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Tag: Dott. Fernando Scudiero

25 Luglio 2021
Eriksen era morte cardiaca improvvisa

Il malore che ha colpito Christian Eriksen era morte cardiaca improvvisa. E’ successo sotto gli occhi delle televisioni di mezzo Mondo. Durante una partita dei recenti campionati europei di calcio, l’atleta si è improvvisamente accasciato al suolo. L’intervento immediato dei compagni di squadra e poi del personale sanitario ha permesso di salvarlo. Non è andata nello stesso modo con altri due giovani calciatori. Piermario Morosini e Davide Astori non ce l’hanno fatta. Erano giovani, erano atleti ma non è bastato.

Parte da qui l’articolo pubblicato oggi sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo che tratta di questa patologia. Lo ha curato il Dott. Fernando Scudiero, Cardiologo interventista, uno degli specialisti di Politerapica. Il Dott. Scudiero è uno straordinario cardiologo. Ha anche la dote di sapere scrivere molto bene. Qui ci racconta di un problema molto più diffuso di ciò che si pensi. Un problema che colpisce senza distinzioni di sesso, età e condizione fisica.

Vai all’articolo del Dott. Scudiero: L’Eco di Bergamo – 25.7.2021 – Morte cardiaca improvvisa – Def

La morte cardiaca improvvisa non solo di Christian Eriksen

La morte cardiaca improvvisa che ha colpito Christian Eriksen non è un fenomeno così raro. Spesso si nasconde dietro uno stato di apparente buona salute. Può essere causata da malattie del muscolo cardiaco che hanno come conseguenza una gravissima aritmia. Parliamo della fibrillazione ventricolare. In questa condizione, il cuore cessa di avere la sua normale attività ritmica. Inizia invece a «vibrare» ad una frequenza elevatissima. Cessa così di pompare il sangue al corpo e al cervello in maniera efficace. Questo evento porta inesorabilmente alla morte se si verifica in assenza di testimoni o di persone in grado di garantire una rianimazione. 

Incidenza preoccupante. Molteplici fattori.

L’incidenza della morte cardiaca improvvisa è di 1 caso per ogni 1000 abitanti. In Italia si stimano 50mila decessi ogni anno. Può essere provocata da molteplici fattori che rendono questo evento difficilmente prevedibile. Questi possono essere diversi in funzione dell’età del paziente.

Nei giovani, le cause più comuni sono anomalie cardiache genetiche. In queste condizioni, lo sforzo fisico rischia di essere “la scintilla che accende la miccia di una polveriera sconosciuta”. Tra queste ricordiamo le cardiomiopatie ipertrofica, dilatativa e aritmogena. Ci sono poi numerose sindromi congenite come quella del QT lungo e di Brugada.

Negli, adulti con età superiore ai 35, anni la patologia più frequentemente responsabile della morte cardiaca improvvisa è la cardiopatia
ischemica. Si verifica quando un coagulo interrompe improvvisamente il flusso di sangue all’interno di un’arteria coronaria. L’interruzione del flusso di sangue, con il passare dei minuti e delle ore, danneggia parte del muscolo cardiaco. Si innesca così un’aritmia maligna come la fibrillazione ventricolare.

Attenzione e capacità di intervento

Il 50% dei casi di morte cardiaca improvvisa si verifica in assenza di precedenti cardiologici di nota. Sono conseguenza di una cardiopatia silente. E’ importante misurare il rischio cardiovascolare individuale. Per farlo ci si deve basare sulla presenza di fattori di rischio. Tra questi ci sono tabagismo, ipertensione arteriosa, dislipidemia e diabete. E’ quindi utile proseguire con una valutazione cardiologica di base. Nei pazienti con uno o più sintomi sospetti, è necessario eseguire innanzitutto un elettrocardiogramma ed un attento esame ecocardiografico. Successivamente può essere eseguito un test da sforzo.

Quando ci si trova ad affrontare un caso di morte cardiaca improvvisa come quello di Christian Eriksen c’è una sola misura da adottare. Si tratta della rianimazione cardiopolmonare. Insieme a questa bisogna attivare subito la catena della sopravvivenza, tramite il servizio di emergenza territoriale.

Ad oggi sappiamo che anche il solo massaggio cardiaco può servire a mantenere le condizioni vitali e dare modo ai soccorritori di intervenire. Dovremmo essere tutti essere disponibili alla cultura della rianimazione cardiopolmonare. Chiunque, infatti, può salvare una vita.

Dott. Fernando Scudiero – Cardiologo interventista

Il Dott. Fernando Scudiero si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con il massimo dei voti con lode e menzione alla carriera accademica, discutendo una tesi di laurea sperimentale. Si è poi specializzato in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare presso l’Università degli Studi di Firenze ancora con il massimo dei voti e la lode.

Le sue esperienze di studio lo hanno visto impegnato non solo presso le Università italiane dove si è laureato e specializzato ma anche presso l’Instituto di Ciencias Biomédicas Abel salazar dell’Universidade do Porto, Portogallo. Vanta notevoli competenze in Imaging cardiovascolare e alta intensità di cure.

Ricopre il ruolo di Dirigente Medico presso l’U.O.C. di Cardiologia dell’ASST Bergamo Est. E’ tra gli specialisti di Politerapica. Collabora con noi per effetto di una convenzione tra le due strutture. Nella nostra struttura esegue visite e esami. Lo fa nell’ambito del progetto Medicina Vicina.

