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Categoria: Archivio Newsletter

30 Aprile 2023
Se cadesse un aereo al giorno ma succede col fumo

Se cadesse un aereo al giorno farebbe un baccano incredibile ma succede col fumo e quasi non ce ne accorgiamo. Tutte le volte che accade un disastro aereo, la notizia fa clamore. Tutti ne siamo colpiti. Ne parlano giornali e televisioni per giorni. Possiamo immaginare cosa accadrebbe se ci fosse un disastro aereo al giorno per qualche giorno consecutivo? Il Mondo intero non parlerebbe d’altro.

In Italia, ogni anno, muoiono 93.000 persone a causa del fumo ma non ne sentiamo parlare. Eppure quel numero di morti è uguale a quello che avremmo se un aereo con 255 persone a bordo che precipitasse ogni giorno.

Al fumo e ai suoi danni è dedicato il quarto appuntamento del progetto “Insieme si può. Insieme funziona – 2023”. Mai come intorno a questo tema, diventa essenziale un’azione di promozione culturale: la cultura della salute, appunto.

Qui il documento di presentazione dell’iniziativa: GMST – Documento di progetto – 26.04.2023 LDP EC

Guardiamo in faccia il fumo e i suoi danni

Il fumo non causa solo il cancro al polmone.

Il fumo di sigaretta rappresenta il principale fattore di rischio per il cancro al polmone. Si stima che sia responsabile del’85%-90% dei casi in Italia. A dirlo è l’AIOM – Associazione Italiana di Oncologia Medica . Ma la questione va ben oltre. Come scrivevamo sopra, secondo il Ministero della Salute, in Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti l’anno . E non solo per cancro al polmone, appunto. 93.000 morti all’anno a causa di fumo di sigaretta sono il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne.

Guardiamoli un po’ più da vicino i danni del fumo di tabacco. Ci aiuta ancora il Ministero della Salute. Scopriamo così che oltre ad essere un grave fattore di rischio per il cancro al polmone, il fumo da tabacco è un grave fattore di rischio per molte altre patologie oncologiche: tumori del cavo orale e della gola, dell’esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e di alcune leucemie.

Ma il fumo rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche ed è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare. Il fumo è inoltre un fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione di un precoce danno renale diabetico e per il peggioramento della retinopatia nei giovani soggetti diabetici.

L’esposizione cronica al fumo può anche essere causa di danni sulla sessualità maschile e influire negativamente sull’apparato riproduttivo femminile, provoca menopause più precoci di circa 2 anni rispetto alle non fumatrici in quanto il fumo altera la normale produzione di ormoni sessuali femminili. E potremmo proseguire ancora un po’ con i danni da fumo.

Se cadesse un aereo al giorno ma succede col fumo

Eppure, il numero di fumatori nel nostro Paese è in aumento!

Se cadesse un aereo al giorno farebbe un baccano infernale ma qui parliamo di fumo e non ce ne accorgiamo. Sarebbe forse molto diverso se invece ne avessimo consapevolezza. Qui, infatti, è chiaro che attraverso la consapevolezza abbiamo la possibilità di usare un’arma micidiale contro il cancro al polmone, diversi altri tumori insieme a non meno importanti patologie di natura non oncologica: smettere di fumare e di esporsi ed esporre al fumo.

Detto così, pare facile ma è chiaro come siamo di fronte ad un problema complesso che riguarda non solo la dimensione medico/sanitaria ma anche quella psicologica e quella sociale. Ancora lo diciamo: quella culturale. Ed è anche chiaro come ci si trovi, qui, in un ambito dove giocano diversi fattori, alcuni piuttosto potenti.

E poi c’è l’altra grande questione, quella della diagnosi precoce che pure nelle patologie provocate dal fumo può giocare un ruolo importante.

Intorno a tutto questo si articolano le attività che il progetto “Insieme si può. Insieme funziona – 2023” mette in campo in occasione del suo quarto appuntamento. Sono molte, alcune anche divertenti e hanno obiettivi chiari: informazione, sensibilizzazione, diagnosi precoce.

L’iniziativa si tiene in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco 2023 che ricorre il 31 maggio.

30 Aprile 2023
La cuffia si infiamma e sono problemi per la spalla

Quando la cuffia dei rotatori si infiamma e in alcuni casi si lesiona sono molti i problemi per la spalla. Lo racconta in modo chiaro il Dott. Pietro Agostini, Medico Fisiatra in Politerapica. Lo fa su l’Eco di Bergamo, nella sua prestigiosa Pagina della Salute.

Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 30.04.2023 – Lesione cuffia rotatori, Agostini – Def

La cuffia si infiamma e sono problemi per la spalla

I dolori alla spalla sono piuttosto comuni; circa 3 persone su 10, tra gli adulti, ne soffrono almeno una volta. La spalla congelata e le lesioni della cuffia dei rotatori rappresentano i disturbi più diffusi ra le persone di mezz’età e e le persone anziane.

Quando la spalla fa male, dice il Dott. Agostini, siamo spesso di fronte a un’infiammazione della cuffia dei rotatori. Si chiama così l’insieme di muscoli e rispettivi tendini dell’articolazione della spalla. Sono il sovraspinato, l’infraspinato, il piccolo rotondo e il sottoscapolare. Questi lavorano in sinergia con i muscoli del braccio e, in particolare, del muscolo capolungo del bicipite. E’ chiamata cuffia perché i suoi tendini formano una vera e propria cuffia intorno alla testa dell’omero per proteggere l’intera articolazione.

La sua infiammazione procura un dolore che può togliere il sonno e limitazioni funzionali che incidono sulla vita di tutti i giorni e può essere causa di ulteriori problemi.

