Di fibromialgia si sa poco e anche male. Siamo di fronte ad un disturbo in forte crescita di cui non ci sono chiare le cause e che non è così facile riconoscere. Non è neppure facile da curare perché ogni persona che soffre di questo problema è un paziente a sé.
Per proporre un quadro corretto di questa patologia, interviene il Dott. Sandro Lucaccioni, Reumatologo e Fisiatra in Politerapica curando un articolo pubblicato sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo.
Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 29.01.2023 – Fibromialgia, Lucaccioni – Def
Di fibromialgia si sa poco e anche male
La fibromialgia è una malattia che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico, provocando dolore diffuso, marcata stanchezza e tensione muscolare eccessiva, spiega il Dott. Lucaciconi. Si tratta di una sindrome dolorosa che tende a essere cronica o che si manifesta a intervalli frequenti. Ne deriva una scarsa qualità della vita che spesso costringe il/la paziente in età lavorativa a numerosi periodi di astensione dal lavoro o al suo abbandono.
Colpisce circa 1,5–2 milioni di italiani. La maggior parte sono pazienti di sesso femminile e sono interessate tutte le età. Non riguarda quindi solo adulti e anziani ma anche bambini e adolescenti. La causa di questa sindrome al momento rimane ignota. I fattori che la possono scatenare sono molti. È però improbabile che questa sindrome sia provocata da una singola causa.
Sintomi pesanti. Non solo fisici
Il sintomo predominante della fibromialgia è il dolore. Di norma, si manifesta in tutto il corpo. Può però iniziare in una sede localizzata, come il rachide cervicale e le spalle, e successivamente diffondersi in altre sedi col passare del tempo. Il dolore viene descritto in una varietà di modi comprendenti la sensazione di bruciore, rigidità, contrattura, tensione, ecc. Un esame dei muscoli rivela la presenza di specifiche aree dolenti.
Circa il 90% dei pazienti riferisce affaticamento moderato o severo e ridotta resistenza alla fatica. Qualche volta la stanchezza è più importante della sintomatologia dolorosa muscolo-scheletrica. I cambiamenti del tono dell’umore o del pensiero sono comuni nella fibromialgia. Molti individui si sentono giù sebbene solo il 25% dei pazienti siano realmente depressi o possano riferire disturbi d’ansia. Spesso riferiscono anche confusione mentale o perdita di memoria.
La diagnosi non è semplice e la terapia deve comprendere l’adozione di diverse metodiche, non solo farmaci. Perché una cosa è certa. Quando si parla di fibromilagia, ogni paziente è un universo a sé e deve essere preso in carico e curato in modo “personalizzato”, sottolinea il Dott. Lucaccioni.
Il Dott. Sandro Lucaccioni riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.
Il torcicollo non è così banale come sembra. Lo racconta il Dott. Pietro Agostini, medico fisiatra in Politerapica, con un articolo pubblicato da l’Eco di Bergamo, sulla sua Pagina della Salute.
Lo trovate qui: L’Eco di Bergamo – 24.12.2022 – Torcicollo, Agostini – Def
Chi non conosce il torcicollo?
“Chi non conosce il torcicollo?” Comincia così l’articolo. “Tutti ne abbiamo sentito parlare. In molti lo hanno avuto nel corso della vita. Un disturbo comune ma non per questo banale. Procura diversi fastidi e ci può rovinare le giornate”.
Il fatto è che quello che ci pare un disturbo banale, può non essere proprio così.
“Possiamo dire che il torcicollo sia una delle manifestazioni delle contratture cervicali”, continua il dott. Agostini. Può essere causato dal freddo o da una postura costretta. Raffreddamento, sbalzi di temperatura, colpo di freddo sono le sue cause più frequenti. Esposizione a correnti d’aria quando si è sudati o a flussi di aria condizionata ne sono gli esempi più tipici. Il torcicollo potrebbe però anche essere sintomo di altre patologie. Parliamo di ernie cervicali o distrazioni muscolari. Pure di patologie di altra origine a carico del sistema nervoso centrale come l’ictus. Ecco perché, anche di fronte ad un disturbo che di norma si considera banale, è buona cosa consultare il medico per una diagnosi corretta.
Il torcicollo non è così banale come sembra
Dunque, il torcicollo non è così banale come sembra. E comunque è un disturbo che può dare molto fastidio.
