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Tag: Politerapica

16 Aprile 2023
Contro il Melanoma per salvare la pelle

Combattiamo contro il Melanoma per salvare la pelle. E sappiamo che possiamo vincere. Forti di questa convinzione, abbiamo dedicato al Melanoma il terzo appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2023. Sono molte le attività che abbiamo messo in campo: incontri, passeggiate della salute, mostre fotografiche, un convegno. E pure quasi 200 prestazioni sanitarie gratuite.

Trovate tutto qui: Melanoma – Documento di progetto – 11.04.2023 – LDP

D’altronde, lo sapete, “Insieme si può. Insieme funziona” è quel progetto che noi di Politerapica, insieme a sei associazioni di volontariato impegnate in salute, stiamo gestendo per promuovere la cultura della salute sul territorio. E per favorire prevenzione e diagnosi precoce oltre che la giusta presa in carico. Insomma, per prenderci cura della salute prima di perderla.

Il Melanoma è una “brutta bestia”

Il Melanoma è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età. In Italia, costituisce in questo momento il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Così comincia il capitolo dedicato al Melanoma del rapporto dell’Associazione Italiana di Oncologia MedicaI numeri del cancro in Italia – 2022”.

Al suo interno si legge anche che nel 2022, sono stati stimati 12.700 nuovi casi in Italia di questa malattia. 7.000 sono uomini e 5.700 sono donne.

Siamo di fronte ad uno dei tumori maligni più pericolosi e insidiosi anche se non è il più diffuso tra quelli della pelle. E’ vero che oggi la sopravvivenza a cinque anni di distanza dalla diagnosi è del 91% negli uomini e del 93% delle donne. E’ altrettanto vero però che questo è dovuto soprattutto alle aumentate capacità di diagnosi precoce. Proprio la diagnosi precoce, insieme ai passi da gigante della scienza e della medicina, è il fattore che permette oggi di vivere a 169.000 persone dopo una diagnosi di Melanoma (80.100 uomini e 89.800 donne).

Il Melanoma è un cancro con un’incidenza in crescita costante in tutto il Mondo, secondo l’Istituto Superiore di Sanità. Numerosi studi suggeriscono che questa sia addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni. In Italia, le stime indicano in 7.000 i decessi all’anno per questa patologia: 4.000 uomini e 3.000 donne. Nelle Regioni italiane settentrionali, la mortalità per melanoma cutaneo è – per entrambi i sessi – circa il doppio di quella registrata nelle Regioni meridionali.

Contro il Melanoma per salvare la pelle

Cancro pericoloso e insidioso. Cancro in crescita. Ma cancro che può essere curato se diagnosticato in modo precoce. E pure cancro che può essere prevenuto.

Intorno a queste quattro affermazioni si articolano le attività che mettiamo in campo da fine aprile a fine maggio. Sono molte e hanno obiettivi chiari: informazione, sensibilizzazione, diagnosi precoce.

  • Giovedì 27 aprile – Tutto il giorno
    Si comincia con il Melanoma day a Clusone, presso la Fondazione S. Andrea, organizzato dalla Delegazione Alta Valle Seriana della Lilt Bergamo. Tra le attività della giornata, ci sono 40 visite dermatologiche gratuite di prevenzione e diagnosi precoce.
  • Domenica 30 aprile – Tutto il giorno
    Si continua il 30 aprile con una Montagna di prevenzione. Una camminata al Rifugio Resegone, organizzata insieme al CAI di Bergamo. Qui viene allestita una postazione informativa con la distribuzione di materiale e di creme solari. Perché il sole è bello ma deve essere preso con prudenza.
  • Venerdì 5 maggio – Ore 18
    Il 5 maggio, è in programma un incontro/convegno all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, aula 5, torre 7. L’evento si tiene in presenza e in diretta streaming. Due ore di chiacchierata per parlare del Melanoma da diversi punti di vista: medico, psicologico, umano, sociale. Tra i contributi è previsto quello di una paziente.
  • Giovedì 11 maggio – mattinata
    L’11 maggio viene allestita una postazione informativa all’Ospedale Humanitas Gavazzeni, presso l’Area di Ingresso della Reception. Qui volontarie e volontari distribuiranno materiale e gadget e condivideranno esperienze e informazioni.
  • Domenica 28 maggio – tutto il giorno
    Si chiude il 28 maggio con una passeggiata a Città Alta organizzata con l’Assessorato alla Politiche Sociali del Comune di Bergamo e con una guida di eccezione, l’Arch. Nicola Eynard. Un’iniziativa aperta a tutti per unire la conoscenza del Melanoma a quella degli angoli più affascinanti della città.

Luci sul Melanoma

Pensiamo che sia utile puntare i fari sul Melanoma. E per questo abbiamo organizzato alcune iniziative per metterlo in luce.

