Per mangiare bene bisogna imparare da piccoli. Prima però occorre, forse, capire bene i motivi e i modi. Intendiamo i motivi per cui si deve imparare da piccoli e i modi migliori per farlo. Senza sorvolare sulle difficoltà ma cercando, anzi, di comprenderle per trovare le soluzioni più efficaci. Un tema ampio, di cui ha parlato la Dott.ssa Valeria Perego, Psicologa e Psicoterapeuta in Politerapica, negli studi di Bergamo TV, ospite della trasmissione Fattore Bergamo: la salute.
Qui il video completo della trasmissione:
Per mangiare bene bisogna imparare da piccoli
E’ importante imparare da piccoli la corretta alimentazione perché, come tutte le cose, prima si inizia e meno fatica si fa. Se ci insegnano correttamente mamma e papà cosa sia sana alimentazione e buone abitudini, questo insegnamento entra più facilmente e rimane dentro. E’ poi importante che questo avvenga in famiglia perché l’alimentazione è un gesto al centro di una relazione tra genitore e bambino che va oltre la sola assunzione di cibo.
Siamo di fronte ad un tema, quindi, che riguarda, da una parte, la corretta alimentazione nel senso di corretta assunzione dei giusti elementi nutritivi e, dall’altra, tocca tutto quello che riguarda l’interazione e la relazione. Oltre al “cosa” si dà al bambino c’è quella del “come” si dà. E qui si aprono altri grandi temi. L’attenzione del genitore ai tempi e ai momenti giusti per cambiare l’alimentazione in funzione della crescita del bambino e poi quella dell’autoregolazione.
L’adulto quando si passa ai cibi solidi pensa di sapere quanta sia la quantità di cibo che deve per forza assumere il bambino ma, in realtà, il bambino ha una sua capacità di autoregolazione. Riconoscere al bambino questa capacità, significa riconoscere il suo ruolo nella relazione. Altra questione non meno importante è quella di evitare le distrazioni. Televisione, tablet, smartphone tolgono al bambino la consapevolezza del gesto dell’alimentazione e perde il senso di ciò che sta facendo. Alla fine del pasto, potrà anche avere mangiato tutto quello che il genitore ritiene fosse necessario per lui ma lui lo avrà fatto senza consapevolezza.
Argomento ampio e complesso
Un argomento ampio e complesso. Cosa si deve mangiare, come si deve mangiare, quando bisogna cominciare ad impararlo, quali effetti avrà tutto questo nella vita adulta. La relazione bambino/genitore. Il ruolo dell’adulto e del bambino. L’occasione per la famiglia di regolare anche la dieta degli adulti mentre sui insegna al bambino quali siano i cibi (e le quantità) migliori. I capricci intorno al cibo e le ansie dei genitori. Senza dimenticare l’effetto di piacere che produce il nutrirsi.
E poi c’è la scuola, la mensa scolastica, la relazione intorno al cibo che si sposta ai compagni e all’insegnante, un adulto diverso dai genitori.
Un argomento tanto vasto quanto affascinante e utile da capire e approfondire. La Dott.ssa Perego ci accompagna in questo viaggio attraverso l’alimentazione e le modalità di imparare ad alimentarsi correttamente da piccoli, come è necessario che sia. Merita di essere visto. Per capire cose che riguardano anche gli adulti e per scoprire aspetti di un gesto così scontato com e il mangiare (e lo stare bene!) che molto spesso non sappiamo neppure che esistano.
Al tema dell’alimentazione è dedicato il 2° appuntamento di “Insieme si può. Insieme funziona – 2024”, quel progetto di promozione della cultura della salute che giunge al suo terzo anno di attività.
La Dott.ssa Valeria Perego riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468
Bisogna conoscere i diverticoli e la diverticolosi per curarli e magari per evitarli. Ci aiuta a farlo il Dott. Sergio Signorelli, gastroenterologo in Politerapica. Su questo argomento, infatti, ha curato un articolo pubblicato da l’Eco di Bergamo sulla sua Pagina della Salute. Chiaro e puntuale come è nel suo stile, il Dott. Signorelli ci spiega punto per punto di cosa parliamo.
Qui l’articolo completo L’Eco di Bergamo – 25.02.2024 – Diverticolosi, Signorelli – D
Conoscere i diverticoli per curarli e evitarli
Comiciamo col dire che i diverticoli del colon sono estroflessioni della mucosa intestinale a forma di piccola sacca che attraversano lo strato muscolare nel punto di minor resistenza. Questa è la definizione di una malattia sempre più diffusa. I diverticoli si formano per un aumento della pressione all’interno del lume del colon prodotta dalla contrazione della muscolatura intestinale. Ciò avviene soprattutto nel sigma, la parte inferiore sinistra dell’addome.