“Chi ne è colpito” – spiega ancora il Dott. Agostini – “avverte dolore e rigidità cervicale. Fa fatica ad eseguire movimenti, in particolare a girare la testa di lato. Per guardare dalla parte «bloccata», potrebbe doversi girare con il tronco. Si possono osservare anche altri sintomi. Parliamo di vertigini, nausea, a volte annebbiamento della vista. Non è raro che il dolore si irradi lungo il braccio o sotto il petto, dietro le scapole o verso la nuca e il lato della testa. Anche alla mandibola, soprattutto se causato da un colpo di freddo”.
Anche la sua cura potrebbe essere un po’ più complessa di come si può pensare. “A seconda dei casi, può prevedere l’utilizzo di farmaci, di terapie fisiche e di fisioterapia, combinati tra loro”.
Si può fare molto per evitare che venga. Sì, il torcicollo è un disturbo che crea molti fastidi ma che si può evitare che venga. Può sembrare esagerato, qui, parlare di prevenzione ma si tratta proprio di questo. E non è una cosa poi così complicata. Un po’ di attenzione, qualche accorgimento.
Cosa sia il torcicollo, quali ne siano le cause, come si curi e come si prevenga. E pure cosa sia utile fare ai primi sintomi. Il Dott. Pietro Agostini racconta tutto questo. Lo fa in modo semplice e preciso. Una lettura facile che può aiutare a evitare molti fastidi.
Il Dott. Pietro Agostini riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.
Il Dott. Sergio Clarizia, Pediatra in Politerapica, interviene sulla sinusite nei bambini. Ne spiega i sintomi, le cause, i modi per curarla e come prevenirela. Lo fa in un’intervista che la rivista Bergamo Salute ha pubblicato nel suo numero di Novembre/Dicembre 2022.
La potete scaricare qui: 2022.12.09 – Bergamo Salute – Sinusite pediatrica, Sergio Clarizia. Vi suggeriamo di leggerla. E’ semplice e chiara nella forma e attenta nei contenuti. Una sorta di libretto di istruzioi per genitori.
La sinusite è un disturbo piuttosto comune nei bambini, soprattutto in questo periodo. In età pediatrica i sintomi tipici sono il naso chiuso che cola e la febbre. Sintomi che sono simili a quelli del raffreddore e che possono quindi rendere piuttosto difficile riconoscerla.
Sergio Clarizia sulla sinusite nei bambini
Ma di cosa parliamo esattamente? Lo spiega bene il Dott. Clarizia. Dice che “la sinusite è un’infiammazione della mucosa che riveste i seni paranasali, ovvero le cavità piene d’aria che si trovano nella fronte e ai lati del naso, dietro le guance e in mezzo al cranio, e hanno la funzione di riscaldare e di umidificare l’aria che respiriamo. In condizioni normali, le secrezioni prodotte da questa mucosa, ovvero il muco, sfociano nelle cavità nasali. Quando però si verifica un’infiammazione i canali che le veicolano all’interno del naso si ostruiscono e il muco si accumula nei seni paranasali, ristagnando e favorendo così la proliferazione dei batteri che possono dare origine all’infezione”.
Le sue cause sono diverse e il freddo non aiuta. E’ comunque necessario lasciarla diagnosticare al medico. Quando si parla di salute, il “fai da te” è spesso sbagliato e può causare problemi. Questo vale anche per la sinusite che, soprattutto nei bambini, deve essere trattata in modo adeguato per limitare le possibilità che diventi cronica o ricorrente.
Certo, prevenire è sempre la scelta migliore. E’ ancora il Dott. Clarizia che spiega che la prevenzione si basa prima di tutto sulla corretta igiene ambientale. Bisognerebbe, in particolare, evitare di trascorrere lunghi periodi in ambienti molto secchi o fumosi. In queste condizioni infatti il rischio è quello che si irritino le mucose paranasali rendendole più vulnerabili all’infezione.
In inverno, ad esempio, una buona abitudine è utilizzare un umidificatore per mantenere l’umidità domestica tra il 45% e il 50%. Lavaggi nasali frequenti e terapie steroidee nasali periodiche, su indicazione del medico e soprattutto nei bambini particolarmente predisposti, possono essere efficaci nella prevenzione della sinusite acuta ricorrente.
Da leggere, insomma
Questo e molto di più è spiegato in modo chiaro nell’articolo che, come scrivevamo sopra, consigliamo di leggere. Soprattutto ai genitori ma anche alle nonne e a tutti coloro che si occupano di bambini.
