Si fa sempre più ricorso alla Medicina Estetica per modellare le labbra e non solo. Ma non si deve dimenticare che la Medicina Estetica è un atto medico. E deve essere eseguita con tutte le attenzioni e la cura che può metterci un medico che si è formato in modo adeguato per poterlo fare.
Il Dott. Andrea Lisa, Chirugo plastico ed estetico in Politerapica interviene a Fattore Bergamo. La Salute di Bergamo TV per parlare di filler e botulino, labbra e rughe e di ciò che può fare la Medicina Estetica per aiutare a sentirsi meglio con sé stessi. E parla anche di ciò che la Medicina Estetica non può fare e, soprattutto, di come le sue procedure debbano essere eseguite in sicurezza per la persona che decide di ricorrervi.
Dodici minuti piacevoli anche se ricchi di contenuti. Perché il Dott. Lisa parla con il suo tono pacato, sereno e dicendo le cose chiaramente, punto dopo punto, facendo in modo che tutti comprendano. Parla della Medicina Estetica, delle sue procedure, di quanto importante sia il rapporto tra medico e paziente e, alla fine, dà alcuni consigli preziosi da portare a casa e mettere in pratica quando è il momento di farlo.
Qui la videoregistrazione completa della trasmissione:
Medicina estetica per le labbra e non solo
La Medicina Estetica è un campo della medicina che sta crescendo molto. Sempre più persone chiedono prestazioni in questo ambito. Il suo obiettivo è quello di migliorare l’aspetto estetico della persona. Chirurgia e Medicina Estetica si differenziano per gli strumenti usati dal medico. La prima usa il bisturi o comunque strumenti chirurgici. La seconda usa composti e sostanze mediche. In ambedue i casi è necessaria l’attenzione e la specializzaazione medica.
I trattamenti di medicina estetica più richiesti sono quelli con filler (acido ialuronico) o con botulino. Con le applicazioni di filler si possono ridefinire i volumi e riempire alcune sedi corporee. Per esempio, si usa per le labbra per aumentare il loro volume, migliorarne la forma, correggere asimmetrie. Molto diffusa è anche l’applicazione di botulino. Con il botulino si rallenta la mobilità di alcuni muscoli e quindi si migliora l’aspetto di alcune rughe “dinamiche”.
E’ importante sapere che tutti i trattamenti di Medicina Estetica sono reversibili. Ovviamente, se eseguiti correttamente. Il loro effetto è temporaneo e dopo 4/6 mesi si torna alla condizione di prima, senza bisogno di alcun intervento. Non è quindi obbligatorio ripetere i trattamenti nel tempo. La persona può liberamente decidere di non farne altri e di tornare così al suo aspetto naturale.
La Medicina Estetica ha anche valore ed effetto sul benessere psicologico. Dietro le richieste di trattamento estetico c’è spesso un’aspettativa di miglioramento del proprio aspetto fisico che permetta di migliorare lo stare bene con sé stessi e di aumentare la propria autostima. La Salute secondo l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità non è solo assenza di malattia ma è pieno benessere fisico, psichico e relazionale. E’ evidente che un miglioramento del proprio aspetto estetico possa contribuire allo stare bene in questo senso.
I professionisti della Medicina Estetica
E’ fondamentale un buon rapporto tra medico e paziente per condividere le aspettative e le reali possibilità di intervento. Il colloquio tra medico e paziente prima di ogni procedura è essenziale per comprendere le attese e le richieste e per spiegare in modo chiaro e franco quali di queste possano essere soddisfatte e entro quali limiti. A volte, infatti, ci sono aspettative irrealistiche. Qui è dovere del medico scegliere di non eseguire una procedura che non può portare a risultati apprezzabili o che potrebbe inseguire sogni con risultati addirittura distorsivi. Come quelli che derivano da richieste eccessive più ancora che irrealistiche. Il risultato che la persona si aspetta deve essere bello anche per il medico.
Solo alcuni professionisti possono eseguire procedure di Medicina Estetica. Questi sono, innanzi tutto, i medici che si sono specializzati in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica e che hanno approfondito, con la frequenza di corsi specifici, anche la Medicina Estetica. Parliamo di professionisti che, dopo avere conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, hanno proseguito frequentando una scuola di specializzazione di cinque anni. Le procedure di Medicina Estetica possono poi essere eseguite anche da professionisti laureati in Medicina e Chirurgia che hanno frequentato dei Master universitari.
In ogni caso, il messaggio chiaro è che queste attività devono e possono essere svolte solo da medici che sono stati adeguastamente preparati. Quella preparazione adeguata che permetta di sapere bene dove e come appplicare le procedure di Medicina Estetica e, soprattutto, sapere come gestire eventuali complicanze che potrebbero essere, per esempio, vascolari o morbose.
