fbpx

Categoria: Video

29 Febbraio 2024
Per mangiare bene bisogna imparare da piccoli

Per mangiare bene bisogna imparare da piccoli. Prima però occorre, forse, capire bene i motivi e i modi. Intendiamo i motivi per cui si deve imparare da piccoli e i modi migliori per farlo. Senza sorvolare sulle difficoltà ma cercando, anzi, di comprenderle per trovare le soluzioni più efficaci. Un tema ampio, di cui ha parlato la Dott.ssa Valeria Perego, Psicologa e Psicoterapeuta in Politerapica, negli studi di Bergamo TV, ospite della trasmissione Fattore Bergamo: la salute.

Qui il video completo della trasmissione:

Per mangiare bene bisogna imparare da piccoli

E’ importante imparare da piccoli la corretta alimentazione perché, come tutte le cose, prima si inizia e meno fatica si fa. Se ci insegnano correttamente mamma e papà cosa sia sana alimentazione e buone abitudini, questo insegnamento entra più facilmente e rimane dentro. E’ poi importante che questo avvenga in famiglia perché l’alimentazione è un gesto al centro di una relazione tra genitore e bambino che va oltre la sola assunzione di cibo.

Siamo di fronte ad un tema, quindi, che riguarda, da una parte, la corretta alimentazione nel senso di corretta assunzione dei giusti elementi nutritivi e, dall’altra, tocca tutto quello che riguarda l’interazione e la relazione. Oltre al “cosa” si dà al bambino c’è quella del “come” si dà. E qui si aprono altri grandi temi. L’attenzione del genitore ai tempi e ai momenti giusti per cambiare l’alimentazione in funzione della crescita del bambino e poi quella dell’autoregolazione.

L’adulto quando si passa ai cibi solidi pensa di sapere quanta sia la quantità di cibo che deve per forza assumere il bambino ma, in realtà, il bambino ha una sua capacità di autoregolazione. Riconoscere al bambino questa capacità, significa riconoscere il suo ruolo nella relazione. Altra questione non meno importante è quella di evitare le distrazioni. Televisione, tablet, smartphone tolgono al bambino la consapevolezza del gesto dell’alimentazione e perde il senso di ciò che sta facendo. Alla fine del pasto, potrà anche avere mangiato tutto quello che il genitore ritiene fosse necessario per lui ma lui lo avrà fatto senza consapevolezza.

Argomento ampio e complesso

Un argomento ampio e complesso. Cosa si deve mangiare, come si deve mangiare, quando bisogna cominciare ad impararlo, quali effetti avrà tutto questo nella vita adulta. La relazione bambino/genitore. Il ruolo dell’adulto e del bambino. L’occasione per la famiglia di regolare anche la dieta degli adulti mentre sui insegna al bambino quali siano i cibi (e le quantità) migliori. I capricci intorno al cibo e le ansie dei genitori. Senza dimenticare l’effetto di piacere che produce il nutrirsi.

E poi c’è la scuola, la mensa scolastica, la relazione intorno al cibo che si sposta ai compagni e all’insegnante, un adulto diverso dai genitori.

Un argomento tanto vasto quanto affascinante e utile da capire e approfondire. La Dott.ssa Perego ci accompagna in questo viaggio attraverso l’alimentazione e le modalità di imparare ad alimentarsi correttamente da piccoli, come è necessario che sia. Merita di essere visto. Per capire cose che riguardano anche gli adulti e per scoprire aspetti di un gesto così scontato com e il mangiare (e lo stare bene!) che molto spesso non sappiamo neppure che esistano.

Al tema dell’alimentazione è dedicato il 2° appuntamento di “Insieme si può. Insieme funziona – 2024”, quel progetto di promozione della cultura della salute che giunge al suo terzo anno di attività.

 

La Dott.ssa Valeria Perego riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468

 

 

3 Febbraio 2024

La piccola chirurgia ambulatoriale è una cosa seria e deve essere eseguita con le stesse procedure di sicurezza di quella più impegnativa. Ne parla in modo chiaro alla trasmisisone di Bergamo TV, Fattore Bergamo – La Salute, il Dott. Annibale Casati, chirurgo generale e chirurgo plastico che collabora con Politerapica.

Conduceva in studio, come sempre, Alberto Ceresoli, direttore de l’Eco di Bergamo, giornalista esperto di sanità e salute.

Qui la videoregistrazione completa:

2 Gennaio 2024
Un

Può bastare un’ecografia alle carotidi per evitare guai seri. E si parla di Ictus, la principale causa di diabilità grave e la terza causa di morte, in Italia. Lo spiega in modo pacato e chiaro il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica, ospite di Bergamo TV.

Qui il video completo:

Giovedì 21 dicembre 2023, il Dott. Davide Foresti, Chirurgo vascolare in Politerapica, è stato ospite della trasmissione “Fattore Bergamo – La Salute” di Bergamo TV per parlare di ictus cerebrale e carotidi. Soprattutto, per parlare di prevenzione attraverso una semplice ecografia o un ecocolordoppler.

Carotidi e Ictus

Controllare lo stato di salute delle carotidi è molto importante. Serve per fare prevenzione contro patologie molto gravi. E per salvare la vita in molti casi. La carotide è l’arteria che parte dal cuore e porta sangue al cervello. E’ piccola: non è molto lunga e è larga 6-7 mm. E’ però di importanza fondamentale per la vita e la salute delle persone.

La prevenzione, in questo caso, è fondamentale. La chiusura o il restringimento di questo tubicino, infatti, può portare al TIA (un piccolo Ictus) o all’Ictus vero e proprio. Non si parla di una banalità: l’Ictus, in Italia, è la principale causa di disabilità grave e la terza causa di morte.

Un’ecografia alle carotidi per evitare guai seri

L’ecografia o ecocolordoppler è un esame di pochi minuti, non invasivo, non doloroso e facilmente ripetibile tutte le volte che risulti consigliato farlo. Attraverso l’ecografia si vede esattamente se all’interno della carotide c’è una placca.

