L’Helicobacter pylori è un batterio che causa gastriti e ulcere. E può causare anche tumori gastrici. E pure malattie fuori dallo stomaco. Siamo di fronte ad un batterio molto particolare, capace di resistere in un ambiente così ostile come è lo stomaco per le cose che non fanno bene.
Giovedì 16 febbraio 2023, il Dott. Sergio Signorelli, Gastroenterologo in Politerapica, è stato ospite della trasmissione “Fattore Bergamo – La Salute” di Bergamo TV per parlare di “Helicobacter pilori, gastrite, ulcera e tumori gastrici”.
Qui il video della trasmissione. Dura tredici minuti circa e non sono proprio tredici minuti sprecati per chi la vuole guardare:
A condurre la trasmissione, come sempre, Alberto Ceresoli, Direttore de l’Eco di Bergamo ed esperto di sanità per il quotidiano.
L’Helicobacter causa gastriti e ulcere. E non solo
Sentiamo spesso parlare di Helicobacter ma non sappiamo bene di cosa si tratti. E’ un germe unico. L’unico che può sopravvivere in ambiente così ostile come è l’ambito gastrico. Lo conosciamo già dall’800 ma solo nel 1983 è stato scoperto che provoca delle lesioni da due ricercatori cui è stato poi assegnato il Premio Nobel.
Parliamo di un germe molto diffuso nella popolazione. Ne sono affetti milioni di persone. Nelle prime decadi di vita, colpisce il 20% delle persone e, dopo i 60 anni, addirittura il 50%. Può provocare malattie gasriche come gastriti e ulcere ma anche tumori. E pure malattie extragastriche.
Sintomi, diagnosi e cura
I sintomi correlati a questo batterio sono dolore e dispepsie. Nei primi anni del 1990 è stato stabilito che è un cancerogeno di primo tipo. Può provocare tumori al sistema linfatico e carcinoma gastrico.
Abbiamo diversi metodi e tutti piuttosto efficaci per riconoscere la presenza di Helicobacter. Dalla gastroscopia con biopsia gastrica, all’esame anatomo-patologico che ci permette di valutare se le eventuali lesioni che ha già prodotto sono benigne o maligne e di che tipo. All’Ospedale Papa Giovanni XXIII si esegue anche un esame microbiologico che testa la resistenza all’antibiotico del batterio per scegliere la terapia più efficace.
Vi sono poi metodi non invasivi per verificare la presenza del germe: dall’esame della feci al breath test o analisi del respiro. E’ altamente sensibile ed è raro che dia falsi positivi.
Una volta trovate il germe, questo deve essere eradicato. Proprio in questi giorni sono uscite linee guida aggiornate sulla terapia per la sua eradicazione. I trattamenti farmacologici che si devono adottare sono piuttosto pesanti, con possibile effetti collaterali piuttosto fastidiosi, perché nel corso del tempo il batterio ha prodotto notevoli capacità di resistenza. La terapia deve essere disegnata su misura della singola persona. Il ciclo terapeutico dura dai 10 ai 15 giorni.
Cause e conseguenze
Siamo di fronte a un’infezione oro-fecale, da cibi o acqua contaminata. Anche per questo, quindi, bisognerebbe lavarsi molto bene le mani. Colpisce prevalentemente in età infantile e scolare (nel 90% dei casi). Una volta guariti è difficile che lo si riprenda e ci si infetti di nuovo perché il sistema immunitario nel frattempo ha prodotto anticorpi efficaci.
Chi è infettato dal batterio ha da 2 a 6 volte maggiori probabilità di sviluppare un tumore. Peraltro, un’alimentazione corretta, la limitazione del consumo di alcool, l’esclusione di fumo, l’assunzione di frutta e verdura e una appropriata attività fisica possono rappresentare un tampone contro la sua insorgenza.