La diverticolosi è una malattia molto rara nell’infanzia ma si fa più frequente con l’età. Infatti, oltre il 50% della popolazione occidentale presenta diverticoli sopra i 60 anni. La progressiva debolezza della parete colica spiegherebbe l’aumento dei diverticoli con l’età. In particolare, quando è associata ad una maggior pressione causata da rallentato transito intestinale dovuto a maggiore consistenza delle feci. I cibi raffinati e poveri di scorie favoriscono la comparsa di diverticoli. Non a caso, questi sono più frequenti nelle popolazioni ad alto livello economico come quelle dell’Europa e degli Stati Uniti d’America. In Italia, recenti studi hanno dimostrato un incremento del 30% dei ricoveri ospedalieri per diverticolite, negli ultimi 15 anni.
La possiamo evitare
Su come si riconosca la diverticolosi nelle sue diverse forme e su come si curi, rimandiamo all’articolo di cui abbiamo indicato il link più sopra. Qui ci vogliamo fermare sulle possibilità di prevenzione di questa malattia. Sì perché si può fare molto per prevenire la malattia diverticolare. E dipende solo da noi. Si possono consumare regolarmente verdure, ortaggi e frutta. Masticare a lungo il cibo e mangiare lentamente e di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno a temperatura ambiente. Il movimento poi aiuta a mantenere i muscoli della parete addominale, migliorando la motilità colica e riducendo il ristagno delle feci nei diverticoli.
Il Dott. Sergio Signorelli riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468
La salute è anche donna e lo dobbiamo sapere. E ne vogliamo parlare per raccontarlo e spiegarlo. Per questo abbiamo organizzato l’incontro convegno “La salute è anche donna. Parliamo di medicina di genere” che terremo venerdì 1 marzo, alle ore 18, presso l’Auditorium Ermanno Olmi della Provincia di Bergamo, in Via Sora 4. L’evento è aperto a tutti perché l’argomento riguarda tutti. E sarà il primo appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2024. Quel progetto di promozione della cultura della salute che giunge al terzo anno di attività e di cui Politerapica è uno dei promotori.
La salute è anche donna
Dunque, la salute è anche donna e lo dobbiamo sapere. Detto così, forse, non è chiaro. Il fatto è che la ricerca farmacologica è sempre stata condotta soprattutto su soggetti di sesso maschile. Addirittura, le cavie su cui si lavora in laboratorio sono scelte prevalentemente di sesso maschile. Oggi però sappiamo che questo non è corretto.
Lo scrivono in modo chiaro il Prof. Silvio Garattini e la Dott.ssa Rita Benzi. Le malattie comuni ad entrambi i sessi non sono eguali nel maschio e nella femmina e si differenziano per vari fattori, – scrivono – inclusi la prevalenza, i sintomi e gli esiti. Esistono anche altre importanti differenze – aggiungono – che riguardano le modalità con cui l’organismo degli uomini e delle donne reagisce alla presenza dei farmaci nel corpo umano. Sappiamo anche che la tossicità dei farmaci è differente e che solitamente le donne subiscono maggiormente gli effetti tossici dei farmaci. È necessario – proseguono – un nuovo approccio nei percorsi di ricerca farmaceutica per sanare questa ingiustizia nei confronti delle donne.
Insomma, oggi abbiamo chiaro che le differenze tra uomo e donna sono importanti anche dal punto di vista della diagnosi e della cura. Organismi diversi, fatti per essere diversi, reagiscono in modo diverso. Anche in medicina. I farmaci oggi disponibili si rivolgono prevalentemente al genere maschile essendo stati sviluppati in questa direzione, come osservava già agli inizi degli anni Novanta, Bernardine Patricia Healy, Direttrice dell’Istituto di Cardiologia del National Institute of Health degli Stati Uniti.
Anche stili di vita e fattori di rischio
Peraltro, le differenze non considerate tra uomo e donna toccano diverse altre patologie come le malattie respiratorie, i disturbi neuropsichiatrici infantili e quelle oncologiche. Restando sulle malattie respiratorie, possiamo dire che la valutazione dell’influenza del sesso coinvolge diversi fattori che includono differenze anatomiche, ormonali e comportamentali, differente suscettibilità al fumo di sigaretta e all’inquinamento ambientale e differente risposta alla terapia. E qui si apre l’altro grosso aspetto della questione: stili di vita e fattori di rischio, infatti, incidono differentemente nei due sessi. Il fumo e l’alcolismo sono più frequenti negli uomini, ma in aumento soprattutto nel sesso femminile e tutto questo richiede la definizione di differenti piani di prevenzione.