La spalla è un’articolazione libera

Possiamo dire che la spalla sia l’articolazione più libera del corpo umano. Nessun’altra permette lo stesso numero di movimenti e la loro  ampiezza. Questo è dovuto al fatto che si tratta di un’articolazione instabile. La scapola che è il suo osso principale si articola, da na parte, all’omero e quindi al braccio e, dall’altra, alla clavicola. Rimane però solo appoggiata alla cassa toracica. La sua stabilità dipende dai muscoli della spalla che svolgono, per questo, un lavoro notevole e continuo.

Traumi, carichi sbagliati, movimenti scorretti e ripetuti nel tempo sono tra le cause di sollecitazioni eccessive dei tendini della cuffia. Le conseguenze possono essere stiramenti, strappi e piccole lesioni (anche fino a 1,5 cm) dei suoi muscoli e del muscolo capolungo del bicipite che diventano poi causa di infiammazione e non solo.

Il primo sintomo è il dolore. Ci sono poi le limitazioni funzionali. Si fa fatica a mettersi la giacca o a prendere qualcosa in alto. Se non si agisce subito, la situazione può peggiorare e si può arrivare alla sindrome da conflietto e alla “spalla congelata”. Si definisce così quella condizione nella quale non si riesce quasi piàù a muovere la spalla.

Descrive bene i sintomi, il Dott. Agostini, e spiega poi ancora molto bene quali siano le cure. Ce ne sono diverse. Combinano farmaci, massaggi terapeutici e fisioterapia. Senza dimenticare le terapie fisiche, in particolare tecar e ultrasuoni ma anche laser e onde d’urto.

Ci sono buone possibilità di curare questa patologia così dolorosa e così invalidante. Ripristinando i rapporti articolari corretti e permettendo così di riprendere i normali movimenti del braccio.

 

Il Dott. Pietro Agostini è specialista di Medicina Fisica e Riabilitativa – Fisiatria. Visita in Politerapica, a Seriate, in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.

 

27 Aprile 2023
Professioniste sanitarie di eccellenza in Politerapica

Abbiamo due nuove professioniste sanitarie di eccellenza in Politerapica. Sono la Dott.ssa Sara Bonaita, Infermiera e la Dott.ssa Martina Pezzoli, Fisioterapista. Sono entrambe brave, preparate e capaci di lavorare in gruppo. E poi sono piene di voglia. Quella voglia di mettersi in gioco da protagoniste che rende preziose le persone come loro nel mondo del lavoro. Preziose per colleghi e colleghe e per la struttura. Soprattutto però preziose per i nostri pazienti.

Sì, perché i pazienti non sono clienti: sono persone. Persone che hanno problemi di salute e che per questo non cercano un servizio ma hanno invece bisogno di essere prese in carico e accompagnate nel modo migliore. Non solo quello sanitario ma anche quello umano.

Due nuove professioniste sanitarie di eccellenza in Politerapica

La Dott.ssa Sara Bonaita è un’infermiera molto particolare. Si è laureata alla Humanitas University – Sede di Bergamo. Subito dopo ha iniziato a lavorare in sala operatoria presso la Humanitas Gavazzeni. Ha poi pensato che a lei questa professione piace molto ma fuori dall’ambiente ospedaliero. E’ una persona molto concreta e sa andare subito al punto. Lo fa con cortesia e con molta disponibilità ma ha chiaro come procedere e quali siano i risultati attesi.

La persona giusta per Politerapica, insomma

Anche la Dott.ssa Martina Pezzoli è una fisioterapista molto particolare. Si è laureata all’Università Vita Salute San Raffaele di Milano e ha poi conseguito il Master Unicversitario di 1° livello in Terapia Manuale e Fisioterapia Muscoloscheletrica presso l’Università di Chieti. Anche lei però ha capito di amare la sua professione in un modo un po’ particolare e ha deciso di occuparsi di riabilitazione del pavimento pelvico. E a questo proposito, ha conseguito il diploma di Esperta di Riabilitazione Pelvi-Perineale alla Edi-Academy con due docenti di eccezione: la Dott.ssa Donatella Giraudo e il Prof. Gianfranco Lamberti. E’ una persona gentile ma con grinta, come si dice.

E pure lei è la persona giusta per lavorare in Politerapica

Sì, perché in Politerapica lavoriamo avendo chiere alcune cose. Da noi il paziente è al centro. Al centro del gruppo. E quyindi è necessario lavorare insieme perché ognuno porti il suo contributo al lavoro di tutti nell’interesse del paziente. E deve essere un contributyo qualificato, portato con determinazione, voglia di esserci e di essere parte della buiona qualità del lavoro di tutti.

Soprattutto della buona qualità con la quale rispondiamo ai bisogni di chi si rivolge a noi.

Due risorse preziose

La Dott.ssa Bonaita e la Dott.ssa Pezzoli sono due nuove professioniste sanitarie di eccellenza in Politerapica. E noli ne siamo orgogliosi.

Due risorse prezione per Politerapica e per i molti altri professionisti di eccellenza che già fanno parte della nostra struttura. E poi, due risorse preziose per i nostri pazienti e per il nostro territorio. Perché noi di Politerapica ci consideriamo una parte del territorio e, in qualche modo, a suo servizio. Per questo, insieme ad amministrazioni pubbliche, istituzioni sanitarie, associazioni, professionisti e enti che vi operano, non smettiamo di organizzare attività che contribuiscano a diffondere la cultura della salute tra i cittadini.

 

27 Aprile 2023
Quando aerosolterapia serve davvero

Il Dott. Sergio Clarizia, Pediatra in Politerapica, interviene sulla rivista Bergamo Salute per spiegare quando l’aerosolterapia serve davvero. Sì perché la terapia con aerosol è una pratica molto usata ma non sempre nel modo giusto. Il suo abuso o il suo uso scorretto può anche essere causa di problemi. Lo racconta bene il Dott. Clarizia che non perde occasione per dare anche preziosi consigli su come curare in modo corretto diversi malanni dei bambini. Ed è brava la giornalista, Viola Compostella, ad esporre nel modo più efficace i molti contenuti e suggerimenti.

