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Tag: Chirurgia

14 Luglio 2023
La Dott.ssa Pina su colecisti e laparoscopia

La nostra Dott.ssa Maria Enrica Pina è stata ospite di Bergamo TV per parlare di colecisti, calcoli e laparoscopia. E quando parliamo di laparoscopia, parliamo di quella tecnica chirurgica che si esegue senza i tagli della chirurgia tradizionale.

La Dott.ssa Maria Enrica Pina è un chirurgo di grande esperienza che collabora con Politerapica da molti anni. E’ Dirigente Medico presso l’ASST Bergamo Est, nel reparto di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Alzano Lombardo e svolge attività in Politerapica per effetto di una convenzione tra noi e l’ASST.

La trasmissione è andata in onda mercoledì 13 luglio, condotta come sempre da Alberto Ceresoli, Direttore de l’Eco di bergamo e esperto di salute e sanità per le testate del gruppo. La potete vedere per intero qui:

Colecisti e calcoli

Parliamo di colecisti e di intervento chirurgico per via laparoscopica. Questa è la tecnica chirurgica che si utilizza ormai da oltre trent’anni in alternativa alla tecnica tradizionale che rimane un’opzione chirurgica quando non è possibile eseguire la laparoscopia.

Colecisti e cistifellea sono sinonimi e si riferiscono quindi alla stessa cosa. La colecisti è un piccolo organo, a forma di sacchettino che si trova sotto il fegato, nella zona destra del corpo. Serve per concentrare la bile e rilasciarla quando necessario, in particolare quando si fanno pasti ricchi di cibi grassi. In alcune persone (di solito predisposte) la bile contenuta nella colecisti si “sovrasatura”, forma dei cristalli e successivamente dei calcoli (sassolini) che possono diventare più o meno grandi. Questi calcoli possono rimanere silenti e non dare disturbi. Spesso sono trovati in modo occasionale durante un’ecografia eseguita per altri motivi. Anche se i calcoli sono senza sintomi è opportuno l’intervento chirurgico di asportazione dell’organo. Una colecisti che ha dei calcoli è una colecisti che non lavora bene ed è quindi suggerita la sua asportazione.

Ci sono poi altre ragioni. Nel momento in cui i calcoli iniziassero a muoversi, possono verificarsi complicanze molto serie. Si comincia con la colica che è molto dolorosa. Quando poi il calcolo si muove e si sposta dalla colecisti alla via biliare, dà una colica biliare molto forte e dà itterizia (si diventa gialli nella cute e negli occhi). Questa è una complicanza molto grave. Una complicanza ancora più grave è quando il calcolo continua a migrare nella via biliare e sbocca nel pancreas. Può causare la pancreatite. La pancreatite acuta è una patologia molto grave con un tasso di mortalità da non sottovalutare.

La Dott.ssa Pina su colecisti e laparoscopia

Quando si riscontra la presenza di calcoli nella coleciosti, quindi, si preferisce programmare un intervento chirurgico di elezione (non in urgenza) che permette, tra l’altro, di arrivare all’intervento nelle migliori condizioni possibili. La colecistectomia laparoscopica (asportazione della colecisti per via laparoscopica) si esegue in anestesia generale. Il chirurgo inserisce una telecamnera attraverso l’ombelico e pratica tre piccole incisioni nell’addome attraverso le quali inserisce i ferri per l’esecuzione dell’intervento. Le incizioni sono davvero piccolo: 2 da 1 cm e 2 da 1/2 cm.

Il chirurgo cerca poi la colecisti, interrompe i vasi sanguigni e i vasi biliari che la legano al corpo, la stacca dal fegato e la estrae attraverso l’ombelico. L’intervento può durare 20/25 minuti quando la colecisti viene trovata velocemente. Può arrivare a durare anche un’ora quando si fa fatica a trovarla o a staccarla. In alcuni casi, al suo interno ci sono anche calcoli grossi che non è facile far passare attraverso l’ombelico. Possono arrivare anche a 4 com di diametro, grossi quasi com un uovo. Dopo l’intervento, il paziente viene dimesso nell’arco di 24/48 ore.

A questo proposito è importante dire che la Chirurgia dell’Ospedale di Alzano Lombardo ha partecipato ad uno studio nazionale che su pazienti selezionati proponeva un programma di intervento di colecistectomia con dimissioni precoci, entro le 24/36 ore dall’intervento. La Chirurgia dell’Ospedale di Alzano Lombardo ha potuto coinvolgere il 90% dei suoi pazienti nello studio ed è risultato il 3° Ospedale a livello nazionale per il numero di pazienti operati per colecistectomia e dimessi entro le 30 ore (meno ancora dell 36 previste dallo studio) dall’intervento.