Consigli
In conclusione, alcuni consigli per le persone che desiderano sottoporsi a trattamenti di Medicina Estetica sono
- informarsi bene sul percorso formativo del professionista cui ci si rivolge
- chiedere e tenere prima di qualunque procedura un colloquio col medico per capire bene cosa e come sia la procedura, cosa ci si possa aspettare e cosa invece non ci si possa aspettare
- verificare la qualità e la certificazione dei prodotti usati
In Politeraopica, IL Dott. Andrea Lisa
- visite di chirurgia plastica e di medicina estetica
- interventi di piccola chirurgia ambulatoriale anche in ambito oncologico
- procedure di medicina estetica
Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.
Parte a Seriate “Pensa alla Salute!” con Politerapica e i suoi specialisti e con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune. Nove incontri, uno al mese. Sempre di Venerdì, alle 16. Un tema per ogni incontro. Una chiacchierata per ogni incontro, con l’aiuto di immagini anche spiritose. Si tengono al Centro Diurno Anziani di Seriate. Ma non sono solo per gli anziani. Sono aperti ai cittadini di Seriate e dei Comuni dell’Ambito Territoriale e a chiunque altro voglia parteciparvi. Perché la Salute è un argomento che riguarda tutti. E della Salute dobbiamo prenderci cura prima di perderla.
Si comincia il 20 ottobre di quest’anno e si prosegue fino al 21 giugno 2024.
Pensa alla Salute a Seriate con Politerapica
Al via, dunque, una nuova iniziativa di Politerapica per promuovere la cultura della salute sul territorio. E favorire così la cura di sé e della propria salute a tutte le età. Cominciando dai comportamenti sani e orientati al benessere. Quelli che di fatto fanno la prevenzione. E senza dimenticare la diagnosi precocoe.
Secondo il Prof. Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto Farmacologico Mario Negri, il 50% delle malattie potrebbero essere evitate. Basterebbe vivere bene. Parliamo anche di malattie che incidono in modo pesante sulla qualità della vita di chi ne è colpito, delle persone a lui care e – perché no? – anche della comunità. Sì perché ci sono le malattie meno gravi, che comunque potremmo risparmiarci. Se, per esempio, non ci esponiamo a correnti d’aria, possiamo evitare che ci vengano addosso le malattie da raffreddamento. Queste sono fastidiose ma nella maggior parte dei casi, non sono gravi. Il discorso cambia quando si parla, per esempio, di diabete o di colesterolo alto.
Il diabete è una malattia grave e richiede cure continue. Per tutta la vita. Può poi essere causa di altre condizioni molto gravi. Per esempio, il diabete rappresenta un forte fattore di rischio per l’infarto. E non meno grave è il colesterolo alto. Anche questo deve essere curato per tutta la vita e può, a sua volta, causare altre malattie. Queste due condizioni potrebbero essere evitate se mangiassimo in modo corretto e ci muovessimo in modo corretto.
Non mancano molti altri esempi, più o meno gravi, che comunque pesano sulla vita quotidiana. Vogliamo parlare del mal di schiena che potremmo risparmiarci se ci muovessimo meglio. O delle patologie polmonari causate dal fumo?
Ricominica un percorso che viene da lontano
Ricomincia un percorso che abbiamo sperimentato con successo molte volte. nei quindici anni di vita di Politerapica. A Seriate, appunto e a Bergamo. A Cavernago, a Brusaporto, a Pedrengo, a Calcinate e ad Albano S. Alessandro. Forse anche altrove ma ricordare tutto a volte è difficile. Insieme alle Amministrazioni Comunali e ad altri Enti del territorio.
E anche questa volta lo affrontiamo con l’entusiasmo di sempre.
Sono molte le prestazioni gratuite che mettiamo a disposizione contro il cancro al seno nel mese di ottobre, in provincia di Bergamo. Il cancro al seno, infatti, è il tema del 6° appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2023, dedicato alla Campagna Nastro Rosa di Lilt Bergamo. E insieme a Lilt Bergamo, ci siamo noi di Politerapica e ACP – Associazione Cure Palliative, Associazione Italiana Laringectomizzati, AOB – Associazione Oncologica Bergamasca, Associazione Amici di Gabry e Associazione Insieme con il Sole Dentro.
500 prestazioni gratuite contro il cancro al seno
Poco meno di 500 prestazioni, tra visite senologiche e incontri e percorsi di sostegno psicologico, in 13 Comuni della provincia, dalle Valli, alle Città, alla Pianura, presso 23 punti di erogazione e con la collaborazione di 11 strutture. Le visite sono aperte alle donne che non rientrano nelle fasce di età previste dallo screening mammografico del servizio sanitario. Gli incontri e i percorsi di sostegno psicologico sono invece aperti a tutti.
