Finisce un sogno. Politerapica cessa le attività.
Il sogno era quello di proporre una medicina di qualità, a prezzi accessibili, senza liste di attesa che si esercitasse intorno alla persona (sì, la persona, non il paziente), considerata nella sua interezza. Non solo la patologia o il disturbo ma la persona fatta di corpo, di mente, di emozioni e di relazioni, presa in carico nella sua globalità. Così, sin dall’inizio, l’équipe di Politerapica ha compreso medici specialisti, terapisti e riabilitatori, psicologi e psicoterapeuti. Non a caso, ci eravamo chiamati “Politerapica – Terapie della Salute”. Perché la salute è una anche quando le terapie sono diverse.
Da subito, era il 2008, abbiamo prestato un’attenzione particolare alla qualità dei nostri servizi e delle nostre prestazioni e, soprattutto, all’approccio multidisciplinare. Non doveva la mano destra non sapere quello che faceva o pensava la sinistra. Che, per intenderci, quando si parla di salute, significa che non poteva e non doveva quello specialista o quel terapista lavorare in modo separato da un altro specialista o un altro terapista che seguiva la stessa persona. Sia che tutti facessero parte del team di Politerapica, sia che uno o più fossero esterni. Il paziente al centro. Sempre.
E poi la sinergia e la collaborazione con le strutture e gli operatori sanitari del territorio. E quella con le amministrazioni pubbliche. Nella nostra visione, una struttura sanitaria non poteva restare chiusa in sé stessa ma doveva aprirsi all’esterno e lavorare insieme agli altri attori del tessuto socio-economico. Loro, noi, insieme sul territorio, in un rapporto di collaborazione sinergico, ognuno con le proprie prerogative ma orientati verso un obiettivo comunque comune: quello della salute delle persone e, quindi, della comunità.
Una salute che si difende non solo con la cura ma anche con la cultura. E con la prevenzione. Da qui, la scelta di attivare da subito, con diverse amministrazioni pubbliche e non solo, iniziative di promozione della cultura della salute tra la gente e per la gente. A Seriate, Bergamo, Calcinate, Pedrengo, Cavernago, Brusaporto, Albano S. Alessandro, Gorle e probabilmente qui non li ricordiamo tutti. Anno dopo anno, stagione dopo stagione, per raccontare la salute in modo semplice, chiaro, rigoroso nei contenuti. E poi i convegni e gli eventi di screening gratuito. Anche così realizzavamo la nostra idea di salute e di cura. Di medicina. Una Medicina Vicina.
Un sogno e un progetto. Ambiziosi. Difficili.
Li abbiamo portati avanti con decisione e con entusiasmo. Con convinzione. Abbiamo affrontato momenti molto duri. La crisi economica del 2008/2009. Quella ancora più drammatica del 2012 che molti ricorderanno come la crisi dello spread. Ci capitava, allora, di parlare con medici di medicina generale che ci dicevano che avevano pazienti
che non potevano permettersi di pagare neppure il ticket. Il contesto economico non è mai stato favorevole, in questi sedici anni, no. Forse avremmo dovuto cambiare strategia. Forse ci saremmo dovuti rivolgere ad un’utenza più abbiente. Forse avremmo dovuto alzare i prezzi. Non lo abbiamo fatto e non ci siamo nemmeno fermati. Siamo comunque andati avanti. Lo abbiamo fatto restando fedeli alla nostra visione e agli obiettivi che ci eravamo dati e abbiamo continuato a investire risorse ed energie. Tutte le risorse e le energie di cui disponevamo. Attingendo soprattutto a mezzi propri. Anche dopo il Covid. Anche durante la crisi energetica e il conseguente impoverimento delle persone meno abbienti, negli ultimi anni.
Molti gli incontri sbagliati che abbiamo fatto in questi anni ma molti anche quelli belli, ognuno carico di valore e capace di rappresentare un esempio del molto di buono che – a volte con sorpresa – capita di incontrare intorno a noi nel quotidiano delle nostre esistenze. E pure di quelle aziendali. Lo sottolineiamo perché è opinione comune che i bei principi non c’entrino con i soldi e con il lavoro. Ci sentiamo di dire che non sia così. Non sempre.
