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Il virus è ancora qui
Dobbiamo proteggerci

20 Agosto 2020
Il virus è ancora qui

Il virus è ancora qui, proteggiamoci, è il titolo dell’intervista di Sara Venchiarutti al Prof. Stefano Vella, pubblicata ieri da l’Eco di Bergamo. Ancora più chiaro il sottotitolo: L’infettivologo Stefano Vella invita a non sottovalutare i contagi e adottare misure di prevenzione «La seconda ondata è già adesso: è la prima che non si è mai esaurita. Attenzione ai focolai durante l’autunno».

Una fotografia molto chiara: il problema cresce tra i giovani

Si vede un virus che – dice il professore – contrariamente a quanto pensava qualcuno non se ne è mai andato. E’ ancora in mezzo a noi, ben presente. La differenza con la prima ondata dell’epidemia è che, adesso, la popolazione più adulta, quella più colpita in precedenza, ha capito la lezione e si protegge. I giovani meno e difatti è crollata l’età media dei contagiati. Ed è così che il virus ci frega… infettando la popolazione che ha più vita sociale.

Bisognerebbe che glielo dicessimo bene ai ragazzi: state attenti che questo virus appena ti giri ti frega.

E il problema non vale solo per le discoteche ma pure per le sagre, le fiere, le feste. Inutile accanirsi sulle discoteche se poi consentiamo la movida da un’altra parte.

La seconda ondata è già qui

L’affermazione del Prof. Vella è forte: La seconda ondata è già qui. Anche se più corretto sarebbe affermare che la prima non s’è mai esaurita. In autunno, stando la popolazione in spazi chiusi, potrebbe esserci semmai una recrudescenza maggiore, e allora bisognerà essere bravi a spegnere.

Abbiamo però qualche arma in più, agiunge il Prof Vella:

  • La prima è quella legislativa con tutti i limiti che conosciamo, lo stato di emergenza che consente di prendere decisioni estreme e immediate – pensiamo al lockdown – va usato perché
    funziona. Lo abbiamo visto.
  • La seconda, territoriale: le Usca. Le unità di assistenza domiciliare sono preziose per far sì che il virus si combatta sul territorio e non negli ospedali. Vanno potenziate, però.
  • La terza, ospedaliera: guai a smantellare i centri covid, a non farsi trovare pronti.
  • La quarta, invece, sul fronte della prevenzione: dobbiamo evitare che le infezioni da coronavirus in autunno si sovrappongano all’influenza con una campagna antinfluenzale di massa. Non solo per le categorie a rischio ma anche per i più giovani, che ricordo essere i più grandi trasmettitori di malattie respiratorie. 

Oggi sappiamo molto di più sul virus

Oggi, sul virus, sappiamo molte più cose che ci aiutano ad affrontarlo con maggiore efficacia:

  • La prima è che gli asintomatici, la stragrande maggioranza di chi si infetta, trasmettono il virus. E hanno una carica virale non poi così diversa dai sintomatici.
  • La seconda è che i giovani non sono immuni: sviluppano patologie meno gravi, semmai, ma si infettano e trasmettono.
  • Terza cosa: si sperava che il caldo neutralizzasse il virus, non è successo.
  • Quarta, importantissima: le più semplici misure di contenimento, fra cui il distanziamento e l’utilizzo della mascherina, funzionano. Usiamole.

Un articolo da leggere

Un articolo da leggere per intero, con molta attenzione e sul quale fermarsi a riflettere. I contenuti sono chiari e propongono una visione completa e attenta della situazione. Essere informati e adeguare all’informazione comportamenti corretti, può salvare la vita. E non solo la nostra ma anche quella di chi ci sta intorno a iniziare dai propri cari.

Un articolo che insegna e che Politerapica legge proprio con questo spirito: imparare e anche divulgare.

Può essere scaricato qui, in formato .pdf:
L’Eco di Bergamo – 19.08.2020 – Il virus è ancora qui, Stefano Vella – Articolo