Il Dott. Sergio Clarizia riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468
Il Dott. Andrea Lisa, chirurgo plastico in Politerapica, parla di diastasi dei muscoli retti dell’addome a Bergamo TV.
Quando si parla di questo problema si tende a pensare che si tratti di una questione estetica e che riguardi solo le donne. Non è così. E’ vero che la diastasi addominale è causata soprattutto dalla gravidanza. Ma le sue cause sono anche altre e riguardano uomini e donne. E agli uomini e alle donne, può provocare problemi seri che non riguardano solo la pancia.
Qui il video della trasmissione:
Dura poco più di dieci minuti. Non è noioso da vedere e ascoltare e merita invece di essere seguito con attenzione. Si scoprono cose interessanti. Non solo interessanti: utili!
Andrea Lisa parla di diastasi a Bergamo TV
Il Dott. Andrea Lisa parla di diastasi a Bergamo TV perché la questione è un po’ sottovalutata e – se così possiamo dire – mal conosciuta. E’ quindi utile parlarne e anche farlo in televisione. Usiamo uno strumento di informazione pervasivo ed efficace per raggiungere un pubblico più ampio. Anche però per dire che certi temi meritano di essere trattati in ogni sede.
Si chiama cultura della salute. E Politerapica è impegnata da sempre a promuoverne la diffusione.
Torniamo però al nostro argomento e cominciamo col dire che durante la gravidanza, la pressione del feto provoca un allontanamento dei ventri muscolari dei muscoli retti dell’addome. Questo allontanamento si chiama diastasi ed è, in questo caso, una condizione fisiologica, normale.
Nei sei mesi successivi al parto, si ha il ripristino della normale posizione dei muscoli retti. E questi tornano così a svolgere correttamente le loro funzioni. Tra queste c’è quella di essere i principali fautori della continenza e della stabilità della parete addominale.
Talvolta però questo non accade. I muscoli retti mantengono la loro distanza e la diastasi non è più “fisiologica” e i muscoli non svolgono più la loro azione. Questo può verificarsi con maggior frequenza nelle gravidanze in età meno giovanile perché i tessuti risultano un po’ meno tonici e quindi resistenti , in quelle con feti di peso importante o nelle gravidanze gemellari.
Non riguarda solo gli uomini e può causare problemi
In realtà, la diastasi può essere provocata anche da altre cause. Obesità, sforzi eccessivi o condizioni congenite sono alcuni tra questi. Si capisce, quindi, che siamo di fronte ad un problema prevalentemente femminile ma che può colpire anche gli uomini.
La diastasi può procurare diversi disturbi e avere anche conseguenze importanti nel breve e nel lungo termine. Altera infatti la funzionalità corretta della parete addominale. Ne derivano diversi problemi, il più comune dei quali è il pericolo del formarsi di ernie, soprattutto ombelicali ma non solo.
Spesso la diastasi causa problemi al pavimento pelvico con conseguente incontinenza. Può avere conseguenze anche a carico della funzionalità respiratoria, dovute alla difficoltà del diaframma di lavorare correttamente. Possono poi esserci problemi digestivi e problemi a carico della colonna lombare per scorretta postura. Questi, a loro volta, possono produrre ulteriori disturbi.
Non siamo quindi di fronte ad una questione estetica. Non solo, quanto meno. E risulta necessario intervenire. Ne va della salute e della qualità della vita.
In una fase iniziale e a determinate condizioni può essere efficace un intervento conservativo, basato su tecniche fisioterapiche. Poi, rimane la chirurgia.
Sintomi, diagnosi, intervento terapeutico, modalità di presa in carico. Tutto questo lo racconta molto bene il Dott. Lisa. Lo fa in modo chiaro e preciso. Facile da seguire e da comprendere.
Il Dott. Andrea Lisa visita in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468
In Politerapica sappiamo che la Reumatologia è una cosa seria. Diciamo meglio che sappiamo quanto siano serie e complesse le malattie reumatologiche. E infatti, tra le nostre prestazioni ci sono anche quelle che riguardano questa specialità. Con noi collabora da tempo la Dott.ssa Stefania Laura Calvisi che è appunto specialista in Reumatologia. Presso di noi, la Dottoressa esegue visite e eroga diverse altre prestazioni mediche che hanno a che fare con queste patologie.
