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Categoria: Articoli

28 Agosto 2022
Per appendicite è meglio operare in laparoscopia

Per l’appendicite è meglio operare in laparoscopia. Lo spiega bene la Dott.ssa Maria Enrica Pina sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo.

La Dott.ssa Pina è un medico molto preparato e con una grande esperienza. E’ specialista in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso presso l’ASST Bergamo Est dove lavora dal 2008. La sua attività professionale era però iniziata già prima. Dal 1993 al 2008, infatti, aveva lavorato presso gli allora Ospedali Riuniti di Bergamo e, prima ancora, presso il Policlinico di Ponte San Pietro. E dal 2016, collabora pure con Politerapica nell’ambito del progetto Medicina Vicina, in convenzione con l’ASST Bergamo Est.

Possiamo testimoniare che oltre ad essere molto preparata, è sensibile, cortese e affabile con tutti. I suoi pazienti (sì, lo possiamo dire) la amano.

Insomma, quando la Dott.ssa Pina spiega, sa bene di cosa sta parlando e sa come farlo.

E qui impariamo subito due cose. La prima è che l’appendicite non è una faccenda così banale come si può pensare. Al punto che se ne scrive su una pagina di informazione sulla salute così importante come quella del quotidiano di Bergamo. La seconda è che le più avanzate tecnologie sanitarie – e la laparoscopia è una di queste – possono e devono essere messe a disposizione di qualsiasi tipo di problema. Dai più gravi a quelli meno complessi.

Qui l’articolo: L’Eco di Bergamo – 28.08.2022 – Appendicectomia in laparoscopia, Pina – Def

Per l’appendicite è meglio operare in laparoscopia

Per spiegare perché sia meglio operare l’appendicite in laparoscopia, la Dott.ssa Pina inizia spiegando cosa sia l’appendice. Dove si trova di preciso e cosa può succederle. La questione non è proprio banale. Il numero di interventi d’urgenza per un’appendicite acuta è piuttosto alto. Parliamo di interventi necessari per evitare complicazioni gravi. La possibilità che un’appendicite diventi peritonite deve essere evitata.

La Dott.ssa Pina accompagna quindi il lettore attraverso le fasi e i metodi della diagnosi per poi descrivere le diverse tecniche operatorie disponibili. Quella cosiddetta “open”, con taglio e quella, appunto, in laparoscopia. Da qui, il discorso va su quale delle due offra maggiori vantaggi. E pare proprio che questa sia la seconda.

Il punto però è che per operare in urgenza con tecnica laparoscopica bisogna essere strutturati. L’équipe deve essere sempre pronta e bene affiatata. Presso l’ASST Bergamo Est questa è una realtà cosolidata da anni. Chirurghi, anestesisti, infermieri e operatori di sala operatoria sono addestrati ad intervenire in modo rapido e corretto.

31 Luglio 2022
Quando le adenoidi si ammalano nei bambini

Quando le adenoidi si ammalano nei bambini, i segni sono evidenti. Parte da qui il Dott. Sergio Clarizia, Pediatra in Politerapica, nel curare un articolo su questa malattia. Lo ha pubblicato la Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo, domenica 31 luglio 2022.

Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 31.07.2022 – Adenoidi, Clarizia – Def

Quando le adenoidi si ammalano nei bambini

A chi non è mai capitato di incontrare e parlare con un bambino affetto da ipertrofia adenoidea? La voce è nasale e il suo viso è inconfondibile. Ha la bocca semiaperta, il labbro superiore sollevato, il naso affilato e un’espressione “addormentata”. I genitori riferiscono uno scarsissimo e svogliato appetito. Prlano di russamento continuo durante la notte e un sonno disturbato. Durante il gionro il bambino ha sonnolenza, stanchezza e scarso rendimento scolastico.

Per comprendere meglio è necessario dare una breve occhiata all’anatomia di quella porzione delle vie aeree che si trova dietro il naso. Qui ci sono le adenoidi, una masserella di tessuto linfatico che, insieme alle più note tonsille, concorrono a creare una prima barriera difensiva. Quella contro gli agenti patogeni provenienti dall’esterno. Una barrier basata sulla produzione di anticorpi specifici da parte, appunto di adenoidi e tonsille.

A volte succede che un semplice raffreddore trascurato si può complicare con una infezione acuta delle adenoidi. Accade in particolare quando c’è scarsa igiene nasale e inevitabile ristagno di secrezioni mucose. In risposta a questa aggressione, le adenoidi aumentano di volume. Si forma così una vera e propria occlusione delle alte vie aeree. Come conseguenza si ha naso chiuso, respirazione soprattutto con la bocca, tono di voce iponasale, secrezione sierosa o mucosa dal naso, febbre e ingrossamento dei linfonodi del collo.

Spesso l’infiammazione coinvolge anche l’orecchio (quella che si chiama otite) o i seni paranasali (quella che si chiama sinusite). Si aggiungono quindi tutti i sintomi legati all’interessamento di queste sedi. E sono tanti. Per fortuna, però, le forme acute di adenoiditi, se curate prontamente, regrediscono. E si torna ocsì alla normale respirazione nasale. Parliamo di una cura che deve comprendere una grande e continua attenzione all’igiene del naso.

Se diventa cronica

Quando le infezioni di questo distretto si ripetono di frequente (come accade nei bambini in età pre-scolare e scolare), le adenoidi si gonfiano in modo progressivo e diventano molto voluminose tanto da riempire completamente il rinofaringe. Si viene così a formare un blocco meccanico del naso e dei tubicini che assicurano l’areazione dell’orecchio.

In questi casi ci troviamo di fronte a infiammazioni croniche delle adenoidi. Sono infiammazioni che è difficile che regrediscano proprio a casua del circolo vizioso che si viene a creare. Al contrario, si complicano sempre di più coinvolgendo altri distretti.