Molti anche gli errori fatti. Ci guardiamo indietro e li vediamo. Probabilmente non tutti ma sicuramente molti. A volte non abbiamo neppure bisogno di guardare. Sono loro che ci vengono alla mente. E non riusciamo a perdonarceli. E per molti di essi possiamo solo chiedere scusa.
Sono stati sedici anni particolarmente intensi. Che finiscono qui, come dicevamo. Lo scriviamo con malinconia. Anche con amarezza. Restiamo però convinti che resterà ciò che di buono, in questi sedici anni, tutti noi di Politerapica abbiamo fatto. Resterà ai suoi destinatari. Chiunque essi siano.
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E ora concludo parlando in prima persona giacché dietro le aziende e le strutture ci stanno le persone.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo sogno, Politerapica. Ringrazio coloro che ci hanno creduto e l’hanno sostenuto anche solo con la simpatia, la vicinanza e la stima. Ringrazio i molti che si sono affidati a Politerapica nel corso di questi anni e che hanno continuato a farlo nel tempo, rinnovando fiducia e apprezzamento verso i suoi professionisti e il suo lavoro.
Per quanto mi riguarda, è stato un privilegio avere vissuto questa avventura. Un privilegio che per me continuerà a restare tale anche dopo la sua fine.
Pasquale Intini
Politerapica – Terapie della Salute
Per mangiare bene bisogna imparare da piccoli. Prima però occorre, forse, capire bene i motivi e i modi. Intendiamo i motivi per cui si deve imparare da piccoli e i modi migliori per farlo. Senza sorvolare sulle difficoltà ma cercando, anzi, di comprenderle per trovare le soluzioni più efficaci. Un tema ampio, di cui ha parlato la Dott.ssa Valeria Perego, Psicologa e Psicoterapeuta in Politerapica, negli studi di Bergamo TV, ospite della trasmissione Fattore Bergamo: la salute.
Qui il video completo della trasmissione:
Per mangiare bene bisogna imparare da piccoli
E’ importante imparare da piccoli la corretta alimentazione perché, come tutte le cose, prima si inizia e meno fatica si fa. Se ci insegnano correttamente mamma e papà cosa sia sana alimentazione e buone abitudini, questo insegnamento entra più facilmente e rimane dentro. E’ poi importante che questo avvenga in famiglia perché l’alimentazione è un gesto al centro di una relazione tra genitore e bambino che va oltre la sola assunzione di cibo.
Siamo di fronte ad un tema, quindi, che riguarda, da una parte, la corretta alimentazione nel senso di corretta assunzione dei giusti elementi nutritivi e, dall’altra, tocca tutto quello che riguarda l’interazione e la relazione. Oltre al “cosa” si dà al bambino c’è quella del “come” si dà. E qui si aprono altri grandi temi. L’attenzione del genitore ai tempi e ai momenti giusti per cambiare l’alimentazione in funzione della crescita del bambino e poi quella dell’autoregolazione.
L’adulto quando si passa ai cibi solidi pensa di sapere quanta sia la quantità di cibo che deve per forza assumere il bambino ma, in realtà, il bambino ha una sua capacità di autoregolazione. Riconoscere al bambino questa capacità, significa riconoscere il suo ruolo nella relazione. Altra questione non meno importante è quella di evitare le distrazioni. Televisione, tablet, smartphone tolgono al bambino la consapevolezza del gesto dell’alimentazione e perde il senso di ciò che sta facendo. Alla fine del pasto, potrà anche avere mangiato tutto quello che il genitore ritiene fosse necessario per lui ma lui lo avrà fatto senza consapevolezza.
Argomento ampio e complesso
Un argomento ampio e complesso. Cosa si deve mangiare, come si deve mangiare, quando bisogna cominciare ad impararlo, quali effetti avrà tutto questo nella vita adulta. La relazione bambino/genitore. Il ruolo dell’adulto e del bambino. L’occasione per la famiglia di regolare anche la dieta degli adulti mentre sui insegna al bambino quali siano i cibi (e le quantità) migliori. I capricci intorno al cibo e le ansie dei genitori. Senza dimenticare l’effetto di piacere che produce il nutrirsi.
E poi c’è la scuola, la mensa scolastica, la relazione intorno al cibo che si sposta ai compagni e all’insegnante, un adulto diverso dai genitori.