  • Tutto il mese di maggio
    Ci sono le mostre “Ferite di luce”. Nascono dall’iniziativa di 12 donne aderenti all’associazione “Insieme con il Sole dentro”. 12 donne che hanno vissuto il Melanoma sulla loro pelle e che hanno deciso di raccontarlo con la fotografia: quella dello loro cicatrici dopo gli interventi chirurgici. Ne sono venuti fuori dodici pannelli in bianco e nero con le ferite risaltate in oro. Delicatezza e dramma insieme. Racconto e testimonianza. Il calendario
    – 2/5 maggio – Calcinate, Casa di Comunità/Ospedale Asst Bergamo Est
    – 7/12 maggio – Scanzorosciate, Sala Consiliare
    – 13/14 maggio – Bergamo, Sala Borgo d’Oro, Borgo S.ta Caterina
    – 27/28 maggio – Pedrengo, Sala Vincenzo Signori
  • Lungo il mese di maggio
    “Luce sul melanoma” è l’iniziativa con la quale a maggio viene illuminata di arancione Porta S. Giacomo, sulle mura di Bergamo e il 7 maggio, la facciata del Comune di Scanzorosciate

L’iniziativa si tiene in occasione del Melanoma Day, patrocinato da IMI – Intergruppo Melanoma Italiano. Siamo in tanti infatti ad essere convinti che contro il Melanoma possiamo fare molto per “salvare la pelle”.

Visite gratuite

E siccome vogliamo agire con decisione, non ci limitiamo ad informazione e sensibilizzazione. Mettiamo infatti a disposizione anche 200 prestazioni sanitarie gratuite. Parliamo di

  • 126 visite dermatologiche di prevenzione e diagnosi precoce
  • 30 incontri di sostegno psicologico
  • 40 percorsi di accompagnamento psicologico

Cura del corpo e cura della mente, infatti, non sono separati. Gli antichi lo sapevano molto bene e noi oggi abbiamo pure dei riscontri scientifici che lo dimostrano. Soma e Psiche, mente e corpo, sono del tutto interconnessi tra loro. Non si può pensare di curare la salute fisica senza prendersi cura di quella psicologica e viceversa.

Di fronte ad un cancro, poi, questo diventa essenziale. Una diagnosi di tumore mette infatti a dura prova la salute psichica eppure, mai come nel momento in cui dobbiamo combattere un nemico così forte, tutte le risorse ci sono necessarie. Anche quelle mentali, appunto. Questo discorso poi vale anche per i familiari o per quelli che oggi si chiamano caregiver. Nell’intera famiglia, dopo una diagnosi di cancro, nulla sarà èiù come prima.

Le prestazioni sono messe a disposzione da Associazione Amici di Gabry, ASST Papa Giovanni XXIII, Fondazione Angelo Custode, Humanitas Bergamo, Lilt Bergamo Onlus e Politerapica – Terapie della Salute.

Insieme si può. Insieme funziona – 2023 contro il Melanoma per salvare la pelle

Tutti insieme contro il Melanoma. Perché noi ne siamo convinti: insieme si può e insieme funziona!

E noi siamo

  • LILT Bergamo onlus
  • ACP – Associazione Cure Palliative
  • AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati
  • AOB – Associazione Oncologica Bergamasca
  • Associazione Amici di Gabry
  • Associazione Insieme con il sole dentro
  • Politerapica – Terapie della Salute

 

 

6 Aprile 2023
Un chirurgo toracico in Politerapica

In Politerapica arriva un chirurgo toracico. Si tratta del Dott. Giuseppe Chiesa, veterano di questa specialità, cui si dedica da oltre 40 anni e nella quale ha maturato e continua a maturare straordinarie esperienze e competenza.

E già questa è una bella notizia per noi. Lo è ancora di più, però, perché si accompagna ad un’altra. Quella della convenzione tra Politerapica e Lilt Bergamo Onlus che regola la collaborazione del professionista con noi. Sì, perché il Dott. Chiesa – che è anche Vicepresidente di Lilt Bergamo – ha deciso di lavorare in Politerapica, devolvendo all’associazione gli onorari delle prestazioni che svolgerà presso di noi.

E quindi, da una parte, in Politerapica arriva un medico molto preparato, dall’altra, Politerapica introduce una nuova specialità tra quelle che già mette a disposizione del territorio e, dall’altra ancora, si fa sempre più salda la collaborazione tra noi e Lilt Bergamo. E Lilt Bergamo, lo sappiamo, è un’associazione prestigiosa con una lunga storia alle spalle e una grande presenza sul territorio bergamasco.

Giuseppe Chiesa, Chirurgo toracico

Il Dott. Giuseppe Chiesa si è laureato in Medicina e Chirurgia, nel 1981, presso l’Università degli Studi di Pavia, con il massimo dei voti e la lode. Si è quindi specializzato in Chirurgioa toracica, nel 1987, presso l’Università degli Studi di Milano, ancora con il massimo dei voti e la lode.

Da subito si è tuffato nell’attività professionale e da subito ha lavorato presso centri di alto prestigio. Dal 1986 al 1989, presso la Divisione di Chirurgia Toracica e Cardiovascolare De Gasperis dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano. Dal 1989 al 2000 ha ricoperto il ruolo di Aiuto Chirurgo presso la Divisione di Chirurgia Toracica e Cardiovascolare dell’Ospedale San Raffaele di Milano, per undici anni. E dal 2000, è Responsabile della Chirurgia Toracica Mini-invasiva e Videotoracoscopica di Humanitas Gavazzeni, a Bergamo.

Ma non è tutto qui. E’ stato Docente presso la Scuola di Specializzazione di Chirurgia Toracica dell’Università degli Studi di Milano. Nel settembre 1997 ha acquisito l’European Board in Thoracic Surgery superando una rigida selezione internazionale. Dal 1990, inoltre, è coordinatore chirurgo nel gruppo di lavoro per il protocollo di chemioterapia neoadiuvante nel carcinoma polmonare.