Abbastanza spesso, infatti, vengono interessate le tonsille. Queste si presentano arrossate e gonfie e arrivano a chiudere tutto lo spazio ai lati dell’ugola. Si forma così quella tipica alterazione della voce che gli americani definiscono “potato voice”. È comprensibile come questi bambini abbiano una seria difficoltà a dormire. Russano tutta la notte, e, nei casi più gravi, finiscono per avere episodi di apnee ostruttive. Queste provocano una scarsa ossigenazione cerebrale. Come conseguenza si ha un certo torpore intellettivo, risvegli improvvisi in preda a vissuti paurosi (il pavor nocturnus) e enuresi (la pipì a letto).

Siamo di fronte ad una condizione che deve essere valutata con attenzione. Può essere necessario il parere dello specialista otorino per stabilire il grado di ostruzione e la terapia più appropriata. Anche quella chirurgica, in alcuni casi. L’intervento è bene farlo quando le adenoidi hanno cessato la loro funzione difensiva (di solito dopo i 4-6 anni di vita). Si esegue in anestesia generale e di norma la degenza è breve. Nella maggior parte dei casi il piccolo può tornare a casa lo stesso giorno.

 

Il Dott. Sergio Clarizia riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.

 

24 Luglio 2022
Ecografia. Un esame efficace e non pericoloso

L’Ecografia è un esame efficace e non pericoloso. È un esame di pronto utilizzo, rapido e non invasivo. Permette di gestire le situazioni più disparate compresa l’emergenza. Lo descrive il Dott. Giuseppe Buragina, specialista in Radiologia, che collabora con Politerapica. Presso di noi esegue ecografie di ogni tipo, senza liste di attesa e a condizioni accessibili.

Vai all’articolo: L’Eco di Bergamo – 24.07.2022 – Ecografia, Buragina – Def

Il Dott. Buragina è Dirigente Medico presso l’Unità Operativa di Radiologia dell’ASST Bergamo Est. Collabora con la nostra struttura per effetto di una convenzione tra Politerapica e l’Azienda Sanitaria.

Ecografia: un esame efficace e non pericoloso

L’ecografia è una tecnica che si basa su un principio fisico ben preciso. Parliamo della riflessione di onde sonore (dette ultrasuoni) nel momento in cui attraversano i tessuti biologici. Queste onde sonore vengono prodotte da un cristallo piezoelettrico presente all’interno della sonda. La sonda è lo strumento che il radiologo appoggia sulla superficie durante l’ecografia. L’onda sonora attraversa i tessuti e viene quindi riflessa, in modo diverso, producendo un’onda di ritorno (detta eco). Un sensore presente nella sonda stessa capta l’onda di ritorno e la trasforma in un punto luminoso. La somma dei punti luminosi permette di ricostruire l’immagine visibile sul monitor.

L’ecografia, quindi, utilizza onde sonore e non radiazioni ionizzanti. E questo è un grosso vantaggio. L’uso di queste radiazioni, infatti, nonostante i progressi tecnologici e l’impiego di dosi ridotte, fa sconsigliare altri esami radiologici in alcune categorie di pazienti. Parliamo, per esempio, di tomografia computerizzata o di radiografie. Per eseguire questi esami, infatti, si impiegano radiazioni ionizzanti che possono essere dannose per donne in gravidanza e per bambini.

Inoltre, è un esame di pronto utilizzo, rapido e non invasivo che permette di gestire diversi tipi di situazioni, comprese quelle di emergenza e di urgenza. Un’altra caratteristica di rilievo è che è un esame immediato. L’immagine dell’organo è cioè riprodotta nello stesso istante in cui si effettua l’esame. Siamo di fronte pertanto ad un esame in tempo reale.

Studio di diverse patologie e distretti corporei

Oltre ad essere un esame efficace e non pericoloso, l’ecografia si presta bene allo studio di diverse patologie. Non solo: permette anche di valutare con precisione diversi distretti del corpo. La ricerca tecnologica, infatti, ha permesso di realizzare diverse innovazioni hardware e software. Queste, a loro volta, hanno risposto ai notevoli progressi della ricerca medica. E ne hanno permessi altri.

Alcuni esempi possono essere l’ecocardiografia per lo studio del cuore e l’ecografia transvaginale per lo studio degli organi femminili pelvici. È anche possibile eseguire questo esame con l’utilizzo di una particolare sostanza, iniettata per via endovenosa, per effettuare l’ecografia con mezzo di contrasto. Questa, talvolta, può sostituire la Tac o la Rmn nello studio di molte lesioni come i tumori del fegato.

I tipi di ecografia più diffusi e più richiesti sono quella dell’addome, della tiroide e dei tessuti molli. Insieme a quella muscoloscheletrica e a quella mammaria. E sull’ecografia mammaria, il Dott. Buragina è molto sensibile. Lui infatti è anche radiologo senologo e svolge molta attività in questo ambito. Qui vengono fuori la sua competenza e la sua esperinza insieme al suo entusiasmo.

Spiiega che l’ecografia mammaria è un esame di particolare interesse e che il suo utilizzo è molto ampio. Sia donne che uomini (anche se più raramente) possono sottoporsi a questo esame. Lo possono fare a tutte le etàquando avvertono quelli che si chiamano sintomi ghiandolari. Ci riferiamo a noduli, perdite, dolore o cambiamenti nell’aspetto della cute.

 

Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti sulle ecografie, tel. 035.298468

4 Luglio 2022
Tumori e disfunzioni della zona pelvica

Tumori e disfunzioni della zona pelvica stanno insieme. E noi abbiamo parlato degli uni e delle altre durante il convegno Il cancro sul pavimento. Tumori della zona pelvica che abbiamo tenuto a Seriate Venerdì 1 luglio 2022, in occasione della XVII Giornata Nazionale dell’Incontinenza (e delle disfunzioni del pavimento pelvico).

Abbiamo aperto e chiuso i lavori con il contributo del Dott. Gianni Baudino. Senza di lui, oggi, prevenzione e cura di incontinenza e disfunzioni del pavimento pelvico sarebbero molto più indietro di dove sono.