Si torna presto alla vita normale

Dopo le dimissioni è prevista una visita di controllo a 7 giorni di distanza per controllare la ferita e le condizioni del paziente. Non è più necessario togliere i punti. Ultimamente, infatti, invece che punti di filo o graffette metalliche, si applicano punti riassorbibili che si staccano da soli. Nei primi 15/20 giorni, viene somministrato al paziente un farmaco che è un fluidificante della bile per far fluire la bile in modo normale e senza problemi. Riprende po la sua vita normale. Gli si chiede solo per la prima settimana di evitare cibi particolarmente grassa. Potrà poi reintrodurer gradualmente tutti i cibi che assumeva prima.

 

La Dott.ssa Maria Enrica Pina – Chirurgo Generale visita in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.

 

La Dott.ssa Pina su colecisti e laparoscopia

19 Dicembre 2022
Il chirurgo Annibale Casati in Politerapica

Il Dott. Annibale Casati, chirurgo generale e chirurgo plastico, inizia la sua attività in Politerapica. Nella nostra struttura viene ad eseguire visite specialistiche e prestazioni di piccola chirurgia ambulatoriale. Lo raccontiamo con grande soddisfazione. Il Dott. Casati, infatti, è un medico molto preparato con una lunga carriera professionale. L’ha svolta tutta qui, nella nostra provincia. E si è meritato l’apprezamento di molti. Soprattutto dei suoi pazienti.

Preparazione ed esperienza

Il Dott. Casati si è laureato in Medicina e Chirurgia, nel 1977, presso l’Università degli Studi di Pavia. Qui, nel 1982, si è specializzato in Chirurgia Generale. Nel 1989, poi, si è specializzato anche in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, questa volta presso l’Università di Parma. Nella sua formazione non manca quella in management sanitario, curata presso l’IREF.

Da subito si è impegnato nell’attività professionale, qui, nella nostra provincia, come scrivevamo sopra. Nel 1978, ha iniziato a lavorare presso il reparto di Chirurgia Generale e Vascolare del Policlinico di Ponte S. Pietro. Qui è rimasto fino al 1998, ricoprendo via, via, ruoli di responsabilità. E’ stato Aiuto in Chirurgia Generale e Vascolare e Aiuto in Chirurgia Generale e Mini-invasiva. In questo reparto ha ricoperto anche il ruolo di Responsabile.

Dal 1998 al 2009 ha lavorato presso la Clinica Castelli di Bergamo. Qui è stato Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale e Mini-invasiva e poi Direttore del Dipartimento Chirurgico. Ha poi lavorato presso la Casa di Cura S. Francesco, come Medico responsabile Reparto di Chirurgia, dal 2010 al 2017. Dal 20017, collabora con la Casa di Cura Beato Palazzolo, come Medico responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia.

Il chirurgo Annibale Casati in Politerapica

Notevole preparazione, dicevamo. E pure grande esperienza. L’arrivo del Dott. Annibale Casati, in Politerapica, non è però importante solo per la sua bravura di chirurgo. Il Dott. casati è una persona che presta molta attenzione ai bisogni sociali e vi si dedica con impegno.

Da diversi anni, quasi con regolarità, trascorre del tempo in Africa dove mette a disposizione la sua professionalità a popolazioni che ne hanno bisogno. Anche qui da noi, però, dedica energie e impegno. E’ stato Sindaco del Comune di Scanzorosciate e di quello di Caprino Bergamasco, dove è stato anche Consigliere Comunale. Ha fatto parte del Comitato dei Garanti degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Eì stato anche membro e Presidente di Comunità Montana.

Una persona sensibile e generosa. Anche gentile nei modi. Ci sarà un motivo per cui in tanti lo apprezzano? Di sicuro, lo apprezziamo noi e siamo convinti che il suo ingresso in Politerapica faccia crescere la nostra struttura e la renda un po’ più bella.

28 Agosto 2022
Per appendicite è meglio operare in laparoscopia

Per l’appendicite è meglio operare in laparoscopia. Lo spiega bene la Dott.ssa Maria Enrica Pina sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo.