Su questo argomento, l’Eco di Bergamo ha pubblicato un lungo e interessante articolo, sulla sua Pagina della Salute, il 4 dicembre scorso. Ci pare utile per tutti leggerlo. E allora ve lo proponiamo: qui, anche in formato pdf perché possiate scaricarlo, se lo volete: L’Eco di Bergamo – 04.12.2022 – Pagina della Salute. Reumatologia – Def
Numeri notevoli
Nel nostro Paese, si legge nel pezzo, oltre un milione di persone vive ignorando di avere una malattia reumatologica. A queste si aggiungono gli oltre 5.400.000 di persone che sanno di averne. Quindi, in totale, oltre un italiano su dieci è colpito da patologie, più o meno, gravi e invalidanti. Lo afferma il Dott. Roberto Gerli, Presidente della Società Italiana di Reumatologia, a margine dei lavori del 59° Congresso Nazionale della Società che si è tenuto a Rimini dal 23 al 26 novembre scorsi.
Siamo quindi di fronte a numeri notevoli che indicano una condizione di sofferenza diffusa tra la popolazione, intorno a malattie complesse come lo sono i loro nomi. Parliamo ad esempio della terribile fibromialgia o di artrite psoriasica, sclerosi sistemica e artrite reumatoide, per fare degli esempi. Patologie intorno alle quali si giunge spesso alla diagnosi in modo tradivo. Possono essere necessari 2, 3, 5 e addirittura 7 anni.
Tutto ciò ha spinto la Società Italiana Reumatologia (SIR) a lanciare un anno fa la campagna nazionale «Diagnosi Precoce». I risultati paiono essere positivi. Se ne parla appunto nell’articolo.
In Politerapica sappiamo quanto sia seria la Reumatologia
Il punto è che siamo di fronte a malattie molto pesanti. Non solo: una diagnosi tardiva peggiora in modo notevole le possibilità di successo delle cure. Questo anche se oggi nella pratica clinica sono arrivati farmaci più efficaci e in grado di fermare la progressione delle patologie, come aggiunge il Dott. Roberto Caporali, Vice Presidente di SIR.
Per questo, in Politerapica, tra i servizi di Medicina Vicina, c’è la specialità di Reumatologia. La proponiamo al territorio secondo il nostro modello: prestazioni di qualità, senza liste di attesa, a condizioni accessibili. Aiutiamo a riconoscere queste malattie e a curarle, nei tempi e nei modi migliori possibili.
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.
Abbiamo raccontato la salute e la prevenzione, nel 2012, ai cittadini della provincia di Bergamo e non solo. Questo è stato il progetto Insieme si può. Insieme funziona. Sette associazioni di volontariato impegnate in salute e una struttura sanitaria privata, impegnata nel sociale, si sono messe insieme per promuovere la cultura della salute tra i cittadini, sul territorio. Prevenzione e diagnosi precoce sono infatti le armi più potenti che abbiamo contro diverse malattie. Il punto però è che è necessario sapere che ci sono e come funzionino.
E questo è quello che abbiamo fatto per dodici mesi. Abbiamo promosso la cultura della salute tra la gente. E così abbiamo favorito l’adozione di sane pratiche di prevenzione e di diagnosi precoce. Quelli che si chiamano comportamenti sani e orientati al benessere. Quelli che ci permettono di prenderci cura di noi prima che sia necessario curarci poerché ci siamo ammalati.
Lo abbiamo fatto parlando il linguaggio delle persone comuni anche quando con noi c’erano scienziati e personalità di alto livello. Abbiamo informato e sensibilizzato. Abbiamo tenuto incontri – convegni in presenza e on-line e organizzato eventi. Siamo stati nelle piazze, nei paesi e in un rifugio alpino. Abbiamo aperto le porte delle nostre sedi e organizzato passeggiate allegre e colorate. Diverse istituzioni hanno illuminato monumenti e siti pubblici, in occasione di nostri appuntamenti.
Non ci siamo limitati a raccontare. Abbiamo anche offerto visite gratuite o a costo simbolico e incontri di sostegno psicologico. Tutto questo lo abbiamo fatto intorno a dieci appuntamenti, distribuiti nei dodici mesi. Ognuno legato ad una giornata o a una settimana nazionale o internazionale dedicata ad una malattia.
Abbiamo raccontato la salute e la prevenzione
Non siamo stati soli. Intorno a noi e con noi, infatti, hanno partecipato al progetto strutture sanitarie pubbliche, private e private convenzionate, amministrazioni pubbliche, Università e enti del territorio. Con noi, poi, c’è stata CSV Bergamo e, con lei, Bergamo Capitale Italiana del Volontariato.