Qui la videoregistrazione completa dell’evento

Tumori e disfunzioni della zona pelvica stanno insieme

Dicevamo che tumori e disfunzioni della zona pelvica stanno insieme. Non sempre, intendiamoci. L’incontinenza, di frequente, è un disturbo che deriva da condizioni quasi fisiologiche, se così possiamo dire. Nella donna, per esempio, spesso si manifesta perché i tessuti pelvici perdono tono a seguito di gravidanze e parti o per effetto della menoapusa. Ci sono però altre condizioni nelle quali malattia e disturbo sono legati. Viene in mente il cancro alla prostata. Quando per curarlo è necessario asportare in modo radicale la ghiandola, non è raro che si abbiano conseguenze di incontinenza e disfunzione erettile.

Insomma, due condizioni che meritano di essere guardate insieme per capire come affrontare l’una e l’altra e tutte e due insieme, nel modo migliore. Da qui la scelta di dedicare a questo vasto argomento un convegno aperto al pubblico.

Non un convegno vero e proprio con relazioni e presentazioni. Diciamo, invece, una chiacchierata tra figure diverse per parlare dell’argomento da tutti i punti di vista, compreso quello del paziente. Ai lavori, infatti, ha partecipato un paziente che ha parlato in pubblico della sua esperienza. Quella di malato di cancro e qualle di persona che ha poi dovuto affrontare incontinenza e disfunzione erettile. Con lui, c’erano medici di specialità diverse, associazioni di volontariato, un assessore e una psicologa.

Insieme si può. Insieme funziona

Questo, peraltro, è il modello del progetto Insieme si può. Insieme funziona, ideato e condotto da sei associaizoni di volontariato e una struttura sanitaria privata, con il sostegno di strutture sanitarie e amministrazioni pubbliche.

Il suo obiettivo è quello di contribuire a promuovere l’educazione alla salute tra i cittadini, sul territorio. In particolare, intorno a malattie oncologiche. Solo una corretta cultura della salute, infatti, permette di acquisire consapevolezza e di adottare comportamenti sani e orientati al benessere. Tra questi, quelli di prevenzione e diagnosi precoce.

Il progetto si articola su dieci appuntamenti nel corso del 2022. Ogni appuntamento è dedicato ad un tema. Fino ad oggi, abbiamo trattato quello della presa in carico del malato di cancro e quello della corretta alimentazione. Abbiamo poi parlato di melanoma e tumori della pelle, di tiroide e tumori di testa e collo e, infine, dei danni del fumo. Questa volta (ed era il sesto appuntamento), abbiamo trattato di  tumori e disfunzioni della zona pelvica.

Ogni volta, viene organizzato un incontro/convegno durante il quale si parla del tema in modo serio ma sereno. Lo si affronta da un punto di vista medico e umano, sociale e psicologico/emozionale. Nel corso dei lavori,si racconta della malattia, delle sue cause e ei suoi sintomi. Di come si giunge alla diagnosi e di come si cura. Anche di quanto oggi l’oncologia medica possa fare molto per ridurre il ricorso alla chirurgia o per assicurare i migliori risultati insieme ad essa. Vengono anche forniti suggerimenti concreti, in particolare per la prevenzione e la diagnosi precoce.

Il convegno si tiene in presenza e a distanza per permettere la più ampia partecipazione di pubblico. Intorno a questo, vengono organizzate diverse altre iniziative sul territorio proviniale. Anche visite ad accesso gratuito o con un contributo simbolico.

Sei associazioni e una struttura sanitaria privata

Sei associazioni e una struttura sanitaria privata, insieme a strutture sanitarie e amministrazioni pubbliche, dicevamo. Questa volta per parlare di tumori e disfunzioni della zona pelvica.

Parliamo di LILT Bergamo Onlus, AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati OdV, A.I.Stom – Associazione Italiana Stomizzati OdV, ANVOLT – Associazione Nazionale Volontari Lotta ai Tumori Onlus, Fincopp Lombardia – Federazione Italiana Incontinenza e Disfunzioni Pavimento Pelvico OdV e Insieme con il Sole dentro (contro il Melanoma) OdV. E, con loro, Politerapica di Seriate.

Hanno deciso di lavorare insieme perché, quando si parla di salute, questo è il modo giusto. Lo è per i bisogni delle persone e del territorio. Lo fanno mettendo insieme risorse e sensibilità diverse. E così offrono un servizio migliore. E ottengono risultati migliori.  La loro collaborazione è in corso da due anni e è previsto che si svilupperà ancora di più in futuro.

 


Tumori e disfunzioni della zona pelvica – Documenti

1) Il cancro sul pavimento. Tumori della zona pelvica – Locandina
2) Il cancro sul pavimento. Tumori della zona pelvica – Sintesi dei lavori
3) Il cancro sul pavimento. Tumori della zona pelvica – Spunti di discussione
4) Il cancro sul pavimento. Tumori della zona pelvica – Comunicato
5) Giornata Nazionale Prevenzione e Cura Incontinenza 2022 – Presentazione

Tumori e disfunzioni della zona pelvica – Stampa

1) L’Eco di Bergamo – 30.06.2022 – Convegno giornata incontinenza – Def
2) L’Eco di Bergamo – 03.07.2022 – Convegno giornata incontinenza – Def

Tumori e disfunzioni della zona pelvica – Foto dal convegno

1 - Il cancro sul pavimento - 03.07.2022. Il tavolo dei relatori

1 – Il cancro sul pavimento – 03.07.2022. Il tavolo dei relatori

 

7 - Il cancro sul pavimento - 03.07.2022. Ass. Gabriele Cortesi

7 – Il cancro sul pavimento – 03.07.2022. Ass. Gabriele Cortesi

 

4 - Il cancro sul pavimento - 03.07.2022. Il tavolo dei relatori

4 – Il cancro sul pavimento – 03.07.2022. Il tavolo dei relatori

 

6 - Il cancro sul pavimento - 03.07.2022. Pasquale Intini

6 – Il cancro sul pavimento – 03.07.2022. Pasquale Intini

 

 

 

 

26 Giugno 2022
Algodistrofia malattia difficile da diagnosticare e da curare

Spiega la Dott.ssa Stefania Laura Calvisi, Reumatologa in Politerapica, che l’Algodistrofia è una malattia difficile da diagnosticare e da curare. Lo fa sulla Pagina della Salute dell’Eco di Bergamo di domenica 26 giugno 2022. Un articolo chiaro che accompagna il lettore, passo dopo passo, a capire qualcosa che di complicato non ha solo il nome.