Qui si può scaricare l’articolo completo: Bergamo Salute 27.4.2023 – Aerosolterapia quando serve davvero. Dott. Clarizia

Intanto non serve per raffreddore e tosse

L’aerosol non serve per raffreddore e tosse. E non servono altre medicine. Lo dice in modo chiaro il nostro Pediatra. Questi sono malanni che guariscono da soli nel giro di qualche giorno. Lo stesso vale per l’influenza se non si verificano complicazioni. Se il bimbo ha la febbre che arriva a 38,5, si somministra un farmaco per abbassarla e si aspetta che passi, giocando con lui, leggendo un libro raccontandop fiabe e… portando pazienza.

Per liberare il nasino sono sufficienti dei lavaggi con soluzione fisiologica o con soluzione ipertonica. Per aiutare il piccolo a respirare meglio, inoltre, è opportuno che il tasso di umidità nel locale dove gioca e riposa sia compreso tra il 40% e il 60%. Se l’aria è molto secca, si potranno utilizzare gli umidificatori; se invece il tasso di umidità è troppo alto, come può accadere in zone lacustri o marittime, si potrà usare (al bisogno) un deumidificatore.

Insomma, le mamme hanno molti strumenti a disposzione contro questi disturbi ma tra questi non ci sono aerosol e farmaci. Meno ancora gli antibiotici! Bisogna evitare il ricorso a questi farmaci quando non è necessario. E questo lo decide il medico.

E a proposito del medico… è vietato il fai da te!

Quando l’aerosol serve davvero lo decide il medico. L’aerosol è una terapia, non lo dobbiamo dimenticare. E il fai da te, quando si tratta di farmaci e terapie, è assolutamente sconsigliato. Anzi, aggiunge il Dott. Clarizia, è da evitare sempre, tanto più se riguarda bambini molto piccoli.

L’aerosol deve essere utilizzato solo se il pediatra che ha visitato il bimbo lo ritiene necessario o comunica alla famiglia di eseguirlo in modo autonomo in caso di sintomi ricorrenti. Bisogna seguire in modo scrupoloso le sue indicazioni per quanto riguarda i farmaci da nebulizzare, le dosi, la frequenza delle sedute e la durata complessiva della cura. Anche quando il bimbo ha già avuto un episodio simile nelle settimane o nei mesi precedenti e il genitore pensa di sapere già qual è la terapia da somministrare. E’ sempre opportuno rivolgersi al pediatra, sia per una diagnosi – non è detto che quello in corso sia lo stesso disturbo avuto in precedenza – sia per ricevere indicazioni corrette sull’eventuale terapia da eseguire.  Soprattutto per bimbi sotto l’anno di età.

Quando l’aerosolterapia serve davvero. Asma e broncospasmo

L’aerosolterapia serve davvero – anzi, è una terapia fondamentale – quando abbiamo bambini asmatici che soffrono di infiammazioni bronchiali e broncospasmo. Per combattere l’infiammazione dei bronchi vengono nebulizzati antinfiammatori (oggi i più utilizzati sono i cortisonici), mentre per il broncospasmo si ricorre ai broncodilatatori.

Con l’aerosolterapia, il farmaco viene nebulizzato, ovvero spezzettato in minuscole particelle che, proprio per le loro dimensioni ridotte, riescono a penetrare nelle vie respiratorie più basse. Così il principio attivo viene trasportato proprio dove è necessario e agisce più rapidamente, dato che per via inalatoria il percorso del farmaco è più breve. In questo modo si ottiene un beneficio maggiore e si riducono i potenziali effetti collaterali.

Il ricorso all’aerosol è indicato, inoltre, per i bambini che soffrono di laringiti o laringospasmo e nei bambini affetti da malattie croniche, come la fibrosi cistica. Per i bambini che soffrono di bronchite asmatica e devono sottoporsi con una certa frequenza ad aerosolterapia, esiste un altro strumento che permette di somministrare i farmaci per via inalatoria e presenta gli stessi vantaggi dell’apparecchio per aerosol. Si tratta del distanziatore, un accessorio di forma cilindrica che, applicato alla bomboletta spray che contiene la medicina, trattiene il farmaco nebulizzato, in modo tale che il bimbo lo possa inspirare tramite una mascherina, nell’arco di cinque o sei respiri, conclude il dottor Clarizia.

 

 

20 Aprile 2023
Intini e Perego nuovi consiglieri Lilt

Pasquale Intini e Valeria Perego sono tra i nuovi consiglieri di Lilt Bergamo Onlus. L’assemblea dell’associazione si è riunita il 14 aprile 2023. All’ordine del giorno c’era l’approvazione del bilancio del 2022 e l’elezione di tre nuovi membri del Consiglio Direttivo.

Si fa così ancora più stretta la sinergia tra Politerapica e Lilt Bergamo. Le due strutture collaborano già da anni. Insieme svolgono attività di promozione della cultura della salute sul territorio. E, insieme, sono attive nella gestione del progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2023.

La terza consigliera eletta è Eugenia Caggese. A breve distanza, anche se non elette, sono risultate Antonella Martinelli e Maria Nava.

Politerapica e Lilt Bergamo onlus

Dicevamo che Politerapica e Lilt Bergamo Onlus collaborano da tempo. La nostra struttura è da sempre impegnata sul territorio per promuovere la cultura della salute tra i cittadini. Ha cominciato a farlo pioco dopo la sua nascita. Ha organizzato convegni e incontri di informazione rivolti alla popolazione così come corsi di formazione per professionisti sanitari. A guidarla ci sono stati due principi per lei irrinunciabili.

Da una parte, quello della responsabilità sociale di impresa. L’azienda non può stare chiusa tra le sue mura ma deve contribuire in modo attivo e concreto al benessere del territorio di cui fa parte, mettendo a disposzione le sue competenze. Dall’altra, quello dell’inclusione nella sinergia. Non si può agire da soli ma è necessario farlo insieme ad altri per condividere energie e idee e ottenere così risultati migliori. Per questo, Politerapica ha sempre lavorato insieme ad Istituzioni e Enti pubblici e privati, Strutture sanitarie e associazioni.