E’ stato un lavoro svolto con convinzione e entusiasmo e abbiamo raccolto una notevole attenzione mediatica durante l’intero percorso. E alla stampa abbiamo voluto raccontare come è andata e quali sono stati i risultati che abbiamo raccolto. Lo abbiamo fatto martedì 29 novembre, presso la sede di ATS Bergamo. E anche in questa occasione abbiamo ottenuto una grande attenzione.
Sottolineiamo questo punto. L’attenzione della stampa, infatti, ha un duplice valore. Da una parte, certo, la interpretiamo come riconoscimento della qualità del lavoro svolto. Dall’altra però è stata di fatto parte attiva del progetto. Volevamo infatti, come scrivevamo sopra, promuovere la cultura della salute tra la gente, sul territorio. Il contributo dei media, per questo, si è rivelato fondamentale.
E non ci fermiamo qui. E’ già pronto il progetto Insieme si può. Insieme funziona 2023. Perché noi consideriamo quello di quest’anno solo un inizio. Siamo quindi impegnati a proseguire e renderlo ancora migliore.
Noi siamo
a. LILT Bergamo Onlus
b. Associazione Cure Palliative
c. Associazione Italiana Laringectomizzati
d. Associazione Oncologica Bergamasca
e. Associazione Amici di Gabry – Cancro al seno
f. Insieme con il Sole dentro – Melanoma
g. Politerapica – Terapie della Salute
Documenti
A. Comunicato stampa – Conferenza stampa 29.11.2022
B. Dettagli – Conferenza stampa 29.11.2022
C. Immagine – Conferenza stampa 29.11.2022
D. Presentazione – Conferenza stampa 29.11.2022_compressed
E. Best Practice – Conferenza stampa 29.11.2022_compressed
Rassegna stampa
A. Ecodibergamo.it – Insieme si può, insieme funziona. – eventi
B. Corriere della Sera – 30.11.2022 – Insieme si può nel 2022 – Def
D. L’Eco di Bergamo – 30.11.2022 – Insieme si può 2022 – Def
Videoclip
In occasione della conferenza stampa abbiamo raccolto i contributi di alcune persone. Qui le loro dichiarazioni.
Foto
Quindi
Dunque
Pertanto
Infatti
Quindi
Dunque
Pertanto
Infatti
Quindi
Dunque
Pertanto
Infatti
Il Dott. Giambattista Manna, Dermatologo in Politerapica, spiega che la Pityriasis Versicolor è una malattia che ha un nome difficile ma si cura. Lui, in realtà, dice che si può arginare ma la differenza è sottile. In effetti, in alcuni casi, questa malattia può diventare cronica ma si tiene comunque sotto controllo.
Stiamo parlando di una malattia della pelle piuttosto diffusa, a volte fastidiosa ma sempre benigna. Cosa sia, perché venga, come si riconosca e come si curi sono le cose che il Dott. Manna ci spiega con un interessante articolo sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo di Domenica 27.11.2022. E dà anche qualche consiglio utile.
Lo trovate qui, in formato .pdf: L’Eco di Bergamo – 27.11.2022 – Pityriasis versicolor, Manna
E qui in formato digitale: https://www.ecodibergamo.it/stories/premium/la-salute/chiazze-sparse-sulla-pelle-attenzione-alla-pityriasis_1445383_11/
La Pityriasis ha un nome difficile ma si cura
Dice il Dott. Manna che la Pityriasis Versicolor è una malattia della pelle diffusa ma non grave. Procura delle chiazze, possibile leggero prurito e lieve desquamazione. L’uso abituale di tessuti sintetici a contatto con la pelle o i cambiamenti ormonali la possono favorire. Per questo spesso colpisce in adolescenza o in età giovanile. Si manifesta però anche in altre età, pure in quella pediatrica. La si riconosce più spesso dopo l’estate perché quando si perde l’abbronzatura le chiazze diventano più evidenti.
E’ una patologia superficiale e benigna. Si tratta di un’infezione provocata da alcune sottospecie di fungo chiamato Malassezia (già Pityrosporum) che di solito vivono sulla pelle, soprattutto sul cuoio capelluto, senza procurare problemi. Può succedere però che in alcune persone o in certe fasi della vita, questo fungo si moltiplichi in modo rapido ed esagerato e migri anche in sedi cutanee non abituali, provocando la malattia.