Qui si può scaricare l’articolo: L’Eco di Bergamo – 26.06.2022 – Calvisi, Algodistrofia – Def

Tanto dolore e forti limitazioni di movimento

Chi soffre di Algodistrofia si trova in una brutta condizione. Questa malattia colpisce sprattutto gli arti e, in particolare, mani e piedi. E’ caratterizzata da forte dolore (ma proprio forte) che produce una limitazione della capacità di movimento. Va da sé che la qualità della vita di chi ne soffre peggiora in modo notevole.

E’ conoscita anche come Sindrome Dolorosa Regionale Complessa o con la siglia CRPS. E’ una condizione di solito a carico di un arto ma, in alcuni casi, anche più di uno, associata a problemi sensitivi, motori, vascolari e funzionali. Questa è una delle ragioni – lo anticipiamo qui – per cui la diagnosi è difficile. I sintomi, infatti, sono somuni a diverse altre patologie e devono essere valutati con attenzione. Qui il lavoro multidisciplinare è indispensabile.

Di solito si manifesta con un dolore resistente ai comuni antidolorifici. Il dolore è sproporzionato rispetto all’evento che lo causa. Lo stesso vale per l’evoluzione della malattia. Aumenta cno il carico e la mobilizzazione ma è presente sempre. A volte è così intenso da non permettere di tollerare il semplice sfioramento della pelle. Non c’è peraltro solo il dolore. Spesso sono presenti tumefazione, calore, rossore e sudorazione intensa della parte interessata. E anche alterazioni della sensibilità e del trofismo della pelle.

Possiamo aggiungere che sembra si manifesti in modo maggiore nelle donne rispetto agli uomini, tra i 40 e i 60 anni di età. Si registrano peraltro anche casi di Algodistrofia pediatrica, di solito a evoluzion benigna.

Algodistrofia malattia difficile da diagnosticare e da curare

Insomma siamo di fronte ad una patologia che produce molta sofferenza. Non sono però ancora chiare le sue cause. I sintomi, di solito, compaiono dopo circa un mese dalla causa iniziale, se questa viene identificata. Si stima che nel 15% dei casi, il forte dolore e la menomazione fisica siano presenti anhe dopo anni dall’inizio della malattia.

E’ facile comprendere come, in questi casi, ai disturbi fisici, si aggiungano quelli psicologici come ansia, depressione e perdita del sonno. La diagnosi e il trattamento precoce aiutano ad eveitare anche questi. In ogni caso, l’una e l’altro sono gli strumenti più efficaci per curard l’Algodistrofia.

Il punto però è che la diagnosi non è facile. I sintomi possono essere confusi con quelli di altre patologie. Queste devono essere escluse una dopo l’altra. Un percorso non facile che richiede la collaborazione tra diversi specialisti. Lo stesso vale per la cura che, peraltro, non sempre funziona.

Tutti i dettagli si trovano nell’articolo curato dalla Dott.ssa Calvisi per l’Eco di Bergamo. E’ certo che lì siano spiegati meglio di quanto potremmo fare noi. Insistiamo nel suggerimento di leggerlo.

 

La Dott.ssa Stefania Laura Calvisi riceve in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468

 

5 Giugno 2022

A Bergamo, siamo scesi in campo in modo deciso, in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco 2022. Il tema è troppo grosso, potremmo dire addirittura vitale. Non può essere sottovalutato. Di fumo si muore, questo è ormai accertato. Eppure si osserva come il fenomeno continui ad essere piuttosto diffuso. Anche tra i giovani, uomini e donne.

Siamo scesi in campo con un incontro/convegno, in presenza e a distanza e con iniziative sul territorio. L’incontro si è tenuto Venerdì 27 Maggio 2022, presso la Sala Lombardia della sede ATS Bergamo. Come sempre, hanno partecipato diversi esperti e figure istituzionali per offrire un quadro di insieme sul fenomeno, sulle sue cause e suoi suoi danni e sulla sua rilevanza sociale e culturale, oltre che sul lavoro che si sta facendo sul territorio per promuovere la disassuefazione dal fumo:

  • Lucia De Ponti di LILT Bergamo Onlus
  • Luminita Andreescu di Anvolt Onlus
  • Giuseppe Chiesa, Chirurgo Toracico
  • Marcella Messina, Presidente della Conferenza dei Sindaci della provincia di Bergamo
  • Valeria Perego, Psicologa e Psicoterapeuta in Fincopp Lombardia
  • Giuseppe Pietrobelli, Infermiere professionale conduttore di gruppi di disassuefazione al fumo
  • Giuliana Rocca, Direttore del Dip. Igiene e Prevenzione Sanitaria della ATS di Bergamo
  • Pasquale Intini, in rappresentanza di Politerapica e Aistom

Imprevista ma di grande valore la partecipazione del Dott. Roberto Labianca, oncologo.

Temi complessi ma trattati in modo chiaro e semplice. Partendo dal titolo, semplice fino ad essere quasi banale: Il fumo uccide. Arrestalo! Il pubblico ha partecipato in modo attivo sia in sala che da remoto.

Qui la videoregistrazione integrale del convegno:

Oltre il convegno: le attività sul territorio

All’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e all’Ospedale di San Giovanni Bianco, sono state allestite postazioni per offrire l’opportunità di incontri diretti coi cittadini.

