Mille trapianti siano uno stimolo è il titolo dell’editoriale dell’Eco di Bergamo di Mercoledì 23 Settembre 2020, a firma del suo direttore, Alberto Ceresoli.
Al Papa Giovanni di Bergamo il millesimo trapianto di cuore
È stato eseguito sabato mattina al Papa Giovanni XXIII il trapianto di cuore numero 1.000 della storia dell’Ospedale di Bergamo. Un intervento che ha un valore simbolico a distanza di 35 anni dal primo trapianto nell’Ospedale che allora si chiamava Ospedali Riuniti di Bergamo e si trovava ancora nella sua vecchia sede.
Molte cose sono cambiate da allora. L’intervento di sabato è iniziato alle 6 del mattino di sabato 19 settembre e si è concluso alle 10.30, una durata inimmaginabile quando si è dato il via a questa straordinaria pratica cardiochirurgica che – lo possiamo dire – ridà la vita a chi ha pochissime speranze di poterla ancora vivere.
In sala operatoria un’équipe di altissima professionalità, tra cui spiccava la “veterana” Francesca Lazzaroni, strumentista presente anche al primo trapianto di cuore nel novembre del 1985.
Paolo Ferrazzi ricorda con emozione e gratitudine
In occasione dello storico risultato, l’Eco di Bergamo ha intervistato Paolo Ferrazzi, il chirurgo che eseguì il primo intervento, che dice: “Bergamo un’eccellenza grazie alla lungimiranza del professor Parenzan”.
Paolo Ferrazzi ha passato 48 dei suoi 73 anni in sala operatoria e della famosa notte del 23 novembre 1985 ricorda: “Ho un ricordo di grande serenità. Io allora avevo 38 anni ed ero un semplice assistente chirurgo. Raccontarlo ora mi fa ammirare ancora di più la figura di Lucio Parenzan, che lasciò a me un intervento così importante. Avevamo 120 giornalisti fuori dalla porta della sala operatoria, ma lavorammo con tranquillità. Nei giorni precedenti avevamo valutato due casi, uno più semplice e un altro urgente. Scegliemmo il più difficile, che ci darebbe preoccupazione anche oggi. Il paziente, Roberto Failoni, era grave. Stava morendo. Parenzan all’inizio mi prese per pazzo, poi però concordò anche lui. Andò tutto bene. La fortuna aiuta gli audaci”.
E aggiunge: “Parenzan aveva organizzato tutto. È stato lui a stimolarmi. È come se avessimo fatto il trapianto insieme. Mi ha riempito d’orgoglio. Tutto l’ospedale ha collaborato. Una grande squadra. I primi trapianti hanno contribuito a far salire il livello fino ai traguardi di oggi. Dobbiamo dare atto alla lungimiranza di Parenzan e allo sforzo enorme fatto da tutto l’ospedale”.
Mille trapianti siano uno stimolo
Scrive Alberto Ceresoli: Il millesimo trapianto eseguito con successo al «Papa Giovanni» è indubbiamente un risultato significativo non solo per la sanità bergamasca, ma anche per quella del nostro Paese, così tanto bistrattata (a torto) nei lunghi mesi della pandemia provocata dal Covid-19.
E aggiunge: Certo, oggi il trapianto di cuore è un’operazione per certi versi «banale», ma è il frutto di un continuo e costante processo di crescita, di ricerca, di miglioramento delle conoscenze, delle tecniche, della «manualità» di un intero ospedale, non semplicemente di un singolo, a cui però va doverosamente riconosciuto il merito di aver iniziato un percorso coraggioso e lungimirante insieme. Il successo di oggi nasce da molto lontano, ben prima della seconda metà degli Anni 80, quando anche in Italia, a Pavia e a Bergamo in particolare, si cominciò seriamente a pensare di dar vita all’epopea dei trapianti.
La spinta propulsiva non si può fermare
E’ chiaro il direttore de l’Eco: “Oggi non possiamo assolutamente permettere che quell’enorme spinta propulsiva si affievolisca o, peggio, si spenga. L’ospedale – a cui i bergamaschi hanno dimostrato per l’ennesima volta tutto il loro affetto e tutta la loro riconoscenza anche al tempo del Covid, donando al «Papa Giovanni» oltre 25 milioni di euro – deve continuare ad essere un punto di riferimento indiscutibile, in Italia e in Europa”.
Che prosegue con il suo stile chiaro e pungente: “Per questo è necessario che quello spirito pionieristico che ha sempre aleggiato in largo Barozzi continui a vivere in piazza Oms (a proposito, non si potrebbe cambiare «indirizzo»?). Oggi come allora si deve poter continuare a respirare passione, coraggio, competenza, lungimiranza, voglia di osare, curiosità, spirito di ricerca, innovazione, tecnologia, con le radici ben piantate a Bergamo, ma la testa e le braccia libere di volare alto, di muoversi nel mondo, scientifico e non. L’oggi è il padre di domani ma il figlio di ieri, e non è consentito sottovalutare le conseguenze di scelte che potrebbero avere un impatto pesante sulla salute di tutti.
La facoltà di Medicina a Bergamo
Da qui Alberto Ceresoli tocca un tasto cui la comunità bergamasca è molto sensibile in questo periodo: “Da qualche settimana Bergamo discute sull’opportunità di istituire una Facoltà di Medicina, tema delicatissimo, attorno al quale si sono già formate due linee di pensiero diametralmente opposte tra loro. Se intrapreso, sarà un percorso lungo, ma di certo, prima di avviarlo, si dovrà valutarne con grande attenzione ogni singola sfaccettatura.”
“Paradossalmente, non è l’aspetto economico che deve preoccupare (anche se particolarmente impegnativo), ma quello culturale” scrive il direttore. “Il problema non è solo capire se ne abbiamo o non ne abbiamo bisogno, ma – una volta accertatane l’esigenza – di come costruire un progetto per soddisfarla, degno di questa città, della sua tradizione universitaria (significativa, anche se solo con mezzo secolo di storia alle spalle), ma anche della sua tradizione in campo medico, non certo secondaria. Scelta non facile, attuazione ancor più difficile. Ma a discuterne deve essere chiamata l’intera la città, nell’interesse di tutti e non di pochi soltanto.”
L’editoriale e gli articoli
Vai all’editoriale di Alberto Ceresoli:
https://www.ecodibergamo.it/stories/premium/Editoriale/mille-trapiantisiano-uno-stimolo_1371653_11/
Vai all’articolo sul millesimo trapianto:
https://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/al-papa-giovanni-uno-storico-traguardoil-trapianto-di-cuore-numero-1000_1371551_11/
Vai all’intervista a Paolo Ferrazzi:
https://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/i-mille-trapianti-intervista-a-ferrazzistesso-spirito-di-squadra-contro-il-cov_1371690_11/