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Tag: Ictus

2 Gennaio 2024
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Può bastare un’ecografia alle carotidi per evitare guai seri. E si parla di Ictus, la principale causa di diabilità grave e la terza causa di morte, in Italia. Lo spiega in modo pacato e chiaro il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica, ospite di Bergamo TV.

Qui il video completo:

Giovedì 21 dicembre 2023, il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica, è stato ospite della trasmissione “Fattore Bergamo – La Salute” di Bergamo TV per parlare di ictus cerebrale e carotidi. Soprattutto, per parlare di prevenzione attraverso una semplice ecografia o un ecocolordoppler.

Carotidi e Ictus

Controllare lo stato di salute delle carotidi è molto importante. Serve per fare prevenzione contro patologie molto gravi. E per salvare la vita in molti casi. La carotide è l’arteria che parte dal cuore e porta sangue al cervello. E’ piccola: non è molto lunga e è larga 6-7 mm. E’ però di importanza fondamentale per la vita e la salute delle persone.

La prevenzione, in questo caso, è fondamentale. La chiusura o il restringimento di questo tubicino, infatti, può portare al TIA (un piccolo Ictus) o all’Ictus vero e proprio. Non si parla di una banalità: l’Ictus, in Italia, è la principale causa di disabilità grave e la terza causa di morte.

Un’ecografia alle carotidi per evitare guai seri

L’ecografia o ecocolordoppler è un esame di pochi minuti, non invasivo, non doloroso e facilmente ripetibile tutte le volte che risulti consigliato farlo. Attraverso l’ecografia si vede esattamente se all’interno della carotide c’è una placca.

Per capire cosa sia una placca si può immaginare un tubo d’acqua al cui interno si forma un’incrostazione. L’incrostazione è la placca. Questa produce l’impossibilità del sangue di fluire o di fluire in modo normale. La placca può subire dei distacchi. Suoi frammenti possono staccarsi e andare a ostruire dei vasi più piccoli. Nel caso delle carotidi, si parla di vasi all’interno del cervello. Da lì, il sangue non passa più e la parte di cervello che sta dopo viene danneggiata. Se poi la caratodi si ostruisce del tutto…

Con l’ecografia si determina poi la dimensione della placca. Serve sapere, per esempio, se è del 30%, del 50% o del 70%. L’ecocolordoppler permette anche di capire come sia composta la placca: se di calcio o di grasso. Da qui si parte per definire la miglior terapia per quello specifico paziente.

Prevenzione primaria

La prevenzione è molto importante per i chirurghi vascolari. Una persona in piena salute deve essere valutata dal suo medico curante per sapere se soffre di colesterolo alto, pressione alta o di diabete, tutti fattori di rischio per la salute delle arterie e quindi delle carotidi. Infatti, intervenire su questi fattori prima dei 40 anni, offre molte più possibilità di successo di quando si interviene dopo per evitare il formarsi dell’aterosclerosi che è prodotta dalla placca all’interno delle pareti delle arterie.

Anche se si sta bene, quindi, è bene farsi valutare dal proprio medico. Condizioni che sono ancora silenti, potrebbero causare problemi – anche seri – a distanza di anni.

Tra i 55 e i 60 anni poi è consigliato il primo controllo delle carotidi. In particolare se c’è familiarità, se c’è stato un infarto, se si fuma o se si soffre di pressione alta, colesterolo alto o diabete. Anche quando queste malattie sono ben controllate. Non va dimenticato, per esempio, che un diabete ben controllato può causare una patologia delle arterie, così come la pressione alta. Per quanto riguarda il fumo, è fondamentale smettere di fumare ma non è sufficiente. A causa del fumo, si possono manifestare danni anche dopo anni che si è smesso.
Naturalmente, nella prevenzione primaria non si devono dimenticare i buoni stili di vita: sana alimentazione e movimento corretto.

Prevenzione secondaria

Quando la placca si attesta su percentuali inferiori, c’è la possibilità di intervenire farmacologicamente per stabilizzarla. Questa è la prevenzione secondaria: intervenire con farmaci, dopo che la placca si è formata, per evitare che peggiori. Tutti i CHirurghi vascolari hanno pazienti in terapia farmacologica da anni, che vivono normalmente e che non hanno avuto bisogno di intervento.

Fino al 50% di grandezza della placca si fanno controlli annuali. Per placche di dimensioni superiori, si fanno controlli più ravvicinati.

Intervento chirurgico

Al 70% e oltre c’è indicazione a intervento chirurgico per disostruirla. Un’ostruzione di queste dimensioni infatti produce un rischio del 5% ogni anno di avere un TIA o un Ictus. Si parla peraltro di un intervento molto delicato. Si lavora infatti su un’arteria delicatissima, molto piccola e di fondamentale importanza per la vita. E’ più complesso operare una placca fatta di grasso o con ulcere. La manipolazione della carotide, infatti, può favorire il distacco di piccoli frammenti.