Un argomento tanto vasto quanto affascinante e utile da capire e approfondire. La Dott.ssa Perego ci accompagna in questo viaggio attraverso l’alimentazione e le modalità di imparare ad alimentarsi correttamente da piccoli, come è necessario che sia. Merita di essere visto. Per capire cose che riguardano anche gli adulti e per scoprire aspetti di un gesto così scontato com e il mangiare (e lo stare bene!) che molto spesso non sappiamo neppure che esistano.
Al tema dell’alimentazione è dedicato il 2° appuntamento di “Insieme si può. Insieme funziona – 2024”, quel progetto di promozione della cultura della salute che giunge al suo terzo anno di attività.
La Dott.ssa Valeria Perego riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468
Bisogna conoscere i diverticoli e la diverticolosi per curarli e magari per evitarli. Ci aiuta a farlo il Dott. Sergio Signorelli, gastroenterologo in Politerapica. Su questo argomento, infatti, ha curato un articolo pubblicato da l’Eco di Bergamo sulla sua Pagina della Salute. Chiaro e puntuale come è nel suo stile, il Dott. Signorelli ci spiega punto per punto di cosa parliamo.
Qui l’articolo completo L’Eco di Bergamo – 25.02.2024 – Diverticolosi, Signorelli – D
Conoscere i diverticoli per curarli e evitarli
Comiciamo col dire che i diverticoli del colon sono estroflessioni della mucosa intestinale a forma di piccola sacca che attraversano lo strato muscolare nel punto di minor resistenza. Questa è la definizione di una malattia sempre più diffusa. I diverticoli si formano per un aumento della pressione all’interno del lume del colon prodotta dalla contrazione della muscolatura intestinale. Ciò avviene soprattutto nel sigma, la parte inferiore sinistra dell’addome.
La diverticolosi è una malattia molto rara nell’infanzia ma si fa più frequente con l’età. Infatti, oltre il 50% della popolazione occidentale presenta diverticoli sopra i 60 anni. La progressiva debolezza della parete colica spiegherebbe l’aumento dei diverticoli con l’età. In particolare, quando è associata ad una maggior pressione causata da rallentato transito intestinale dovuto a maggiore consistenza delle feci. I cibi raffinati e poveri di scorie favoriscono la comparsa di diverticoli. Non a caso, questi sono più frequenti nelle popolazioni ad alto livello economico come quelle dell’Europa e degli Stati Uniti d’America. In Italia, recenti studi hanno dimostrato un incremento del 30% dei ricoveri ospedalieri per diverticolite, negli ultimi 15 anni.
La possiamo evitare
Su come si riconosca la diverticolosi nelle sue diverse forme e su come si curi, rimandiamo all’articolo di cui abbiamo indicato il link più sopra. Qui ci vogliamo fermare sulle possibilità di prevenzione di questa malattia. Sì perché si può fare molto per prevenire la malattia diverticolare. E dipende solo da noi. Si possono consumare regolarmente verdure, ortaggi e frutta. Masticare a lungo il cibo e mangiare lentamente e di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno a temperatura ambiente. Il movimento poi aiuta a mantenere i muscoli della parete addominale, migliorando la motilità colica e riducendo il ristagno delle feci nei diverticoli.
Il Dott. Sergio Signorelli riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468
La salute è anche donna e lo dobbiamo sapere. E ne vogliamo parlare per raccontarlo e spiegarlo. Per questo abbiamo organizzato l’incontro convegno “La salute è anche donna. Parliamo di medicina di genere” che terremo venerdì 1 marzo, alle ore 18, presso l’Auditorium Ermanno Olmi della Provincia di Bergamo, in Via Sora 4. L’evento è aperto a tutti perché l’argomento riguarda tutti. E sarà il primo appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2024. Quel progetto di promozione della cultura della salute che giunge al terzo anno di attività e di cui Politerapica è uno dei promotori.
La salute è anche donna
Dunque, la salute è anche donna e lo dobbiamo sapere. Detto così, forse, non è chiaro. Il fatto è che la ricerca farmacologica è sempre stata condotta soprattutto su soggetti di sesso maschile. Addirittura, le cavie su cui si lavora in laboratorio sono scelte prevalentemente di sesso maschile. Oggi però sappiamo che questo non è corretto.