Qui tutti i dettagli: Cancro mammella – Prestazioni sanitarie 2023
Tutte le prestazioni sono disponibili fino ad esaurimento. Per accedere al servizio è necessario prenotarsi dal 25.9.2023. Le visite senologiche possono essere prenotate sul sito di Lilt Bergamo https://legatumoribg.it/. Per gli incontri e i percorsi di sostegno psicologico, si deve inviare una mail a segreterioa@insiemefunziona.it
Un grosso impegno, cui la stampa ha dato ampio risalto:
L’Eco di Bergamo – 17.09.2023 – Campagna Nastro Rosa – Def
BergamoNews – 17.09.2023 – Campagna Nastro Rosa
Corriere della Sera.it – Campagna Nastro Rosa – 21.09.2023
Un impegno grosso
Un’attività impegnativa che realizziamo con la collaborazione di diverse strutture sanitarie presenti sul nostro territorio. Oltre a Lilt Bergamo e a Politerapica, le presatzioni sono messe a disposzione da ASST Bergamo Est, ASST Papa Giovanni XXIII, Humanitas Bergamo, Amici di Gabry, Centro Borgo Palazzo – Poliambulatorio Medico per la donna, Centro Famiglia Agape, Fondazione Angelo Custode con i suoi consultori, Habilita e Methodo.
D’altronde, siamo di fronte al tumore più diffuso, in assoluto, in Italia. 55.700 i nuovi casi nel 2022, con una crescita dello 0,5% rispetto al 2020. Oggi sono 834.154 le donne che soffrono di questo tumore nel nostro Paese. Questa è una situazione molto grave per la salute della donna. Una condizione poi che colpisce la donna in modo particolarmente crudele: il cancro al seno aggredisce una zona simbolo della sua identità femminile e il seno che ha la possibilità di nutrire una nuova vita, diventa l’origine del pericolo di morte.
Abbiamo però motivi di ottimismo. Oggi la sopravvivenza a 5 anni di chi è colpito da questo tumore è dell’88%. Grazie allo screening e alla maggior consapevolezza delle donne, la maggior parte di questi tumori è diagnosticata in fase iniziale, quando il trattamento chirurgico può essere più spesso conservativo e la terapia adottata più efficace. Ancora una volta, quindi, prevenzione e diagnosi precoce risultano le armi più potenti per affrontare in modo efficace il cancro.
Per questo, da molti anni, Lilt organizza la Campagna Nastro Rosa con l’obiettivo di promuovere la cultura della salute e la prevenzione da una parte e mettere concretamente a disposizione prestazioni sanitarie gratuite, dall’altra.
Noi di Politerapica alla Notte Bianca di Seriate abbiamo partecipato. Lo abbiamo fatto con qualche perplessità. Avevamo il timore di essere un po’ un pesce fuor d’acqua. La manifestazione era dedicata allo sport e al commercio. Cosa poteva c’entrarci una struttura sanitaria?
E invece no! Ci siamo “c’entrati” eccome. Tanti ma proprio tanti quelli che si sono formati alla nostra postazione. Chiedevano, commentavano. Parlavano delle nostre prestazioni e della nostra struttura ma anche diella salute e della sanità. Temi, tutti, quanto mai attuali in mezzo alla gente e ai cittadini.Si facevano misurare la pressione ma, ovviamente, non si facevano misurare la glicemnia ché a una festa dove circolavano ciambelle e birra oltre a mille altre cose su cui la gente si tuffa sempre volentieri, i risultati dell’esame avrebbero avuto molto poco di attendibile. Chiedevano poi informazioni e addirittura c’è stato chi ha voluto fissare lì degli appuntamenti con i nostri specialisti. Pure una signora che parlava solo inglese! A Seriate, nella provincia bergamasca dove la lingua più diffusa non si sa se sia il dialetto o l’italiano.
A noi pare che la manifestazione sia riuscita bene. E che sia riuscita la nostra presenza. E la stampa ne ha parlato. A cominciare de l’Eco di Bergamo. Qui l’articolo: L’Eco di Bergamo – Notte Bianca Seriate – 18.09.2023
Noi alla Notte Bianca abbiamo partecipato
Abbiamo partecipatyo volentieri alla Notte Bianca e lo abbiamo fatto con senso di appartenenza alla città, al territorio e alle persone. Dobbiamo ringraziare il Comune di Seriate che ci ha invitati e ha organizzato tutto. Ma dobbiamo ringraziare in primo luogo le nostre Silvia Cavedon e Sara e poi Simona, Donatella, Silvia Sanfilippo e Valeria. Senza la loro disponibilità sempre pronta e generosa non lo avremmo potuto fare. E meno anchora lo avremmo potuto fare così bene.
Abbiamo iniziato alle 17 e abbiamo finito a mezzanotte. Abbiamo messo a disposzione dei cittadini alcune prestazioni: ECG, misurazione della pressione e misurazione della glicemia. Più ancora abbiamo messo a disposzione la nostra simpatia per raccontare di Politerapica, delle nostre attività e delle nostre prestazioni.
