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Non si tratta di demonizzare ma il fumo fa male

8 Giugno 2024
Non si tratta di demonizzare ma il fumo fa male

Non si tratta di demonizzare ma il fumo fa male. Non possiamo non dirlo e infatti lo abbiamo detto. Questo è stato l’argomento del 4° appuntamento del progetto “Insieme si può. Insieme funziona – 2024”. Lo abbiamo trattato nel corso dell’incontro/convegno che abbiamo tenuto a Caravaggio, il 31 maggio, proprio la data della Giornata Mondiale Senza Tabacco.

Qui il video integrale dei lavori:

Una chiacchierata intorno al tavolo su un tema scottante, cui hanno partecipato anche due studenti della classe 4°AU del Liceo delle Scienze Umane Lorenzo Federici di Trescore Balneario e due studenti della classe 4°C del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Caravaggio. Con loro, esperti di diversa formazione, rappresentanti della pubblica amministrazione, una psicologa. Di fronte a loro e in diretta streaming, un pubblico attento e partecipe.

Non un convegno: una chiacchierata con uno scambio di opinioni tra i diversi relatori che ha permesso di proporre una riflessione ad ampio spettro su un problema molto serio.

Non si tratta di demonizzare ma dobbiamo dire che il fumo fa male

Lo abbiamo raccontato anche nelle piazze, nelle scuole, negli ospedali e nelle case di comunità. Lo abbiamo fatto coinvolgendo tanti volontari e professionisti sanitari. Insieme, abbiamo raggiiunto un numero notevole di persone. E anche molti bambini e studenti

Oltre all’incontro/convegno di Caravaggio, 2 eventi di sensibilizzazione. 9 postazioni informative, 6 scuole superiori e 1 scuola primaria coinvolte per complessivi 3.000 studenti e alunni. 3 ASST impegnate insieme a Humanitas Bergamo. 9 Comuni toccati, dalle valli, alle città, alla pianura. Queste le attività che abbiamo messo in programma.

Il 31 maggio è stato il giorno in cui ci siamo conccentrati maggiormente. Abbiamo già detto del convegno. Lo stesso giorno, abbiamo tenuto postazioni informative presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII, l’Ospedale Bolognini di Seriate e le Case di Comunità di S. Giovanni Bianco e di Calcinate, con la partecipazione di professionisti e operatori sanitari, studenti delle professioni sanitarie e volontari. Qui, ai fumatori, abbiamo proposto uno scambio: chiedvamo una sigaretta e in cambio regalavamo una mela.

Lo stesso giorno, alle donne ricoverate in ostetricia e ai bambini in pediatria degli ospedali di Bergamo e di Seriate sono state donate matite con semi di piante officinali. E nell’atrio di entrambi gli ospedali, nel corso della mattina, si sono tenuti eventi di informazione e sensibilizzazione aperti al pubblico, con il contributo delle rispettive Direzioni Strategiche.

Intervento nelle scuole

Un’iniziativa analoga si era tenuta il 22 maggio, presso il Polo Universitario delle Professioni Sanitarie dell’ASST Papa Giovanni XXIII mentre il 30 maggio, abbiamo organizzato un intervento informativo presso un’azienda in Val Brembilla.

Ancora il 31 maggio, altre 3 postazioni sono state allestite all’Istituto Federici di Trescore e 1 a Treviglio, all’ingresso di un plesso scolastico che comprende 4 Istituti superiori, cui ha partecipato anche un operatore dell’ASST Bergamo Ovest. A queste postazioni i volontari hanno proposto lo scambio tra 1 sigaretta e 1 prodotto sano da forno.

Intanto a Clusone, era in dirittura di arrivo il progetto “Agente 00 Sigarette”, iniziato a fine febbraio, con 30 bambini di 2 classi della scuola primaria di Piario e di Villa d’Ogna. Quasi tre mesi di attività per diventare “agenti contro il fumo”.

Come sempre, poi, sono state messe a disposzione prestazioni sanitarie gratuite. Lo abbiamo fatto con il contributo di ASST Bergamo Est, ASST Papa Giovanni XXIII, Humanitas Gavazzeni, Associazione Amici di Gabry, Fondazione Angelo Custode e Politerapica.

Si è trattato di visite specialisticghe di prevenzione e diagnosi precoce e di incontri e percorsi di sostegno psicologico.

Il fumo è un problema serio – Indagine SWG per LILT

Dicevamo che non si tratta di demonizzare ma che il fumo fa male. Questo però non è sufficiente per dare un’idea più completa del fenomeno. Così almeno emerge dalla ricerca che LILT ha commissionato a SWG sulle abitudini del fumo in Lombardia e nelle singole province delle regione. I risultati dell’indagine sono stati presentati il 29 maggio, a Milano, presso il grattacielo Pirelli di Regione Lombardia, nel corso di un evento cui sono intervenuti diversi esperti. Tra gli altri, il Presidente Emanuele Monti e Danilo Cereda, Responsabile UO Prevenzione di Regione Lombardia, il Prof Silvio Garattini e il Prof. Roberto Boffi.

“Il tabacco è la più importante causa di morte che possiamo evitare. E’ il principale fattore di rischio di patologie oncologiche e cardiovascolari”.

Queste le parole con cui sono iniziati i lavori, in una sala piena, nella quale non sono rimasti posti a sedere liberi. Non meno importanti le altre considerazioni. Tra queste:

  • 3 fumatori su 10 hanno la loro prima esperienza di fumo sotto i 16 anni
  • si comincia a fumare prima
  • per le generazioni over 50, il fumo era un modo per sentirsi grandima oggi non è più così
    • il 30% dei 18/24enni intervistati dice di avere iniziato prima dei 16 anni ma il valore probabilmente è sottostimato
    • e hanno iniziato soprattutto come modo di stare insieme, divertirsi, avere piacere tra amici
  • la metà (il 50%) dei fumatori non vuole smettere di fumare
  • tra le motivazioni per non smettere è che fumare gli piace (37%)
  • ci sono fondati dubbi sul fatto che l’aumento di prezzo delle sigarette o il divieto di fumo possano essere efficaci
    • entrambe le soluzioni potrebbero portare a condizioni complicate, col ricorso al mercato nero; condizioni, oltre tutto, meno controllabili

Qui si può scaricare la presentazione dei dati regionali e quella con i dati della provincia di Bergamo:

Insieme si può. Insieme funziona

Il progetto “Insieme si può. Insieme funziona – 2024” ha l’obiettivo di promuovere la cultura della salute, sul territorio, tra i cittadini e, con essa, favorire comportamenti sani e orientati al benessere, inclusi quelli della prevenzione e della diagnosi precoce. Il progetto è realizzato da

Perché della salute ci si deve prendere cura quando la si ha, non quando la si è persa. A quel punto diventa responsabilità dei sanitari. Prima, è responsabilità nostra.

 

 

Non si tratta di demonizzare ma dobbiamo dire che il fumo fa male