Bambini, adulti e anziani sono dunque coinvolti in un approccio non corretto che non tiene debitamente conto delle differenze biologiche (ma spesso anche ambientali, culturali e sociali) tra uomo e donna quando si parla di diagnosi, cura e prevenzione. Il problema è serio.
E su questo vogliamo proporre una riflessione aperta a tutti. Perché, ancora, il tema è quello della promozione della cultura della salute. Perché una conoscenza consapevole aiuti a farsene carico. Della Salute!
Anche nel 2024 Politerapica è protagonista del progetto “Insieme si può. Insieme funziona” che ha l’obiettivo di promuovere la cultura della salute tra la gente, sul territorio e che affonda le sue radici nella vocazione stessa di Politerapica. La nostra, infatti, è una struttura sanitaria di eccellenza che pone il paziente al centro del lavoro di specialisti e terapisti. E’ però anche una struttura che vuole rappresentare un riferimento per il terriotorio quando si parla si salute.
Quest’anno sono otto gli appuntamenti in occasione dei quali organizzeremo eventi e iniziative aperti a tutti di informazione e sensibilizzazione su delicati temi della salute. In ogni occasione, metteremo poi a disposizione prestazioni sanitarie gratuite o a fronte di un contributo simbolico.
E come dice il nome stesso del progetto, lavoreremo insieme ad altri. A cominciare da LILT Bergamo, protagonista anch’essa di un lavoro che la vede impegnata da sempre: quello di promuovere prevenzione e diagnosi precoce contro il cancro. Ci sono poi ACP – Associazione Cure Palliative, AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati, AOB – Associazione Oncologica Bergamasca, Associazione Amici dal Cuore Viola – Cancro al pancreas, Associazione Amici di Gabry – Cancro al seno, Fondazione Artet – Ricerca su Trombosi, Emostasi e Tumori, Insieme con il Sole dentro – Melanoma e cancro della pelle.
Insieme a noi, amministrazioni pubbliche, strutture sanitarie pubbliche e private accreditate e enti del territorio. Insieme, appunto. Perché… “Insieme si può. Insieme funziona”!
Qui il documento di presentazione del progetto: Insieme si può. Insieme funziona. 2024 – 8.1.2024
Anche nel 2024 Insieme si può e Insieme funziona
Anche nel 2024, dunque, prosegue il progetto “Insieme si può. Insieme funziona”. Con alcune importanti novità. Abbiamo infatti deciso che quest’anno il progetto debba rivolgersi a bambini e ragazzi. Siamo infatti convinti che abbia ragione il Prof. Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto Farmacologico Mario Negri, quando dice che la cultura della salute dovrebbe essere insegnata nelle scuole. Anzi, a suo parere dovrebbe rientrare nei programmi di studio ministeriali.
Il motivo è chiaro. Sin da piccoli si deve essere educati a condurre una vita sana con comportamenti sani e orientati al benessere. Quei comportamenti che ci permettono di avere cura della nostra salute quando la salute c’è e non quando è già insorta la malattia. E con la cura si fa prevenzione. La stessa che molti adulti riservano alla propria automobile con cure, attenzioni e controlli. Si tratta, in fondo, di vivere nel modo migliore per restare in salute. Questo ci permetterebbe anche di invecchiare in salute e sappiamo bene quanto questo tema sia attuale nel nostro Paese.
Prevenzione e diagnosi precoce
Prevenzione e diagnosi precoce, peraltro, sono le armi più potenti di cui disponiamo per combattere le malattie e proteggere la salute. Il 50% delle malattie croniche potrebbe essere prevenuto. Parliamo di patologie molto diffuse come il diabete o il colesterolo alto. Si potrebbe prevenire addirittura il 70% delle malattie tumorali. A dirlo è ancora il Prof. Silvio Garattini.
Il problema è saperlo. Sapere che quelle armi esistono, come funzionano e come si possono usare. Siamo quindi ancora di fronte ad una questione di cultura, la cultura della salute. Quella cultura che è bene incontrare sin da piccoli e approfondire negli anni dell’adolescenza per trovarsi preparati ad applicarne gli insegnamenti nell’età adulta.