Al Papa Giovanni, nella mattinata del 31 Maggio, presso l’ingresso di P.zza OMS e quello Est – Torre 7, c’erano l’Inf. Giuseppe Pietrobelli, la Presidente Lucia De Ponti e diversi volontari. Con loro c’erano anche gli studenti dei quattro i corsi di Laurea nelle professioni sanitarie dell’Università di Milano Bicocca con sede a Bergamo. Hanno messo a disposizione del pubblico materiale informativo e la possibilità di una chicchierata per capire e approfondire. Non solo. Hanno anche proposto uno scambio ai fumatori: una confezione di polpa di frutta in cambio di una sigaretta. Con la collaborazione dell’Ospedale poi, sono stati affissi manifesti agli ingressi e nelle sale di attesa.

All’ingresso dell’Ospedale di San Giovanni BIanco, invece, nella stessa mattina, alla postazione ha partecipato anche un medico specializzando in Pneumologia. Anche qui, sono state messe a disposzione del pubblico informazioni e materiale informativo. E anche qui, sono stati affissi manifesti informativi all’ingresso dell’Ospedale e nelle sale di attesa.

Giornata Mondiale Senza Tabacco 2022 a Bergamo

La Giornata Mondiale Senza Tabacco 2022, a Bergamo è stata il quinto appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona.

Questo è un progetto ideato da sei associazioni di volontariato impegnate in salute e una struttura sanitaria privata, con il coinvolgimento di amministrazinoi e strutture sanitarie pubbliche. Sono LILT Bergamo Onlus, AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati, A.I.Stom. – Associazione Italiana Stomizzati, Anvolt – Associazione Nazionale Volontari Lotta Tumori, Fincopp Lombardia – Federazione Italiana Incontinenza e Disfunzioni Pavimento Pelvico, Insieme con il Sole dentro (contro il Melanoma) e Politerapica – Terapie della Salute.

Il suo obiettivo è quello di promuovere la cultura della salute sul territorio. Solo da qui, infatti, si può partire per favorire la prevenzione e la diagnosi precoce e la corretta cura di sé, anche durante la malattia. E questo vale ancor di più quando si parla di temi come il fumo.

Secondo LILT, Il fumo resta la seconda causa di morte nel mondo con otto milioni di vittime l’anno. In Italia si osserva poi un trend in crescita del consumo di sigarette tra le donne (5,8 milioni sono le fumatrici) e le ragazze. Secondo il Ministero della Salute, l’assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa: 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita.

Non solo cancro ai polmoni e non solo cancro

Si stima che di 1.000 maschi adulti che fumano, 250 saranno uccisi dal tabacco per patologie ad esso correlate. Il Center for Disease Control and Prevention – CDC degli USA ha identificato 27 malattie fumo-correlate. Non solo il cancro ai polmoni, dunque.

Sempre secondo il Ministero della Salute, il fumo aumenta il rischio di molti tipi di tumore, oltre a quello polmonare. Ci sono anche i tumori del cavo orale e della gola, dell’esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e di alcune leucemie.

Il fumo rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche, fra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), asma, infezioni respiratorie ricorrenti. E’ uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare. Un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore. Il fumo è inoltre un fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione di un precoce danno renale diabetico (albuminuria) e per il peggioramento della retinopatia nei giovani soggetti diabetici.

Può essere anche causa di danni sulla sessualità maschile e influire negativamente anche sull’apparato riproduttivo femminile.

Giornata Mondiale Senza Tabacco 2022 a Bergamo – Documenti

1. Giornata Mondiale Senza Tabacco 2022 – Sintesi dei lavori – LDP
2. Giornata Mondiale Senza Tabacco 2022 – Spunti di discussione – Def
3. Giornata Mondiale Senza Tabacco 2022 – Comunicato 22.05.2022 – Def
4. Giornata Mondiale Senza Tabacco 2022 – LDP

Giornata Mondiale Senza Tabacco 2022 a Bergamo – Stampa

1. L’Eco-di-Bergamo-27.05.2022-Convegno-contro-il-fumo-Def
2. L’Eco di Bergamo – 28.05.2022 – GMST – Def
3. https://www.ecodibergamo.it/stories/premium/bergamo-citta/fumo-allarme-giovanissimi-si-inizia-sempre-prima_1430462_11/

Foto dal convegno

Il fumo uccide. Arrestalo!

Il fumo uccide. Arrestalo!

Dott. Roberto Labianca

Dott. Roberto Labianca

Dott.ssa Giuliana Rocca

Dott.ssa Giuliana Rocca

Pres. Lucia De Ponti

Pres. Lucia De Ponti

Dott.ssa Valeria Perego

Dott.ssa Valeria Perego

Dott. Giuseppe Chiesa

Dott. Giuseppe Chiesa

Ass. Marcella Messina

Ass. Marcella Messina

Inf. Giuseppe Pietrobelli

Inf. Giuseppe Pietrobelli

Pasquale Intini

Pasquale Intini

Foto dal territorio

Insieme si può. Insieme funziona.

Insieme si può. Insieme funziona.

 

Prepararsi bene per lavorare bene

Prepararsi bene per lavorare bene

 

Col Direttore Generale, Dott.ssa Stasi

Col Direttore Generale, Dott.ssa Stasi

 

31 Maggio 2022
Attenzione al Melanoma ma oggi si può curare

Bisogna prestare molta attenzione al Melanoma ma è utile sapere che oggi si può curare. Resta il tumore della pelle più pericoloso e insidioso. E’ pericoloso perché può produrre metastasi facilmente. E’ insidioso perché si nasconde bene. Per combatterlo gli strumenti più efficaci sono sempre stati prevenzione e diagnosi precoce. Negli ultimi dieci anni, però, la scienza ha fatto passi da gigante. La tecnologia e la ricerca clinica e di laboratorio ci hanno permesso oggi di avere a disposizione dei farmaci capaci di stimolare le difese immunitarie che sono in grado di bloccare la malattia e di permettere al paziente di conviverci per molto tempo.