Lo scrivono in modo chiaro il Prof. Silvio Garattini e la Dott.ssa Rita Benzi. Le malattie comuni ad entrambi i sessi non sono eguali nel maschio e nella femmina e si differenziano per vari fattori, – scrivono – inclusi la prevalenza, i sintomi e gli esiti. Esistono anche altre importanti differenze – aggiungono – che riguardano le modalità con cui l’organismo degli uomini e delle donne reagisce alla presenza dei farmaci nel corpo umano. Sappiamo anche che la tossicità dei farmaci è differente e che solitamente le donne subiscono maggiormente gli effetti tossici dei farmaci. È necessario – proseguono – un nuovo approccio nei percorsi di ricerca farmaceutica per sanare questa ingiustizia nei confronti delle donne.
Insomma, oggi abbiamo chiaro che le differenze tra uomo e donna sono importanti anche dal punto di vista della diagnosi e della cura. Organismi diversi, fatti per essere diversi, reagiscono in modo diverso. Anche in medicina. I farmaci oggi disponibili si rivolgono prevalentemente al genere maschile essendo stati sviluppati in questa direzione, come osservava già agli inizi degli anni Novanta, Bernardine Patricia Healy, Direttrice dell’Istituto di Cardiologia del National Institute of Health degli Stati Uniti.
Anche stili di vita e fattori di rischio
Peraltro, le differenze non considerate tra uomo e donna toccano diverse altre patologie come le malattie respiratorie, i disturbi neuropsichiatrici infantili e quelle oncologiche. Restando sulle malattie respiratorie, possiamo dire che la valutazione dell’influenza del sesso coinvolge diversi fattori che includono differenze anatomiche, ormonali e comportamentali, differente suscettibilità al fumo di sigaretta e all’inquinamento ambientale e differente risposta alla terapia. E qui si apre l’altro grosso aspetto della questione: stili di vita e fattori di rischio, infatti, incidono differentemente nei due sessi. Il fumo e l’alcolismo sono più frequenti negli uomini, ma in aumento soprattutto nel sesso femminile e tutto questo richiede la definizione di differenti piani di prevenzione.
Bambini, adulti e anziani sono dunque coinvolti in un approccio non corretto che non tiene debitamente conto delle differenze biologiche (ma spesso anche ambientali, culturali e sociali) tra uomo e donna quando si parla di diagnosi, cura e prevenzione. Il problema è serio.
E su questo vogliamo proporre una riflessione aperta a tutti. Perché, ancora, il tema è quello della promozione della cultura della salute. Perché una conoscenza consapevole aiuti a farsene carico. Della Salute!
Anche la Befana è passata e è iniziato l’anno nuovo in Politerapica. Certo, non solo in Politerapica: non non possiamo però avere la pretesa di parlare a nome di tutti! A nome nostro, rinnoviamo a tutti l’augurio per un anno sereno. Di più non osiamo, di questi tempi.
Una cosa però possiamo fare perché dipende solo da noi e la facciamo. Impegnarci a continuare ad offrire ai nostri pazienti la migliore accoglienza e le prestazioni più qualificate, anche nell’anno che si è appena aperto. Perché questo siamo noi di Politerapica: una struttura sanitaria nella quale l’aspetto umano è considerato importante quanto quello medico-sanitario. E chi ci conosce sa quanta cura mettiamo nell’assicurare servizi sanitari di alto livello.
E’ iniziato l’anno nuovo in Politerapica
E’ iniziato l’anno nuovo in Politerapica, dicevamo. E, con esso, il nostro impegno a continuare a rappresentare un riferimento per il territorio. Anche come promotori della cultura della salute tra i suoi abitanti. Vogliamo continuare a farlo. Vogliamo parlare di salute alle persone. Spiegare quanto sia importante prendersene cura finché la si ha. E come sia meglio agire quando la si perde. Lo faremo, innanzi tutto, continuando la nostra collaborazione con l’Eco di Bergamo e con Bergamo TV.
Lo faremo poi partecipando al progetto “Insieme si può Insieme funziona” che continua anche nel 2024. Anzi, cresce! Quest’anno sono otto le associazioni di volontariato che, insieme a Politerapica, lo conducono. Erano sei nel 2023. Cresce la consapevolezza di quanto sia importante parlare di salute alla gente e quanto, per farlo, sia sempre più necessario unire forze e risorse. E’ così: insieme si possono raggiungere risultati importanti che altrimenti sarebbero impossibili.