E proprio questo è l’obiettivo del progetto “Insieme si può. Insieme funziona – 2024”: promuovere la cultura della salute, rivolgendo l’attenzione a bambini e ragazzi. E poi certo, con loro, anche a genitori, insegnanti e mondo adulto.
Insieme si può e insieme funziona anche nel 2024, dunque. Noi di Politerapica ne siamo convinti!
La piccola chirurgia ambulatoriale deve essere eseguita bene, con la stessa attenzione alla sterilità, alle procedure da seguire e alla disponibilità di attrezzature e di farmaci d’emergenza che si mette nella chirurgia ospedaliera. La piccola chirurgia ambulatoriale, infatti, è una cosa seria come quella più “grande”. Allo stesso tempo, però, permette di eseguire gli interventi indicati, senza le liste di attesa e degenza, comodamente in ambulatorio. E potendo tornare a casa al termine della procedura chirurgica.
Lo spiega a l’Eco di Bergamo, il Dott. Annibale Casati, sepcialista in Chirurgia generale e in Chirurgia Plastica, ricostruttiva ed estetica che collabora con Politerapica.
Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 24.12.2023 – Piccola chirurgia, Dott. Annibale Casati
La chirurgia ambulatoriale – Cos’è
Il Dott. Casati inizia spiegando che la «chirurgia ambulatoriale» detta anche «piccola chirurgia» è la cura e il trattamento di lesioni che necessitano non solo di cure mediche ma anche di interventi chirurgici. Parliamo di quegli interventi che possono essere eseguiti in anestesia locale, in massima sicurezza, in un ambulatorio medico attrezzato, senza dover ricorrere ad un ricovero. I pazienti così operati, dopo un breve periodo di osservazione, possono tranquillamente rientrare al loro domicilio sapendo che possono contattare la struttura o lo specialista in caso di bisogno o di imprevisti.
La chirurgia ambulatoriale eseguita bene
Ogni intervento, grande o piccolo che sia, deve assicurare al paziente una metodica corretta basata su professionalità, deontologia e rispetto del paziente stesso da parte del chirurgo e della struttura in cui viene svolta la prestazione, dice subito il Dott. Casati. Questo significa anche massima attenzione alla sterilità e alle procedure da seguire e disponibilità di attrezzature e farmaci d’emergenza per ogni evenienza.
Per questo la Piccola Chirurgia Ambulatoriale deve essere gestita e considerata al pari di quella «maggiore » che prevede interventi in anestesia generale o altro, a livello ospedaliero. E dovere del chirurgo rimane sempre quello di fare il meglio per la salute del paziente.
Tre ambiti di intervento
La Chirurgia ambulatoriale ha tre ambiti principali di intervento:
- Chirurgia generale
- Chirurgia dermatologica
- Chirurgia plastica/estetica.
Nell’ambito della Chirurgia generale, ci sono i trattamenti per cisti sebacee, lipomi, unghie incarnite, rimozione di corpi estranei superficiali (vetro, schegge…), angiomi e condizioni simili.
Nella Chirurgia dermatologica rientrano i trattamenti per tutte le «macchie» cutanee. Queste possono variare da una banale patologia benigna (Cheratosi) ad altre lesioni benigne come papillomi, dermatofibromi, nevi semplici pigmentati o no, fino ad arrivare ai tumori cutanei maligni (carcinomi basocellulari, spinocellulari, squamocellulari, cheratoacantomi, eccetera). Questi termini spaventano ma non devono destare preoccupazione. Infatti, se l’esame istologico, che in questi casi deve sempre essere eseguito, dice che la lesione cutanea è stata asportata completamente e i suoi estremi non sono intaccati, il paziente è da considerarsi guarito perché sono lesioni he non danno metastasi a distanza.
Discorso diverso se si tratta di melanomi. In quel caso si deve eseguire un allargamento chirurgico e ulteriori approfondimenti e si esce dal campo della chirurgia ambulatoriale.
Chirurgia plastica ed estetica
In questo settore potrebbe rientrare tutto quello che si è descritto ai punti precedenti. In particolare, tutte le lesioni del viso, zona molto delicata, sono di competenza del chirurgo plastico. Ed è facile spiegare il perché: il viso è la parte più «in vista» ed è la parte del corpo che per prima guardiamo e che ci guardano. Ne consegue una particolare attenzione ed esigenza del paziente ad avere una cicatrice non visibile o il meno visibile possibile. Questa richiesta è la croce e delizia di tutti i chirurghi perché la cicatrice esterna è la sua firma ed è la prima cosa che si nota indipendentemente dalla complessità di ciò che c’era sotto.