In realtà le nostre colleghe hanno iniziato molto prima e finito dopo: c’è stato da occuparsi dell’installazione della postazione, della preparazione del materiale e degli stumenti e del posizionamento dei cartelli. E poi è stato necessario “impacchettare” di nuovo tutto. Il lettino, la tecar, lo sfigmomanometro, gli stick per l aglicemia, il materiale illustrativo, il PC…
L’impegno è piuttosto oneroso. Non in termini di soldi ma in termini di lavorro e di fatica. Noi però diciamo che Politerapica è Medicina Vicina. Vicina al territorio, appunto, e ai suoi cittadini. Ai nostri cittadini!
E vogliamo continuare ad esserlo.
Le labbra fanno il volto e per le labbra è tutta questione di filler. Lo racconta in modo chiaro e semplice il Dott. Andrea Lisa, specialista di Chirugia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica in Polterapica, a Seriate. Lo fa sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo. Dice però anche che l’applicazione di acido ialuronico (o filler) è un intervento medico. Deve quindi essere eseguito da un medico che abbia un chiaro percorso di preparazione.
Qui si può scaricare l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 27.08.2023 – Filler labbra, Lisa
Una molecola naturale per le labbra
Le labbra sono tra le prime caratteristiche che si notano in un volto, dice il Dott. Lisa. Questo è il motivo per cui sempre più pazienti richiedono trattamenti in questo distretto. Sono trattamenti i cui obiettivi includono aumento di volume, riarmonizzazione della forma e correzione di eventuali asimmetrie.
Per armonizzare le labbra usiamo l’acido ialuronico, una molecola naturalmente presente nel nostro organismo, anche nelle articolazioni. Ha due caratteristiche principali. Una è che ha un proprio volume che può aumentare nei distretti dove viene infiltrato. L’altra è che è idrofilo e quindi, richiamando acqua, idrata. C’è poi un’altra caratteristica che lo contraddistingue rispetto ad altri composti che devono invece essere evitati. E’ quella di essere naturale e riassorbibile nel tempo. Questa caratteristica dell’acido ialuronico è fondamentale, afferma il Dott. Lisa. Dopo 4/6 mesi circa le labbra ritornano infatti come prima del trattamento e non c’è alcun obbligo di ripeterlo se non richiesto dalla paziente.
Chiamato anche filler
L’acido ialuronico è comunemente chiamato “filler” che significa riempitivo. Il suo riassorbimento è soggetto a fattori personali ed ambientali. Ci sono pazienti più propensi ad un riassorbimento maggiore. Ci sono però anche fattori che lo favoriscono come il fumo e il caldo. Questo è il motivo per cui in estate la degradazione dei trattamenti è più rapida. E di questo bisogna parlare col proprio medico per concordare con lui la scelta migliore. Bisogna sapere poi che esistono varie tipologie di filler. Questi si distinguono per densità e consistenza del materiale.
Il medico, valutando le caratteristiche del paziente ed il tipo di risultato desiderato, sceglie il prodotto più adatto. In ogni caso è importante che il filler scelto abbia la certificazione CE che è attestazione di sicurezza. Per quanto riguarda la densità, questa è direttamente correlata al volume delle molecole e ha un effetto diretto su quella parte del risultato che è la “volumizzazione”. La densità del materiale, infatti, determina un maggiore o minore aumento di volume e una durata più o meno lunga di permanenza del prodotto.
Ma c’è filler e filler
Per le labbra è tutta questione di filler ma, appunto, c’è filler e filler. E non solo per le labbra.
Esiste infatti un filler per ciascuna sede. Ci sono aree in cui è bene utilizzare materiali che donino un volume maggiore, come ad esempio lo zigomo o il profilo della mandibola. Ci sono sedi in cui è meglio scegliere un materiale morbido che doni naturalezza ed idratazione come per le labbra. Non bisogna confondere l’acido ialuronico con il botulino, continua Andrea Lisa. Entrambi sono strumenti indispensabili in medicina estetica ma hanno effetti e sedi di utilizzo molto differenti. Come detto, l’acido ialuronico ha un effetto prevalentemente riempitivo e di idratazione. Può essere utilizzato a livello labiale, degli zigomi, della zona naso geniena e del naso. L’acido ialuronico infatti è un fluido che ha volume proprio. Il botulino, invece, è un liquido che non ha un proprio volume e produce il suo effetto riducendo temporaneamente la motilità di alcuni muscoli.
Una raccomandazione importante
Il paziente, sia uomo che donna, ha generalmente due richieste: la prima è che il trattamento sia indolore, la seconda è di ottenere risultati naturali. Gli anestetici topici oggi disponibili permettono di soddisfare la prima. Fastidio ed eventuale dolore negli interventi di medicina estetica, oggi possono essere infatti controllati bene. Per la seconda, è il caso di ribadire che l’obiettivo di un trattamento estetico non deve essere quello di stravolgere il viso ma quello di renderlo quanto più armonico possibile. Il risultato è perfetto quando chi guarda percepisce un miglioramento naturale e ne apprezza solo la bellezza. In questa direzione devono lavorare i chirurghi plastici ed estetici oggi. In effetti, le persone che oggi richiedono trattamenti estetici sono in numero sempre maggiore e sempre più operatori si affacciano a queste procedure.
