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La fibrillazione si può curare anche senza farmaci

28 Settembre 2023
La fibrillazione si può curare anche senza farmaci

La fibrillazione atriale si può curare anche senza farmaci. Lo racconta il Dott. Fernando Scudiero sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo di domenica 24 settembre 2023. Un articolo molto lungo, cui il giornale dà ampio spazio ma scritto in modo chiaro, semplice, comprensibile a chiunque. Perché quando si parla di salute sui giornali, bisogna farlo in modo che tutti capiscano.

Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – Aritmia cardiaca – Scudiero – Def

Il Dott. Fernando Scudiero è specialista in Malattie dell’apparato cardiovascolare e dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’Asst Bergamo Est. Collabora poi  con Politerapica come Cardiologo, in convenzione con la Asst.

La fibrillazione atriale non è un pericolo solo per il cuore

La fibrillazione atriale è la più diffusa forma di aritmia cardiaca. La maggior parte delle persone affette ha più di 65 anni e gli uomini sono solitamente più colpiti rispetto alle donne. Può manifestarsi con accelerazione ed irregolarità dei battiti cardiaci, stanchezza o palpitazioni temporanee. A volte però non dà segni della sua presenza e la diagnosi può essere successiva all’insorgenza di complicanze. Fra gli esami per la diagnosi, ci sono l’elettrocardiogramma (ECG) e l’Holter per rilevare il battito durante tutto l’arco della giornata.

La fibrillazione atriale non mette a rischio solo il cuore ma anche e soprattutto il cervello. In corso di fibrillazione atriale l’irregolarità dei battiti crea disturbi alla circolazione del sangue che tendono a formare piccoli coaguli. Questi coaguli, quando si spostano attraverso le arterie per effetto della circolazione sanguigna, possono causare un’interruzione improvvisa del flusso di sangue e quindi dell’ossigeno agli organi che vanno a nutrire. Se l’arteria interessata da questo meccanismo patologico è un’arteria che porta il sangue al cervello, le conseguenze possono essere un’ischemia transitoria o un ictus, con danni spesso irreversibili. E chi soffre di fibrillazione atriale può vedere aumentato fino a cinque volte il rischio di ictus cerebrale. Arrivare presto con la diagnosi dell’aritmia cardiaca, quindi, significa ridurre il rischio di andare incontro ad un’ischemia cerebrale

La fibrillazione si può curare anche senza farmaci

Con specifiche cure mediche, si può rendere il sangue più fluido e abbassare la probabilità che all’interno del cuore si formino coaguli destinati a ostruire le arterie che irrorano il cervello. Bisogna definire il trattamento caso per caso ma se il rischio di ictus è elevato, è fondamentale mantenere il sangue fluido con farmaci anticoagulanti. Per molti anni, gli unici farmaci disponibili sono stati i derivati cumarinici, warfarin e acenocumarolo. La loro efficacia può essere però influenzata dall’interazione con altri medicinali e richiedono comunque un regolare monitoraggio della coagulazione tramite frequenti esami del sangue. Da tempo esistono anche nuovi anticoagulanti orali altrettanto sicuri, con un meccanismo d’azione che riduce le interazioni con altri farmaci e semplifica la gestione del loro dosaggio.

Purtroppo però la terapia anticoagulante orale non è ben tollerata da alcuni pazienti. Si tratta di persone con precedenti emorragie gastrointestinali o cerebrali, con ridotti valori di emoglobina o con precedenti interventi coronarici che necessitano di una terapia antiaggregante associata. Per questi pazienti è oggi disponibile una valida opzione terapeutica che per loro rappresenta l’unica possibilità per proteggersi dall’ictus. È la chiusura percutanea dell’auricola sinistra, un intervento chirurgico mininvasivo al cuore, in anestesia locale, che presso l’ospedale Bolognini di Seriate viene eseguito regolarmente.

Un piccolo intervento in anestesia locale

L’auricola sinistra è una piccola sacca nel cuore che generalmente non crea alcun problema ma che in caso di fibrillazione atriale, diventa la principale area entro cui il sangue non circola  regolarmente. L’intervento viene eseguito dal cardiologo interventista passando da una vena dell’inguine. Qui viene inserito un catetere (un tubicino sottile) che viene fatto avanzare attraverso i vasi sanguigni fino a raggiungere l’interno del cuore. Mediante questo catetere, il cardiologo porta all’interno del cuore un dispositivo (protesi) e lo posiziona all’imbocco dell’auricola per escluderla dal circolo sanguigno.

Così la fibrillazione atriale si può curare anche senza farmaci. Con un intervento minimamente invasivo, il paziente viene protetto da eventi ischemici cerebrali correlati alla fibrillazione atriale senza rischiare gli effetti collaterali dei farmaci anticoagulanti orali, conclude il dottor Scudiero. E il recupero è solitamente rapido e agevole per i pazienti, che possono essere dimessi entro 48 ore dalla procedura. E così

 

Il Dott. Fernando Scudiero svolge attività di Cardiologia ambulatoriale in Politerapica: visite specialistiche, ECG elettrocardiogrammi e ecocardiogrammi. Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468