fbpx

La salute è anche donna e lo dobbiamo sapere

12 Febbraio 2024
La salute è anche donna e lo dobbiamo sapere

La salute è anche donna e lo dobbiamo sapere. E ne vogliamo parlare per raccontarlo e spiegarlo. Per questo abbiamo organizzato l’incontro convegno “La salute è anche donna. Parliamo di medicina di genere” che terremo venerdì 1 marzo, alle ore 18, presso l’Auditorium Ermanno Olmi della Provincia di Bergamo, in Via Sora 4. L’evento è aperto a tutti perché l’argomento riguarda tutti. E sarà il primo appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2024. Quel progetto di promozione della cultura della salute che giunge al terzo anno di attività e di cui Politerapica è uno dei promotori.

La salute è anche donna

Dunque, la salute è anche donna e lo dobbiamo sapere. Detto così, forse, non è chiaro. Il fatto è che la ricerca farmacologica è sempre stata condotta soprattutto su soggetti di sesso maschile. Addirittura, le cavie su cui si lavora in laboratorio sono scelte prevalentemente di sesso maschile. Oggi però sappiamo che questo non è corretto.

Lo scrivono in modo chiaro il Prof. Silvio Garattini e la Dott.ssa Rita Benzi. Le malattie comuni ad entrambi i sessi non sono eguali nel maschio e nella femmina e si differenziano per vari fattori, – scrivono – inclusi la prevalenza, i sintomi e gli esiti. Esistono anche altre importanti differenze – aggiungono –  che riguardano le modalità con cui l’organismo degli uomini e delle donne reagisce alla presenza dei farmaci nel corpo umano. Sappiamo anche che la tossicità dei farmaci è differente e che solitamente le donne subiscono maggiormente gli effetti tossici dei farmaci. È necessario – proseguono – un nuovo approccio nei percorsi di ricerca farmaceutica per sanare questa ingiustizia nei confronti delle donne.

Insomma, oggi abbiamo chiaro che le differenze tra uomo e donna sono importanti anche dal punto di vista della diagnosi e della cura. Organismi diversi, fatti per essere diversi, reagiscono in modo diverso. Anche in medicina. I farmaci oggi disponibili si rivolgono prevalentemente al genere maschile essendo stati sviluppati in questa direzione, come osservava già agli inizi degli anni Novanta, Bernardine Patricia Healy, Direttrice dell’Istituto di Cardiologia del National Institute of Health degli Stati Uniti.

Anche stili di vita e fattori di rischio

Peraltro, le differenze non considerate tra uomo e donna toccano diverse altre patologie come le malattie respiratorie, i disturbi neuropsichiatrici infantili e quelle oncologiche. Restando sulle malattie respiratorie, possiamo dire che la valutazione dell’influenza del sesso coinvolge diversi fattori che includono differenze anatomiche, ormonali e comportamentali, differente suscettibilità al fumo di sigaretta e all’inquinamento ambientale e differente risposta alla terapia. E qui si apre l’altro grosso aspetto della questione: stili di vita e fattori di rischio, infatti, incidono differentemente nei due sessi. Il fumo e l’alcolismo sono più frequenti negli uomini, ma in aumento soprattutto nel sesso femminile e tutto questo richiede la definizione di differenti piani di prevenzione.

Bambini, adulti e anziani sono dunque coinvolti in un approccio non corretto che non tiene debitamente conto delle differenze biologiche (ma spesso anche ambientali, culturali e sociali) tra uomo e donna quando si parla di diagnosi, cura e prevenzione. Il problema è serio.

E su questo vogliamo proporre una riflessione aperta a tutti. Perché, ancora, il tema è quello della promozione della cultura della salute. Perché una conoscenza consapevole aiuti a farsene carico. Della Salute!