividono la sofferenza di chi sta poco bene e partecipano con lui alla vita di tutti i giorni e alla cura.

Mandiamo i nostri auguri ai molti amici che abbiamo intorno a noi. A quelli che ci sostengono con la loro stima e la loro simpatia. Tra questi, cui sono coloro che realizzano con noi progetti e attività per la promozione dell’educazione della salute tra i cittadini. Ci sono anche quelli che non ci fanno mancare la loro attenzione e qui non possiamo non nominare l’Eco di Bergamo, il più importante organo di informazione della provincia.

Gli auguri nella seconda Pasqua nel Covid anche ai nostri professionisti

In un momento in cui le persone faticano a rivolgersi agli ospedali per le prestazioni medico-specialistiche e riabilitative, Politerapica rappresenta un punto di riferimento per il territorio e i suoi cittadini. Siamo a pert e forniamo servizi di diagnosi e cura di primo livello di notevole qualità. Lo facciamo e lo possiamo fare perché i nostri profesisonisti sono straordinari. Lo sono ssul piano professionale ma soprattutto su quello umano.

A loro, ai nostri

  • medici specialisti
  • psicologi e psicologhe
  • terapisti e terapiste
  • colleghe amministrative

mandiamo gli auguri pieni di gratitudine. Lo facciamo con l’orgoglio di avere il privilegio di lavorare con loro, con ognuno di loro.

Gli auguri nella seconda Pasqua nel Covid sono particolari.

Auguri perché ognuno possa trascorrere qualche giorno di serenità nel modo che riterrà migliore. Perché possa in questi giorni trovare un po’ di pace e un po’ di silenzio non opprimente ma libero. Auguri per il tempo che verrà poi e perché possa questo portare un po’ di benessere. Nel corpo e nello spirito.