A questo si aggiunge la frequenza di centri di eccellenza internazionali all’estero. Ha svolto un soggiorno studio presso il Centro di Chirurgia Toracica dell’Hopital Marie Lannelongue di Parigi. Ha frequentato un corso di aggiornamento sul trapianto polmonare presso il Cedars-Sinai Madical Center a Los Angeles, in California. E’ stato poi anche presso il Centro di Chirurgia Sperimentale IRCAD di Strasburgo, in Francia, dove ha approfondito teoria e pratica della chirurgia robotica toracica.

Inutile dire che è autore di pubblicazioni scientifiche su riviste italiane ed estere.

Il Dott. Giuseppe Chiesa in Politerapica

Il Dott. Chiesa viene in Politerapica con tutta la sua esperienza e competenza di chirurgo toracico. Porta qui però anche tutta la sua umanità e delicatezza. Farà visite di chirurgia toracica e non solo. Con lui stiamo pensando a progetti che riguardino la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro ai polmoni. Offriremo così un servizio nuovo al territorio, in questa parte della provincia di Bergamo.

Le idee sono diverse, le difficoltà tante ma siamo carichi di entusiasmo e pensiamo che potremo fare bene insieme. Perché noi lo sappiamo: Insieme si può. Insieme funziona!

3 Aprile 2023
Possiamo battere il cancro del colon retto

Possiamo battere il cancro del colon retto. Abbiamo potenti strumenti per farlo anche se siamo di fronte al secondo tumore in Italia. Il cancro che è ancora una delle cause di morte maggiori in ambito oncologico. Quello che quando si prende in fase avanzata, necessita di interventi chirurgici pesanti.

Lo abbiamo voluto raccontare in modo serio ma sereno perché il nostro obiettivo non è quello di spaventare. E’ invece quello di spiegare alle persone di cosa stiamo parlando e quello che possiamo fare. E siccome quello che possiamo fare è tanto, ci siamo concentrati in particolare su questo.

Lo abbiamo fatto con una serie di iniziative che abbiamo tenuto sul territorio in occasione della Settimana Nazionale della Prevenzione Oncologica insieme a LILT Bergamo Onlus e agli amici del progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2023. E la prima di queste iniziative è stata quella di un incontro-convegno in presenza e in diretta streaming dal Teatro Aurora di Seriate, il 24 marzo 2023.

E qui trovate la videoregistrazione dell’incontro

Sì, possiamo battere il cancro del colon retto

La medicina e la chirurgia hanno fatto passi da gigante e oggi abbiamo cure molto più efficaci di quelle che avevamo solo una ventina di anni fa. Le armi più efficaci di cui disponiamo, però, rimangono quelle della prevenzione e della diagnosi precoce. Sì, perché quelle armi ci sono e funzionano molto bene. Lo dice l’Associazione Italiana di Oncologia Medica nel suo rapporto sui numeri del cancro, in Italia, nel 2022. Il principale fattore di rischio dei tumori del colon retto è quello degli scorretti stili di vita. E qui intendiamo alimentazione scorretta, movimento scorretto e abitudini scorrette come quella del fumo o dell’eccessivo consumo di alcol.

Possiamo prevenire il cancro del colon retto. Possiamo evitare che ci venga. E dipende solo da noi. Poi c’è la diagnosi precoce per la quale il Sistema Sanitario ci mette a disposzione uno strumento che funziona molto bene e che non ci costa nulla. Quello della ricerca del sangue occulto nelle feci.

Perché quasi sempre il cancro del colon retto non si manifesta subito nella sua forma maligna. Si presenta con formazioni precancerose nel basso intestino. La ricerca del sangue occulto permette di intercettarle per toglierle e evitare che il cancro diventi cancro. E anche qui, dipende da noi. Siamo noi che dobbiamo decidere di aderire alla proposta di screening che ci arriva a casa dal Sistema Sanitario.

Lo abbiamo raccontato

Lo abbiamo raccontato in modo serio ma sereno, dicevamo, in occasione della Settimana Nazionale della Prevenzione Oncologica 2023. Intorno a questo momento abbiamo organizzato il secondo appuntamento di “Insieme si può. Insieme funziona – 2023”. Questo è il progetto che stiamo realizzando per promuovere la cultura della salute sul territorio tra la gente. E, con essa, quindi, comportamenti sani e orientati al benessere a cominciare da quelli che favoriscono la prevenzione e la diagnosi precoce.

Noi siamo

ACP – Associazione Cure Palliative
AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati
AOB – Associazione Oncologica Bergamasca
Associazione Amici di Gabry – Cancro al seno
Insieme con il Sole dentro – Melanoma e cancro della pelle
LILT Bergamo Onlus – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
Politerapica – Terapie della Salute

Un progetto importante a cui enti importanti hanno concesso il loro patrocinio:

– ATS Bergamo
– ASST Bergamo Est
– ASST Papa Giovanni XXIII
– Humanitas Gavazzeni
– Fondazione Angelo Custode
– Provincia di Bergamo
– Collegio dei Sindaci della provincia di Bergamo
– Ambito Territoriale di Seriate
– Comune di Bergamo
– Città di Seriate
– CSV Bergamo

Senza contare la collaborazione che hanno poi voluto assicurare:

– Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo
– Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo

Possiamo battere il cancro del colon retto

L’incontro è durato un paio di ore, come sempre. Abbiamo sofferto un po’ per qualche problema tecnico ma crediamo di essere riusciti a raccontare e spiegare. L’argomento era molto importante e, come sempre in queste occasioni, anche questa volta, la stampa ha dato molto risalto al lavoro.