Tra gli interventi di chirurgia plastica ed estetica ambulatoriali, si possono inserire almeno due interventi prettamente estetici: la blefaroplastica per il trattamento di cadute e borse adipose delle palpebre, e l’otoplastica per il trattamento delle orecchie a ventola. Questi due
interventi possono essere eseguiti tranquillamente a livello ambulatoriale, con le dovute attenzioni, e con soddisfazione dei pazienti.
Il Dott. Annibale Casati riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.
Natale 2023 – Capodanno 2024.
Si avvicina un Natale un po’ particolare e, con esso, le festività di fine anno. Il 15° anno di Politerapica, un anno per noi complesso.
Qualcuno è già in vacanza da ieri e lo resterà fin dopo la Befana. Altri inizieranno oggi o domani. Qualcuno terminerà prima. Altri non faranno vacanza e lavoreranno anche in questi giorni. Qualcun altro le vacanze non le può fare, per motivi che non c’entrano con il lavoro.
A tutti vanno i nostri auguri
A chi vivrà queste festività nel loro significato religioso, a chi le vivrà come occasione di una pausa, magari allegra, in compagnia di persone care. E anche a chi le vivrà in entrambi i modi. A tutti vanno i nostri auguri. Soprattutto, i nostri auguri vanno a chi non le potrà vivere.
Un Natale un po’ particolare
Un Natale un po’ particolare, quest’anno. Viene di lunedì e non si capisce bene quando inizi la vigilia. Il sabato, che è tradizionalmente vigilia della domenica, quest’anno cede il suo ruolo al giorno di festa che diventa vigilia di una festa ancora più importante.
Un Natale un po’ particolare. Un Natale di guerra e di sofferenza per molti. Per coloro che lo vivono sotto le bombe e per coloro che affrontano una condizione di povertà sempre più diffusa, anche vicino a noi.
Un anno un po’ complesso
Termina un anno un po’ complesso per Politerapica. Il 15° di vita della nostra struttura. Ancora un anno straordinariamente intenso di lavoro in sede e di attività sul territorio. Un anno nel quale, però, non sono mancati i problemi. Alcuni piuttosto pesanti.
Ci piace però dire che sono ben più di 3.000 le persone che quest’anno si sono rivolte alla nostra struttura per visite specialistiche o per attività di riabilitazione. E sono ben più di 5.000 quelle che hanno fatto ricorso al nostro centro prelievi. Non sono poche. La loro fiducia è il nostro patrimonio più prezioso. Non possiamo tradire la prima e non possiamo sprecare il secondo. Tanto più che sono molti gli apprezzamenti che ci vengono dai nostri pazienti.
A tutti e a ognuno vanno i nostri ringraziamenti
Politerapica è un bel progetto. Una medicina di qualità, dal volto umano, a disposizione del territorio. Lo realizziamo giorno per giorno, con un lavoro duro e pure con sacrifici. I nostri, quelli dei nostri collaboratori e quelli dei nostri specialisti e terapisti. Sono loro i protagonisti di questo sogno. A tutti e a ognuno vanno i nostri ringraziamenti.
E da qui vogliamo partire, alla vigilia dell’anno che sta per iniziare, per consolidare questo progetto e il lavoro di ognuno di noi. Lo faremo con l’impegno di sempre e con la convinzione di svolgere così un compito utile a molti.
Natale 2023 – Capodanno 2024
Si avvicina un Natale un po’ particolare e, con esso, le festività di fine anno. Abbiamo iniziato così questo scritto e così lo vogliamo concludere.
Con un sorriso per tutti.
Politerapica – Terapie della Salute
Pasquale Intini
Natale 2023 – Capodanno 2024
Il Dermatologo Andrea Di Buduo arriva in Politerapica e noi lo annunciamo con grande soddisfazione. Sì, perché il Dott. Di Buduo è bravo. Poi perché lavora presso la Struttura Complessa di Dermatologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII e anche questo è importante. La Dermatologia del Papa Giovanni XXIII, infatti, è un’unità prestigiosa e di altissimo livello. Il fatto che un suo specialista collabori con noi, ci permetterà di costruire una relazione ancora migliore con essa e di offrire così un servizio ancora migliore ai nostri pazienti.