Per capire cosa sia una placca si può immaginare un tubo d’acqua al cui interno si forma un’incrostazione. L’incrostazione è la placca. Questa produce l’impossibilità del sangue di fluire o di fluire in modo normale. La placca può subire dei distacchi. Suoi frammenti possono staccarsi e andare a ostruire dei vasi più piccoli. Nel caso delle carotidi, si parla di vasi all’interno del cervello. Da lì, il sangue non passa più e la parte di cervello che sta dopo viene danneggiata. Se poi la caratodi si ostruisce del tutto…

Con l’ecografia si determina poi la dimensione della placca. Serve sapere, per esempio, se è del 30%, del 50% o del 70%. L’ecocolordoppler permette anche di capire come sia composta la placca: se di calcio o di grasso. Da qui si parte per definire la miglior terapia per quello specifico paziente.

Prevenzione primaria

La prevenzione è molto importante per i chirurghi vascolari. Una persona in piena salute deve essere valutata dal suo medico curante per sapere se soffre di colesterolo alto, pressione alta o di diabete, tutti fattori di rischio per la salute delle arterie e quindi delle carotidi. Infatti, intervenire su questi fattori prima dei 40 anni, offre molte più possibilità di successo di quando si interviene dopo per evitare il formarsi dell’aterosclerosi che è prodotta dalla placca all’interno delle pareti delle arterie.

Anche se si sta bene, quindi, è bene farsi valutare dal proprio medico. Condizioni che sono ancora silenti, potrebbero causare problemi – anche seri – a distanza di anni.

Tra i 55 e i 60 anni poi è consigliato il primo controllo delle carotidi. In particolare se c’è familiarità, se c’è stato un infarto, se si fuma o se si soffre di pressione alta, colesterolo alto o diabete. Anche quando queste malattie sono ben controllate. Non va dimenticato, per esempio, che un diabete ben controllato può causare una patologia delle arterie, così come la pressione alta. Per quanto riguarda il fumo, è fondamentale smettere di fumare ma non è sufficiente. A causa del fumo, si possono manifestare danni anche dopo anni che si è smesso.
Naturalmente, nella prevenzione primaria non si devono dimenticare i buoni stili di vita: sana alimentazione e movimento corretto.

Prevenzione secondaria

Quando la placca si attesta su percentuali inferiori, c’è la possibilità di intervenire farmacologicamente per stabilizzarla. Questa è la prevenzione secondaria: intervenire con farmaci, dopo che la placca si è formata, per evitare che peggiori. Tutti i CHirurghi vascolari hanno pazienti in terapia farmacologica da anni, che vivono normalmente e che non hanno avuto bisogno di intervento.

Fino al 50% di grandezza della placca si fanno controlli annuali. Per placche di dimensioni superiori, si fanno controlli più ravvicinati.

Intervento chirurgico

Al 70% e oltre c’è indicazione a intervento chirurgico per disostruirla. Un’ostruzione di queste dimensioni infatti produce un rischio del 5% ogni anno di avere un TIA o un Ictus. Si parla peraltro di un intervento molto delicato. Si lavora infatti su un’arteria delicatissima, molto piccola e di fondamentale importanza per la vita. E’ più complesso operare una placca fatta di grasso o con ulcere. La manipolazione della carotide, infatti, può favorire il distacco di piccoli frammenti.

L’intervento dura circa un’ora e mezza. Il paziente viene dimesso dopo 3 giorni. Il rischio infatti è concentrato nelle prime 24 orre. Quello è il tempo fondamentale. Dopo le 24 ore si controlla che non ci siano complicanze minori che sono peraltro corregibili.

 

Il Dott. Davide Foresti riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468

 

 

1 Novembre 2023
Il cancro deve essere curato anche nell

Il cancro deve essere curato anche nell’anima. O nella psiche, se preferiamo dire così. Chiamiamola come vogliamo la dimensione emotiva di ognuno di noi ma il fatto rimane lo stesso. Non si può curare nel fisico una persona affetta da una malattia grave come, per esempio, il cancro, senza prendersi cura anche della parte psichica e relazionale. Ancora di più quando siamo di fronte al cancro al seno, come vedremo più avanti in questo articolo. Non si può fare per due motivi molto chiari.

Il primo è che se una persona è malata gravemente nel fisico, lo è anche nella mente. Le due cose son parte di un tutt’uno e non può stare bene una se non sta bene l’altra e viceversa. Il secondo è che proprio per affrontare la malattia e il percorso di cura, quella persona ha bisogno di tutte le sue risorse, anche di quelle emotive. Le sono necessarie per curarsi e senza di esse, tutto diventa più complicato. Per lei, per i sanitari e pure per i suoi cari.

Lo spiega molto bene la Dott.ssa Marta Roncalli, Psicologa in Politerapica, nella trasmissione “Fattore Bergamo – La Salute” di Bergamo TV, condotta da Alberto Ceresoli. Lo fa in modo chiaro e preciso. Anche appassionato, se possiamo dire così. La passione della professionista che sa quanto importante sia questo argomento e quanto è utile che venga capito.

Lo potete vedere qui. Dura poco più di dieci minuti ma sono dieci minuti che volano via in un lampo:

Il sostegno psicologico è importante

La dimensione psicologica è importante quanto quella fisica. Il periodo del Covid lo ha dimostrato in modo plateale. Corpo e psiche sono intrinsecamente collegati. Son un tutt’uno. Arrivano addirittura a corrispondere. Per questo noi parliamo di salute come condizione di benessere globale e parliamo di diritto alla salute intesa nella sua interezza: fisica, psicologica, sociale e relazionale.

Qui si inserisce lo psicologo che deve fare parte del team multidisciplinare composto da diversi professionisti e specialisti che prendono in carico la persona malata. Il suo ruolo è quello di sostenere il paziente nella sua integrità psico-fisica.

Il mese di ottobre è dedicato al cancro al seno. Sono molte le iniziativie di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. L’obiettivo è fare comprendere quanto sia necessario eseguire attività di screening per favorire la diagnosi precoce. In questo mese, però, è importante che si parli di questa malattia da tutti i puinti di vista. Anche da quello psicologico che qui è particolarmente colpito. Il cancro al seno è il tumore femminile per eccellenza. E’ quindi importantissimo che si parli di quello che rappresenta questo cancro per la donna che – bisogna dirlo in modo chiaro – viene aggredita nella parte fisica e psichica che rappresenta la sua femminilità, la sua maternità e che rappresenta la sua identità di genere.