Lilt Bergamo Onlus ha nella sua mission l’obiettivo di promuovere la prevenzione contro il cancro. E quando parliamo di prevenzione promossa sul territorio ci riferiamo soprattutto a quella primaria che, attraverso l’adozione di corretti stili di vita, permette di evitare l’insorgere di malattie. Ci riferiamo però anche a quella secondaria, quella che permette la diagnosi precoce. Quella che può essere praticata con successo in due modi. Da una parte, attraverso l’adesione ai programmi di screening messi a disposizione dal Servizio Sanitario. Dall’altra, attraverso l’attenzione aklla propria salute, il ricorso al medico quando si hanno dei dubbi e pure ai controlli quando questi sono suggeriti. E quando parliamo di diagnosi precoce, parliamo della possibilità di intervenire prima e quindi di poterlo fare con terapie meno pesanti e, allo stesso tempo, con maggiori possibilità di successo.

Due percorsi che si sono incontrati

Un impegno importante, quello di Lilt Bergamo nei suoi oltre 90 anni di attività. Sostenuto attraverso la promozione della cultura della salute tra le persone e la sensibilizzazione delle Istituzioni intorno a questo tema delicato e vitale per le singole persone e per la comunità.

Pur percorrendo ognuno dei due la propria strada, Politerapica e Lilt Bergamo non potevano non incontrarsi. Tanto più che l’una e l’altra avevano chiara l’importanza di lavorare insieme quando si parla di salute. E così è stato, già qualche anno fa. Tutto è cominciato quando Politerapica ha inaugurato un ambulatorio multidisciplinare contro il melanoma e ha chiesto il patrocinio a Lilt Bergamo Onlus che glielo ha prontamente concesso insieme al suo sostegno. Lo stesso anno è successo poi che Lilt Bergamo Onlus volesse rendere ancora più efficace una sua campagna contro il cancro alla prostata, ha chiesto la collaborazione a Politerapica e questa gliela ha subito data.

E poi, un’attività dopo l’altra, la collaborazione è diventata via, via più intensa. Fino all’ideazione e realizzazione del progetto “Insieme si può. Insieme funziona” che ha visto impegnate le due strutture per tutto il 2022, insieme ad altre associazioni di volontariato, a strutture sanitarie pubbliche e private e a Istituzioni del territorio. Un progetto che è proseguito, comn impegno ancora maggiore, nel 2023.

Come è normale che sia in questi casi, lavorando gomito a gomito così spesso e così a lungo, diverse persone di Politerapica hanno deciso di “sposare” Lilt Bergamo Onlus e si sono iscritte all’associazione. Tra queste ci sono Pasquale Intini che di Politerapica è il Direttore e Valeria Perego che collabora con Politerapica come Psicologa e Psicoterapeuta. Così, da una parte, queste figure hanno continuato ad essere collaboratori di Politerapica e, dall’altra, hanno cominciato ad essere volontari di Lilt.

Intini e Perego nuovi consiglieri Lilt Bergamo

E quindi, adesso che Pasquale Intini e Valeria Perego sono tra i nuovi consiglieri di Lilt Bergamo, il lavoro insieme diventerà ancora più intenso. Daltronde, lo diciamo da sempre che è necessario lavorare insieme per portare la salute sul territorio. Perché salute non è solo cura medica. Salute è cura nel senso più ampio. E della salute bisogna prendersi cura prima di perderla. Lo diciamo noi di Politerapica che, per lavoro, curiamo la salute da un punto di vista sanitario. Figuriamoci se non lo dice Lilt Bergamo Onlus che per lavoro cerca di evitare che ci si ammali.

 

16 Aprile 2023
Contro il Melanoma per salvare la pelle

Combattiamo contro il Melanoma per salvare la pelle. E sappiamo che possiamo vincere. Forti di questa convinzione, abbiamo dedicato al Melanoma il terzo appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona – 2023. Sono molte le attività che abbiamo messo in campo: incontri, passeggiate della salute, mostre fotografiche, un convegno. E pure quasi 200 prestazioni sanitarie gratuite.

Trovate tutto qui: Melanoma – Documento di progetto – 11.04.2023 – LDP

D’altronde, lo sapete, “Insieme si può. Insieme funziona” è quel progetto che noi di Politerapica, insieme a sei associazioni di volontariato impegnate in salute, stiamo gestendo per promuovere la cultura della salute sul territorio. E per favorire prevenzione e diagnosi precoce oltre che la giusta presa in carico. Insomma, per prenderci cura della salute prima di perderla.

Il Melanoma è una “brutta bestia”

Il Melanoma è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età. In Italia, costituisce in questo momento il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Così comincia il capitolo dedicato al Melanoma del rapporto dell’Associazione Italiana di Oncologia MedicaI numeri del cancro in Italia – 2022”.

Al suo interno si legge anche che nel 2022, sono stati stimati 12.700 nuovi casi in Italia di questa malattia. 7.000 sono uomini e 5.700 sono donne.

Siamo di fronte ad uno dei tumori maligni più pericolosi e insidiosi anche se non è il più diffuso tra quelli della pelle. E’ vero che oggi la sopravvivenza a cinque anni di distanza dalla diagnosi è del 91% negli uomini e del 93% delle donne. E’ altrettanto vero però che questo è dovuto soprattutto alle aumentate capacità di diagnosi precoce. Proprio la diagnosi precoce, insieme ai passi da gigante della scienza e della medicina, è il fattore che permette oggi di vivere a 169.000 persone dopo una diagnosi di Melanoma (80.100 uomini e 89.800 donne).