La Dott.ssa Pina è un medico molto preparato e con una grande esperienza. E’ specialista in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso presso l’ASST Bergamo Est dove lavora dal 2008. La sua attività professionale era però iniziata già prima. Dal 1993 al 2008, infatti, aveva lavorato presso gli allora Ospedali Riuniti di Bergamo e, prima ancora, presso il Policlinico di Ponte San Pietro. E dal 2016, collabora pure con Politerapica nell’ambito del progetto Medicina Vicina, in convenzione con l’ASST Bergamo Est.

Possiamo testimoniare che oltre ad essere molto preparata, è sensibile, cortese e affabile con tutti. I suoi pazienti (sì, lo possiamo dire) la amano.

Insomma, quando la Dott.ssa Pina spiega, sa bene di cosa sta parlando e sa come farlo.

E qui impariamo subito due cose. La prima è che l’appendicite non è una faccenda così banale come si può pensare. Al punto che se ne scrive su una pagina di informazione sulla salute così importante come quella del quotidiano di Bergamo. La seconda è che le più avanzate tecnologie sanitarie – e la laparoscopia è una di queste – possono e devono essere messe a disposizione di qualsiasi tipo di problema. Dai più gravi a quelli meno complessi.

Qui l’articolo: L’Eco di Bergamo – 28.08.2022 – Appendicectomia in laparoscopia, Pina – Def

Per l’appendicite è meglio operare in laparoscopia

Per spiegare perché sia meglio operare l’appendicite in laparoscopia, la Dott.ssa Pina inizia spiegando cosa sia l’appendice. Dove si trova di preciso e cosa può succederle. La questione non è proprio banale. Il numero di interventi d’urgenza per un’appendicite acuta è piuttosto alto. Parliamo di interventi necessari per evitare complicazioni gravi. La possibilità che un’appendicite diventi peritonite deve essere evitata.

La Dott.ssa Pina accompagna quindi il lettore attraverso le fasi e i metodi della diagnosi per poi descrivere le diverse tecniche operatorie disponibili. Quella cosiddetta “open”, con taglio e quella, appunto, in laparoscopia. Da qui, il discorso va su quale delle due offra maggiori vantaggi. E pare proprio che questa sia la seconda.

Il punto però è che per operare in urgenza con tecnica laparoscopica bisogna essere strutturati. L’équipe deve essere sempre pronta e bene affiatata. Presso l’ASST Bergamo Est questa è una realtà cosolidata da anni. Chirurghi, anestesisti, infermieri e operatori di sala operatoria sono addestrati ad intervenire in modo rapido e corretto.

28 Febbraio 2021
Marco Bianchi racconta l

Marco Bianchi racconta l’ernia e come si cura sulle Pagine della Salute de l’Eco di Bergamo di Domenica 28 Febbraio 2021. In realtà, il Dott. Bianchi, chirurgo in Politerapica, racconta molto di più. Spiega cosa sia l’ernia inguinale, come e perché venga, come si curi. In particolare come si cura con la chirurgia laparoscopica e i vantaggi davvero notevoli di questa metodica per il paziente.

L’ernia inguinale

Entra subito in argomento il Dott. Bianchi e spiega che “l’ernia è la fuoriuscita di un viscere dalla cavità naturale che lo contiene”.  Prosegue dicendo che “l’ernia inguinale è la più comune delle ernie di parete”. Quindi spiega che “si verifica quando un tratto di initestino sporge attraverso un punto debole della parete addominale”.

Ci si può convivere fintanto che il rigonfiamento che produce si riduce sdraiandosi a pancia in su. “I disturbi più comuni – continua lo specialista di Politerapica – sono il senso di peso e di fastidio fino al dolore vero e proprio che può interferire nelle normali attività quotidiane (come stare in piedi o camminare). A volte procura anche difficoltà nella digestione.

Non è comunque una questione da sottovalutare. “Con il tempo – aggiunge il Dott. Marco Bianchiil rigonfiamento può ingrossarsi e negli uomini interessare anche la sacca che contiene i testicoli”. Possono esserci altre complicanze, pure gravi “se il suo contenuto non riesce più a rientrare nella cavità addominale (incarcerazione con occlusione intestinale) o se l’eventuale ansa intestinale si «strozza» al suo interno con danno che porta alla perforazione intestinale e conseguente peritonite”.

L’intervento chirurgico

“Un’ernia piccola è più facile da riparare di un’ernia grossa e presente da anni“. Per questo, l’intervento chirurgico è fortemente consigliato già dai momenti iniziali della patologia”. A parlare è sempre Marco Bianchi che spiega poi quali siano le tecniche chirurgiche che si utilizzano.