Il cancro al seno è una condizione complessa

E’ fondamentale riuscire a cogliere come la donna, in questa condizione, sia costretta a ristrutturare la sua vita da zero. Il tumore infatti è uno tsunami che crea un prima e un dopo rispetto a ciò che succede nella vita di un individuo. In questa condizione così delicata, il lavoro psicologico, integrato con le cure mediche, è un lavoro necessario che sostiene il paziente, facendolo sentire parte dell’équipe di cura. E che lo faccia sentire soprattutto “agente attivo” in un momeno in cui il controllo di ciò che sta succedendo è percepito come molto scarso.

Lo psiconcologo si occupa del paziente e di tutta la rete di familiari e caregiver che lo circondano. Il cancro e, in particolare, il cancro al seno non colpisce a livello psicologico solo la persona che ne è affetta ma anche la cerchia di relazioni che la circonda. La persona si trova infatti a ristrutturare il suo essere ma anche le relazioni e le dinamiche relazionali. Lo psiconcologo restituisce delle risorse alla paziente e alle persone che la circondano. Risorse che sono essenziali per compiere delle scelte attive.

Oggi ci si occupa sempre più di psiconcologia ma solo un ospedale su quattro mette a disposizione questo sostegno. Una ragione in più per parlare di questo tumore e sensibilizzare circa la necessità di questo supporto. Serve ad acquisire strumenti e risorse per ridefinire i bisogni, le pruiorità e anche i ruoli. Il ruolo di madre, di sorella, di lavoratrice, di collega, toccando tutti gli aspetti della vita quotidiana.

Il cancro deve essere curato anche nell’anima

Il cancro deve essere curato anche nell’anima, scrivevamo sopra. O nella psiche, aggiungevamo. E torniamo allo psicologo. Lo psicologo entra in campo prima, durante e dopo la malattia. Questa è una professione che può essere messa a disposzione in qualsiasi momento della vita di un individuo. In un momento così delicato e complesso come è il momento della diagnosi o anche prima, nel momento dell’attesa della diagnosi, però, è bene che se il paziente lo desidera, sia messo in condizioni di attivarsi all’interno di un percorso. E all’interno di questo percorso, lo psicologo accompagna il paziente a definire nuovi obiettivi.

Non dobbiamo dimenticare che una diagnosi di questo genere e lo shock emotivo che a volte produce rendono difficile per i pazienti recepire, comprendere e assumere con consapevolezza quello che sta accadendo. Una consapevolezza che invece può aiutare a porcepire un futuro verso l’indomani. Spesso si rimane paralizzati davanti a questa malattia e diventa difficile riorganizzare le proprie risorse. Grazie al sostegnoo psicologico si sbloccano dimensioni di potenzialità, possibilità, desiderio, costruzione ed evoluzione. Senza questa anche la premessa sul presente cessa perché non è possibile pensarsi neppure nel “qui e ora”.

A seconda dell’età in cui una donna riceve una diagnosi di tumore al seno, questo fa leva su aspetti molto differenti. Immaginiamo una donna giovane che cerca una gravidanza o che magari è già in gravidanza o sta allattando. Pensiamo a quanto sia forte il significato simbolico di un tumore in una zona deputata a nutrire una vita e dalla quale invece stia arrivando il pericolo di morte. Pensiamo a donne un po’ più mature, sui 40, 50 o 60 anni, in una fase in cui vorrebbero realizzare i progetti di una vita, vorrebebro lasciare una loro impronta nel Mondo e sono quindi nel massimo slancio vitale e vengono bloccate da questa patologia.

Il paziente è il protagonista della terapia

Sì, il cancro deve essere curato anche nell’anima. O nella psiche, se vogliamo chiamarla così. Insieme al corpo. E pure per aiutare a curare il corpo. La Dott.ssa Roncalli prosegue col suo ragionamento nella trasmissione. Lo sviluppa ulteuiormente. Parla di vita, di sessualità, di estetica, di relazioni affettive e sociali.

Spiega soprattutto come all’interno di una psicoterapia il protagonista sia il paziente e come la terapia debba seguire il processo della persona e accompagnarla nel suo percorso. E dice poi che per uno psicologo fare questo lavoro sia un grosso privilegio perché riceve tanto da ciò che fanno e dalle persone (persone prima che pazienti) che incontra e accompagna.

 

La Dott.ssa Marta Roncalli, Psicologa, riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468

 

Il cancro deve essere curato anche nell’anima

28 Settembre 2023
Medicina estetica per le labbra e non solo

Si fa sempre più ricorso alla Medicina Estetica per modellare le labbra e non solo. Ma non si deve dimenticare che la Medicina Estetica è un atto medico. E deve essere eseguita con tutte le attenzioni e la cura che può metterci un medico che si è formato in modo adeguato per poterlo fare.

Il Dott. Andrea Lisa, Chirugo plastico ed estetico in Politerapica interviene a Fattore Bergamo. La Salute di Bergamo TV per parlare di filler e botulino, labbra e rughe e di ciò che può fare la Medicina Estetica per aiutare a sentirsi meglio con sé stessi. E parla anche di ciò che la Medicina Estetica non può fare e, soprattutto, di come le sue procedure debbano essere eseguite in sicurezza per la persona che decide di ricorrervi.

Dodici minuti piacevoli anche se ricchi di contenuti. Perché il Dott. Lisa parla con il suo tono pacato, sereno e dicendo le cose chiaramente, punto dopo punto, facendo in modo che tutti comprendano. Parla della Medicina Estetica, delle sue procedure, di quanto importante sia il rapporto tra medico e paziente e, alla fine, dà alcuni consigli preziosi da portare a casa e mettere in pratica quando è il momento di farlo.