Dott. Fernando Scudiero - Cardiologo interventista

Dott. Fernando Scudiero – Cardiologo interventista

 

Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93
Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468

24 Gennaio 2021
Infarto del miocardio

Infarto del miocardio, una gravissima patologia per la quale il pericolo di vita è reale e incombente. Anche in tempo di Covid. Il fattore tempo è determinante. Ne parla il Dott. Fernando Scudiero, cardiologo interventista, in un articolo pubblicato sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo. Che lancia un allarme: in questi mesi, i ricoveri sono quasi dimezzati e le morti triplicate. La paura del Covid tiene lontani dagli ospedali e ritarda i tempi di intervento.

Il Dott. Scudiero è specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Cardiologia e Unità coronarica dell’Asst Bergamo Est, convenzionata con Politerapica – Terapie della Salute. Presso la nostra struttura, svolge attività medico-specialistica di cardiologia.

Infarto del miocardio. Di cosa parliamo

Fa una premessa importante il Dott. Scudiero:
Le malattie cardiovascolari – dice – sono la prima causa di morte in Italia con 24.000 decessi all’anno e sono 7,5 milioni le persone che nel nostro Paese hanno a che fare con problematiche legate alla salute del cuore.

E aggiunge, spiegando:
La principale tra queste è l’infarto miocardico che si verifica quando un coagulo interrompe improvvisamente il flusso di sangue all’interno di un’arteria coronaria, vaso che porta l’ossigeno a una parte del muscolo cardiaco. L’interruzione del flusso di sangue con il protrarsi dei minuti e delle ore può danneggiare o distruggere una parte del muscolo cardiaco. Tuttavia, se la circolazione viene ripristinata in tempi brevi, il danno può essere limitato o addirittura evitato”.

Angioplastica coronarica. Fattore tempo

L’angioplastica coronarica è la migliore cura per l’inifarto del miocardio e il Dott. Scudiero la descrive bene, in modo semplice ma preciso. Si tratta di una procedura sicuramente complessa ma mininvasiva che si esegue a paziente sveglio. Il problema è il fattore tempo!

Racconta ancora il nostro specialista:
Quando l’angioplastica viene effettuata entro poche ore dall’insorgenza dei sintomi, rappresenta un intervento salva vita, riduce il rischio di recidiva di infarto e migliora la sopravvivenza e la qualità di vita. In caso contrario, l’infarto può essere fatale. Questo accade spesso quando le persone confondono i sintomi con una malattia meno grave, come l’indigestione, e ritardano l’accesso in ospedale.

Sintomi e “Rete dell’infarto”

Spiega il Dott. Scudiero:
“La sintomatologia tipica, campanello di allarme della malattia, soprattutto se insorge a riposo, consiste in un forte dolore al petto o alla bocca dello stomaco, generalmente irradiato al braccio o al collo”.

E prosegue:
“Una volta che il paziente, dopo aver riconosciuto i sintomi, allerta il servizio di emergenza territoriale e viene preso in carico dai soccorsi, si attiva la «Rete dell’Infarto» che in caso di conferma della diagnosi, tramite esecuzione di elettrocardiogramma, provvede al trasporto presso l’ospedale più vicino fornito di servizio di emodinamica H24 e 365 giorni l’anno, per eseguire l’angioplastica: prima si interviene, prima il sangue torna al cuore“.

Patologie tempo-dipendenti. Sappiamo curarle

Sappiamo curare le patologie tempo-dipendenti come l’infarto del miocardio e l’ictus. Lo facciamo con codici e procedure validate.  Le possibilità di successo sono notevoli. Eppure…

… eppure – racconta il Dott. Fernando Scudiero – la paura del contagio da Covid-19 ha allontanato molti pazienti dagli ospedali, con conseguenze drammatiche e in molti casi tragiche. La diffidenza, nonostante il grande sforzo per mantenere attivi tutti i percorsi di diagnosi e cura, di emergenza o urgenza, rischia di vanificare i risultati ottenuti con terapie all’avanguardia e gli sforzi investiti nella prevenzione delle patologie cardiovascolari durante gli ultimi venti anni.

E aggiunge:
Il calo più evidente negli accessi in ospedale ha riguardato proprio l’infarto miocardico acuto, con una riduzione dei ricoveri superiore al 60%. Non solo i pazienti si presentano in numero ridotto, ma anche in ritardo, un ritardo deleterio e talora fatale che impedisce il trattamento tempestivo di una patologia in cui il fattore tempo è cruciale”.

L’epidemia della paura

L’epidemia della paura – conclude il dott. Scudiero – si diffonde più veloce del virus e silenziosamente miete vittime
anonime, morti che possiamo e dobbiamo evitare grazie allo sforzo collettivo, alla corretta informazione e alla  promozione della salute. Abbiamo innalzato vetri di plexiglass, misurato distanze ed interposto mascherine tra noi ma mai come ora c’è bisogno di fiducia e vicinanza“.

Un articolo che merita di essere letto tutto, per intero, e poi letto ancora. Non solo: merita di essere fatto leggere. Nel Covid, oltre il Covid!

Può essere scaricato sui in formato .pdf:
L’Eco di Bergamo – 24.01.2021 – Scudiero, infarto – Completo

Lo trovate qui, in formato .jpg:

L'Eco di Bergamo - 24.01.2021 - Scudiero, infarto - Completo_page-0001

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