Il Melanoma è un cancro con un’incidenza in crescita costante in tutto il Mondo, secondo l’Istituto Superiore di Sanità. Numerosi studi suggeriscono che questa sia addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni. In Italia, le stime indicano in 7.000 i decessi all’anno per questa patologia: 4.000 uomini e 3.000 donne. Nelle Regioni italiane settentrionali, la mortalità per melanoma cutaneo è – per entrambi i sessi – circa il doppio di quella registrata nelle Regioni meridionali.

Contro il Melanoma per salvare la pelle

Cancro pericoloso e insidioso. Cancro in crescita. Ma cancro che può essere curato se diagnosticato in modo precoce. E pure cancro che può essere prevenuto.

Intorno a queste quattro affermazioni si articolano le attività che mettiamo in campo da fine aprile a fine maggio. Sono molte e hanno obiettivi chiari: informazione, sensibilizzazione, diagnosi precoce.

  • Giovedì 27 aprile – Tutto il giorno
    Si comincia con il Melanoma day a Clusone, presso la Fondazione S. Andrea, organizzato dalla Delegazione Alta Valle Seriana della Lilt Bergamo. Tra le attività della giornata, ci sono 40 visite dermatologiche gratuite di prevenzione e diagnosi precoce.
  • Domenica 30 aprile – Tutto il giorno
    Si continua il 30 aprile con una Montagna di prevenzione. Una camminata al Rifugio Resegone, organizzata insieme al CAI di Bergamo. Qui viene allestita una postazione informativa con la distribuzione di materiale e di creme solari. Perché il sole è bello ma deve essere preso con prudenza.
  • Venerdì 5 maggio – Ore 18
    Il 5 maggio, è in programma un incontro/convegno all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, aula 5, torre 7. L’evento si tiene in presenza e in diretta streaming. Due ore di chiacchierata per parlare del Melanoma da diversi punti di vista: medico, psicologico, umano, sociale. Tra i contributi è previsto quello di una paziente.
  • Giovedì 11 maggio – mattinata
    L’11 maggio viene allestita una postazione informativa all’Ospedale Humanitas Gavazzeni, presso l’Area di Ingresso della Reception. Qui volontarie e volontari distribuiranno materiale e gadget e condivideranno esperienze e informazioni.
  • Domenica 28 maggio – tutto il giorno
    Si chiude il 28 maggio con una passeggiata a Città Alta organizzata con l’Assessorato alla Politiche Sociali del Comune di Bergamo e con una guida di eccezione, l’Arch. Nicola Eynard. Un’iniziativa aperta a tutti per unire la conoscenza del Melanoma a quella degli angoli più affascinanti della città.

Luci sul Melanoma

Pensiamo che sia utile puntare i fari sul Melanoma. E per questo abbiamo organizzato alcune iniziative per metterlo in luce.

  • Tutto il mese di maggio
    Ci sono le mostre “Ferite di luce”. Nascono dall’iniziativa di 12 donne aderenti all’associazione “Insieme con il Sole dentro”. 12 donne che hanno vissuto il Melanoma sulla loro pelle e che hanno deciso di raccontarlo con la fotografia: quella dello loro cicatrici dopo gli interventi chirurgici. Ne sono venuti fuori dodici pannelli in bianco e nero con le ferite risaltate in oro. Delicatezza e dramma insieme. Racconto e testimonianza. Il calendario
    – 2/5 maggio – Calcinate, Casa di Comunità/Ospedale Asst Bergamo Est
    – 7/12 maggio – Scanzorosciate, Sala Consiliare
    – 13/14 maggio – Bergamo, Sala Borgo d’Oro, Borgo S.ta Caterina
    – 27/28 maggio – Pedrengo, Sala Vincenzo Signori
  • Lungo il mese di maggio
    “Luce sul melanoma” è l’iniziativa con la quale a maggio viene illuminata di arancione Porta S. Giacomo, sulle mura di Bergamo e il 7 maggio, la facciata del Comune di Scanzorosciate

L’iniziativa si tiene in occasione del Melanoma Day, patrocinato da IMI – Intergruppo Melanoma Italiano. Siamo in tanti infatti ad essere convinti che contro il Melanoma possiamo fare molto per “salvare la pelle”.

Visite gratuite

E siccome vogliamo agire con decisione, non ci limitiamo ad informazione e sensibilizzazione. Mettiamo infatti a disposizione anche 200 prestazioni sanitarie gratuite. Parliamo di

  • 126 visite dermatologiche di prevenzione e diagnosi precoce
  • 30 incontri di sostegno psicologico
  • 40 percorsi di accompagnamento psicologico

Cura del corpo e cura della mente, infatti, non sono separati. Gli antichi lo sapevano molto bene e noi oggi abbiamo pure dei riscontri scientifici che lo dimostrano. Soma e Psiche, mente e corpo, sono del tutto interconnessi tra loro. Non si può pensare di curare la salute fisica senza prendersi cura di quella psicologica e viceversa.

Di fronte ad un cancro, poi, questo diventa essenziale. Una diagnosi di tumore mette infatti a dura prova la salute psichica eppure, mai come nel momento in cui dobbiamo combattere un nemico così forte, tutte le risorse ci sono necessarie. Anche quelle mentali, appunto. Questo discorso poi vale anche per i familiari o per quelli che oggi si chiamano caregiver. Nell’intera famiglia, dopo una diagnosi di cancro, nulla sarà èiù come prima.

Le prestazioni sono messe a disposzione da Associazione Amici di Gabry, ASST Papa Giovanni XXIII, Fondazione Angelo Custode, Humanitas Bergamo, Lilt Bergamo Onlus e Politerapica – Terapie della Salute.

Insieme si può. Insieme funziona – 2023 contro il Melanoma per salvare la pelle

Tutti insieme contro il Melanoma. Perché noi ne siamo convinti: insieme si può e insieme funziona!