Qui la videoregistrazione completa della trasmissione:

Medicina estetica per le labbra e non solo

La Medicina Estetica è un campo della medicina che sta crescendo molto. Sempre più persone chiedono prestazioni in questo ambito. Il suo obiettivo è quello di migliorare l’aspetto estetico della persona. Chirurgia e Medicina Estetica si differenziano per gli strumenti usati dal medico. La prima usa il bisturi o comunque strumenti chirurgici. La seconda usa composti e sostanze mediche. In ambedue i casi è necessaria l’attenzione e la specializzaazione medica.

I trattamenti di medicina estetica più richiesti sono quelli con filler (acido ialuronico) o con botulino. Con le applicazioni di filler si possono ridefinire i volumi e riempire alcune sedi corporee. Per esempio, si usa per le labbra per aumentare il loro volume, migliorarne la forma, correggere asimmetrie. Molto diffusa è anche l’applicazione di botulino. Con il botulino si rallenta la mobilità di alcuni muscoli e quindi si migliora l’aspetto di alcune rughe “dinamiche”.

E’ importante sapere che tutti i trattamenti di Medicina Estetica sono reversibili. Ovviamente, se eseguiti correttamente. Il loro effetto è temporaneo e dopo 4/6 mesi si torna alla condizione di prima, senza bisogno di alcun intervento. Non è quindi obbligatorio ripetere i trattamenti nel tempo. La persona può liberamente decidere di non farne altri e di tornare così al suo aspetto naturale.

La Medicina Estetica ha anche valore ed effetto sul benessere psicologico. Dietro le richieste di trattamento estetico c’è spesso un’aspettativa di miglioramento del proprio aspetto fisico che permetta di migliorare lo stare bene con sé stessi e di aumentare la propria autostima. La Salute secondo l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità non è solo assenza di malattia ma è pieno benessere fisico, psichico e relazionale. E’ evidente che un miglioramento del proprio aspetto estetico possa contribuire allo stare bene in questo senso.

I professionisti della Medicina Estetica

E’ fondamentale un buon rapporto tra medico e paziente per condividere le aspettative e le reali possibilità di intervento. Il colloquio tra medico e paziente prima di ogni procedura è essenziale per comprendere le attese e le richieste e per spiegare in modo chiaro e franco quali di queste possano essere soddisfatte e entro quali limiti. A volte, infatti, ci sono aspettative irrealistiche. Qui è dovere del medico scegliere di non eseguire una procedura che non può portare a risultati apprezzabili o che potrebbe inseguire sogni con risultati addirittura distorsivi. Come quelli che derivano da richieste eccessive più ancora che irrealistiche. Il risultato che la persona si aspetta deve essere bello anche per il medico.

Solo alcuni professionisti possono eseguire procedure di Medicina Estetica. Questi sono, innanzi tutto, i medici che si sono specializzati in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica e che hanno approfondito, con la frequenza di corsi specifici, anche la Medicina Estetica. Parliamo di professionisti che, dopo avere conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, hanno proseguito frequentando una scuola di specializzazione di cinque anni. Le procedure di Medicina Estetica possono poi essere eseguite anche da professionisti laureati in Medicina e Chirurgia che hanno frequentato dei Master universitari.

In ogni caso, il messaggio chiaro è che queste attività devono e possono essere svolte solo da medici che sono stati adeguastamente preparati. Quella preparazione adeguata che permetta di sapere bene dove e come appplicare le procedure di Medicina Estetica e, soprattutto, sapere come gestire eventuali complicanze che potrebbero essere, per esempio, vascolari o morbose.

Consigli

In conclusione, alcuni consigli per le persone che desiderano sottoporsi a trattamenti di Medicina Estetica sono

  • informarsi bene sul percorso formativo del professionista cui ci si rivolge
  • chiedere e tenere prima di qualunque procedura un colloquio col medico per capire bene cosa e come sia la procedura, cosa ci si possa aspettare e cosa invece non ci si possa aspettare
  • verificare la qualità e la certificazione dei prodotti usati

 

In Politeraopica, IL Dott. Andrea Lisa

  • visite di chirurgia plastica e di medicina estetica
  • interventi di piccola chirurgia ambulatoriale anche in ambito oncologico
  • procedure di medicina estetica

Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.

14 Luglio 2023
La Dott.ssa Pina su colecisti e laparoscopia

La nostra Dott.ssa Maria Enrica Pina è stata ospite di Bergamo TV per parlare di colecisti, calcoli e laparoscopia. E quando parliamo di laparoscopia, parliamo di quella tecnica chirurgica che si esegue senza i tagli della chirurgia tradizionale.

La Dott.ssa Maria Enrica Pina è un chirurgo di grande esperienza che collabora con Politerapica da molti anni. E’ Dirigente Medico presso l’ASST Bergamo Est, nel reparto di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Alzano Lombardo e svolge attività in Politerapica per effetto di una convenzione tra noi e l’ASST.

La trasmissione è andata in onda mercoledì 13 luglio, condotta come sempre da Alberto Ceresoli, Direttore de l’Eco di bergamo e esperto di salute e sanità per le testate del gruppo. La potete vedere per intero qui:

Colecisti e calcoli

Parliamo di colecisti e di intervento chirurgico per via laparoscopica. Questa è la tecnica chirurgica che si utilizza ormai da oltre trent’anni in alternativa alla tecnica tradizionale che rimane un’opzione chirurgica quando non è possibile eseguire la laparoscopia.

Colecisti e cistifellea sono sinonimi e si riferiscono quindi alla stessa cosa. La colecisti è un piccolo organo, a forma di sacchettino che si trova sotto il fegato, nella zona destra del corpo. Serve per concentrare la bile e rilasciarla quando necessario, in particolare quando si fanno pasti ricchi di cibi grassi. In alcune persone (di solito predisposte) la bile contenuta nella colecisti si “sovrasatura”, forma dei cristalli e successivamente dei calcoli (sassolini) che possono diventare più o meno grandi. Questi calcoli possono rimanere silenti e non dare disturbi. Spesso sono trovati in modo occasionale durante un’ecografia eseguita per altri motivi. Anche se i calcoli sono senza sintomi è opportuno l’intervento chirurgico di asportazione dell’organo. Una colecisti che ha dei calcoli è una colecisti che non lavora bene ed è quindi suggerita la sua asportazione.