Documenti

1. Cancro del colon-retto – Presentazione – 03.03.2023
2. Cancro del colon-retto – Prestazioni e attività sul territorio – Comunicato
3. Cancro del colon-retto – Comunicato
4. Cancro del colon-retto – Convegno 24.3.2023
5. Cancro del colon-retto – Marzo Aprile 2023 – Attività
6. Cancro Colon Retto – 2023.02 – locandina

Stampa

1. L’Eco di Bergamo – 19.2.2023 – Screening oncologici – Def
2. L’Eco di Bergamo – 04.03.2023 – Iniziative su cancro colon-retto – Def
3. L’Eco di Bergamo – 12.3.2023 – Prevenzione cancro colon-retto, Gaffuri – Def
4. L’Eco di Bergamo – 19.03.2023 – Pagina della Salute, Convegno Colon-retto – Def
5. L’Eco di Bergamo – 24.03.2023 – Convegno cancro colon-retto – Def
6. Clusone_ 100 studenti in cammino con la Lilt – Valseriana News – Def
7. ecodibergamo.it – 01.04.2023 – Passeggiata della Salute, Clusone – Compressed
8. L’Eco di Bergamo – 02.04.2023 – XII Passeggiata della Salute a Clusone – Def

Video

A questo link è disponibile una Playlist con diversi contributi video: https://www.youtube.com/playlist?list=PLu2-8BMyaDinW_5eJbaO8FcqhvGCt3Bap:

– videoregistrazione integrale del convegno del 24.3.2023
– sigla di apertura
– servizio TG Bergamo TV – 14.3.2023
– intervento a Colazione con Radio Alta/Bergamo TV – servizio TG Antenna 2 – 20.3.2023
– serizio TG Antenna 2 – 30.3.2023

Foto

pertanto
quindi
infatti
peraltro
dunque

pertanto
quindi
infatti
peraltro
dunque

27 Marzo 2023
La Dott.ssa Lancini spiega la scoliosi negli adulti

La Dott.ssa Francesca Lancini spiega la scoliosi negli adulti sull’Eco di Bergamo. Lo fa con un bell’articolo nel quale la descrive in modo chiaro e prova a rispondere così a diverse domande. Cos’è la scoliosi nell’adulto oltre che nel ragazzo? Perché è un grosso problema? Come si manifesta? Quali sono i gravi disturbi che procura? Come si cura?

Lo potete leggere qui: L’Eco di Bergamo – 26.03.2023 – Scoliosi, Lancini

Dal 1° gennaio di quest’anno, la Dott.ssa Lancini collabora con Politerapica. E’ specialista in Fisiatria. Quella specialità medica che si occupa della salute di ossa, articolazioni e muscoli da un punto di vista medico e non chirurgico.

In particolare, la Dott.ssa Lancini è una nota esperta di scoliosi. Se ne occupa da sempre. Sia che riguardi bambini e ragazzi, sia che riguardi gli adulti. E anche da noi si occupa di scoliosi. Nella nostra struttura, non si limita infatti a visitare ma prende in carico i suoi pazienti e li segue in tutto il percorso di cura.

Da gennaio è con noi e già contribuisce al nostro impegno per promuovere la cultura della salute sul territorio. Questa volta con l’articolo sulla scoliosi elo fa perché si parla molto spesso di quella nei bambini e nei ragazzi ma loto di rado di quella in età più avanzata. Che pure c’è e procura problemi seri.

La Dott.ssa Lancini spiega la scoliosi negli adulti

La Dott.ssa Lancini comincia col dire che la scoliosi idiopatica è una deformazione tridimesionale della colonna vertebrale. La colonna presenta così una o più curve laterali che sono composte da vertebre ruotate sul loro asse. Di norma, viene diagnosticata e curata nell’età della crescita, nella quale può evolvere in modo rapido. Ne soffrono in tanti e può provocare molti problemi.

Questa patologia spesso permane anche in età adulta. Eppure, al termine della crescita, viene di solito ignorata e rimane come un ricordo dell’età adolescenziale. In realtà, nell’adulto la scoliosi idiopatica non è stabilizzata ma progredisce lentamente. Sono diversi i fattori che favoriscono il peggioramento e questo non dovrebbe essere mai sottovalutato.

Dolore e non solo

Il primo sintomo che riporta l’attenzione del paziente e del medico sulla persistenza della scoliosi in età adulta è il dolore. Può manifestarsi prima, a causa di attività lavorative manuali e pesanti, oppure più avanti per l’aggravamento della deformità scoliotica. Nell’adulto il dolore acuto o subacuto è spesso provocato dalla precoce degenerazione dei dischi intervertebrali. In età più avanzata invece il dolore può divenire cronico e invalidante. Questo succede a causa della riduzione del diametro del canale spinale e dei forami intervertebrali o a causa dello scivolamento laterale di una o più vertebre.

Il dolore, precisa la Dott.ssa Lancini, è sempre associato allo squilibrio posturale del tronco che si aggrava quando peggiorano le curve dorsale e lombare e quando si riduce la lordosi lombare. A questi sintomi possono associarsi debolezza degli arti inferiori e claudicatio neurogena intermittente. Anche queste sono dovute al restringimento del canale spinale e dei forami intervertebrali. Se coesiste osteoporosi, i corpi vertebrali possono cedere in modo asimmetrico aggravando la curva scoliotica.