E lo faremo anche continuando a collaborare con le amministrazioni pubbliche. Come il Comune di Seriate, per esempio, col quale è in corso un’attività basata su 9 incontri pubblici presso il Centro Diurno Anziani. Pensa alla Salute! E prenditi cura di te, si intitola. 9 incontri, ogni incontro un tema, presentato in modo semplice e chiaro. E sempre con uno specialista disponibile per rispondere a domande o per approfondire. Ne abbiamo già tenuti 3. E la partecipazione è sempre stata notevole. Così come l’apprezzamento.
E’ iniziato l’anno nuovo in Politerapica. E noi siamo qui a proseguire il nostro lavoro.
Natale 2023 – Capodanno 2024.
Si avvicina un Natale un po’ particolare e, con esso, le festività di fine anno. Il 15° anno di Politerapica, un anno per noi complesso.
Qualcuno è già in vacanza da ieri e lo resterà fin dopo la Befana. Altri inizieranno oggi o domani. Qualcuno terminerà prima. Altri non faranno vacanza e lavoreranno anche in questi giorni. Qualcun altro le vacanze non le può fare, per motivi che non c’entrano con il lavoro.
A tutti vanno i nostri auguri
A chi vivrà queste festività nel loro significato religioso, a chi le vivrà come occasione di una pausa, magari allegra, in compagnia di persone care. E anche a chi le vivrà in entrambi i modi. A tutti vanno i nostri auguri. Soprattutto, i nostri auguri vanno a chi non le potrà vivere.
Un Natale un po’ particolare
Un Natale un po’ particolare, quest’anno. Viene di lunedì e non si capisce bene quando inizi la vigilia. Il sabato, che è tradizionalmente vigilia della domenica, quest’anno cede il suo ruolo al giorno di festa che diventa vigilia di una festa ancora più importante.
Un Natale un po’ particolare. Un Natale di guerra e di sofferenza per molti. Per coloro che lo vivono sotto le bombe e per coloro che affrontano una condizione di povertà sempre più diffusa, anche vicino a noi.
Un anno un po’ complesso
Termina un anno un po’ complesso per Politerapica. Il 15° di vita della nostra struttura. Ancora un anno straordinariamente intenso di lavoro in sede e di attività sul territorio. Un anno nel quale, però, non sono mancati i problemi. Alcuni piuttosto pesanti.
Ci piace però dire che sono ben più di 3.000 le persone che quest’anno si sono rivolte alla nostra struttura per visite specialistiche o per attività di riabilitazione. E sono ben più di 5.000 quelle che hanno fatto ricorso al nostro centro prelievi. Non sono poche. La loro fiducia è il nostro patrimonio più prezioso. Non possiamo tradire la prima e non possiamo sprecare il secondo. Tanto più che sono molti gli apprezzamenti che ci vengono dai nostri pazienti.
A tutti e a ognuno vanno i nostri ringraziamenti
Politerapica è un bel progetto. Una medicina di qualità, dal volto umano, a disposizione del territorio. Lo realizziamo giorno per giorno, con un lavoro duro e pure con sacrifici. I nostri, quelli dei nostri collaboratori e quelli dei nostri specialisti e terapisti. Sono loro i protagonisti di questo sogno. A tutti e a ognuno vanno i nostri ringraziamenti.
E da qui vogliamo partire, alla vigilia dell’anno che sta per iniziare, per consolidare questo progetto e il lavoro di ognuno di noi. Lo faremo con l’impegno di sempre e con la convinzione di svolgere così un compito utile a molti.
Natale 2023 – Capodanno 2024
Si avvicina un Natale un po’ particolare e, con esso, le festività di fine anno. Abbiamo iniziato così questo scritto e così lo vogliamo concludere.
Con un sorriso per tutti.