Ci sono poi altre ragioni. Nel momento in cui i calcoli iniziassero a muoversi, possono verificarsi complicanze molto serie. Si comincia con la colica che è molto dolorosa. Quando poi il calcolo si muove e si sposta dalla colecisti alla via biliare, dà una colica biliare molto forte e dà itterizia (si diventa gialli nella cute e negli occhi). Questa è una complicanza molto grave. Una complicanza ancora più grave è quando il calcolo continua a migrare nella via biliare e sbocca nel pancreas. Può causare la pancreatite. La pancreatite acuta è una patologia molto grave con un tasso di mortalità da non sottovalutare.

La Dott.ssa Pina su colecisti e laparoscopia

Quando si riscontra la presenza di calcoli nella coleciosti, quindi, si preferisce programmare un intervento chirurgico di elezione (non in urgenza) che permette, tra l’altro, di arrivare all’intervento nelle migliori condizioni possibili. La colecistectomia laparoscopica (asportazione della colecisti per via laparoscopica) si esegue in anestesia generale. Il chirurgo inserisce una telecamnera attraverso l’ombelico e pratica tre piccole incisioni nell’addome attraverso le quali inserisce i ferri per l’esecuzione dell’intervento. Le incizioni sono davvero piccolo: 2 da 1 cm e 2 da 1/2 cm.

Il chirurgo cerca poi la colecisti, interrompe i vasi sanguigni e i vasi biliari che la legano al corpo, la stacca dal fegato e la estrae attraverso l’ombelico. L’intervento può durare 20/25 minuti quando la colecisti viene trovata velocemente. Può arrivare a durare anche un’ora quando si fa fatica a trovarla o a staccarla. In alcuni casi, al suo interno ci sono anche calcoli grossi che non è facile far passare attraverso l’ombelico. Possono arrivare anche a 4 com di diametro, grossi quasi com un uovo. Dopo l’intervento, il paziente viene dimesso nell’arco di 24/48 ore.

A questo proposito è importante dire che la Chirurgia dell’Ospedale di Alzano Lombardo ha partecipato ad uno studio nazionale che su pazienti selezionati proponeva un programma di intervento di colecistectomia con dimissioni precoci, entro le 24/36 ore dall’intervento. La Chirurgia dell’Ospedale di Alzano Lombardo ha potuto coinvolgere il 90% dei suoi pazienti nello studio ed è risultato il 3° Ospedale a livello nazionale per il numero di pazienti operati per colecistectomia e dimessi entro le 30 ore (meno ancora dell 36 previste dallo studio) dall’intervento.

Si torna presto alla vita normale

Dopo le dimissioni è prevista una visita di controllo a 7 giorni di distanza per controllare la ferita e le condizioni del paziente. Non è più necessario togliere i punti. Ultimamente, infatti, invece che punti di filo o graffette metalliche, si applicano punti riassorbibili che si staccano da soli. Nei primi 15/20 giorni, viene somministrato al paziente un farmaco che è un fluidificante della bile per far fluire la bile in modo normale e senza problemi. Riprende po la sua vita normale. Gli si chiede solo per la prima settimana di evitare cibi particolarmente grassa. Potrà poi reintrodurer gradualmente tutti i cibi che assumeva prima.

 

La Dott.ssa Maria Enrica Pina – Chirurgo Generale visita in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.

 

La Dott.ssa Pina su colecisti e laparoscopia

5 Luglio 2023
Un vaccino contro il cancro c

Un vaccino contro il cancro c’è già. E’ quello contro il Papilloma Virus che è causa di quasi il 100% dei casi di cancro alla cervice dell’utero e, in misura minore, di altri tumori maligni. Lo abbiamo detto con chiarezza in occasione del incontro/convegno “Tumori pelvici femminili. La prevenzione è concreta” che abbiamo tenuto il 30 giugno 2023, presso la Sala Olmi della Provincia di Bergamo.

L’evento si è tenuto in presenza e in diretta streaming sui canali social dei promotori dell’iniziativa.

Qui la videoregistrazione integrale dell’incontro:

Un incontro un po’ particolare

Parlavamo di argomenti grossi e complessi.

Da una parte, parlavamo di cancro dell’utero, cancro della cervice e cancro dell’ovaio. Abbiamo raccontato cosa sono queste malattie, a quante donne vengono, come si diagnosticano e come si curano. Dall’altra, parlavamo del fatto che questi tumori, oltre a tutto il peso dal punto di vista fisico, psicologico e sociale, hanno il peso enorme di aggredire la donna in aree che rappresentano la sua identità femminile e la sua capacità di procreare. Dall’altra ancora, abbiamo voluto mettere sul tavolo il tema della prevenzione. Quella primaria e quella secondaria. Con particolare riferimento al vaccino contro l’HPV, il primo vaccino contro il cancro che la scienza ci mette a disposizione.

Temi grossi, dunque, da diversi punti di vista e ognuno con diverse implicazioni. Per questo intorno al tavolo erano in tanti. C’era una ginecologa oncologa, la Dott.ssa Laura Carlini, insieme al Dott. Giuseppe Sampietro del Servizio Epidemiologico di ATS Bergamo. Ma c’erano anche una Psicologa e Psicoterapeuta, la Dott.ssa Valeria Perego, un’Ostetrica Riabilitatrice, la Dott.ssa Marta Guerini. Soprattutto c’erano, il Presidente della Provincia di Bergamo, Pasquale Gandolfi e la Presidente del Collegio dei Sindaci della Provincia di Bergamo, Marcella Messina. Di non minore importanza, la partecipazione della Presidente  della Lilt Bergamo Onlus, Lucia De Ponti e quella di una paziente, Elisa Verzeroli.

Già perché la salute non è un tema solo medico. Riguarda anche le dimensioni psicologiche e relazionali della vita o della malattia. E la salute non è neppure una questione solo sanitaria. Riguarda infatti anche il tessuto sociale e richiede la partecipazione delle amministrazioni pubbliche e delle Istituzioni per la sua corretta gestione. Soprattutto quando si parla di prevenzione e di presa in carico. Qui, oltre all’impatto che ha sulla comunità la persona malata, c’è il grosso tema della cultura della salute.