La progressione della patologia provoca marcata difficoltà a mantenere la stazione eretta, ridotte reazioni di equilibrio e progressiva diminuzione del cammino. La scoliosi idiopatica dell’adulto, caratterizzata da sviluppo molto lento, accelera la sua evolutività quando la curva scoliotica diviene instabile per la deformazione delle vertebre e dei dischi intervertebrali e per la perdita della lordosi lombare.

Racconta ancora molto la Dott.ssa Lancini

Racconta ancora molto la Dott.ssa Lancini sulla scoliosi nell’adulto. Come si arriva alla diagnosi e come si cura. In particolare, facendo riferimento ai gradi delle curve scoliotiche che si misurano secondo la scala di Cobb.

Vale la pena di leggerlo tutto l’articolo. Mettendoci un po’ di attenzione ma senza essere costretti a fare troppa fatica. E se qualcosa non fosse del tutto chiaro e se nascesse qualche dubbio sulla propria condizione o su quella di qualche familiare, si può sempre ricorrere alla Dott.ssa Lancini che riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93.

Per informazioni e per appuntamenti, tel. 035.298468

 

24 Marzo 2023
Il Dott. Foresti su aneurisma aorta addominale

Il Dott. Foresti su aneurisma aorta addominale. Sembra il titolo di un film. Stiamo invece parlando di una cosa utile intorno ad un tema serio. Lo scorso 23 marzo, il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica, è stato ospite della trasmissione Fattore Bergamo. La Salute su Bergamo TV.

Qui ha parlato di aneurisma dell’aorta addominale. E ha cominciato dicendo che questo è un tema che sta molto a cuore ai chirurghi vascolari. Sono infatti 6.000 le morti all’anno per rottura di questo aneurisma e si potrebbero evitare. Con un’ecografia!

Dodici minuti di trasmissione. Chiari, precisi. Parole semplici per contenuti complessi. E’ andata proprio così. E lo potete vedere qui:

Aneurisma aorta addominale

L’aneurisma è una dilatazione di un vaso di oltre il 50% del suo diametro. L’aorta ha un diametro di 2 cm. Si può dire che c’è un aneurisma quando lo spessore divente di 3 cm.

Oggi, la mortalità per rottura dell’Aorta addominale è molto alta. Il 75% di chi ne è colpito. La rottura dell’aorta addominale, infatti, procura un’emorraggia gravissima che mette in immediato pericolo di vita. Il restante 25% se la cava perché il nostro corpo ha dei meccanismi di difesa. In questo caso, visceri e intestino cercano di fare da tappo alla rottura e in certi casi ci riescono. Questo 25% riesce così ad arrivare in ospedale e ad essere operato, salvandosi. Ma è una condizione molto fortunata. Anche il 75%, però, se la sarebbe potuta cavare se solo avesse fatto al momento opportuno una “banale” ecografia.

Non se ne conoscono le cause

Ancora oggi, non si sa bene quali siano le cause dell’aneurisma dell’aorta addominale. Ci sono diverse ipotesi ma nessuna ancora sicura. Sembra che gli uomini siano più a rischio delle donne. Che dopo i 65 anni di età c’è un aumento molto forte dell’incidenza. Che la razza bianca sia più esposta alla malattia. E che quindi un uomo di razza bianca che ha superato i 65 anni di età ha la massima indicazione a fare un’ecografia dell’aorta addominale. Soprattutti se ha familiarità.

Non ci sono sintomi. Di solito, quando i sintomi si manifestano è quasi troppo tardi. Significa che c’è stata la rottura e l’emorragia è in atto. C’è un segnale però che, in alcuni casi, potrebbe permettere una valutazione precoce. Appoggiando la mano sulla pancia, si avverte una pulsazione.

L’ecografia salva vita

Un’ecografia permetterebbe di riconoscere una dilatazione dell’arteria addominale e da lì si potrebbe iniziare ad eseguire una serie di controlli. Per esempio, un ecocolordoppler degli arti inferiori perché anche lì ci potrebbe essere un’aneurisma. E pure un ecocardiogramma perché anche le arterie coronarie potrebbero avere un aneurisma. Anche un’ecografia delle arterie del collo, le carotidi, perché si è visto che nel 40% di presenza di aneurisma dell’aorta, è presente anche la stenosi di queste arterie.

Una volta triovato l’aneurisma dell’aorta addominale non è sempre necessario intervenire subito con la chirurgia. Inannzi tutto si correla il suo diametro con la possibiltà che si rompa. Possiamo dire che si operano i pazienti che hanno un aneurisma di oltre 5,5 cm di diametro. Che è molto più del 50% in più del diametro normale. Ma ci sono altre condizioni che devono essere valutate e che possono fare decidere per l’esecuzione dell’intervento. La velocità della crescita, per esempio. Se è alta, si decide di intervenire anche prima che sia superato il diametro dei 5,5 cm.

Strategia di cura disegnata sul paziente

In ogni caso, la strategia di cura viene definita sulle condizioni di ogni singolo paziente.

Oggi si tende ad eseguire l’intervento chirurgico con metodiche minivasive. Solo in alcuni casi, si esegue in modo tradizionale, con il taglio, a cielo aperto, come si dice. L’abilità del medico sta nel capire quale approccio dà i migliori risultati a lungo termine.

