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Tag: Infarto del miocardio

24 Gennaio 2021
Infarto del miocardio

Infarto del miocardio, una gravissima patologia per la quale il pericolo di vita è reale e incombente. Anche in tempo di Covid. Il fattore tempo è determinante. Ne parla il Dott. Fernando Scudiero, cardiologo interventista, in un articolo pubblicato sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo. Che lancia un allarme: in questi mesi, i ricoveri sono quasi dimezzati e le morti triplicate. La paura del Covid tiene lontani dagli ospedali e ritarda i tempi di intervento.

Il Dott. Scudiero è specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Cardiologia e Unità coronarica dell’Asst Bergamo Est, convenzionata con Politerapica – Terapie della Salute. Presso la nostra struttura, svolge attività medico-specialistica di cardiologia.

Infarto del miocardio. Di cosa parliamo

Fa una premessa importante il Dott. Scudiero:
Le malattie cardiovascolari – dice – sono la prima causa di morte in Italia con 24.000 decessi all’anno e sono 7,5 milioni le persone che nel nostro Paese hanno a che fare con problematiche legate alla salute del cuore.

E aggiunge, spiegando:
La principale tra queste è l’infarto miocardico che si verifica quando un coagulo interrompe improvvisamente il flusso di sangue all’interno di un’arteria coronaria, vaso che porta l’ossigeno a una parte del muscolo cardiaco. L’interruzione del flusso di sangue con il protrarsi dei minuti e delle ore può danneggiare o distruggere una parte del muscolo cardiaco. Tuttavia, se la circolazione viene ripristinata in tempi brevi, il danno può essere limitato o addirittura evitato”.

Angioplastica coronarica. Fattore tempo

L’angioplastica coronarica è la migliore cura per l’inifarto del miocardio e il Dott. Scudiero la descrive bene, in modo semplice ma preciso. Si tratta di una procedura sicuramente complessa ma mininvasiva che si esegue a paziente sveglio. Il problema è il fattore tempo!

Racconta ancora il nostro specialista:
Quando l’angioplastica viene effettuata entro poche ore dall’insorgenza dei sintomi, rappresenta un intervento salva vita, riduce il rischio di recidiva di infarto e migliora la sopravvivenza e la qualità di vita. In caso contrario, l’infarto può essere fatale. Questo accade spesso quando le persone confondono i sintomi con una malattia meno grave, come l’indigestione, e ritardano l’accesso in ospedale.

Sintomi e “Rete dell’infarto”

Spiega il Dott. Scudiero:
“La sintomatologia tipica, campanello di allarme della malattia, soprattutto se insorge a riposo, consiste in un forte dolore al petto o alla bocca dello stomaco, generalmente irradiato al braccio o al collo”.

E prosegue:
“Una volta che il paziente, dopo aver riconosciuto i sintomi, allerta il servizio di emergenza territoriale e viene preso in carico dai soccorsi, si attiva la «Rete dell’Infarto» che in caso di conferma della diagnosi, tramite esecuzione di elettrocardiogramma, provvede al trasporto presso l’ospedale più vicino fornito di servizio di emodinamica H24 e 365 giorni l’anno, per eseguire l’angioplastica: prima si interviene, prima il sangue torna al cuore“.

Patologie tempo-dipendenti. Sappiamo curarle

Sappiamo curare le patologie tempo-dipendenti come l’infarto del miocardio e l’ictus. Lo facciamo con codici e procedure validate.  Le possibilità di successo sono notevoli. Eppure…

… eppure – racconta il Dott. Fernando Scudiero – la paura del contagio da Covid-19 ha allontanato molti pazienti dagli ospedali, con conseguenze drammatiche e in molti casi tragiche. La diffidenza, nonostante il grande sforzo per mantenere attivi tutti i percorsi di diagnosi e cura, di emergenza o urgenza, rischia di vanificare i risultati ottenuti con terapie all’avanguardia e gli sforzi investiti nella prevenzione delle patologie cardiovascolari durante gli ultimi venti anni.

E aggiunge:
Il calo più evidente negli accessi in ospedale ha riguardato proprio l’infarto miocardico acuto, con una riduzione dei ricoveri superiore al 60%. Non solo i pazienti si presentano in numero ridotto, ma anche in ritardo, un ritardo deleterio e talora fatale che impedisce il trattamento tempestivo di una patologia in cui il fattore tempo è cruciale”.

L’epidemia della paura

L’epidemia della paura – conclude il dott. Scudiero – si diffonde più veloce del virus e silenziosamente miete vittime
anonime, morti che possiamo e dobbiamo evitare grazie allo sforzo collettivo, alla corretta informazione e alla  promozione della salute. Abbiamo innalzato vetri di plexiglass, misurato distanze ed interposto mascherine tra noi ma mai come ora c’è bisogno di fiducia e vicinanza“.

Un articolo che merita di essere letto tutto, per intero, e poi letto ancora. Non solo: merita di essere fatto leggere. Nel Covid, oltre il Covid!

Può essere scaricato sui in formato .pdf:
L’Eco di Bergamo – 24.01.2021 – Scudiero, infarto – Completo

Lo trovate qui, in formato .jpg:

L'Eco di Bergamo - 24.01.2021 - Scudiero, infarto - Completo_page-0001

L’Eco di Bergamo – 24.01.2021 – Scudiero, infarto – Completo_page-0001