Un vaccino contro il cancro c’è già

Un vaccino contro il cancro c’è già, sì. Lo aveva raccontato il Prof. Alberto Mantovani quando è stato a Bergamo in occasione dell’evento di celebrazione dei 90 anni della Lilt Bergamo Onlus. Lo afferma l’Associazione Italiana di Oncologia Medica nella pubblicazione “I numeri del Cancro in Italia – 2022”. Lo abbiamo detto in modo chiaro noi. E’ il vaccino contro il Papillomavirus o HPV.

Il Papillomavirus è responsabile di quasi il 100% dei casi di tumore della cervice dell’utero. Non solo, è responsabile anche di circa il 30% di alcuni tumori maligni della bocca e della gola e, in misura minore, di altri tumori maligni della zona genitale. Il problema non riguarda solo le donne! Da qui l’opportunità che si sottopongano a vaccinazioni uomini e donne. Possibilmente già da prima di iniziare l’attività sessuale.

Contro il cancro della cervice dell’utero abbiamo a disposizione anche potenti armi di prevenzione secondaria, quelle per la diagnosi precoce. Parliamo del Pap test e dell’HPV Pap test. La diagnosi precoce permette di interevenire nelle lesioni pre-cancerose che caratterizzano questo tumore, evitando che evolvano in cancro. Permette anche di intervenire in modo precoce qualora ci si trovasse di fronte a lesioni cancerose, aumentando le possibilità di esito favorevole delle cure e riducendo il loro impatto.

Anche contro il cancro dell’utero, detto anche dell’endometrio, abbiamo armi di prevenzione e di diagnosi precoce. Ha spiegato infatti la Dott.ssa Carlini che diversi studi hanno dimostrato come i corretti stili di vita diminuiscano sensibilmente le possibilità che ci si ammali di questa malattia. Parliamo di sana alimentazione e corretto movimento. E poi ci sono i chiari sintomi che favoriscono la diagnosi precoce. A cominciare dal sanguinamento anomalo. Questo deve essere segnalato subito al medico perché lo valuti nel modo più opportuno.

Anche la visita ginecologica periodica per la prevenzione

Per il cancro dell’ovaio non ci sono veri e propri strumenti di prevenzione. Anche per questa ragione questo cancro è considerato un cancro killer. Quando lo si riconosce, infatti, spesso è già in fase avanzata. C’è però un aiuto concreto: la visita ginecologica periodica.  In quella sede infatti si può rilevare la presenza del tumore e agire quindi con rapidità per curarlo.

La visita ginecologica periodica peraltro dovrebbe essere seguita da tutte le donne adulte. Tenere controllato l’apparato genitale (senza però che diventi un chiodo fisso) è importante per la salute della donna. Salute nel senso pieno del termine: fisica, emotiva e relazionale, considerata la delicatezza delle parti che ne sono coinvolte.

E a proposito di vista! L’incontro/convegno “Tumori pelvici femminili. La prevenzione è concreta” ha fatto parte delle iniziative comprese nel 5° appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2023. Il progetto è impostato e condotto da sei associazioni di volontariato e una struttura sanitaria privata – Politerapica, appunto! – con l’obiettivo di promuovere la cultura della salute sul territorio. Siamo infatti convinti che da qui si debba partire per favorire prevenzione e diagnosi precoce oltre che la corretta presa in carico delle malattie, soprattutto quelle oncologiche.

Ogni appuntamento del progetto prevede iniziative di informazione e divulgazione. Con esse, vengono messe a disposizione della popolazione prestazioni sanitarie gratuite insieme alla possibilità di colloqui e percorsi di sostegno psicologico, anch’essi gratuiti. Naturalmente, lo abbiamo fatto anche in questa occasione! Abbiamo offerto visite urologiche, ginecologiche e proctologiche insieme a valutazioni ostetriche e, come indicato più sopra, incontri e percorsi gratuiti di sostegno psicologico per pazienti e loro cari.

Lo abbiamo fatto con la collaborazione di ASST Bergamo Est, ASST Papa Giovanni XXIII, Humanitas Bergamo, Politerapica – Terapie della Salute, Fondazione Angelo Custode e Associazione Amici di Gabry.

___________________

Documenti

1. Tumori pelvici femminili – Cancro, presa in carico e prevenzione
2. Tumori pelvici femminili – Prestazioni gratuite
3. Tumori pelvici femminili – Comunicato convegno 30.6.2023
4. Tumori pelvici femminili – Comunicato attività
5. Tumori pelvici – 30.6.2023 – Locandina

Stampa

1. L’Eco di Bergamo – 18.06.2023- Prestazioni per tumori pelvici
2. BergamoNews – 22.06.2023 – Tumori pelvici femminili e attività sul territorio
3. BergamoNews – 22.06.2023 – Humanitas partecipa
4. L’Eco di Bergamo – 25.06.2023 – Annuncio convegno tumori pelvici
5. L’Eco di Bergamo – 25.06.2023 – Humanitas partecipa
6. BergamoNews – 26.06.2023 Tumori pelvici femminili convegno

Televisione

1. Bergamo TV La Salute, 12.6.2023 – La Dott.ssa Valeria Perego, Psicologa, su tumori ginecologici: https://www.youtube.com/watch?v=v3O3Nrgnsgs&list=PLu2-8BMyaDimrGwIhIPn9HtaNk17o0rJ8&index=3&t=5s

2. Radio Alta. Bergamo TV – 26.6.2023 – Tumori pelvici femminili e prevenzione. Con Pasquale Intini: https://www.youtube.com/watch?v=UHoP0VspFvc&list=PLu2-8BMyaDimrGwIhIPn9HtaNk17o0rJ8&index=3&t=7s

3. Bergamo TG – 30.6.2023 – Tumori pelvici femminili. La prevenzione è concreta. Lucia De Ponti: https://www.youtube.com/watch?v=9SSgLcfTSaU&list=PLu2-8BMyaDimrGwIhIPn9HtaNk17o0rJ8&index=4

Foto dal convegno

 