E noi siamo

  • LILT Bergamo onlus
  • ACP – Associazione Cure Palliative
  • AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati
  • AOB – Associazione Oncologica Bergamasca
  • Associazione Amici di Gabry
  • Associazione Insieme con il sole dentro
  • Politerapica – Terapie della Salute

 

 

7 Aprile 2023
Senologia al centro contro il cancro

Senologia al centro è un progetto contro il cancro al seno relizzato insieme da Lilt e Gruppo Gnodi. A Bergamo è stato un grande successo. Per 3 giorni, dal 10 al 12 marzo, in pieno centro città, è stata allestitia una “clinica” mobile. Qui, le donne che si erano prenotate sul sito della Lilt Bergamo Onlus, hanno potuto accedere a visita senologica, mammografia ed ecografia.

Partiamo dai numeri

Partiamo dai numeri per capire la portata del progetto Senologia al centro contro il cancro al seno. L’iniziativa era rivolta a donne fuori dalla fascia di età compresa tra i 45 e 74 anni per le quali è già disponibile lo scrrening del Sistema Sanitario. Erano stati messi a idpsosizione 50 posti ma sono state poi accolte 69 donne.

L’impegno del personale sanitario e delle volontarie di Lilt Bergamo è stato davvero notevole. Questo ha permesso si eseguire 196 prestazioni in tre giorni: 69 visite senologiche, 61 mammografie e 66 ecografie mammarie. E su 69 persone viste, ben 6 sono state invitate ad eseguire ulteriori approfondimenti. Erano tutte donne al di sotto dei 45 anni e, come si è detto sopra, al di fuori dell’età compresa nello screening del Servizio Sanitario.

Senologia al centro contro il cancro non solo per le visite

L’obiettivo dell’iniziativa non era però solo quello di mettere a disposizione della popolazione degli esami in un momento in cui le liste di attesa negli ospedali sono molto lunghe. Con Senologia al centro, Lilt Bergamo Onlus ha voluto agire con una forte azione di sensibilizzazione verso i cittadini e le Istituzioni.

Ai cittadini ha raccontato e ricordato quanto importante sia la cura della salute prima che questa venga a mancare. La cura della salute attraverso prevenzione e diagnosi precoce e la consapevolezza di come prendersi cura di sé. Anche per questo Lilt Bergamo Onlus è promotrice, ormai da due anni di Insieme si può. Insieme funziona, un progetto di promozione della cultura della salute sul territorio che cura “insieme ” ad altrte cinque associzioni di volontariato impegnate nella salute e a una struttura sanitaria èprivata, impegnata nel sociale.

Alle Istituzioni invece ha ribadito la necessità di ridurre le liste di attesa, soprattutto adesso, dopo che la tempesta del Covid le ha fatte allungare ancora di più. E ha mostrato la necessità di ampliare le fasce di età per gli screening di prevenzione.

L’attenzione della città

Eravamo in Piazza Matteotti, nel centro cittadino appena restaurato. Giusto un paio di giorni prima, l’Amministrazione Comunale lo aveva dichiarato zona pedonale. Insomma, il salotto della città. Questo ha di certo aiutato a sollevare l’attenzione di molti.

Parlavamo di un tema sensibile, cocente, che morde la carne e l’anima di chi ne è colpito e dei suoi cari: il cancro al seno, il cancro in assoluto più diffuso e per il quale, ogni anno, ci sono 50.000 nuovi casi. Solo a Bergamo, ogni anno, ce ne sono 900, 1 al giorno! Anche questo ha aiutato ad attirare l’attenzione.

C’erano molte volontarie della Lilt, tutte con la maglietta rosa, quella della lotta contro il cancro al seno. Insieme e con allegria facevano una macchia di colore che si distingueva bene e che non passava inosservata. E pure questo ha contribuito.

Poi c’è stato il grande spazio che la stampa e il cosiddetto circo mediatico cittadino ha dedicato all’iniziativa. Giornali, radio e televisione ne hanno parlato molto con servizi in studio e “in esterna”.

Sta di fatto che davanti alla clinica sono passati in tanti e in tanti si sono fermati a chiedere informazioni, a raccontare di sé, a farsi suggerimenti, a offrire sostegno. La città tutta (e non solo la città) ha prestato molta attenzione all’iniziativa che noi riteniamo sia stata un successo proprio perché è andata oltre la pur importante erogazione di prestazioni sanitarie gratuite.

L’attenzione delle autorità a Senologia al centro

Anche le autorità hanno prestato molta attenzione a Senologia al centro e a Lilt Bergamo. La mattina di Sabato 11, gli organizzatori hanno tenuto un evento di presentazione ufficiale alla città. Tra gli altri, hanno partecipato il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, l’Assessore Regionale Claudia Terzi, il Direttore Generale di ATS Bergamo, Massimop Giupponi. Non è mancato neppure il Delegato Vescovile, Mons. Giulio Dellavite.

Senologia al centro contro il cancro. Un grande successo

Dicevamo quindi che Senologia al centro è stato un grande successo a Bergamo e che il sistema mediatico ha dato ampio spazio al lavoro svolto:

BergamoNews – 08.03.2023 – Senologia al centro
Corriere della Sera – 08.03.2023 – Senologia al Centro – Def
Ecodibergamo.it – 08.03.2023 – A Bergamo «Senologia al centro» la prevenzione sale a bordo_compressed
Ecodibergamo.it – 07.03.2023 – Senologia al Centro
L’Eco di Bergamo – 30.03.2023 – Risultati di Senologia al centro – Def
L’Eco di Bergamo – 12.03.2023 – Cerimonia presentazione Senologia al Centro – Def
L’Eco di Bergamo – 08.03.2023 – Senologia al centro
Prima Bergamo – 08.03.2023 – Senologia al Centro – Def
Gazzetta di Milano – 4.3.2023 Senologia al Centro, sabato 11 a Bergamo. – Gazzetta di Milano

Un grande successo per la città e per Lilt Bergamo Onlus, al quale un po’ ha contribuito anche il team allargato dei volontari e delle volontarie di Insieme si può. Insieme funziona. Compresa Politerapica che del progetto ha il privilegio di fare parte.