Fattori favorenti possono essere il clima caldo umido così come la frequentazione di ambienti come le piscine. La sudorazione eccessiva, le pelli a maggior secrezione sebacea, i cambiamenti ormonali e il sistema immunitario indebolito possono essere fattori di rischio personali.
Poi, lo specialista scende nel dettaglio dei sintomi e delle modalità di diagnosi. Parla poi di come si curi e di cosa si possa fare – poco, in verità! – per prevenirla.
Un articolo interessante, dicevamo, e pure utile. Scritto bene, in modo chiaro e comprensibile a tutti. Una buona lettura, come si dice!
Il cancro alla prostata va guardato bene. Noi abbiamo detto che dobbiamo guardarlo da tutte le parti. Lo abbiamo fatto in occasione della Campagna Percorso Azzurro 2022 a Bergamo. Abbiamo messo in campo una serie di iniziative a cominciare da quelle di informazione. E a queste abbiamo dedicato diverse attività, a cominciare da un incontro-convegno che abbiamo tenuto il 18 novembre, all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Si è trattato di un incontro in presenza e on-line. Il pubblico, infatti, poteva seguire i lavori in diretta streaming sui canali YouTube di Politerapica e di LILT Bergamo Onlus, oltre che partecipando all’evento nell’Aula 5, Torre 7 del Papa Giovanni. E il titolo anticipava già i contenuti: Cancro alla prostata. Guardiamolo da tutte le parti.
Qui il video intergrale:
Il cancro alla prostata va guardato bene
E noi il cancro alla prostata lo abbiamo guardato davvero da tutte le parti. E sono molte. Abbiamo raccontato cosa sia e quanto sia anomalo. Non ha sintomi. Deve essere cercato, se così si può dire. Da qui l’importanza dei controlli di prevenzione. Abbiamo poi raccontato quanto sia pesante per chi lo deve affrontare e per i suoi cari. Questo, infatti, è un cancro che colpisce in una zona simbolo della maschilità e della paternità. Le conseguenze sul piano psicologico sono quindi ancora maggiori di quelle di altri tumori. Lo sono per il paziente e per i suoi cari.
Abbiamo quindi parlato di come si curi e di quanto siano importanti le Prostate Cancer Unit, a cominciare da quella dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che rappresenta un’eccellenza in questo ambito. Tra le cure, assume notevole importanza quella con le moderne tecniche chirurgiche e quella medica. Sì, perché oggi il cancro alla prostata si affronta anche da un punto di vista medico insieme a quello chirurgico.
Non meno importante è stato parlare anche di come vivere quando il cancro non si riesce a curare. Come vivere e come aiutare a vivere il paziente e le persone intorno a lui in questa delicata fase della vita.
Prevenzione e impegno sociale
Abbiamo detto che contro il cancro alla prostata la prevenzione è un’arma potente. Abbiamo anche detto che il cancro alla prostata non ha sintomi e che deve essere “cercato”. Da qui la necessità di sottoporsi a visita urologica dai 50 anni di età e anche prima se ci sono stati casi in famiglia.
Prevenzione, presa in carico e sostegno sono temi che non riguardano solo la sanità. In questi ambiti, la responsabilità delle Istituzioni amministrative e politiche è molto alta. Queste sono in prima linea nel promuovere la cultura della salute sul territorio, tra i cittadini ma anche nel rendere possibile l’adozione di sani stili di vita e l’attenzione alla salute.
Non solo: loro hanno il compito di assicurare sostegno ed assistenza, nella comunità, alle persone in difficoltà per la malattia e ai loro cari. Già, perché quando siamo di fronte a certe malattie il problema non riguarda solo il paziente ma tutta la sua famiglia, le persone che vivono intorno a loro e pure diversi settori della comunità. Anche quelli economici.
Il cancro alla prostata va guardato bene e non solo
Abbiamo guardato il cancro alla prostata da tutte le parti e abbiamo guidato il pubblico attraverso questo percorso. Lo abbiamo fatto con parole semplici e modi comprensibili. Non abbiamo tenuto relazioni scientifiche. Abbiamo svolto una chicchierata rigorosa nei contenuti ma leggera nella forma. Crediamo di avere raggiunto l’obiettivo. Ce lo testimoniano i molti messaggi che abbiamo ricevuto dai tanti che hanno seguito i lavori anchea distanza.