Parlando di ulcere, possiamo dire che il 70/80% sono dovute all’Helicobacter. Il restante 20/30% è dovuto a eccessivo consumo di farmaci come l’aspirina e i suoi derivati, assunzione di alcool, fumo e tutto quanto può produrre acidità gastrica.
I medici di una volta, infatti, dicevano che non c’è ulcera senza acidità gastrica. E l’acidità gastrica è prodotta anche dallo stress che diventa quindi, anch’esso, ccausa di ulcera.
Il Dott. Sergio Signorelli è specialista in Gastroenterologia, Medicina Interna e Geriatria.
Riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468.
Lo screening ci salva la vita contro il cancro del colon retto. Ed è gratuito oltre che semplice. Eppure, a Bergamo, meno del 50% delle persone invitate ad eseguirlo risponde alla chiamata. E Bergamo è “un’isola felice”. In giro per l’Italia ci sono situazioni molto più gravi.
Lo racconta e spiega molto bene il Dott. Sergio Signorelli, Gastroenterologo e Medico internista, in un articolo sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo, pubblicato Domenica 25 Settembre 2022.
Qui si può scaricare l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 25.09.2022 – Screening colon-retto, Signorelli – Def
Lo screening ci salva il colon retto
Lo screening ci salva la vita contro il cancro del colon retto, scrivevamo. In realtà, c’è pure un’altra strategia, oltre a quella dello screening che può essere molto utile. Sì, perché questo cancro molto pericoloso ha fattori di rischio legati agli stili di vita. Parliamo di eccessivo consumo di carni rosse e di insaccati, farine e zuccheri raffinati. Ci sono poi sovrappeso e ridotta attività fisica, fumo ed eccesso di alcool. Tutte condizioni sulle quali possiamo intervenire. Dipende solo da noi.
Abbiamo qndi a disposzione due strumenti straordinari che non si escludono a vicenda ma che si combinano in modo molto efficace tra loro. Ma fermiamoci sullo screening, seguendo quanto spiega il Dott. Signorelli.
Il cancro del colon retto è tra i più frequenti in Italia e in Europa. Nella maggior parte dei casi, però, si sviluppa da lesioni che non sono ancora tumore. Sono lesioni che si possono intercettare e su cui si può intervenire ben prima che la situazione diventi grave. A questo serve lo screening gratuito che Regione Lombardia mette a disposzione dei cittadini tra i 50 e 74 anni di età. Questa, infatti, è la fascia di età più a rischio.
Si tratta di un’indagine che funziona bene e che, come dicevamo, è semplice da eseguire. Lo screening è basato su due livelli. Il primo livello è quello della ricerca del sangue occulto nelle feci. Parliamo del sangue che non si vede. Il secondo livello prevede invece la colonscopia. Questo si applica solo in caso di risultato positivo del primo test.
Ogni due anni
I cittadini non devono fare niente, potremmo dire. Ci pensa il Servizio Sanitario. Ogni due anni – dice il Dott. Signorelli – ricevono per posta un invito a eseguire il test. Devono semplicemente raccogliere un campione di feci e consegnarlo alla propria farmacia. Sempre per lettera viene poi comunicato l’esito dell’esame. I soggetti con esito negativo verranno nuovamente invitati a ripetere il test dopo due anni.
L’esito può essere anche positivo. Questo però non indica in modo certo la presenza di un tumore. Non deve quindi allarmare. Ci possono essere diverse cause benigne per cui il test ha un risultato positivo. In ongi caso, qui interviene il secondo livello dello screening. Alla persona interessata viene proposto un esame di approfondimento con colonscopia. Sempre gratuito, si intende.
La maggior parte dei casi di tumori del colon retto ha origine da polipi intestinali che non danno disturbi. Si dice asintomatici. Sono polipi ancora benigni. La colonscopia esamina il retto e la sua mucosa con una telecamera. Così è in grado di escludere o confermare la presenza di polipi. Se ci sono, questi possono essere rimossi durante la stessa seduta, prima che si trasformino in tumore maligno.