Politerapica – Terapie della Salute
Pasquale Intini
Natale 2023 – Capodanno 2024
E’ utile eseguire un esame ecocolordoppler per le carotidi anche quando si sta bene. Non vogliamo dire che adesso tutti e a tutte le età debbano preoccuparsi di fare questo esame. Intendiamo invece dire che è molto utile che lo si faccia ad una certa età. Soprattutto se ci sono ragioni per pensare di essere un soggetto a rischio per malattie cardiovascolari. Anche se si sta bene. Lo spiega il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica, con un bell’articolo, chiaro e preciso, sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo.
Qui si può scaricare l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 22.10.2023 – Carotidi, Dott. Foresti – D
Carotidi e ictus
Per capire bene la ragione per cui è utile eseguire un esame ecocolordoppler per le carotidi anche quando si sta bene, bisogna fare una premessa. Le carotidi sono le arterie che portano il sangue al cervello. Il restringimento patologico (stenosi) di una di queste è strettamente collegato, oltre determinati valori, alla possibilità di avere un ictus. E l’ictus è responsabile di disabilità anche grave e permanente e, nei casi ancora più gravi, di morte. Nei Paesi industrializzati come l’Italia, l’ictus è la prima causa di disabilità e la terza causa di morte nelle persone oltre i 65 anni d’età.
Ecco perché le persone oltre i 55 – 60 anni di età dovrebbero sottoporsi ad esame ecocolordoppler. Soprattutto se hanno familiarità con aterosclerosi (la placca delle arterie che produce il loro estringimento) o ne soffrono loro stessi. E pure se hanno familiarità o soffrono di ipertensione (pressione alta), dislipidemia (colesterolo alto), diabete, abitudine al fumo di sigaretta e sovrappeso. Questi sono fattori di rischio che – comunque – dovranno essere corretti con farmaci quanto più precocemente possibile. Va fatto anche se l’esame con ecocolordoppler non rilevasse la presenza di aterosclerosi nelle carotidi. Proprio per evitare che questa si formi.
Ecocolordoppler per le carotidi anche quando si sta bene
Dopo questa premessa, il Dott. Foresti prosegue spiegando cosa sia un esame ecocolordoppler e come sia importante per valutare bene la placca dell’aterosclerosi. Indica poi quali sono i trattamenti terapeutici e, quando necessario, quelli chirurgici per evitare le sue complicanze a carico del cervello. E conclude con un messaggio molto chiaro.
“Il ruolo della prevenzione” – dice – “è fondamentale. Un intervento su una placca che ha avuto sintomi è molto più rischioso di uno su una placca asintomatica. Scoprirla prima che dia segnali fa quindi la differenza.E basta un ecocolordoppler!“
Il Dott. Davide Foresti riceve in Politerapica a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468
La Dott.ssa Francesca Lancini spiega la scoliosi negli adulti sull’Eco di Bergamo. Lo fa con un bell’articolo nel quale la descrive in modo chiaro e prova a rispondere così a diverse domande. Cos’è la scoliosi nell’adulto oltre che nel ragazzo? Perché è un grosso problema? Come si manifesta? Quali sono i gravi disturbi che procura? Come si cura?
Lo potete leggere qui: L’Eco di Bergamo – 26.03.2023 – Scoliosi, Lancini
Dal 1° gennaio di quest’anno, la Dott.ssa Lancini collabora con Politerapica. E’ specialista in Fisiatria. Quella specialità medica che si occupa della salute di ossa, articolazioni e muscoli da un punto di vista medico e non chirurgico.
In particolare, la Dott.ssa Lancini è una nota esperta di scoliosi. Se ne occupa da sempre. Sia che riguardi bambini e ragazzi, sia che riguardi gli adulti. E anche da noi si occupa di scoliosi. Nella nostra struttura, non si limita infatti a visitare ma prende in carico i suoi pazienti e li segue in tutto il percorso di cura.
Da gennaio è con noi e già contribuisce al nostro impegno per promuovere la cultura della salute sul territorio. Questa volta con l’articolo sulla scoliosi elo fa perché si parla molto spesso di quella nei bambini e nei ragazzi ma loto di rado di quella in età più avanzata. Che pure c’è e procura problemi seri.
La Dott.ssa Lancini spiega la scoliosi negli adulti
La Dott.ssa Lancini comincia col dire che la scoliosi idiopatica è una deformazione tridimesionale della colonna vertebrale. La colonna presenta così una o più curve laterali che sono composte da vertebre ruotate sul loro asse. Di norma, viene diagnosticata e curata nell’età della crescita, nella quale può evolvere in modo rapido. Ne soffrono in tanti e può provocare molti problemi.