Il Chirurgo vascolare è anche un “ecografista”. Questo vale sia per la fase di cura medica, sia per quella di diagnosi. Sia per quella successiva all’intervento, quando questo è stato praticato. Il ruolo dell’ecografia – con mezzo di contrasto può arrivare ad avere una definizione quasi pari a quella della TAC con molto minore esposizione radiologica – diventa essenziale per controllare pazienti che sono stati operato con la tecnica endovascolare.

Il Dott. Foresti su aneurisma aorta addominale

“Il Dott. Foresti su aneurisma aorta addominale” allora non è il titolo di un film. Possiamo dire che invece sia una specie di “libretto di istruzioni” televisivo che può aiutare molto.

Il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare, visita in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.

4 Marzo 2023
Artrosi del ginocchio e sono dolori

Viene l’artrosi del ginocchio e sono dolori. Ma ce la possiamo risparmiare. Lo spiega il Dott. Rocco D’Apolito, Ortopedico in Politerapica, su l’Eco di Bergamo. Racconta in modo semplice e chiaro cosa sia l’artrosi del ginocchio che si chiama anche gonartrosi. E che in Italia colpisce un italiano su cinque. Spiega poi perché viene e che disturbi procura. Come si riconosce e come si cura. Soprattutto, però, spiega come si possa prevenire.

Qui si può scaricare l’articolo: L’Eco di Bergamo – 26.2.2023 – Gonartrosi, Dott,. D’Apolito – Def

Artrosi del ginocchio o gonartrosi

“Artrosi del ginocchio e sono dolori”, scrivevamo sopra ed è proprio così.

L’artrosi del ginocchio o gonartrosi è una malattia cronico – degenerativa che produce il progressivo deterioramento dell’articolazione. Comincia così il Dott. D’Apolito. E prosegue precisando che interessa soprattutto la cartilagine articolare. Parliamo del tessuto che riveste le superfici dell’articolazione. La cartilagine permette che le superfici dell’articolazione scorrano in maniera fluida l’una sull’altra. Agisce come una specie di ammortizzatore insieme ai menischi. Come risultato della gonartrosi, si ha quindi un peggioramento delle funzioni dell’articolazione. E questo peggioramento interessa anche le altre strutture all’interno e all’esterno del ginocchio.

Siamo di fronte ad una malattia che può essere più o meno grave. Quando però diventa evidente, le attività della vita quotidiana sono compromesse. Diventa difficile camminare, fare le scale, lavorare. Il primo sintomo è il dolore. Si può presentare dopo una camminata, salendo o scendendo le scale o piegando al massimo il ginocchio. Non è però il solo. Può poi comparire gonfiore, legato ad infiammazione. Il ginocchio, a causa dell’usura delle superfici articolari, può progressivamente deformarsi. Possono presentarsi rumori articolari durante il movimento.

Artrosi del ginocchio e sono dolori. Evitabili però

L’artrosi di ginocchio è legata a diversi fattori di rischio, prosegue il Dott. D’Apolito. Alcuni non sono modificabili mentre altri sì. Tra i primi ci sono la predisposizione genetica, l’età (aumenta con l’invecchiamento), il sesso (è più frequente nelle donne), l’etnia. Tra i secondi ci sono, invece, il sovrappeso e l’obesità, il malallineamento del ginocchio (varo o valgo), attività lavorative usuranti, attività sportive ad alto impatto. Ma anche precedenti infortuni (fratture, lesioni meniscali o dei legamenti crociati), interventi chirurgici e malattie metaboliche.

Limitare o eliminare i fattori di rischio può evitare una malattia che, come abbiamo visto, causa problemi seri. Compresi limiti di movimento.

Il Dott. Rocco D’Apolito è esperto di cura di anca e ginocchio. E come si cura la gonartrosi lo spiega bene. Il trattamento di prima linea per i casi meno gravi è conservativo. Si intende che non è chirurgico ma comprende l’uso di farmaci, terapie riabilitative e fisiche, infiltrazioni intrarticolari.

Per i casi conclamati o avanzati, il trattamento di solito è chirurgico. Quando indicato, è possibile eseguire interventi mini-invasivi di sostituzione articolare. Questi permettono di intervenire sul solo compartimento del ginocchio danneggiato. Si preservano così tutti i legamenti e la parte ossea sana o poco danneggiata dell’articolazione. Per gli altri casi, la scelta ricade sulla protesi totale.

 

Il Dott. Rocco D’Apolito riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468.

18 Febbraio 2023
Il Dott. Foresti - Chirurgo vascolare in Politerapica

Il Dott. Davide Foresti, chirurgo vascolare, inizia la sua collaborazione con Politerapica. Presso la nostra struttura esegue visite specialistiche e prestazioni di chirurgia vascolare.

Bravo e preparato

Il Dott. Foresti si è laureato nel 2008 all’Università degli Studi di Milano. Presso la stessa Università, ha conseguito il diploma di specializzazione, nel 2014, col massimo dei voti e la lode.

Non era ancora laureato e già si occupava di chirurgia vascolare. Non ha più smesso. Ha cominciato come studente interno e poi medico frequentatore al Policlinico di Milano col Dott. Livio Gabrielli. E ora lavora a tempo pieno presso il Policlinico San Marco di Zingonia col Dott. Roberto Mezzetti.