La raccomandazione più importante però, conclude il dott. Lisa, è di affidarsi a chirurghi o medici che abbiano un chiaro percorso formativo. E che possano assicurare ai pazienti il più alto tasso di sicurezza. Bisogna infatti ricordare che la medicina estetica è un atto medico che come tale è delicato e può presentare complicanze. Ecco perché è necessario affidarsi a specialisti qualificati.
Il Dott. Andrea Lisa, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, riceve in Politerapica a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.
Per le labbra è tutta questione di filler
Per le labbra è tutta questione di filler
In Politerapica non ci sono interessi per i pazienti che accedono alle nostre prestazioni. Se lo desiderano, possono pagarle con comode rate, fino a 12 mesi, senza alcun costo per loro.
Non stiamo certo parlando delle nostre visite specialistiche che, come tutti sanno, hanno costi molto contenuti, senza avere liste di attesa. E sono pure erogate da professionisti di alto livello che lavorano in équipe intorno ai pazienti. Parliamo invece di prestazioni più complesse come quelle di piccola chirurgia ambulatoriale, di medicina estetica o di riabilitazione.
In Politerapica non ci sono interessi
Siamo sempre più abituati a pagare a rate quando compriamo un televisore, un frigorifero, un auto e mille altri prodotti. Lo facciamo spesso, contenti che oggi sia possibile accedere a prodotti e servizi in modo comodo. Anche per la salute però il pagamento può essere comodo. Anzi, deve essere comodo. Soprattutto quando parliamo di costi che non sono coperti dal Servizio Sanitario.
Così, noi di Politerapica abbiamo deciso di essere vicini alle persone non solo nei nostri prezzi. Lo siamo anche nel modo che offriamo per affrontare un costo per la salute, magari inatteso. Da noi, infatti, le prestazioni un po’ più complesse possono essere pagate in 12 mesi senza interesse e senza qualsiasi altro costo. L’operazione, poi, è molto semplice. Si fà qui da noi, in Segreteria, e dura pochi minuti. Basta avere con sé un documento di identità e la tessera sanitaria insieme ad un bancomat o carta di credito. In questo modo, anche gli interventi di piccola chirurgia ambulatoriale o di medicina estetica possono essere affrontati con serenità. E pure i percorsi di fisioterapia e riabilitazione.
In Politerapica abbiamo un solo interesse e chi ci conosce lo sa. E’ quello per la salute delle persone che si rivolgono a noi. Per noi è importante farle stare bene.
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468
La nostra Dott.ssa Maria Enrica Pina è stata ospite di Bergamo TV per parlare di colecisti, calcoli e laparoscopia. E quando parliamo di laparoscopia, parliamo di quella tecnica chirurgica che si esegue senza i tagli della chirurgia tradizionale.
La Dott.ssa Maria Enrica Pina è un chirurgo di grande esperienza che collabora con Politerapica da molti anni. E’ Dirigente Medico presso l’ASST Bergamo Est, nel reparto di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Alzano Lombardo e svolge attività in Politerapica per effetto di una convenzione tra noi e l’ASST.
La trasmissione è andata in onda mercoledì 13 luglio, condotta come sempre da Alberto Ceresoli, Direttore de l’Eco di bergamo e esperto di salute e sanità per le testate del gruppo. La potete vedere per intero qui:
Colecisti e calcoli
Parliamo di colecisti e di intervento chirurgico per via laparoscopica. Questa è la tecnica chirurgica che si utilizza ormai da oltre trent’anni in alternativa alla tecnica tradizionale che rimane un’opzione chirurgica quando non è possibile eseguire la laparoscopia.
Colecisti e cistifellea sono sinonimi e si riferiscono quindi alla stessa cosa. La colecisti è un piccolo organo, a forma di sacchettino che si trova sotto il fegato, nella zona destra del corpo. Serve per concentrare la bile e rilasciarla quando necessario, in particolare quando si fanno pasti ricchi di cibi grassi. In alcune persone (di solito predisposte) la bile contenuta nella colecisti si “sovrasatura”, forma dei cristalli e successivamente dei calcoli (sassolini) che possono diventare più o meno grandi. Questi calcoli possono rimanere silenti e non dare disturbi. Spesso sono trovati in modo occasionale durante un’ecografia eseguita per altri motivi. Anche se i calcoli sono senza sintomi è opportuno l’intervento chirurgico di asportazione dell’organo. Una colecisti che ha dei calcoli è una colecisti che non lavora bene ed è quindi suggerita la sua asportazione.