Questa patologia spesso permane anche in età adulta. Eppure, al termine della crescita, viene di solito ignorata e rimane come un ricordo dell’età adolescenziale. In realtà, nell’adulto la scoliosi idiopatica non è stabilizzata ma progredisce lentamente. Sono diversi i fattori che favoriscono il peggioramento e questo non dovrebbe essere mai sottovalutato.
Dolore e non solo
Il primo sintomo che riporta l’attenzione del paziente e del medico sulla persistenza della scoliosi in età adulta è il dolore. Può manifestarsi prima, a causa di attività lavorative manuali e pesanti, oppure più avanti per l’aggravamento della deformità scoliotica. Nell’adulto il dolore acuto o subacuto è spesso provocato dalla precoce degenerazione dei dischi intervertebrali. In età più avanzata invece il dolore può divenire cronico e invalidante. Questo succede a causa della riduzione del diametro del canale spinale e dei forami intervertebrali o a causa dello scivolamento laterale di una o più vertebre.
Il dolore, precisa la Dott.ssa Lancini, è sempre associato allo squilibrio posturale del tronco che si aggrava quando peggiorano le curve dorsale e lombare e quando si riduce la lordosi lombare. A questi sintomi possono associarsi debolezza degli arti inferiori e claudicatio neurogena intermittente. Anche queste sono dovute al restringimento del canale spinale e dei forami intervertebrali. Se coesiste osteoporosi, i corpi vertebrali possono cedere in modo asimmetrico aggravando la curva scoliotica.
La progressione della patologia provoca marcata difficoltà a mantenere la stazione eretta, ridotte reazioni di equilibrio e progressiva diminuzione del cammino. La scoliosi idiopatica dell’adulto, caratterizzata da sviluppo molto lento, accelera la sua evolutività quando la curva scoliotica diviene instabile per la deformazione delle vertebre e dei dischi intervertebrali e per la perdita della lordosi lombare.
Racconta ancora molto la Dott.ssa Lancini
Racconta ancora molto la Dott.ssa Lancini sulla scoliosi nell’adulto. Come si arriva alla diagnosi e come si cura. In particolare, facendo riferimento ai gradi delle curve scoliotiche che si misurano secondo la scala di Cobb.
Vale la pena di leggerlo tutto l’articolo. Mettendoci un po’ di attenzione ma senza essere costretti a fare troppa fatica. E se qualcosa non fosse del tutto chiaro e se nascesse qualche dubbio sulla propria condizione o su quella di qualche familiare, si può sempre ricorrere alla Dott.ssa Lancini che riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e per appuntamenti, tel. 035.298468
Il Dott. Sandro Lucaccioni, reumatologo e fisiatra, arriva in Politerapica. Il suo è un ingresso notevole per noi. Ci porta la sua profonda preparazione e la sua grande esperienza in entrambe le specialità.
Continua così a crescere il progetto Medicina Vicina di Politerapica che offre al territorio e ai suoi cittadini prestazioni sanitarie, senza liste di attesa, a costi contenuti, erogate da professionisti di alto livello. Non solo: gli specialisti di Medicina Vicina lavorano insieme, intorno al paziente. Lo prendono in carico e lo accompagnano durante tutto il percorso di diagnosi e cura.
Un curriculum di tutto rispetto
Il Dott. Lucaccioni si è laureato in Medicina e Chirurgia, col massimo dei voti e la lode, presso l’Università degli Studi di Milano nel 1983. Presso la stessa Università, si è specializzato in Reumatologia nel 1988 e in Fisiatria nel 1991. Sempre col massimo dei voti e la lode.
Subito dopo la specializzazione in Reumatologia, ha iniziato l’attività professionale presso le Unità Sanitarie Locali di Milano e di Monza. Come reumatologo, ha poi lavorato presso gli Istituti Clinici di Perfezionamento e nell’ASST Nord Milano, dove ha ricoperto anche il ruolo di Responsabile di Branca per l’Area Ortopedia/Fisiatria/Reumatologia fino al 2021.