7 Aprile 2023
Al Polo Nord in Apecar per Lilt

Andare al Polo Nord in Apecar per Lilt Bergamo può sembrare una follia e in qualche modo lo è. Andarci poi partendo agli inizi di Febbraio quando l’inverno è ancora lì con il suo freddo e i suoi problemi climatici, lo è ancora di più.

Niente però ha potuto fermare Sergio Cascio, pompiere in pensione, che a questo progetto stava pensando già da un paio di anni. Il Covid lo aveva costretto a metterlo per un po’ in soffitta ma appena le cose sono cambiate, non ha potuto aspettare oltre. Ed eccolo lì, quindi, il 4 febbraio, davanti a Palazzo Frizzoni, a Bergamo, a salutare amici, familiari, colleghi dei vigili del fuoco, agenti della polizia municipale, volontari della Lilt, e partire, accompagnato dal saluto anche delle sirene delle autopompe.

C’era anche Marcella Messina, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo che gli ha portato i saluti della città. E c’erano anche, è ovvio, Lucia De Ponti e Giuseppe Chiesa, Presidente e Vicepresidente di Lilt Bergamo Onlus.

Qui il momento della partenza: https://www.youtube.com/shorts/ZlA_YkIvmX0

Davanti a lui un programma di viaggio serrato: centinaia di chilometri ogni giorno per arrivare a Capo Nord il 28 febbraio e tornare a casa per il 1° di Aprile. In totale, quasi 12.000 chilometri, attraverso 18 Stati.

Con lui, i libri pubblicati in occasione del novantesimo compleanno di Lilt Bergamo Onlus e del centesimo di Lilt nazionale. Glieli ha affidati Lucia De Ponti, al momento della partenza, con l’incarico di consegnarli alle autorità di Capo Nord. E a bordo del suo straordinario mezzo, anche tanto materiale dell’associazione che Sergio doveva distribuire durante le tappe del suo viaggio.

Al Polo Nord in Apecar per Lilt

Si fa presto a dire “al Polo Nord in Apecar” ma questo era un Apecar un po’ speciale. Con l’aiuto di diversi “specialisti” del settore, se lo era carozzato in un modo del tutto particolare. Da una oarte, si trattava di renderlo più vivibile contro il freddo. Dall’altra, bisognava che contenesse tutto il necessario: cuccetta, stoviglie e pentolame, fornellini, attrezzi per le emergenze e molto ma molto di più.

Senza contare la parte esterna. Sì, perché anche l’occhio vuole la sua parte e Sergio, che nell’anima continua ad essere Vigile del Fuoco, ha trasformato il suo Apecare in un carro dei pompieri in miniatura. Senza dimenticare, però, di mettere nella giusta evidenza il logo della Lilt.

Un viaggio avventuroso

La partenza sembrava essere proprio di buon auspicio. Giornata splendida, cielo limpido, aria pulita, colori nitidi. Una di quelle giornate che riempiono il cuore per la loro bellezza. Faceva sì frescolino ma sembrava di essere già a Primavera.

Le cose non sono state però così semplici e, daltronde, ce lo si sarebbe dovuto aspettare. Sergio ci teneva aggiornati, giorno per giorno, a volte anche ora per ora, sulla pagina Facebook che aveva aperto apposta https://www.facebook.com/paloskapp.

Immagini, brevi filmati, commenti. Lo abbiamo seguito passo, passo e già il secondo giorno di viaggio, ancora in Italia, un problema. Questa volta al riscaldamento che lo ha costretto a dormire con 4°. Poi è arrivato a Lubiana, in Slovenia, quindi in Austria, a Graz e poi in Repubblica Ceca, a Ostrava, e poco prima di Auschwitz, in Polonia, il primo problema serio. Motore fuso!

Un bel problema ma Sergio non si è scoraggiato. Da una parte, ha ordinato i pezzi di ricambio dall’Italia e, dall’altra, nell’attesa, si è messo a cucinare italiano per gli amici che intanto si era fatto in Polonia. Sosta obbligata di qualche giorno, quindi ma poi è arrivato il motore nuovo. Lo hanno sostituito e, come è ovvio per lui, è ripartito e il 17 febbraio era già a Varsavia. Le temperature esterne, intanto, erano sempre più basse. E poi il vento. Un vento gelido ma anche molto forte che dava grossi problemi alla tenuta di strada.

Poi c’è stata Kaunas e Riga in Lituania e quindi Riga, in Lettonia. Lui viaggiava e si godeva posti splendidi. Noi rivevevamo le immagini e i filmati. Belle le une e suggestivi i secondim, certo ma siamo sicuri che fossero tutta un’altra cosa rispetto a goderli lì, dal vivo. Il viaggio sembrava infatti diventare giorno dopo giorno sempre più affascinante.

Avventura e fatica

Sembrava. Perché insieme alla bellezza dei paesaggi e al fascino delle città e dei luoghi, c’era pure il resto. E in Estonia è stato subito chiaro.

In Estonia, al freddo si è aggiunta la neve e la neve, in quei Paesi, non è uno scherzo anche se, proprio perché lì ci sono abituati, i servizi di pulizia delle strade sono molto efficienti. Ma la cosa diventa molto dura se si rompono pure i tergicristalli. E a Sergio il tergicristallo dell’Apecar si è proprio rotto. Impossibile trovare pezzi di ricanbio ma non si è certo fermato anche se è stato costretto a proseguire  passo di lumaca: 10 chilometri all’ora.