Abbiamo parlato di Melanoma, sabato 20 Maggio, durante il convegno Melanoma. Conoscerlo per batterlo sul tempo. Una chiacchierata tra esperti e cittadini. La abbiamo fatta in presenza e a distanza per permettere la più ampia adesione. E di adesione ce ne è stata tanta. Anche perché abbiamo affrontato il tema da molti punti di vista. Quello sanitario, certo, ma anche quello umano, sociale, emotivo. Abbiamo parlato di cause e di presa in carico, di cura e di prevenzione.

Qui la videoregistrazione integrale dell’incontro:

Attenzione al Melanoma ma oggi si può curare

Quattro diagnosi di Melanoma alla stessa persona. In tempi diversi, ovviamente. Questa è l’esperienza di vita che una paziente ha voluto condividere nel corso dei lavori. Già, perché quando si parla di una malattia, si parla di una persona, dei suoi affetti, del suo quotidiano, delle sue relazioni. Ancora di più quando si parla di cancro.

E il Melanoma è un cancro terribile. Non è il più diffuso tra i tumori della pelle ma è molto probabilmente il più insidioso e il più pericoloso. Produce metastasi molto velocemente. La sua cura passa sempre attraverso la chirurgia. Una chirurgia che lascia segni indelebili del suo passaggio. E dopo la cura non si deve cessare di prestare attenzione. In certi casi, le cause che hanno prodotto un Melanoma rimangono e, nel tempo, possono produrne un altro. E magari un altro ancora.

Prevenzione e diagnosi precoce sono le armi più efficaci per combatterlo. A queste, oggi, si sono aggiunti altri strumenti. La ricerca ha fatto passi da gigante e ha messo a punto farmaci che funzionano. Solo dieci anni fa non era così. Prevenzione già da bambini, diagnosi precoce, terapie chirurgiche e terapie mediche. Dove, come, quando. E poi, presa in carico della persona, della sua famiglia e dei suoi cari. Perché il cancro non è solo un problema fisico. E non è solo questione personale.

Abbiamo parlato di tutto questo durante i lavori. Lo abbiamo fatto in modo semplice ma rigoroso. Una bella chiacchierata che è andata ben oltre le due ore. Non ci siamo stancati. Non si è stancato il pubblico presente in sala e quello a distanza. Diverse le domande. Molti i commenti.

Convegno e non solo

Le attività messe in campo a Maggio, mese del Melanoma, non si sono limitate al convegno. LILT Bergamo Onlus, Insieme con il Sole dentro e Politerapica hanno messo a disposzione del territorio visite di prevenzione e diagnosi precoce a Brignano, Clusone e Seriate. Visite di dermatologia e di chirurgia plastica oncologica insieme a incontri di valutazione psicologica.

Questo è stato il quarto appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona. Il progetto è realizzato e gestito da LILT Bergamo Onlus, Insieme con il Sole dentro, Politerapica, AILAR, A.I.Stom., Fincopp Lombardia e ANVOLT. Con loro, partecipano all’iniziativa amministrazioni e strutture sanitarie pubblice.

Attenzione al Melanoma ma oggi si può curare – Documenti

1. Giornata Mondiale contro il Melanoma – Sintesi dei lavori
2. Giornata Mondiale contro il Melanoma 2022 – Spunti di discussione
3. Giornata Mondiale contro il Melanoma 2022 – Deff – 3
4. Giornata Mondiale contro il Melanoma 2022 – Comunicato 18.05.2022

Attenzione al Melanoma ma oggi si può curare – Stampa

1. L’Eco di Bergamo – 19.05.2022 – Annuncio convegno Melanoma – Def
2. L’Eco di Bergamo – 28.05.2022 – Convegno Melanoma – Def
3. L’Eco di Bergamo – 20.05.2022 – Convegno Melanoma – Def
4. https://www.ecodibergamo.it/stories/premium/la-salute/melanoma-male-subdolo-ma-e-possibile-intercettarlo_1430748_11/

25 Maggio 2022
Quando il piriforme si infiamma sono dolori

Quando il piriforme si infiamma sono dolori. Lo racconta molto bene il Dott. Pietro Agostini, Medico Fisiatra in Politerapica, in un articolo sulla Pagina della Salute dell’Eco di Bergamo. Dolori alla schiena, al gluteo e alla gamba. E pure difficoltà di movimento. Il fatto è che quando il piriforme si infiamma, schiaccia il nervo sciatico. I sintomi sono allora comuni a diversi altri problemi e questo rende un po’ difficile la diagnosi.

Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 22.05.2022 – Piriforme, Agostini – Def

Un muscolo piccolo ma importante

Comincia in modo molto chiaro, il Dott. Agostini. Dice che tutti noi abbiamo un piccolo muscolo nel nostro corpo di cui molti non conoscono neppure l’esistenza ma che, quando si irrita, sono dolori. Specialmente per il nervo sciatico. Questo muscolo è il piriforme. E’ un muscolo, piatto e di forma triangolare. Si trova in profondità in ognuna delle due natiche, sotto il muscolo grande gluteo. Ha origine dall’osso sacro e si inserisce nel femore corrispondente.

È uno dei muscoli esterni dell’anca e svolge importanti funzioni come quelle di Assistere alla rotazione dell’anca e di ruotare l’arto inferiore e il piede verso l’esterno. È importante anche nel movimento della parte inferiore del corpo. Stabilizza l’articolazione dell’anca, ruota esternamente il femore, permette di camminare, spostare il peso da un piede all’altro e mantenere l’equilibrio.

Sotto il piriforme e a suo stretto contatto, passa il nervo sciatico. Questo è un nervo che ha origine nella parte più bassa del dorso, passa nella natica, nella parte posteriore della coscia e prosegue lungo tutto l’arto, fino al piede.

Quando il piriforme si infiamma sono dolori

La Pagina della Salute dell’Eco di Bergamo è riconosciuta da tutti come uno strumento di grande valore per la divulgazione scientifica di più alto livello, tra la popolazione. Qui vengono pubblicati articoli sulla salute, curati da affermati professionisti. Non solo, sulla Pagina sono pubblicati anche articoli di società scientifiche e di organismi di tutela della salute, nazionali e internazionali. L’obiettivo è quello di fornire un’informazione qualificata e aggiornata che possa aiutare il lettore nella gestione della sua salute. E soprattutto nella prevenzione.