Ci sono poi altre ragioni. Nel momento in cui i calcoli iniziassero a muoversi, possono verificarsi complicanze molto serie. Si comincia con la colica che è molto dolorosa. Quando poi il calcolo si muove e si sposta dalla colecisti alla via biliare, dà una colica biliare molto forte e dà itterizia (si diventa gialli nella cute e negli occhi). Questa è una complicanza molto grave. Una complicanza ancora più grave è quando il calcolo continua a migrare nella via biliare e sbocca nel pancreas. Può causare la pancreatite. La pancreatite acuta è una patologia molto grave con un tasso di mortalità da non sottovalutare.
La Dott.ssa Pina su colecisti e laparoscopia
Quando si riscontra la presenza di calcoli nella coleciosti, quindi, si preferisce programmare un intervento chirurgico di elezione (non in urgenza) che permette, tra l’altro, di arrivare all’intervento nelle migliori condizioni possibili. La colecistectomia laparoscopica (asportazione della colecisti per via laparoscopica) si esegue in anestesia generale. Il chirurgo inserisce una telecamnera attraverso l’ombelico e pratica tre piccole incisioni nell’addome attraverso le quali inserisce i ferri per l’esecuzione dell’intervento. Le incizioni sono davvero piccolo: 2 da 1 cm e 2 da 1/2 cm.
Il chirurgo cerca poi la colecisti, interrompe i vasi sanguigni e i vasi biliari che la legano al corpo, la stacca dal fegato e la estrae attraverso l’ombelico. L’intervento può durare 20/25 minuti quando la colecisti viene trovata velocemente. Può arrivare a durare anche un’ora quando si fa fatica a trovarla o a staccarla. In alcuni casi, al suo interno ci sono anche calcoli grossi che non è facile far passare attraverso l’ombelico. Possono arrivare anche a 4 com di diametro, grossi quasi com un uovo. Dopo l’intervento, il paziente viene dimesso nell’arco di 24/48 ore.
A questo proposito è importante dire che la Chirurgia dell’Ospedale di Alzano Lombardo ha partecipato ad uno studio nazionale che su pazienti selezionati proponeva un programma di intervento di colecistectomia con dimissioni precoci, entro le 24/36 ore dall’intervento. La Chirurgia dell’Ospedale di Alzano Lombardo ha potuto coinvolgere il 90% dei suoi pazienti nello studio ed è risultato il 3° Ospedale a livello nazionale per il numero di pazienti operati per colecistectomia e dimessi entro le 30 ore (meno ancora dell 36 previste dallo studio) dall’intervento.
Si torna presto alla vita normale
Dopo le dimissioni è prevista una visita di controllo a 7 giorni di distanza per controllare la ferita e le condizioni del paziente. Non è più necessario togliere i punti. Ultimamente, infatti, invece che punti di filo o graffette metalliche, si applicano punti riassorbibili che si staccano da soli. Nei primi 15/20 giorni, viene somministrato al paziente un farmaco che è un fluidificante della bile per far fluire la bile in modo normale e senza problemi. Riprende po la sua vita normale. Gli si chiede solo per la prima settimana di evitare cibi particolarmente grassa. Potrà poi reintrodurer gradualmente tutti i cibi che assumeva prima.
La Dott.ssa Maria Enrica Pina – Chirurgo Generale visita in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.
La Dott.ssa Pina su colecisti e laparoscopia
Conosciamo le varici con il prezioso contributo del Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica (e non solo). Su questa malattia, la Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo ha pubblicato un ampio articolo curato, appunto, dal Dott. Foresti.
Lo trovate qui: L’Eco di Bergamo – 28.05.2023 – Varici, Foresti – Def
Conosciamo dunque le varici con il Dott. Foresti
Ci accompagna un passo dopo l’altro a conoscere le varici, il Dott. Foresti. E comincia dicendoci che queste sono una delle malattie che fanno parte dell’insufficienza venosa cronica. Parliamo delle varici agli arti inferiori e, in particolare, a carico delle vene safene. Colpiscono il 35-40% della popolazione soprattutto femminile. La percentruale può poi superare il 40% nelle donne oltre i 50 anni.
Poi entra un po’ più nell’argomento e spiega che le varici possono essere definite come una dilatazione permanente di una vena. La vena assume anche un decorso tortuoso e le sue pareti subiscono un’alterazione associata ad infiammazione. Le cause di questa malattia sono soprattutto genetiche e quindi la familiarità è un elemento da tenere in considerazione. Possono però essere anche favorite da attività lavorativa sedentaria, assetto ormonale (sono note le varici successive alla gravidanza), sovrappeso e fumo.
Le varici potrebbero essere anche conseguenza di altre patologie come la trombosi venosa profonda e la malformazione arteovenosa (questa è la più rara). Lo specialista, in fase di diagnosi, dovrà distinguere tra le diverse cause perché ognuna avrà un diverso percorso terapeutico.