Notevole anche la sua esperienza in Fisiatria. Anche qui non ha perso tempo: dal momento della specializzazione, ha cominciato a svolgere attività in RSA. Qui, per 25 anni, si è occupato di valutazioni fisiatriche e prescrizioni di progetti riabilitativi.
E tra le molte esperienze, non ne manca una in ambito sportivo. Presso il CONI di Milano, infatti, è stato medico responsabile durante le gare di ginnastica artistica.
Nel frattempo, ha continuato a curare la sua formazione, orientandosi in particolare verso le medicine complementari. In questo ambito, tra i vari titoli conseguito, c’è quello in Osteopatia, ottenuto nel 2007.
In Politerapica arriva il Dott. Lucaccioni reumatologo e fisiatra
Il Dott. Lucaccioni arriva in Politerapica per svolgere attività come reumatologo e come fisiatra. Presso di noi esegue
- visite specialistiche di reumatologia
- visite specialistiche di fisiatria
- ecografie reumatologiche
Lavora in team con tutti i professionisti della struttura. In modo particolare, lavora in team con l’Osteopata e gli altri professionisti della riabilitazione.
Come dicevamo, il suo è un ingresso notevole per noi e noi lo accogliamo con grande soddisfazione.
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468
Il torcicollo non è così banale come sembra. Lo racconta il Dott. Pietro Agostini, medico fisiatra in Politerapica, con un articolo pubblicato da l’Eco di Bergamo, sulla sua Pagina della Salute.
Lo trovate qui: L’Eco di Bergamo – 24.12.2022 – Torcicollo, Agostini – Def
Chi non conosce il torcicollo?
“Chi non conosce il torcicollo?” Comincia così l’articolo. “Tutti ne abbiamo sentito parlare. In molti lo hanno avuto nel corso della vita. Un disturbo comune ma non per questo banale. Procura diversi fastidi e ci può rovinare le giornate”.
Il fatto è che quello che ci pare un disturbo banale, può non essere proprio così.
“Possiamo dire che il torcicollo sia una delle manifestazioni delle contratture cervicali”, continua il dott. Agostini. Può essere causato dal freddo o da una postura costretta. Raffreddamento, sbalzi di temperatura, colpo di freddo sono le sue cause più frequenti. Esposizione a correnti d’aria quando si è sudati o a flussi di aria condizionata ne sono gli esempi più tipici. Il torcicollo potrebbe però anche essere sintomo di altre patologie. Parliamo di ernie cervicali o distrazioni muscolari. Pure di patologie di altra origine a carico del sistema nervoso centrale come l’ictus. Ecco perché, anche di fronte ad un disturbo che di norma si considera banale, è buona cosa consultare il medico per una diagnosi corretta.
Il torcicollo non è così banale come sembra
Dunque, il torcicollo non è così banale come sembra. E comunque è un disturbo che può dare molto fastidio.
“Chi ne è colpito” – spiega ancora il Dott. Agostini – “avverte dolore e rigidità cervicale. Fa fatica ad eseguire movimenti, in particolare a girare la testa di lato. Per guardare dalla parte «bloccata», potrebbe doversi girare con il tronco. Si possono osservare anche altri sintomi. Parliamo di vertigini, nausea, a volte annebbiamento della vista. Non è raro che il dolore si irradi lungo il braccio o sotto il petto, dietro le scapole o verso la nuca e il lato della testa. Anche alla mandibola, soprattutto se causato da un colpo di freddo”.
Anche la sua cura potrebbe essere un po’ più complessa di come si può pensare. “A seconda dei casi, può prevedere l’utilizzo di farmaci, di terapie fisiche e di fisioterapia, combinati tra loro”.
Si può fare molto per evitare che venga. Sì, il torcicollo è un disturbo che crea molti fastidi ma che si può evitare che venga. Può sembrare esagerato, qui, parlare di prevenzione ma si tratta proprio di questo. E non è una cosa poi così complicata. Un po’ di attenzione, qualche accorgimento.
Cosa sia il torcicollo, quali ne siano le cause, come si curi e come si prevenga. E pure cosa sia utile fare ai primi sintomi. Il Dott. Pietro Agostini racconta tutto questo. Lo fa in modo semplice e preciso. Una lettura facile che può aiutare a evitare molti fastidi.
Il Dott. Pietro Agostini riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.