Dicevamo che quando il piriforme si infiamma sono dolori e non solo. Questa è la sindrome del piriforme.

Eventi traumatici a carico del piriforme, un sovraccarico nel suo uso dovuto a scompensi posturali o vizi di movimento, un suo stiramento o altre condizioni di impiego scorretto, possono produrre una contrattura del muscolo e la sua ipertrofia (ingrossamento). In queste condizioni, ilpiriforme può schiacciare il nervo sciatico contro l’osso del bacino. La conseguenza è che il nervo si infiamma. Ecco appunto la sindrome del piriforme, una delle cosiddette neuropatie da intrappolamento!

Sintomi e cura

I sintomi della sindrome del piriforme possono essere molti e sono tutti fastidiosi. Tra i più comuni, si va da un dolore molto forte al gluteo a un dolore simile a sciatalgia che si irradia alla parte posteriore della coscia, al polpaccio, al piede e alle dita. C‘è poi la possibilità di intorpidimento, formicolii e riduzione della sensibilità cutanea. Anche la riduzione della forza muscolare dell’arto e quella della mobilità dell’anca.

Il dolore tende ad aumentare in posizione seduta. Può trovare sollievo con il moderato movimento. Non sempre è facile da diagnosticare. I suoi segni, infatti, si possono confondere con quelli di  altre patologie. Tra queste, l’ernia del disco. La diagnosi viene formulata sulla base dei sintomi, dei riscontri dell’esame obiettivo e anche con l’esecuzione di alcuni test.

Bisogna curarla e non solo sedarla con farmaci antidolorifici, raccomanda il Dott. Agostini. Non ci si deve limitare a risolvere la fase acuta. Se non si cura in modo corretto, infatti, a cominciare dalle sue  cause, non si risolve, può manifestarsi di nuovo e può farlo con sintomi ancora più forti. La terapia indicata è quella conservativa e riabilitativa con la combinazione di terapie fisiche, massaggi terapeutici e fisioterapia. A sostegno del ciclo riabilitativo, può essere utile assumere farmaci antinfiammatori.

E poi… la si può (e la si deve) prevenire! Nell’articolo ci sono tutti i suggerimenti del Dott. Pietro Agostini per farlo in modo efficace.

 

Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale, 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.

24 Aprile 2022
Asma bronchiale e allergie

Asma bronchiale, pollini e allergie sono argomenti quanto mai attuali, a Primavera. In questa stagione, i pollini si scatenano e, a loro volta, scatenano le allergie. E sappiamo che le allergie possono provocare l’asma. A questa malattia “talvolta infida, pericolosa e di non facile diagnosi“, L’Eco di Bergamo dedica un articolo sulla Pagina della Salute del 24 aprile 2022. Lo cura il Dott. Antonino Patanè, Pneumologo in Politerapica.

Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 24.04.2022 – Asma Bronchiale, Patané – Def

Asma bronchiale, i pollini non aiutano chi è allergico

Possiamo dire che il titolo dell’articolo sia proprio azzeccato. L’asma bronchiale è un problema serio. Quella su base allergica è peggiorata dai pollini della Primavera. Non sono solo quelli, peraltro, che rappresentano i fattori scatenanti degli attacchi. Ci sono anche fattori fisici come un rapido passaggio da caldo a freddo, sforzi fisici, soprattutto al freddo, o intense emozioni.

L’asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree. Può colpire persone di tutte le età. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’asma bronchiale è una delle malattie più diffuse al Mondo. Si stima che in Italia colpisca il 4,5% della popolazione. Traducendo la percentuale in numeri, stiamo parlando di circa 2.700.000 persone. Se consideriamo invece la popolazione che vive in provincia di Bergamo, arriviamo a circa 50.000 persone che soffrono di questa malattia nel nostro territorio.

I numeri ci dicono qualcosa di più. Il 10% delle persone che soffrono di asma ne sarebbero affetti in forma grave. La metà degli adulti e l’80% dei bambini che ne sono colpiti, invece, ne soffrono su base allergica. Se poi si aggiunge che si tratta di una patologia in crescita, si arriva subito a capire che l’asma non è proprio da sottovalutare.

Asma bronchiale, pollini e allergie

Stiamo parlando di asma bronchiale ma anche di pollini e allergie. Abbiamo visto infatti che la metà degli adulti che hanno questa malattia ne soffre su base allergica. Lo stesso vale per l’80% dei bambini. Dunque, in questo periodo è bene prepararsi e fare attenzione.

Comiciamo col dire, copiando quanto scritto nell’articolo del Dott.Patané, che l’asma “si manifesta con il restringimento delle vie aeree (il broncospasmo), tosse e forte produzione di muco. Durante gli attacchi più intensi, la persona avverte anche respiro affannoso, senso di costrizione toracica e mancanza di aria. E’ una sintomatologia intermittente che può durare da pochi minuti a qualche ora e che può risolversi da sola o con un farmaco broncodilatatore“.

Ci sono forme, per fortuna rare, di asma severa con attacchi fatali o quasi fatali che richiedono somministrazione di ossigeno e l’intervento di un medico rianimatore per la grave insufficienza respiratoria acuta che le accompagna. L’asma è una patologia da non sottovalutare che può e deve essere ben curata per ridurre la frequenza e l’intensità delle crisi”, prosegue il Dott. Patané. “Se si avvertono difficoltà respiratorie, bisogna rivolgersi al proprio medico che valuterà come procedere e se ricorrere alla consulenza dello specialista pneumologo

Specialista e spirometria per una diagnosi corretta

Per la diagnosi di asma si parte da un’attenta e corretta anamnesi, cioè da quanto racconta il paziente. Si procede poi con l’esame obiettivo che non sempre però permette di cogliere i segni e i sintomi. Abbiamo infatti detto che questi sono intermittenti e potrebbero non essere presenti nel momento della visita. Per la diagnosi e il monitoraggio della malattia è fondamentale la spirometria. Questo è un esame di funzionalità dell’apparato respiratorio che misura flussi e volumi polmonari per valutare il grado di pervietà delle vie aeree bronchiali. Con questo esame si rileva la presenza di broncospasmo o deficit ventilatorio ostruttivo delle vie aeree bronchiali, tipico dell’asma.