Il ruolo dell’ecocolordoppler
Il problema è quasi sempre solo estetico, prosegue il Dott. Foresti. A volte però si manifesta anche con sintomi lievi e meno lievi fino a condizioni che possono procurare problemi anche seri. Si comincia con pesantezza, edema, gonfiore. Nei casi più importanti, possono presentarsi anche formicolii e crampi notturni. Ci sono poi anche possibili complicanze. Queste possono essere flebite, nel 3% dei casi, emorragie o ulcerazioni, entrambe in circa l’1%.
Per la diagnosi è importante l’esame con ecocolordoppler. Questo strumento permette di comprendere in modo corretto la causa delle varici e
quindi il miglior trattamento terapeutico. L’ecocolordoppler diventa poi indispensabile allo specialista per impostare l’adeguato approccio chirurgico. Il Doppler, infatti, è uno strumento che permette di valutare in modo rapido, efficace e riproducibile la emodinamica delle vene superficiali e scegliere il trattamento più idoneo e mirato.
Ogni chirurgo vascolare deve quindi essere anche un abile ecografista e deve eseguire sempre in prima persona questo esame insieme alla diagnosi e alla pianificazione dell’intervento.
Terapia medica e chirurgica
La prima cura per le varici è quella medica. La chirurgia viene riservata ai casi in cui si presentino le complicanze o quando i sintomi non diminuiscono con la terapia medica. L’approccio chirurgico può essere di due tipi: conservativo o ablativo. È ablativo quando si asporta la vena o quando la si oblitera (la si chiude). È invece conservativo quando si preserva il patrimonio venoso.
Nella terapia chirurgica si aprono oggi nuovi scenari con grandi vantaggi per il paziente, precisa Davide Foresti. L’innovazione principale negli ultimi anni è rappresentata dalle tecniche endovascolari di chiusura meccanica e chimica di segmenti delle safene. Sono tecniche che rivoluzionano il tradizionale approccio sclerosante e rispetto a questa migliorano molto gli effetti a lungo termine.
La Dott.ssa Diana Prada spiega cosa sia il bonus psicologo 2023 e chi lo può richiedere. Lo fa in modo chiaro sulla rivista Bergamo Salute, insieme al Dott. Andrea Poerio.
Qui l’articolo completo: Bergamo Salute – 27.04.2023 – Bonus Psicologo, Diana Prada – Def
La Dott.ssa Prada è Psicologa e Psicoterapeuta. Da diverso tempo collabora con Politerapica e svolge attività professionale sul territorio di Bergamo. Nel 2022 ha assunto anche l’incarico di referente territoriale per Bergamo e provincia dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. E’ in questa veste che cura l’articolo.
Una grossa novità
La manovra del Governo del 2023 ha reso permanente il Bonus Psicologo. Questo strumento diventa così un sostegno strutturale per i cittadini che ne faranno richiesta. Inoltre, l’importo massimo è stato innalzato a 1.500 Euro all’anno. Nel 2022 era di 600 Euro.
Siamo di fronte ad un segnale forte in un momento in cui il nostro Paese sta affrontando alcune crisi che rischiano di mettere in difficoltà i cittadini, soprattutto i più deboli. A cominciare dalla crisi energetica e dall’aumento di prezzi. Allo stesso tempo, però, l’importo complessivo stanziato per questo servizio è molto diminuito rispetto allo scorso anno. Per questo motivo, potrebbe ridursi il numero di persone che ne potranno beneficiare.
Bonus psicologo 2023. Chi può accedere
Possono accedere al Bonus Psicologo 2023 tutte le persone che si trovano in una condizione di stress, ansia, depressione o fragilità e che possano beneficiare di un percorso psicoterapeutico. Lo possono richiedere le persone fisiche con un reddito inferiore ai 50.000 Euro all’anno. La richiesta può essere fatta da più persone dello stesso nucleo familiare.
I criteri per l’assegnazione comprendono il reddito e l’oordine di arrivo delle richieste. Parliamo insomma di una graduatoria. Una volta assegnato, il bonus deve essere utilizzato entro 180 giorni. E lo si può fare rivolgendosi a psicoterapeuti che hanno comunicato la propria volontà di aderire all’iniziativa. Al momento sono già 27.000 ma le liste sono in continuo agiornamento. Non dovrebbe essere quindi difficile per chi fosse interessato, trovare un professionista cui potersi rivolgere.
Anche in Politerapica! Presso la nostra struttura infatti sono diversi i professionisti disponibili per fornire prestazioni coperte dal Bonus Psicologo.
Anca, artrosi, e protesi sono tre parole che a volte stanno insieme. Certo, quando succede possiamo proprio dire che siano dolori. Saperne di più, però, può aiutare molto. A prendersi cura del problema nel modo giusto, tanto per iniziare. E poi pure a prevenire. E il Dott. Rocco D’Apolito, Ortopedico in Politerapica, lo racconta proprio bene e in modo chiaro.