1 - Comiciano i lavori

1 – Comiciano i lavori

2 - Il dibattito

2 – Il dibattito

3 - La sala

3 – La sala

4 - Marcella Messina, Marta Guerini, Valeria Perego

4 – Marcella Messina, Marta Guerini, Valeria Perego

5 - Lucia De Ponti, Pasquale Intini, Elisa Verzeroli

5 – Lucia De Ponti, Pasquale Intini, Elisa Verzeroli

6 - Elisa Verzeroli

6 – Elisa Verzeroli

7 - Insieme si può. Insieme funziona 2023

7 – Insieme si pu7. Insieme funziona 2023

Un vaccino contro il cancro c’è già

Un vaccino contro il cancro c’è già

 

13 Giugno 2023
Sostegno alla donna di fronte al cancro

E’ necessario assicurare sostegno psicologico alla donna di fronte al cancro. In particolare, quando si parla dei tumori ginecologici. Lo ha spiegato la Dott.ssa Valeria Perego, Psicologa e Psicoterapueta in Politerapica, alla trasmissione Fattore Bergamo. La Salute, andata in onda il 12 giungo 2023.

Qui il video integrale. Sono poco più di tredici minuti. Molto pochi per un tema così delicato e complesso.

Sostegno alla donna di fronte al cancro

Lunedì 12 giugno 2023, la Dott.ssa Valeria Perego, Psicologa e Psicoterapeuta in Politerapica, è stata ospite della trasmissione “Fattore Bergamo – La Salute” di Bergamo TV per parlare di un tema tanto difficile quanto pesante: quello della sofferenza psicologica in chi deve attraversare il tunnel di una diagnosi di cancro e delle successive terapie.

Un argomento che diventa ancora più delicato quando si parla di tumori pelvici femminili.

Intanto siamo di fronte al cancro, una malattia del tutto particolare che pone di fronte all’idea della morte. Già questo ci impone di guardare la cosa da diversi punti di vista. Quello medico, certo, ma anche quello psicologico posto che dopo una diagnosi di tumore maligno, nulla sarà più come prima nell’animo di chi la riceve, in quello delle persone che gli sono vicine e nella cerchia delle sue relazioni. Non meno importante, quando si parla di malattia e di una malattia così grave come il cancro, è l’aspetto sociale. La comunità, le Istituzioni, il mondo intorno al paziente prima e durante il percorso attraverso la diagnosi e la cura svolgono un ruolo di partecipazione e di sostegno.

Ma questa volta c’è qualcosa di più. Siamo di fronte a tumori che colpiscono la donna là dove si esprimono in particolare le dimensioni della femminilità e della maternità. La pelvi, l’utero, le ovaie sono tra i caratteri più distintivi dal punto di vista fisico dell’essere donna. Un argomento complesso, dunque.

Conduceva la trasmissione, come sempre, Alberto Ceresoli, Direttore de l’Eco di Bergamo ed esperto di sanità per il quotidiano.

 

 

4 Giugno 2023
Giornata Mondiale Senza Tabacco

Il 31 maggio è stata la Giornata Mondiale Senza Tabacco. Con questa ricorrenza è coinciso il quarto appuntamento del progetto “Insieme si può. Insieme funziona – 2023“. Politerapica è scesa in campo insieme alle altre sei strutture sostenitrici del progetto. L’obiettivo era chiaro: fare promozione della cultura della salute anche su questo tema.

Un tema vitale, posto che 93.000 persone muoiono ogni anno, in Italia, a causa del fumo. Come se ogni giorno, per 365 giorni, precipitasse un aereo con 255 persone a bordo. Senza fare rumore, però. Senza che nessuno se ne accorga.

E non solo a causa del cancro al polmone. Il fumo è responsabile dell’85/90% dei casi di cancro al polmone, questo è certo. Nel 2022 sono stati 43.900 in Italia. Ci sono però molte altre gravi malattie che potremmo evitare se non venissimo a contatto col fumo.

I danni da fumo di tabacco

Guardiamoli un po’ più da vicino i danni del fumo di tabacco. Ci aiuta il Ministero della Salute. Scopriamo così che oltre ad essere un grave fattore di rischio per il cancro al polmone, il fumo da tabacco lo è per molte altre patologie oncologiche: tumori del cavo orale e della gola, dell’esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e di alcune leucemie.

Ma il fumo rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche ed è uno dei più importanti fattori di rischio per le patologie cardiovascolari. Il fumo è inoltre un fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione di un precoce danno renale diabetico e per il peggioramento della retinopatia nei giovani soggetti diabetici.

L’esposizione cronica al fumo può anche essere causa di danni sulla sessualità maschile e influire negativamente sull’apparato riproduttivo femminile, provoca menopause più precoci di circa 2 anni rispetto alle non fumatrici in quanto il fumo altera la normale produzione di ormoni sessuali femminili. E potremmo proseguire ancora un po’ con i danni da fumo.

Eppure, il numero di fumatori nel nostro Paese è in aumento!

Giornata Mondiale Senza Tabacco a Bergamo e provincia

Scrivevamo che sono state molte le attività che abbiamo messo in campo, intorno a questa Giornata e nell’ambito del progetto “Insieme si può. Insieme funziona – 2023”.

Abbiamo iniziato già Venerdì 26 maggio, a Treviglio. Qui abbiamo tenuto l’incontro/convegno aperto “Se cadesse un aereo al giorno. Succede col fumo!”. Eravamo all’Auditorium (ex Canossiane) della Cassa Rurale di Treviglio. Eravamo anche in diretta streaming su sei canali social. Un paio d’ore di chiacchierata per parlare dei danni da fumo, quelli oncologici e non solo, quelli ai polmoni e non solo.

Tra i contributi, quello di un paziente, una psicologa, il Sindaco di Treviglio e la referente per la prevenzione della salute dell’Ufficio Scolastico Territoriale della provincia di Bergamo. Non mancavano esperti in ambito medico e chirurgico.

Qui la videoregistrazione completa dell’incontro

Nel corso della mattina, intanto, avevamo allestito una postazione informativa davanti alle scuole, a Treviglio, in Via Caravaggio. Qui si concentrano quattro Istituti scolastici con 2.000 studenti. All’entrata e all’uscita, agli studenti che fumano è stata fatta una proposta provocatoria: “dammi una sigaretta in cambio di un prodotto da forno sano”. I volontari hanno poi distribuito materiale e sono stati disponibili per approfondimenti.