Quella tradizionale è stata messa a punto negli anni 80 e consiste nel prosizionamento di una rete di materiale biocompatibile che ripara il buco da cui esce l’ernia. Si tratta di una metodica che ha ridotto notevolmente i casi di recidiva rispetto a quelle usate precedentemente, portandoli al 2%.

Quella più innovativa, che ha portato i maggiori vantaggi, è stata la tecnica laparoscopica. La descrive il Dott. Annibale Casati, Direttore dell’équipe chirurgica della Casa di Cura Palazzolo di Bergamo, di cui fanno parte il Dott. Marco Bianchi e il Dott. Giovanni Perrucchini, anche lui specialista in Politerapica.

La laparoscopia per l’ernia

La laparoscopia “permette di sostituire il classico taglio all’inguine cono tre piccoli tagli: uno si i1 cm e 2 di 0,5 cm”. Attraverso questi minuscoli taglietti, si entra nell’addome e grazie ad una microtelecamera che permette una visione dall’interno, si può posizionare la rete per riparare l’ernia.

I vantaggi di questa tecnica sono diversi e spesso poco conosciuti:

  • minor dolore
  • risultato estetico migliore per assenza di cicatrici
  • ripresa più rapida dell’attività
  • non necessità di strumenti contenitivi dopo l’operazione
  • esecuzione in day surgery: il paziente entra in ospedale al mattino e esce alla sera
  • rischi di complicazioni molto bassi

Una tecnica sicura ed efficace, precisa il Dott. Bianchi che visita in Politerapica e opera in Palazzolo. Lo dimostrano “per esempio gli oltre 4.000 initerventi eseguiti negli ultimi 25 anni dall’équipe della clinica per il trattamento dell’ernia inguinale”.

Una metodica che si utilizza con successo anche per altri interventi: colecistectomia, appendicectomia fino a a quelli di chirurgia più complessa come le resezioni intestinali anche per patologie tumorali.

Marco Bianchi racconta l’ernia e come si cura

Un articolo da leggere per intero. Scritto in modo semplice e chiaro, l’articolo curato da Marco Bianchi introduce in modo lineare all’interno di una patologia molto diffusa e della più moderna metodica per curarla. Spiega e tranquillizza.

Lo fa con quel suo modo pacato e cortese di parlare ad ogni persona che gli è proprio. Un modo che ha probabilmente imparato a contatto con i contadini delle Ande peruviane presso i quali svolge frequentemente attività di missione medico-chirurgica con un’attenzione e una delicatezza umane uniche.

Lo trovate qui, in formato integrale:
L’Eco di Bergamo – 28.2.2021 – Marco Bianchi, ernia inguinale

 

Il Dott. Marco Bianchi visita in Politerapica, anche per le patologie proctologiche.
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.

 

15 Aprile 2018

Inizia la collaborazione del Dott. Luca Bertulessi – Chirurgo dell’apparato digerente – con Politerapica, nell’ambito del Progetto Medicina Vicina.

Laureato in Medicina e Chirurgia, nel 1990, presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito la specializzazione in Chirurgia dell’Apparato Digerente e Endoscopia Digestiva, nel 1995, presso la stessa Università.

Nell’ambito della sua carriera professionale, il Dott. Bertulessi ha lavorato presso

  • l’Ospedale Bolognini di Seriate, dal 1996 al 2002
  • gli Ospedali dell’Azienda Ospedaliera Treviglio – Caravaggio (Calcinate, Romano di Lombardia e Treviglio), dal 2002 al 2017

In precedenza, aveva maturato esperienze di Pronto Soccorso presso l’Aeronautica Militare, il Policlinico di Ponte S. Pietro, gli Ospedali Riuniti di Bergamo e di Chirurgia presso l’Ospedale di Sarnico.

Dal 1° Novembre 2017, come scelta di vita professionale, svolge attività di Medico di Medicina Generale, a Bergamo.

Persona particolarmente gentile e delicata, il Dott. Bertulessi si pone verso i pazienti e i colleghi con modalità particolarmente cortesi e educate, realizzando, così, rapporti umani di profonda fiducia reciproca e empatia.

In Politerapica, nell’ambito del progetto Medicina Vicina, Luca Bertulessi esegue visite specialistiche di chirurgia generale e prestazioni di piccola chirurgia ambulatoriale.

Per informazioni e appuntamenti:
Segreteria Politerapica – Tel. 035.298468