Quando la colonscopia porta a una diagnosi di tumore maligno, il paziente viene subito preso in carico e sottoposto alle terapie necessarie in modo precoce. Questo permette risultati migliori, interventi meno invasivi e ritorno più veloce ad una buona qualità di vita.
Senza dimenticare
Lo screening, quindi, ci salva la vita contro il cancro del colon retto. Abbiamo visto che è semplice da eseguire ed è gratuito. E’ anche molto efficace. Su 100 persone sottoposte a colonscopia di approfondimento, per 3 è risultata una diagnosi di cancro, per 14 di adenoma avanzato (pericolo di rapida evoluzione in tumore) e per 25 di adenoma in fase iniziale. Eppure, quasi il 50% dei cittadini invitati allo screening non lo esegue.
Allora è necessario fare una riflessione e suggerirla a tutti. Il sistema sanitario deve forse chiedersi se comunica in modo appropriato l’importanza di questo test. Lo stesso, forse, devono farlo i professionisti sanitari che per altri motivi curano i pazienti in età critica. I cittadini, invece, devono chiedersi se non sottovalutino in modo eccessivo e superficiale le raccomandazioni che arrivano loro.
Senza dimenticare poi gli stili di vita. In fondo, si tratta di vivere bene in generale e non solo di prevenire un cancro che può procurare molti danni. Sì, perché non solo colpisce e mette a rischio la vita ma colpisce in una zona tabù che curiamo con fatica. E c’è di più: a volte dopo un intervento chirugico per rimuovere questo brutto tumore, è necessario applicare una stomia. Intendiamo un tubo che dall’intestino porta le feci all’esterno in una sacca che si è costretti a portare addosso giorno e notte.
Insomma, abbiamo a disposzione strumenti potenti di prevenzione e diagnosi precoce per salvarci la vita e difendere la sua qualità. Dobbiamo usarli!
Il Dott. Sergio Signorelli riceve in Politerapica, a Seriate in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.
Perdita di gusto e olfatto. Uno dei primi campanelli d’allarme nell’infezione da Covid 19. Questo il titolo di un articolo sull’ultimo numero di Bergamo Salute. Lo cura il Dott. Sergio Signorelli, specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, in Medicina Interna e in Geriatria e Gerontologia.
Il Dott. Signorelli è uno degli specialisti di Politerapica, dove visita come Gastroenterologo e Internista nell’ambito del progetto Medicina Vicina. Il progetto prevede
- prestazioni specialistiche senza liste di attesa
- erogate da professionisti di alto livello
- a costi particolarmente accessibili
L’Ospedale degli Alpini
Lo avevamo raccontatao lo scorso 27 Aprile, in piena prima ondata Covid. Uno specialista di Politerapica all’ospedale degli Alpini, quello costruito a tempo di record presso la Fiera di Bergamo per accogliere i malati di Coronavirus. Era appunto il Dott. Signorelli.
“Un uomo e un professionista straordinario”, scrivevamo. E spiegavamo: “Giunto alla pensione dopo una vita professionale molto intensa, non ha voluto fermarsi e ha voluto continuare a mettere a disposizione della comunità le sue competenze. Con generosità, ha cominciato subito a collaborare con Politerapica”.
Per poi aggiungere: “Subito, e con la stessa generosità, ha risposto alla richiesta di collaborare con l’Ospedale che è stato realizzato presso la Fiera di Bergamo per curare i pazienti affetti da Covid-19. Turni impegnativi di otto ore al giorno, in prima linea contro il virus. Immerso nel virus con la determinazione di non lasciarlo vincere”.
Qui ha aggiunto un’esperienza notevole a quella non meno importante che aveva maturato nei decenni di professione all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Perdita di gusto e olfatto
Quello del Dott. Signorelli, all’Ospedale della Fiera, è stato un contatto ravvicinato con il virus e con i pazienti. E lo racconta bene nell’articolo di Bergamo Salute.