Mercoledì 31 maggio sul territorio

Per tutta la giornata abbiamo tenuto iniziative sul territorio provinciale. Abbiamo parlato alla gente. Lo abbiamo fatto in modo semplice e allegro. Ancora di più lo abbiamo fatto con gli studenti e i ragazzi nelle scuole e con le persone negli ospedali, nelle case di comunità e nei consultori. Siamo stati nei reparti di Ostetricia e in quelli di Pediatria.

Abbiamo offerto una mela, un fruttino, un braccialetto in cambio di una sigaretta. Contro un prodotto dannoso, offrivamo un prodotto sano o ricco di simbolismo. Alle puerpere e ai bambini abbiamo portato le matite. Quelle matite che scrivono e che però contengono anche semi di una pianta officinale, il basilico, per augurare una vita di aria pulita.

E abbiamo proseguito Sabato 3 giugno a Clusone. Qui i volontari della Delegazione dell’Alta Val Seriana di LILT Bergamo Onlus hanno incontrato un centinaio di ragazzi di 7 classi.

Non eravamo soli

Non abbiamo lavorato da soli. Insieme a noi, alle nostre persone e ai nostri volontari, hanno partecipato in tanti. Con entusiasmo e con serietà. Medici e professionisti sanitari dell’ASST Bergamo Est, dell’ASST Papa Giovanni XXIII e di Humanitas Gavazzeni. Studenti dei corsi di laurea per le professioni sanitarie.

A Seriate, la Direzione Strategica dell’ASST ha voluto tenere un evento nella hall dell’ospedale per presentare la Giornata e le nostre iniziative. Con il Direttore Generale, il Direttore Sanitario e il Direttore Amministrativo dell’Azienda, c’era il Presidente della Conferenza dei Sindaci Bergamo Est.

Soprattutto, con noi c’è stata la stampa, a cominciare dalle testate giornalistiche e televisive del gruppo Sesaab. Quello de l’Eco di Bergamo, di Bergamo TV e di Radio Alta, per intenderci. E poi, Corriere della Sera, Bergamo News e Antenna 2.

Giornata Mondiale Senza Tabacco e prestazioni gratuite

Come sempre, anche per la Giornata Mondiale Senza Tabacco, abbiamo messo a disposizione del territorio prestazioni sanitarie gratuite. Visite specialistiche gratuite per bocca, collo e gola e per lo screening del cancro al polmone. Incontri e percorsi gratuiti di sostegno psicologico. E mai come in questa circostanza gli interventi psicologici erano appropriati.

Lo hanno dimostrato i dati della ricerca di SWG per LILT sulla situazione del fumo in provincia di Bergamo pubblicata in occasione della Giornata. L’Eco di Bergamo vi ha dato notevole risalto con due pagine intere in apertura della cronaca della Città e un forte richiamo al centro della prima pagina del giornale.

Il 9% dei fumatori ha iniziato prima dei 14 anni. Il 22% tra i 15 e i 16. Il 16% tra i 16 e i 17 anni. Quasi la metà dei fumatori ha iniziato prima dei 18 anni. In età scolare. E un fumatore spende in media 1.380 € all’anno, appunto per fumare. Con un problema di dipendenza.

Siamo di fronte ad un problema culturale, sociale, educativo. Ne siamo coinvolti tutti. Scuola, famiglie, educatori sono in prima linea. Con loro le amministrazioni pubbliche e le Istituzioni. Gli psicologi possono aiutarci. A capire. Ad agire. Nel modo corretto.

_____________

Giornata Mondiale Senza Tabacco – Documenti

1. GMST 2023 – Il fumo e si suoi danni
2. GMST 2023 – Le attività a Bergamo e provincia
3. GMST 2023 – Prestazioni gratuite
4. GMST 2023 – Comunicato convegno 26.5.2023
5. GMST 2023 – Locandina convegno 26.5.2023

Giornata Mondiale Senza Tabacco – Stampa

1. L’Eco di Bergamo – 21.05.2023 – Attiività GMST
2. Bergamo News – 24.05.2023 – Se cadesse un aereo al giorno
3. L’Eco di Bergamo – 25.05,2023 – Incontro convegno GMST
4. Corriere della Sera – 26.05.2023 – Incontro GMST
5. L’Eco di Bergamo – 26.05.2023 – GMST all’HPGXXIII
6. L’Eco di Bergamo – 31.05.2023 – Ricerca SWG per LILT su fumo

Video

Foto dal convegno

1 - La tavola rotonda

1 – La tavola rotonda

2 - Luigi Cannas, Giuliana Rocca, Simona Annibali

2 – Luigi Cannas, Giuliana Rocca, Simona Annibali

3 - Il dibattito

3 – Il dibattito

4 - La sala

4 – La sala

5 - Roberto Boffi

5 – Roberto Boffi

8 - Yuri Imeri

8 – Yuri Imeri

Foto dal territorio

1. Davanti alle scuole di Treviglio - 26.5.2023

1. Davanti alle scuole di Treviglio – 26.5.2023

2. Davanti alle scuole di Treviglio - 26.5.2023

2. Davanti alle scuole di Treviglio – 26.5.2023

3. Davanti alle scuole di Treviglio - 26.5.2023

3. Davanti alle scuole di Treviglio – 26.5.2023

Gazzaniga - 31.5.2023

Gazzaniga – 31.5.2023

Papa Giovanni XXIII - 31.5.2023

Papa Giovanni XXIII – 31.5.2023

Bergamo CdC Borgo Palazzo - 31.5.2023

Bergamo CdC Borgo Palazzo – 31.5.2023

Seriate 31.05.2023 - 5

Seriate 31.05.2023 – 5

Seriate 31.05.2023 - Evento con la Direzione

Seriate 31.05.2023 – Evento con la Direzione

Seriate 31.05.2023 - 4

Seriate 31.05.2023 – 4

 

 

 

 

 

 

Pertanto

Quindi

Dunque

Infatti

Pertanto

Infatti

Pertanto

Infatti

Quindi