Nel mezzo, ha maturato notevoli esperienze presso i principali centri lombardi e sempre con maestri di altissimo livello. E’ stato per esempio al Polclinico San Donato col Prof. Vincenzo Rampoldi e poi all’Ospedale Sacco col Prof. Carlo Antona. E non deve essere mai stata una passeggiata anche se lui si è sempre buttato a capofitto nello studio e nella pratica con tutto l’entusiasmo di cui è capace.

Ha acquisito una particolare formazione nella patologia aortica acuta (dissezioni, ematomi ed ulcerazioni) sia a livello toracico che addominale e nella terapia chiurgica ed endovascolare degli aneurismi in questi distretti. Anche nella embolizzazione di vari distretti sia elettiva che in regime di urgenza e nel trattamento endovascolare della trombosi venosa profonda e del varicocele maschile e congestione pelvica femminile.

Il Dott. Foresti – Chirurgo vascolare in Politerapica

Il Dott. Foresti è dunque un professionista bravo, preparato, competente e esperto. Soprattutto, però, è simpaticissimo! E non ci pare, questa, una dote di scarsa importanza per un medico. E’ sempre allegro, solare, aperto e disponibile. Noi che lo abbiamo conosciuto lo possiamo ben dire oltre che apprezzare. Anche nella sua naturale e spontanea capacità di lavorare con gli altri.

Un profesisonista prezioso per una struttura come la nostra che pone molta attenzione alla qualità delle sue prestazioni e al lavoro di équipe. Ancora più prezioso per la sua carica propositiva.

Il Dott. Foresti, infatti, viene in Politerapica, ad eseguire visite e prestazioni specialistiche di chirurgia vascolare, incluse prestazioni di piccola chirurgia ambulatoriale. Ma ci ha già proposto l’introduzione di un paio di novità e noi, con lui, ci stiamo pensando seriamente.

 

Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.

15 Gennaio 2023
ASD Basket Pedrengo e Politerapica

ASD Basket Pedrengo e Politerapica sono due strutture che possono fare molto insieme. E infatti hanno deciso di farlo.

Due le iniziative già avviate e altre in fase di studio. La prima è una convenzione stipulata tra le due. Questa permette agli atleti e ai loro familiari conviventi di accedere ai servizi di Politerapica a condizioni particolari. La seconda è l’impegno di Politerapica a sostenere l’associazione come sponsor e non solo. E poi… E poi sono allo studio iniziative di prevenzione e diagnosi precoce. Soprattutto per gli atleti più giovani. Per esempio, per quanto riguarda la scoliosi.

ASD Basket Pedrengo e Politerapica

ASD Basket Pedrengo e Politerapica sono due realtà molto diverse tra loro ma hanno molto in comune. Intanto possiamo dire che, ognuna a modo suo, si occupano entrambe dello star bene delle persone.

La prima è un’associazione sportiva dilettantistica che promuove l’attività sportiva della pallacanestro tra bambini, ragazzi e giovani. Un’attvità che favorisce il sano sviluppo psico-fisico degli adulti di domani. Lo sport, infatti, se praticato in modo corretto, permette uno sviluppo armonico ed equilibrato del corpo ma anche della mente. Soprattutto, quando praticato nei giochi di squadra come la pallacanestro. Senza dimenticare il valore educativo della pratica sportiva e di quella di squadra, in particolare. Sì, perché nello sport si impara a rispettare gli altri, a lavorare insieme, ad aiutarsi a vicenda e a competere in modo sano verso un obiettivo condiviso.

Politerapica è una struttura sanitaria che si occupa della salute delle persone che si affidano a lei, da tutti i punti di vista. In Politerapica, infatti, la persona viene presa in carico e seguita sul piano fisico, psicologico e relazionale. E anche da noi si lavora in squadra con obiettivi condivisi: quelli della salute e dello star bene dei nostri pazienti.

Entrambe, poi, lavorano con professionisti di eccellenza. La prima con istruttori e allenatori qualificati. La seconda con medici e profesisonisti sanitari di notevole competenza ed esperienza. E entrambe, ASD Basket Pedrengo e Politerapica, sono impegnate ad agire sul territorio per proporre risposte concrete ai suoi bisogni e a quelli dei suo abitanti.

Inizia un percorso insieme

Inizia un percorso insieme tra ASD Basket Pedrengo e Politerapica. Col desiderio di percorrerlo bene, con reciproca attenzione e disponibilità. Con entusiasmo, allegria e serietà. Vedremo dove ci porterà.

 

5 Gennaio 2023
Insieme si può e Insieme funziona anche nel 2023

Insieme si può e Insieme funziona anche nel 2023. Un gioco di parole per annunciare che, dopo il successo del 2022, il progetto Insieme si può. Insieme funziona continua. Quest’anno, gli appuntamenti dedicati alla cultura della salute sul territorio sono nove:

  1. 02.02.2023
    Cura quando non c’è cura. Vita fino in fondo
    In occasione del World Cancer Day 2023
  2. 24.03.2023
    Il cancro del colon-retto
    In occasione della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica di LILT
  3. 3) 05.05.2023
    Pelle e Melanoma
    Arriva la Primavera, impariamo a proteggerci
  4. 26.05.2023
    Fumo, cancro al polmone e molti altri guai
    In occasinoe della Giornata Mondiale senza Tabacco
  5. 30.06.2023
    I tumori pelvici femminili
    In occasione della Giornata Nazionale dell’Incontinenza
  6. 22.09.2023
    Cancro al seno
    In occasione della Campagna Nastro Rosa di LILT
  7. 13.10.2023
    Cancro del pancreas
    Un nemico terribile
  8. 17.11.10.2023
    Cancro alla prostata
    In occasione della Campagna Percorso azzurro di LILT
  9. 01.12.2023
    Tumori testa/collo
    Molte cause, molta prevenzione