Una seconda prova spirometrica, dopo inalazione di un broncodilatatore, permette di vedere se l’ostruzione bronchiale è reversibile. In questo caso si conferma la diagnosi di asma e si esclude quella di broncopneumopatia cronica ostruttiva  (BPCO), un’altra importante patologia dell’apparato respiratorio dove l’ostruzione bronchiale non è reversibile. Nel caso di sospetto di asma bronchiale allergica, per la diagnosi si possono eseguire dei Prick test (test allergologici cutanei) e Rast test per comuni allergeni respiratori.

Giunti alla diagnosi, lo specialista fornirà indicazioni precise per la cura della malattia e per la prevenzione degli attacchi. E’ utile sapere che per quanto riguarda le sue forme allergiche, l’asma può essere prevenuta con sieri immunizzanti e con la bonifica ambientale domestica.

Il dott. Patané conclude con un messaggio chiaro. “L’asma bronchiale è una patologia talvolta infida, pericolosa e di non facile diagnosi, ma che una volta riconosciuta, sebbene cronica, può essere facilmente curata  consentendo ai soggetti che ne sono colpiti di condurre una vita tranquilla e serena.”

 

Il Dott. Antonino Patané collabora con Politerapica nell’ambito del progetto Medicina Vicina.
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93. Per niformazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468

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7 Aprile 2022
Non è colpa del bacio spiega il Dott. Clarizia

Il Dott. Sergio Clarizia, Pediatra in Politerapica, spiega che la mononucleosi non è colpa del bacio. Aggiunge che è vero invece che all’età di 35 anni, la maggior parte degli adulti risulta essere stata esposta al virus EBV. Questo è il virus che causa la maggior parte di casi di mononucleosi.

Racconta tutto, nei dettagli, in un articolo pubblicato dalla rivista Bergamo Salute, nel numero di Marzo/Aprile. Lo potete scaricare qui: Bergamo Salute – Aprile 2022 – Mononucleosi, Sergio Clarizia – Def

Una delle malattie più “strane”

La conosciamo come malattia del bacio ma non lo è. E’ però una delle malattie più strane dell’adolescenza. E’ la mononucleosi. L’abbiamo avuta quasi tutti e spesso senza accorgercene perché la si può confondere con altre malattie. Ha un lungo periodo di incubazione e può durare molto. Forse sono queste caratteristiche che ci portano ad attribuire un significato molto negativo al suo nome. Quando parliamo o sentiamo parlare di mononucleosi, infatti, siamo portati a pensare a qualcosa di molto brutto.

Come scrivevamo sopra, il Dott. Clarizia spiega che non è colpa del bacio ma che siamo di fronte ad una malattia che è causata da un virus, di cui esistono almeno due varietà. E, al contrario di altre malattie infettive, è poco contagiosa.

I suoi sintomi,  di solito, compaiono dopo quattro o sei sei settimane dall’esposzione al virus e sono comuni ad altre malattie. Parliamo di gola infiammata, placche intorno alle tonsille, linfonodi del collo gonfi (a volte anche quelli dell’inguine e delle ascelle), febbre e rash cutaneo. Negli adolescenti ci può essere anche senso di stanchezza e di debolezza, mal di testa, perdita di peso e milza gonfia. Nei neonati e nei bambini piccoli, invece, i sintomi sono di solito più lievi o non ci sono proprio.

Attenzione alla milza!

E’ raro che la mononucleosi sia pericolosa. La sua complicanza più frequente, però, è la rottura della milza che è un’emergenza medica. Per questo motivo si suggerisce a chi ne è colpito di evitare sport di contatto per almeno un mese. Un colpo sulla milza gonfia, infatti, potrebbe causarne la rottura. Altre conseguenze potrebbero essere infiammazione del fegato, ittero o tonsille gonfie. Ci sono poi altre parti del corpo umano che potrebbero esserne interessate, come il cuore, il sangue e il sistema nervoso.

Attenzione, però. In bambini o adolescenti con un sistema immunitario indebolito (per esempio, a causa di HIV/AIDS), la mononucleosi può avere conseguenze gravi o addirittura pericolose.

Non è colpa del bacio spiega il Dott. Clarizia

Insomma, il Dott. Clarizia spiega che non è colpa del bacio e questo se, da una parte, farà tirare un sospiro di sollievo a molti (soprattutto adolescenti e loro genitori!), dall’altra, complica un po’ le cose. Se la mononucleosi fsse causata dal bacio, infatti, la si potrebbe prevenire facilmente anche se con qualche mal di cuore. Basterebbe, appunto, non baciare. Il fatto è che non è dovuta solo a quello e il modo migliore per prevenirla risulta allora quasi impossibile.

Bisognerebbe, infatti, evitare il contatto con chiunque ne sia affetto per non esserne contagiati. Abbiamo però visto che in molti casi, chi ha la malattia non sa neppure di averla e, quindi, è pressoché impossibile stargli lontano.

E’ salvo l’amore giovanile, insomma, ma a noi rimane qualche fastidio da gestire.

 

Ah, giusto per informazione: in Politerapica, il Dott. Sergio Clarizia esegue

  • visite specialistiche di pediatria e neonatalogia
  • consulenze di anestesia
  • test allergologici

Lo fa nell’ambito del nostro progetto Medicina Vicina che prevede prestazioni senza liste di attesa, eseguite da specialisti di alto livello, a costi accessibili.

Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93.  Per informazioni e appuntamenti, Tel. 035.298468.