L’intervento dura circa un’ora e mezza. Il paziente viene dimesso dopo 3 giorni. Il rischio infatti è concentrato nelle prime 24 orre. Quello è il tempo fondamentale. Dopo le 24 ore si controlla che non ci siano complicanze minori che sono peraltro corregibili.

 

Il Dott. Davide Foresti riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468

 

 

15 Maggio 2022
Il rischio cardiovascolare raccontato al pubblico

Il Dott. Gabriele Alari – medico vascolare in Politerapica – ha raccontato il rischio cardiovascolare al pubblico. E lo ha fatto in televisione per raggiungere il più ampio numero di persone. Un compito non facile ma lui sa come spiegare le cose difficili in modo semplice. Lo fa con chiarezza e con simpatia. Lo aiuta la sua ironia. In questo caso lo ha aiutato anche Alberto Ceresoli, Direttore dell’Eco di Bergamo, che conduce la trasmissione Fattore Bergamo – La Salute, su Bergamo TV.

Qui si può scaricare la videoregistrazione della trasmissione:

Malattie e rischio cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari sono le più diffuse al Mondo. Intendiamo in tutto il Mondo, nei Paesi sviluppati e in quelli in via di sviluppo. E purtroppo le percentuali di morti per malattie cardiovascolari in tutto il Mondo superano di gran lunga quelle di qualsiasi altra causa. Si parla del 40% nei maschi e del 46% nelle femmine. In Europa sono 60.000.000 le persone che soffrono di patologie cardiovascolari.

Essendo la causa più importante di morte nel Mondo, bisogna usare tutte le armi per contrastarla. Tanto più che nei prossimi anni, si stima che i numeri legati a questa condizioone aumenteranno ancora. Le armi più potenti per contrastarla sono la prevenzione e la diagnosi precoce. Ecco perché è importante parlare dei fattori di rischio. Se si conoscono i fattori di rischio e si minimizzano e se, allo stesso tempo, si riconoscono i segnali dell’insorgenza della malattia e si diagnostica subito, si riducono in modo significativo situazioni severe.

I fattori di rischio sono età, familiarità, diabete, ipertensione arteriosa, colesterolo alto, obesità e sovrappeso, fumo, alcool. I primi due non si possono influenzare. Sapere che ci sono serve però a prestare la giusta attenzione. Il diabete è necessario che venga diagnosticato il più presto possibile e trattato. Oggi ci sono trattamenti molto efficaci contro il diabete.Anche ipertensione arteriosa e colesterolo alto devono essere scoperti prima. Su questo insiste il Dott. Alari. Scoprirli primi cambia molto le cose sia per quanto riguarda la gravità, sia per quanto riguarda le possibilità di cura.

Il rischio cardiovascolare raccontato al pubblico

Ci vuole attenzione alla propria salute e innanzi tutto a quella cardiovascolare. E i primi che devono prestare attenzione alla propria salute siamo noi stessi. Anche minimizzando i fattori di rischio su cui si può agire. Ipertensione arteriosa e colesterolo alto possono essere prevenuti prima che diventino fattori di rischio, agendo proprio sugli altri fattori di rischio. Sembra un gioco di parole ma è così. Alimentazione scorretta, fumo, alcool, vita sedentaria possono procurare direttamente danni al sistema cardiovascolare o possono procurare altri danni che a loro volta danneggiano il sistema stesso.

Il punto è che facciamo un po’ fatica a capirlo. E anche il metodo dell'”amputazine della gamba” che tante soddisfazioni ha dato al Dott. Alari non sempre funziona. Le persone faticano a comprendere i pericoli e ancora di più faticano ad evitarli.

Per questo quando il Dott. Gabriele Alari ha raccontato il rischio cardiovascolare al pubblico ha fatto una cosa molto utile. Raccontare e spiegare. Promuovere l’educazione alla salute, diremmo la cultura della salute sono i passi da cui inizia un medico a curare il paziente. Quanto meno un medico alla Ippocrate!

E l’amputazione della gamba cosa c’entra? Beh, bisogna guardare il video per scoprirlo.

 

 

31 Marzo 2022
Il Dott. Alari sul rischio cardiovascolare

Il Dott. Gabriele Alari ha rilasciato un’intervista all’Eco di Bergamo sul rischio cardiovascolare. Chiamarla intervista è forse un po’ poco. Il giornale le ha dedicato un’intera pagina. La possiamo definire, in modo più corretto, una narrazione comprensibile a tutti di un tema complesso e allo stesso tempo vitale. Già, perché le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel Mondo e il Dott. Alari non esita a definirle la “nuova pandemia”.