Qui il documento di presentazione del progetto: Insieme si può. Insieme funziona. 2023 – Documento di progetto – 10.01.2023

Nove appuntamenti, molte attività

Nove gli appuntamenti di “Insieme si può. Insieme funziona” nel 2023. Tutti con l’obiettivo di promuovere la cultura della salute e, con essa, la prevenzione e la diagnosi precoce. E pure la presa in carico corretta. Da parte di tutti e con la responsabilità di tutti. Delle persone, dei pazienti, dei caregiver. E pure della comunità e delle amministrazioni pubbliche. Certo, anche del mondo sanitario.

Ogni appuntamento prevede iniziative di informazione e divulgazione rivolte alla popolazione. Prima tra tutte, un incontro/convegno in presenza e in diretta streaming. Qui, con l’aiuto di esperti, responsabili amministrativi e sanitari, e anche pazienti, viene trattato il tema dell’appuntamento in modo semplice, chiaro e, allo stesso tempo completo e rigoroso. Il fatto è cha la salute non è una questione solo sanitaria ma anche sociale. E pure umana. Ed è appunto con il coinvolgimento di diverse figure che viene proposta una visione globale della malattia, delle sue cause, di come la si curi e di come la si viva. E anche di come la si possa prevenire.

Poi ci sono le attività di sensibilizzazione sul territorio. Passeggiate della salute, mostre, incontri locali, incontri nella aziende, banchetti informativi in diversi centri della provincia bergamasca. Anche eventi ludici. Per stare insieme, parlare, approfondire. Per conoscere. Perché, senza conoscenza, non si fa prevenzione.

E le visite specialistiche di prevenzione e diagnosi precoce

Per ogni appuntamento, viene offerta alla popolazione la possibilità di visite specialistiche di prevenzione e di diagnosi precoce, a prezzo simbolico. Così come viene offerta la possibilità di incontri psicologici di sostegno per i pazienti e per i loro cari.

Sì, perché “Insieme si può. Insieme funziona” è un progetto che promuove la prevenzione e allo stesso tempo la pratica. Da una parte, ne spiega le ragioni attraverso le iniziative di informazione e sensibilizzazione ma non si limita a questo. Dall’altra, mette a disposizione dei cittadini delle opportunità concrete per praticarla. E lo fa con il coinvolgimento di molti: ATS, ASST, Amministrazioni pubbliche, Aziende sanitarie pubbliche, private e private convenzionate, Enti non direttamente convolti nella salute, CSV, per citarne alcuni.

Insieme si può e Insieme funziona anche nel 2023

Abbiamo iniziato nel 2022 ma in realtà, alcuni di noi lavoravano insieme già da prima. E sulla scorta dell’esperienza maturata nell’anno appena concluso, abbiamo deciso, insieme, di proseguire nel nostro progetto per il 2023. Ci pare, infatti, che “Insieme si può. Insieme funziona” risponda ad un’esigenza del territorio e dei suoi cittadini. Come scruivevamo sopra, parliamo dell’esigenza di cultura della salute. Solo da questa possono derivare quei comportamenti sani e orientati al benessere che permettono di realizzare in concreto la prevenzione e la diagnosi precoce. Diremmo di più: anche la presa in carico.

Se la salute non è un tema solo sanitario ma anche sociale, questo deve essere portato in mezzo alla gente. Intorno ad esso, bisogna informare e sensibilizzare le persone. Il modo migliore per farlo è di coinvolgere sanità e amministrazioni pubbliche, università, enti che operano sul territorio e sistema mediatico. Solo un approccio corale può permettere, infatti, di raggiungere il risultato. Parliamo di un approccio che deve essere stimolato e guidato dall’associazionismo, affiancato da chi ne sposa obiettivi e metodi, in questo ambito.

Nel 2022, crediamo di avere dimostrato a noi stessi e alla comunità che

  • sia effettivamente possibile definire e svolgere un programma di lavoro anche intenso, sul territorio, per promuovere la cultura della salute e, con essa, la prevenzione, la diagnosi precoce e il corretto modello di presa in carico; condizioni queste che, in massima parte, attengono anche alla dimensione privata – e poi sociale – della persona
  • si possa lavorare bene insieme, mettendo a fattor comune idee, risorse ed energie

Ecco perché Insieme si può. Insieme funziona anche nel 2023! Partiamo di nuovo, dunque. Anzi, proseguiamo. Lo facciamo con l’entusiasmo di accogliere attori nuovi nel progetto che si affiancano a coloro che lo hanno sostenuto nel 2022 e che hanno deciso di continuare a sostenerlo.

Quest’anno siamo

Quest’anno siamo

E con noi ci sono

  • ATS Bergamo
  • ASST Bergamo Est
  • ASST Papa Giovanni XXIII
  • Humanitas Gavazzeni
  • Fondazione Angelo Custode
  • Collegio dei Sindaci della provincia di Bergamo
  • Ambito Territoriale di Seriate
  • Comune di Bergamo
  • Città di Seriate
  • CSV Bergamo

che ci hanno concesso il loro patrocinio e il loro sostegno

Insieme si può e Insieme funziona anche nel 2023