Infine, aumentare le prestazioni di dermatologia nella nostra struttura è una risposta ad un bisogno concreto del territorio. Con noi collabora già il Dott. Giambattista Manna, anche lui molto bravo. Con l’arrivo del Dott. Di Buduo, raddoppia la disponibilità di visite dermatologiche che possiamo offrire. E siamo convinti che saranno molti coloro che apprezzeranno.
Il Dott. Andrea Di Buduo
Per parlare del Dott. Di Buduo, dovremmo cominciare dicendo che è una persona squisita, a modo, seria. Diremmo anche scrupolosa. Si pone con cortesia e delicatezza verso le persone. Ma anche con semplicità. Ascolta, valuta e risponde con precisione e pacatezza. Tutte caratteristiche che hanno un grosso valore in qualsiasi persona. Diventano particolarmente preziose in un medico.
E il Dott. Di Buduo medico lo è nel senso più pieno del termine. Con tutta la passione e la dedizione che merita una professione del genere. Lui ce le ha, sì, e sono venute fuori già nel corso degli studi e della sua formazione. Si è laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e la lode, presso l’Università degli Studi di Brescia. Lo ha fatto presentando una tesi complessa e di altissimo livello dal titolo “Valutazione di un nuovo approccio terapeutico per il trattamento chirurgico del Dermatofibrosarcoma protuberans”. Si è poi specializzato in Dermatologia e Venereologia, ancora con il massimo dei voti e la lode, presso l’Università degli Studi di Cagliari.
Tanta serietà negli studi si è accompagnata a quella nell’attività professionale. Per alcuni anni ha collaborato con la Clinica Dermatologica dell’Università di Cagliari. Qui, ha anche partecipato ad importanti studi clinici sperimentali, internazionali. Dal 2022, collabora con la Struttura Complessa di Dermatologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII. Qui ha seguito attività di Reparto, Ambulatorio generale e urgenze, Ambulatorio chirurgico, Centro Psoriasi, Ambulatorio patologie autoimmuni, Follow-up melanoma e visite multidisciplinari in Oncologia e Ambulatorio di dermatologia pediatrica.
Il Dermatologo Dott. Andrea Di Buduo in Politerapica
Una solida preparazione, quella del Dott. Andrea Di Buduo che si coniuga con un approccio serio e scrupoloso, attento e garbato. In Politerapica, il Dott. Di Buduo erogherà ambulatoriali di dermatologia: visite specialistiche, crioterapia, piccola chirurgia ambulatoriale.
E noi che abbiamo avuto il piacere di conoscerlo, siamo convinti che i suoi e nostri pazienti saranno contenti.
Il Dermatologo Dott Andrea Di Buduo in Politerapica
Il Dott. Agostino Sammarco, specialista in Reumatologia e in Medicina dello Sport, porta la sua lunga esperienza in Politerapica. Nella nostra struttura eroga prestazioni di Reumatologia e di Medicina dello Sport. Comprese le certificazioni di idoneità all’attività sportiva non agonistica.
Il Dott. Agostino Sammarco
Il Dott. Sammarco ha un curriculum di studi straordinario. Si è laureato in Medicina e Chirurgia, a pieni voti con lode, presso l’Università di Roma La Sapienza nel 1976. Ancora presso l’Università La Sapienza di Roma, ha conseguito la specializzazione in Medicina dello Sport, nel 1980 e poi quella in Reumatologia, nel 1990. Non si è fermato qui e infatti, tra gli altri titoli conseguiti nel tempo, vi è il Master in “La valutazione medico-legale dei danni alla persona” e il Master in “Agopuntura. Tecniche e terapie antalgiche”.
Notevoli anche le sue esperienze professionali. Tra queste, vi è quella di Medico addetto al settore giovanile dell’Atalanta B.C. dal 1992 al 1997 e quella di Medico Sociale della squadra professionista dell’Atalanta B.C., dal 1997 al 2000. Quella che a noi sembra la più importante, però, è quella di Medico di Medicina Generale che ha esercitato per molti anni, qui, in provincia di Bergamo. Un’attività di grande importanza perché immersa nel territorio, in mezzo alla gente, a diretto contatto con la vita quotidiana dei suoi pazienti. Una condizione privilegiata per un medico specialista. Il privilegio di esercitare le sue specializzazioni insieme all’esperienza della vita reale dei suoi pazienti.
Per il resto, parlano il suo sorriso e i suoi occhi. Il Dott. Sammarco è una persona straordinariamente umana. Accoglie i suoi pazienti e se ne prende cura. Li accompagna. Un uomo gentile e un bravo medico. Entrambi importanti per tutti noi e per le persone che si rivolgono a noi.