In realtà, in occasione della “Campagna Percorso Azzurro 2022 a Bergamo”, abbiamo fatto anche altro. Abbiamo messo a disposizione visite di prevenzione e diagnosi precoce e incontri di sostegno psicologico gratuiti per i pazienti e le famiglie. Grazie alla sensibilità della Direzione dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la sua fontana è stata illuminata di azzurro.
E poi, sono stati diversi gli interventi su stampa e televisione per raccontare il cancro alla prostata ad un pubblico ancora più ampio. Tutto questo, accompagnato da un grosso impegno per diffondere la comunicazione in rete.
Questo è un cancro molto diffuso e, come abbiamo visto, anche piuttosto subdolo. A questa malattia, LILT dedica da anni la Campagna Percorso Azzurro. Anche a Bergamo, dove LILT Bergamo Onlus ha inserito questo appuntamento nel progetto “Insieme si può. Insieme funziona 2022”, di cui è promotrice.
Con LILT Bergamo Onlus, partecipano al progetto AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati, Anvolt – Associazione Nazionale Volontari Lotta Tumori, Associazione Amici di Gabry, Fincopp Lombardia – Federazione Italiana Incontinenza e Disfunzioni Pavimento Pelvico, Insieme con il Sole dentro (contro il Melanoma) e Politerapica – Terapie della Salute.
Non sono sole: con loro collaborano strutture sanitarie e amministrazioni pubbliche, strutture sanitarie private e private convenzionate, enti e altre associazioni.
Documenti
- Cancro alla prostata
- Comunicato
- Incontro/Convegno 18.11.2022 – Programma
- Incontro/Convegno 18.11.2022 – Locandina
- Campagna Percorso Azzurro 2022 a Bergamo – Attività
Stampa e televisione
- L’Eco di Bergamo – 13.11.2022 – Annuncio campagna prostata e convegno
- BergamoNews – 18.11.2022 – Cancro alla prostata. Percorso Azzurro
- L’Eco di Bergamo – 19.11.2022 – Richiamo convegno prostata
- Colazione con Radio Alta – Bergamo TV. Pasquale Intini su cancro alla prostata. Convegno 18.11.2022
Parlare di anziano è necessario anche in TV. Noi di Politerapica ne siamo così convinti che siamo andati a raccontarlo a Bergamo TV. Ci ha ospitati, lo scorso 17 novembre, Alberto Ceresoli nella trasmissione Fattore Bergamo. La Salute.
Lo abbiamo fatto parlando del patrimonio che l’anziano rappresenta per la comunità e di quanto sia importante, anche per questo, che la persona anziana sia in buona salute. Perché la persona anziana sia in buona salute, però, è necessario che arrivi a quell’età già in buona salute. Che ci arrivi da prima, dunque, e che non pensi – lui e non solo lui – di potersi occupare della sua salute solo curnadosi, quando è divenuto anziano. E qui si apre il tema di come salvaguardare la salute della persona da sempre. Da quando è bambina. Entriamo così nel tema della prevenzione. Che è poi il modo giusto di prendersi cura di sé.
Un grosso argomento, questo. Un argomento vitale per la Società. Soprattutto da noi, in Italia, dove l’aspettativa di vita si sta allungando sempre più e dove la popolazione sta diventando sempre meno giovane. Lo abbiamo poratto in TV e lo abbiamo affrontato nell’ambito del progetto Insieme si può. Insieme funziona l’iniziativa di promozione della cultura della salute sul territorio, voluta da un gruppo di associazioni di volontariato e da Politerapica.
Qui il video della trasmissione:
Parlare di anziano è necessario anche in TV
Ma noi non abbiamo parlato di anziano dal punto di vista dei suoi problemi. Lo abbiamo fatto invece dal punto di vista della risorsa che rappresenta per la comunità. E l’anziano è una risorsa di grande valore. Lo abbiamo defiinito un patrimonio prezioso. Non potrebbe essere altrimenti, peraltro. L’anziano ha alle spalle una vita nella quale ha potuto maturare esperienze e competenze. Qualcosa che gli permette di vedere e di capire in un modo diverso. E di potere quindi avanzare proposte e suggerimenti di valore. Per tutti. Per i giovani, per la comunità. Proposte, idee e attivià concrete, di qualità.
Certo, per essere una risorsa è necessario essere in salute. E qui si apre un discorso lungo. Già perché per essere in salute quando si è anziani, bisogna cominciare a lavorarci da prima, molto prima. Dobbiamo imparare che è necessario prendersi cura della salute da sempre. Prendersi cura della salute da sempre vuol dire curare nel modo giusto quella straordinaria e complessa macchina che è il corpo umano. E non solo da un punto di vista fisico. Sì, perché salute è un concetto che non riguarda solo il corpo ma anche la sfera psicologica e quella relazionale.