“Non sento né gusto né odori” – comincia così il pezzo – “era l’esclamazione riferita da molti pazienti bergamaschi colpiti dal nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) mentre operavo durante la prima ondata pandemica nell’ospedale da campo alla fiera di Bergamo”.
E prosegue: “Questo fenomeno secondo diversi studi potrebbe rappresentare un segnale precoce della malattia”. Anche perché è stato “osservato anche nella seconda ondata e in persone che sono risultate positive al tampone senza avere manifestato altri sintomi tipici dell’infezione da Covid 19 (raffreddore, mal di gola, tosse secca, febbre, difficoltà respiratorie etc.)”.
Un articolo da leggere
Un articolo da leggere per intero. Propone risposte alle molte domande intorno a questi “strani” sintomi in un virus che si è dimostrato così micidiale. Alla luce delle conoscenze di cui si dispone oggi, ne ipotizza le cause e suggerisce di osservarli come un segnale di allarme. Uno strumento in più, insomma, per una diagnosi precoce che permette di affrontare prima la malattia e, soprattutto, di ridurre i contagi.
Potete scaricare l’articolo qui, in formato .pdf:
Bergamo Salute – Febbraio 2021 – Sergio Signorelli – Perdita di olfatto e gusto
Mentre qui potete trovarlo nel sito di Bergamo Salute:
https://www.bgsalute.it/58-2021/3491-perdita-di-gusto-e-olfatto-uno-dei-primi-campanelli-d-allarme-nell-infezione-da-covid-19?fbclid=IwAR1moUy2eCD6YgHObQI8Lzig4KIx60I_QOeV4NFD8uMd9NHDGxbda8Q3Qzc
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93
Per informazioni e prenotazioni: Tel. 035.298468
Col Morbo di Chron si vive. “Con un’adeguata terapia medica e talvolta chirurgica, la maggior parte dei pazienti risponde positivamente con controllo dei sintomi”. Lo scrive il Dott. Sergio Signorelli, specialista di Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva, Medicina Interna e Geriatria, che collabora con Politerapica nell’ambito del progetto Medicina Vicina.
L’articolo è stato pubblicato sull’ultimo numero di Bergamo Salute – Periodico di cultura medica e benessere, in distribuzione in questi gioni. Due pagine chiare, lucide, strutturate in modo discorsivo e schematico insieme. Il titolo dice già molto: Morbo di Chron, come riconoscerlo e curalo.
Potete trovare l’articolo al link:
https://www.bgsalute.it/52-2019/2828-morbo-di-crohn-come-riconoscerlo-e-curarlo
Il Dott. Signorelli descrive la malattia come un’infiammazione cronica con fasi di remissione e riacutizzazione e ne spiega le caratteristiche. Scrive poi che tra i suoi sintomi più comuni ci sono dolore addominale, febbre e perdita di peso ma ve ne sono anche altri, meno frequenti ma non meno importanti. Nel 33% dei pazienti, si possono riscontrare anche una malattia perianale, ragadi e fistole. Non manca la possibilità che possa maifestarsi anche artrite.
L’importante – raccomanda lo Specialista – è affidarsi a specialisti esperti per una diagnosi tempestiva. Molti dei sintomi del Morbo di Chron sono comuni con altre patologie intestinali. La competenza e l’esperienza permettono una diagnosi veloce e una terapia adeguata. Tanto più che le terapie sono diverse e devono essere “su misura”, a seconda della gravità e della persona.
Un articolo bello e completo, che merita di essere letto, per trattare di un problema che in Italia riguarda circa 70.000 persone e che insorge prevalentemente in giovane età, tra i 20 e i 30 anni. Un problema che può essere controllato e gestito, assicurando un buon livello di qualità della vita.
Il Dott. Signorelli visita in Politerapica, a Seriate, in Via nazionale 93.
Per informazioni e prenotazioni: Tel. 035.298468.