Qui la pagina completa: L’Eco di Bergamo – 29.03.2022 – Malattie cardio vascolari, Dott. Alari

Una pandemia

L’articolo va subito al punto. “Stiamo uscendo (forse) dalla pandemia di coronavirus ma possiamo dire che ce n’è un’altra, non infettiva, che sta colpendo sempre più persone in tutto il mondo e che è destinata ad allargarsi se non si interverrà con forza sulla prevenzione: le malattie cardiovascolari. I fattori di rischio sono ormai noti e, purtroppo, anche le conseguenze”. Così scrive Bruno Bonassi, il giornalista che firma il pezzo.

E il Dott. Alari spiega che “sembra paradossale parlare ora di questo argomento alla fine o ancora nel perdurare, non si è ancora capito, di una pandemia a genesi infettiva  che ha poi dimostrato tra l’altro di avere aspetti fisiopatologici coinvolgenti, anch’essi, pesantemente l’apparato cardiovascolare e nell’infuriare purtroppo di una guerra che non si sa ancora dove ci porterà. Nonostante ciò si può affermare con sicurezza che le malattie cardiovascolari rappresentano ancora e rappresenteranno forse sempre la prima causa di morte nel mondo”.

Numeri e percentuali sono importanti e il Dott. Alari li fornisce con precisione. “Gli ultimi dati parlano del40% circa di tutte le morti negli uomini e 46% nelle donne con un numero assoluto stimato di persone affette da tali patologie di circa 60.000.000 in Europa. Si tratta quindi della nuova pandemia degli anni futuri anche e soprattutto in considerazione del fatto che la pandemia Covid ha sottratto per lungo tempo risorse e uomini per fronteggiare le malattie cardiovascolari con conseguenze che purtroppo si vedranno poi negli anni futuri, sempre che altre calamità peggiori non sopravvengano”.

Il Dott. Alari ci fà una picola lezione sul rischio cardiovascolare

Il rischio cardiovascolare può avere effetti drammatici per il cuore e il cervello. Il Dott. Alari sul rischio cardiovascolare aveva già collaborato alla stesura di un articolo per la Pagina della Salute dell’Eco di Bergamo. Qui scende molto più nel dettaglio e ci propone una lezione chiara e precisa. Comprensibile a tutti anche se bene approfiondita.

Innanzi tutto, bisogna fare una premessa: quando si parla di rischio cardio-vascolare si intende essenzialmente rischio aterosclerotico. Per malattie cardiovascolari si intendono le patologie che colpiscono l’apparato cardiovascolare che è costituito appunto dal cuore (la pompa) e il letto vascolare le arterie, le vene e i linfatici (i tubi)“.

Spiega poi che queste malattie possono avere molte cause ma che la principale è appunto l’aterosclerosi. Prima di proseguire, deve essere chiaro che l’aterosclerosi è un processo degenerativo e infiammatorio che colpisce tutti e che possiamo dire abbia inizio con la nascita. Le conseguenze eclatanti e drammatiche di queste malattie sono a carico del cuore e del cervello, gli organi più nobili del nostro organismo.

A carico del cuore si verificano soprattutto cardiopatia ischemica e scompenso cardiaco. A carico del cervello si possono verificare eventi trombotici su placca a livello delle sue arterie. Questi producono ischemie cerebrali che possono essere di diversa gravità a seconda dell’estensione e della sede.

Naturalmente, nell’articolo, le spiegazioni sono molto più approfondite. Non potrebbe essere in altro modo visto che, come abbiamo detto, l’intervista occupa un’intera pagina. Leggerla è in qualche modo affascinante. Ci si possono chiarire le idee su una serie di malattie di cui si sente parlare ogni giorno, si possono comprendere quali siano le loro cause, se e come si possano prevenire e come oggi vengano curate.

La medicina vascolare

La Medicina Vascolare è una disciplina antichissima. Deriva dall’Angiologia, quella branca della medicina che studia l’anatomia e le patologie che colpiscono i vasi sanguigni e quelli linfatici . La parola deriva dal greco angios (vaso) e logos (studio).

Nulla di nuovo quindi. Bisogna però dire che di recente, in tutto il mondo (Italia, Europa, StatiUniti, Cina) si è sentita l’esigenza di fondare nuove Società scientifiche di Medicina vascolare. Queste sono impegnate nello studio, diagnosi precoce, prevenzione, trattamento e riabilitazione delle patologie vascolari in mod0 integrato. Potremmo dire in modo sistemico, olistico, nel senso di totale, intero o tutto. Un modo che considera tutto il sistema vascolare nella sua unicità e complessità con una particolare attenzione alla multidistrettualità delle manifestazioni patologiche vascolari. Questo comporta, come è ovvio, un approccio del tutto multidisciplinare. Queste Società sono quindi non esclusive. Accettano infatti al loro interno professionisti appassionati e esperti della materia, qualsiasi sia la loro estrazione, specializzazione e disciplina.

Ne è un esempio la SIMV – Società Italiana di Medicina Vascolare che si è costituita di recente. Nel suo documento costitutivo è scritto a chiare lettere come il contributo di chiunque sia prezioso per le sue finalità.