In Politerapica
Il Dott. Agostino Sammarco in Politerapica eroga prestazioni di Reumatologia e Medicina dello Sport. E, tra quelle di Medicina dello Sport, vi sono le certificazioni di idoneità all’attività sportiva non agonistica.
La fibrillazione atriale si può curare anche senza farmaci. Lo spiega bene il Dott. Fernando Scudiero, Cardiologo in Politerapica, a Bergamo TV. Lo spiega in modo chiaro, accompagnando lo spettatore passo dopo passo in questo delicato tema. Delicato e importante.
Qui il video della trasmisisone:
Mercoledì 8 novembre 2023, il Dott. Fernando Scudiero , Cardiologo interventista presso ASST Bergamo Est e Cardiologo in Politerapica in convenzione con la stessa ASST, è stato ospite della trasmissione “Fattore Bergamo – La Salute” di Bergamo TV per parlare di fibrillazione atriale e delle più moderne tecniche di cura. In particolare, quelle senza farmaci
Un argomento importante che tocca molti
Tra le aritmie, la fibrillazione atriale è la più frequente. Raggiunge anche il 2% della popolazione generale: uomini, donne, di età diverse. E proprio con l’età cresce la sua incidenza. Siccome poi l’età media delle persone sta aumentando, ci troveremo ad avere a che fare con questa patologia in modo sempre più frequente.
Siamo di fronte ad un argomento importante tra le molte patologie cardiovascolari. E il Dott. Scudiero lo conosce bene. Lui è Specialista in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare e Dirigente di 1° livello presso l’U.O.C. di Cardiologia e Unità Coronarica dell’ASST Bergamo Est, dove svolge attività di Cardiologo interventista. Visita poi in Politerapica in convenzione con la stessa ASST. Da noi esegue visite specialistiche di Cardiologia, ECG – Elettrocardiogramma, Ecocardiogramma e Ecocolordoppler arteriosi e TSA.
Professionista molto preparato, di grande esperienza e di grand eumanità. I suoi pazienti non lo lasciano più.
La fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è un’aritmia generata dall’invecchiamento di una camera cardiaca, in particolare degli atri che perdono la loro contrattilità ritmica. Modificandosi la struttura anatomica dei tessuti, questi non funzionano più come prima. Di conseguenza, la normale conduzione elettrica del cuore viene sostituita da una conduzione più disordinata e caotica che fa perdere al cuore la sua normale ritmicità.
E’ una patologia pericolosa perché, quando gli atri perdono la loro normale capacità di contrarsi, generano un flusso sanguigno più turbolento e possono formarsi dei piccoli “coagulini” all’interno di queste camere cardiache. Questi coaguli, nel momento in cui vanno in circolo, possono portare problemi anche molto seri. Pensiamo ad un coagulo che va al cervello e chiude una delle sue arteria: può causare rischi seri come un ictus o un ischemia cerebrale.
Ci si può accorgere di soffrire di fibrillazione atriale per alcuni sintomi: batticuore, ritmo irregolare, frequenza cardiaca molto alta. A volte ci se ne accorge più semplicemente attraverso la saturimetria del dito, adesso così diffusa dopo il Covid. A volte, però, soprattutto nei pazienti più anziani, possono non esserci sintomi. Questa aritmia può evolvere in modo silente e emergere dopo che si sono scatenate alcune delle sue possibili complicanze come l’ictus, appunto.
Diagnosi e cura
La diagnosi è abbastanza semplice. Un elettrocardiogramma permette già di fare diagnosi. In alcuni casi è complicato perché a volte questa aritmia per sua natura, va e viene. Se necessario si fanno altri esami strumentali come lo Holter che permette la registrazione del ritmo cardiaco nelle 24 ore e consente di vedere la presenza di aritmia.
E’ curabile. Ci sono diverse opzioni terapeutiche. Da quelle farmacologiche a quelle della cardiologia interventistica. Questa comprende interventi con metodiche mininvasive molto avanzate che si praticano in anestesia locale: si isolano le vene polmonari e si regolarizzano i circuiti all’interno degli atri di modo che la contrazione atriale sia più regolare. Sono interventi che durano circa un’ora. Parliamo di metodiche che riducono il rischio di sviluppare una fibrillazione permanente in futuro.