Lo scorso 22 maggio, è stato ospite di Bergamo TV proprio per questo. Qui la trasmissione completa:
Il Dott. Rocco D’Apolito collabora con Politerapica dall’inizo del 2023. Da molto prima lavora presso l’Unità Operativa di Chirurgia dell’Anca 1 dell”IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio. Qui si occupa prevalentemente di chirurgia dell’anca e del ginocchio.
Anca, artrosi e protesi. Partiamo dall’inizio
L’artrosi dell’anca è una malattia cronico degenerativa dell’articolazione dell’anca. Comporta il deterioramento della cartilagine che è la superficie di rivestimento dell’articolazione. In questo caso, parliamo della cartilagine che riveste la testa del femore e l’acetabolo. Queste sono le due superifici articolari che si affrontano nell’anca e che permettono il movimento articolare.
L’artrosi non è causata solo dall’avanzare dell’età. L’età è sì un fattore di rischio dell’artrosi dell’anca. Questa patologia infatti si presenta sempre di più con l’avanzare degli anni. Vi sono però anche altre cause. Obesità, tipo di attività svolte, precedenti interventi o traumi dell’anca, malattie dell’infanzia come la displasia dell’anca sono tra queste. Tra le attività che possono favorire l’artrosi d’anca ci sono le attività che determinano un grosso coinvolgimento dell’articolazione. E anche quelle con movimenti che a lungo andare compromettono la cartilagine. Per esempio, il tennis o le arti marziali che prevedono movimenti molto ampi di questa articolazione.
Con l’artrosi si può convivere. Dipende dal grado di gravità della malattia. Quando il grado diventa elevato, può essere compromessa in modo pesante la qualità della vita della persona che ne è colpita.
L’artrosi si può prevenire o rallentare nella sua progressione. Si può agire sul peso corporeo, per esempio, o sul tipo di attività svolte, riducendo o eliminando quelle ad alto impatto. Ci sono invece attività può far bene praticare e che sono a basso impatto. Per esempio, la camminata in piano, la bicicletta o il nuoto. Permettono di mantenere un buon allenamento dell’articolazione e della sua muscolatura e, allo stesso tempo, danno una sollecitazione inferiore rispetto ad altre attività. Possono addirittura rallentare l’evoluzione dell’artrosi o aiutare a conviverci.
Dolore e limitazione funzionale
I sintomi dell’artrosi sono sostanzialmente due: dolore e limitazione funzionale. Il dolore è caratteristico. Si manifesta in regione sub-inguinale e nell’interno coscia e può irradiarsi fino al ginocchio. Non si manifesta solo nella camminata ma anche quando si sta seduti a lungo o quando ci si rialza dopo essere stati seduti a lungo. Anche quando si sale e si scende dalla macchina. Molto spesso, poi, c’è difficoltà a indossare le scarpe o mettere le calze.
Nella fase iniziale, l’artrosi dell’anca si può curare con la modifica delle attività ad alto impatto e l’adozione di antinfiammatori. Questi però agiscono solo sui sintomi e non possono portare alla guarigione. Le infiltrazioni possono essere efficaci. Possono essere di acido ialuroniuco o , in casi selezionati, di altro tipo. Per i casi di artrosi avanzata, peraltro, anche queste hanno scarso effetto. A quel punto, bisogna cominciare a pensare all’intervento chirurgico.
Anca, artrosi e protesi. Quando l’intervento è necessario
Quando il dolore è costante o quotidiano al punto da necessitare di antidolorifici ogni giorno ed è accompagnato da limitazione funzionale nelle attività di tutti i giorni, si deve prendere in considerazione l’intervento di protesi. Ovviamente, dopo tutti i necessari esami radiologici che permettono una valutazione attenta delle strutture anatomiche della persona e del loro effettivo deterioramento.
Le tecniche chirurgiche hanno fatto passi da gigante. L’intervento di protesi d’anca è un intervento di successo. 15 anni fa è stato definito l’intervento del secolo perché permette la ripresa delle attività quotidiane e una vita quasi normale o normale. Nel corso degli anni, ha subito notevoli evoluzioni nei materiali che sono biocompatibili e molto resistenti all’usura. Permettono quindi una maggior sopravvivenza degli impianti. Sono evolute però anche le tecniche. Quelle chirurgiche e quelle di approccio all’intervento e al paziente. Oggi gli approcci sono anteriore, laterale e posteriore. Il più utilizzato è il posteriore. L’anteriore è in crescita. Le protesi sono diverse per materiali, taglie e forme. Anche per diversi metodi di fissazione. Ci sono protesi cementate e protesi non cementate.
C’è stata anche una notevole evoluzione nel controllo del dolore e nella ripresa. Il paziente può alzarsi lo stesso giorno o al massimo il giorno dopo. Il percorso riabilitativo è variabile e personalizzato sul singolo paziente.
E’ sempre necessario il follow-up: visite di controllo periodiche per verificare la condizione.
Il Dott. Rocco D’Apolito, specialista in Ortopedia e Traumatologia, visita in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.