Tre ambiti che devono essere trattati con cura. Sempre e da sempre. Come dice il Prof. Silvio Garattini, noi diamo per scontato che ci si debba ammalare ma non è così. Il 50% delle malattie croniche può essere prevenuto. Significa che il 50% di queste malattie potrebbero essere evitate. Si potrebbe così risparmiare sofferenza per la persona e per i suoi cari e costi per i singoli, per il sistema sanitario e per il sistema paese. Di più: si potrebbe essere in condizione di rappresentare quella valida risorsa per la comunità che si può rappresentare quando si è anziani.
Si deve invecchiare bene. Si può.
Se poi pensiamo che anche il 70% delle malattie oncologiche potrebbe essere prevenuto, il discorso si fa ancora più grande.
Si deve invecchiare bene. Per sé stessi e per gli altri. Si può invecchiare bene, abbiamo gli strumenti per farlo. Prevenzione, diagnosi precoce, stili di vita, condizioni ambientali. Per vivere bene e per invecchiare bene.
Allora è proprio vero che parlare di anziano in TV è necessario. Perché si parla di una condizione vitale per tutti, singole persone e comunità. Anche però perché il discorso comprende diversi altri temi. Tutti temi di vita. E siamo convinti che parlarne sia necessario. Farlo in TV è utile.
Lo dice il Prof. Silvio Garattini e possiamo crederci. L’anziano è un patrimonio prezioso per la comunità moderna. Tanto più oggi, quando l’aspettativia di vita si fa sempre più lunga e le nostre società tendono ad essere sempre più vecchie. E lui lo sa bene! Non solo perché è Presidente dell’Istituto Mario Negri, da lui fondato, ma anche perché lui anziano lo è davvero, alla sua veneranda età di 94 anni.
Lo dice il Prof. Silvio Garattini e possiamo crederci
Questo e molto di più racconta nel suo intervento all’incontro/convegno Anziano, risorsa pregiata. Patrimonio prezioso che abbiamo tenuto lo scorso 14 Ottobre, a Seriate.
Non gli è stato possibile essere presente di persona per precedenti impegni a Roma e in Vaticano, proprio nei due giorni a cavallo del convegno. E’ stato però subito disponibile a ricevere gli organizzatori dell’evento e a video registrare un suo intervento. Era il 10.10.2022. Lo abbiamo scomposto in quattro segmenti e li abbiamo proposti al convegno come altrettanti spunti di discussione. E il suo è stato un grande contributo.
Ora lo proponiamo, qui, nella sua interezza:
Una questione che inizia da lontano
Il tema è molto ampio. Si parte dall’importanza dell’anziano per la comunità e ci si ritrova a percorrere strade he portano sempre più lontano. L’anziano è una risorsa pregiata. Un bene cui non possiamo rinunciare. Tuttavia, proprio per questo, è necessario che sia in salute. Quando parliamo però di salute, dobbiamo cominciare a pensare ad una condizione le cui origini iniziano molto prima del momento attuale.
Per essere in salute da anziani è necessario avere curato la salute da giovani. Da bambini, addirittura. E per farlo è a sua volta necessario fare prevenzione. Prevenzione? Sì, prevenzione. Mettere in atto quei comportamenti sani e orientati al benessere che permettono di prendersi cura della propria salute e di conservarla nel tempo.
La prevenzione però può essere applicata da ognuno – come dovrebbe effettivamente essere – solo se si sa che esista e come funzioni. Allora il problema è quello della cultura della salute. Prvenzione e cultura della salute, due facce della stessa medaglia. Un argomento che dovrebbe essere insegnato nelle scuole, già dalle primarie.
Così come dovrebbe essere chiaro a tutti che la salute non è una questione solo sanitaria. La salute infatti è una questione anche sociale. E richiede l’impegno della pubblica amministrazione e della politica per essere trattata nel modo più corretto. Sul territorio, in mezzo alla gente.
Sedici minuti che volano in attimo
Dura sedici minuti circa l’intervento del Prof. Garattini. Sedici minuti che però volano in un attimo. E quando si è finito di ascoltare, viene il desiderio di riascoltare, tanto ricco e intenso è il contenuto, espresso in modo lucido e chiaro.