La fibrillazione atriale si può curare anche senza farmaci
Si lavora poi sulla riduzione del rischio embolico. Come abbiamo detto, il flusso rallentato all’interno degli atri può produrre dei coaguli. Ci si protegge contro questo pericolo con farmaci anticoagulanti. Questi negli ultimi 15 anni sono evoluti moltissimo. Con la fibrillazione atriale, se trattata in modo adeguato, si può condurre una vita del tutto normale. E’ quindi necessario arrivare in fretta alla diagnosi, evitare di avere complicanze emboliche e bisogna curarla.
Gi anticoagulanti sono ottimi farmaci ma come tutti i farmaci hanno degli effetti collaterali. Esendo anticoagulanti, favoriscono la fluidità del sangue ed espongono quindi ad eventi di sanguinamento. Questo porta a dovere prendere delle precauzioni in certi casi.
Ci sono però pazienti cui non si possono somministrare gli anticoagulanti. Per esempio, persone con anemia o che perdono sangue dal tratto gastro-intestinale o che in passato hanno avuto episodi di sanguinamento intra-cranico. Per fortuna, però, oggi la fibrillazione atriale si può curare anche senza farmaci, come abbiamo accennato più sopra. Si può infatti intervenire con la cardiologia interventistica e sempre con interventi minivasivi.
Aggiungiamo che alimentazione corretta e stili di vita corretti sono le precauzioni necessarie per evitare le patologie cardio-vascolari e queste in particolare. E diciamo pure che è utile fare un elettrocardiogramma comunque al di sopra dei 30 anni per valutare la condizione di partenza.
Per il resto, vi invitiamo a guradare il video. Al suo interno c’è molto ma molto di più!
Il Dott. Fernando Scudiero visita in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468.
La fibrillazione atriale si può curare anche senza farmaci
Quando diciamo che i grani di miglio sono fastidiosi ma innocui non ci riferiamo certo a quel cereale privo di glutine che si chiama, appunto, miglio. Parliamo invece di quelle piccolissime “palline” che abbiamo a volte sotto la pelle e che non hanno nulla a che fare con i punti neri o con l’acne. Per la precisione, ne parla il Dott. Giambattista Manna, Dermatologo in Politerapica sull’ultimo numero di Bergamo Salute.
Qui è possibile scaricare l’articolo completo: Bergamo Salute – 10.10.2023 – Grani di miglio, Manna
I grani di miglio sono fastidiosi ma innocui
Spiega il Dott. Manna che i grani di miglio sono microscopiche “papule”, ovvero lesioni cutanee rotondeggianti, lievemente sporgenti e palpabili, di colore tendenzialmente biancastro e con un diametro che può variare dal sub-millimetrico ai circa due millimetri al massimo. Per questo si chiamano così: ricordano infatti i piccolissimi semi rotondi della pianta di miglio. Possono presentarsi un po’ ovunque, anche se la loro sede più tipica è il viso, in particolare le zone attorno agli occhi.
Non si conosce la causa per cui si formino. Sembra che possano essere favoriti da ma fattori genetici e microtraumi (es. sfregamento, abrasione). Succede che si formino anche dopo la risoluzione
di alcune patologie dermatologiche. Alcune persone, poi, sono più predisposte di altre alla loro formazione, che può iniziare già in età infantile. Tuttavia la loro presenza, è importante dirlo, non è sintomo di alcun disturbo o infezione in atto. Si tratta solo di una questione estetica.
Meglio ricorrere al Dermatologo
Per rimuoverli non si deve ricorrere alle “spremiture” fai-da-te perché di solito pè difficile, senza strumenti adeguati, rimuoverli senza danneggiare la cute circostante. Inoltre, come si è detto, lo sfregamento pare possa essere tra le cause di ricomparsa e va dunque evitato.
E’ opportuno invece rivolgersi al dermatologo che potrà individuare la strategia più adatta per eliminare il problema. Si possono infatti applicare creme per favorire nel tempo il ricambio cutaneo (come quelle con derivati della vitamina A) e/o blandi cheratolitici ed esfolianti, caratterizzati da diversi tipi di acidi delicati appositamente studiati. Esistono anche terapie fisiche, come la laserterapia o il curettage (raschiamento con uno strumento simile a un bisturi), che consentono di eliminare questi inestetismi pressoché senza segni e con una guarigione molto rapida, senza controindicazioni rilevanti.
Successivamente, il dermatologo si occuperà di consigliare prodotti per lavare e idratare la pelle che non favoriscano la ricomparsa dei grani di miglio, quindi delicati e leggeri nella texture (simili a quelli dedicati alle persone allergiche).
Il Dott. Giambattista Manna riceve in Politerapica, a Seriate in Via Nazionale 93.
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