A Tallin, in Estonia, ha preso il traghetto per Helsinki in Finlandia dove è sbarcato la mattina del 21 febbraio. Nonostante tutto, la tabella di marcia era abbastanza rispettata. Ma qui i problemi non si sono fatti attendere. Ha montato le catene sulle ruote posteriori e la ruota chiodata anteriore ma a circa cinquanta chilometri dopo Helsinki si è accorto che una delle due catene si era staccata e persa. Poco dopo, per la terza volta nella giornata, è stato fermato da una pattuglia della Polizia. Non gli hanno permesso di proseguire oltre. Il problema non era tanto la catena quanto il fatto che quel mezzo, l’Apecar, secondo loro non avrebbe potuto affrontare il percorso che lo attendeva a causa delle condizioni meteorologiche.

Non c’è stato niente da fare. Al Polo Nord in Apecar per Lilt o per qualsiasi altro motivo non ci sarebbe potuto andare e, per essere sicuri che rispettasse il divieto, gli agenti lo hanno scortato indietro per oltre 15 chilometri. Rimane il fatto che si è trovato a guidare per 170 chilometri senza le due catene, sul ghiaccio. Sì, perché intanto aveva person pure la seconda catena.

Niente Polo Nord in Apecar per Lilt? Lui non si arrende ma…

Quindi l’avventura verso il Polo Nord è finita ma lui non si è arreso. Ha deciso di ridisegnare il suo percorso verso altre città e altri Paesi. Al porto di Helsinki lo hanno accolto – 10° di temperatura. Qui si è bloccato il motore. Ha dovuto attendere per poterlo fare ripartire. Infine si è imbarcato per Stoccolma, in Svezia. Da qui, attraverso lo straordinario ponte che unisce Svezia e Danimarca si apprestava, tra la neve e il gelo, raggiungere Copenhagen. Sempre col tergicristallo rotto e con la necessità di pulire il parabrezza ogni 5 o 10 minuti.

Qualcuno dice che la fortuna sia bendata ma che la sfortuna ci veda benissimo. E questo per l’appunto è successo anche a Sergio. Stava arrivando a Copenhagen e il motore si è fuso di nuovo. Questa volta senza possibilità di riparazione. Il viaggio è finito. L’Apecar è stato lasciatoa alla caserma dei Vigile del Fuoco di Copenhagen che hanno accettato di “ospitarlo” e chehanno poi accompagnato Sergio in aeroporto.

Da lì, in volo, il ritorno a casa.

Ma il risultato è stato raggiunto!

Sergio Cascio andava in Apecar al Polo Nord per Lilt. Non ci è arrivato. Non è riuscito neppure a proseguire con un itinerario diverso. Aveva superato molti roblemi e difficoltà durante il viaggio e non aveva mai mollato ma alla fine, è ceduto il mezzo. In modo irreparabile, questa volta.

Eppure il risultato è stato raggiunto. L’obiettivo dell’avventura di Sergio era quello di raccontare e sensibilizzare. Raccontare cosa sia la Lilt Bergamo e cosa faccia. Sensibilizzare ad aiutarla e sostenerla. E ci è riuscito! Ha ttirato su di sé e sulla sua avventura molta attenzione. Quella dei giornali e quella dei social, quella degli amici e quella di coloro che via, via lo hanno incontrato, in Italia e all’Estero. Il suo diario su facebook è stato molto seguito dagli amici che lo sostenevano e da molti che così lo hanno conosciuto.

Alcuni, si sono iscritti all’associazione. Altri hanno fatto donazioni. L’apice di tutto questo è stata la cena di raccolta fondi per Lilt che Sergio Cascio ha organizzato per il 4 Aprile. L’aveva programmata prima di partire per raccontare come fosse andato il viaggio e così ha fatto. E’ riuscito a mettere insieme 200 persone! Lilt Bergamo era presente, come è ovvio. C’erano Lucia De Ponti e Giuseppe Chiesa e c’era pure Roberto Labianca, referente sanitario dell’associaione, con diversi soci.

Una serata speciale

E la serata è stata una  serata speciale. Allegra, vivace, possiamo dire scoppiettante? E sono pure stati consegnati gli attestati di ringraziamento ai molti che hanno contribuito in modo sostanziale all’avventura. E non è mancata una bellissima signora che è stata una delle “attrici” del film L’Albero degli zoccoli” girato d aErmann Olmi proprio in queste zone.

L’obiettivo è stato raggiunto, sì. L’iniziativa ha contribuito a fare il lavoro che è proprio della Lilt: promuovere la sensibilizzazione intorno alla salute e in particolare introno alla salute contro il cancro. Ed è servita pure a raccogliere fondi per l’associazione. Anche in questo Sergio Cascio è stato molto attivo e il risultato è notevole.

Merita di essere ringraziato. Sul serio.

 

 

 

6 Aprile 2023
Un chirurgo toracico in Politerapica

In Politerapica arriva un chirurgo toracico. Si tratta del Dott. Giuseppe Chiesa, veterano di questa specialità, cui si dedica da oltre 40 anni e nella quale ha maturato e continua a maturare straordinarie esperienze e competenza.

E già questa è una bella notizia per noi. Lo è ancora di più, però, perché si accompagna ad un’altra. Quella della convenzione tra Politerapica e Lilt Bergamo Onlus che regola la collaborazione del professionista con noi. Sì, perché il Dott. Chiesa – che è anche Vicepresidente di Lilt Bergamo – ha deciso di lavorare in Politerapica, devolvendo all’associazione gli onorari delle prestazioni che svolgerà presso di noi.

E quindi, da una parte, in Politerapica arriva un medico molto preparato, dall’altra, Politerapica introduce una nuova specialità tra quelle che già mette a disposizione del territorio e, dall’altra ancora, si fa sempre più salda la collaborazione tra noi e Lilt Bergamo. E Lilt Bergamo, lo sappiamo, è un’associazione prestigiosa con una lunga storia alle spalle e una grande presenza sul territorio bergamasco.

Giuseppe Chiesa, Chirurgo toracico

Il Dott. Giuseppe Chiesa si è laureato in Medicina e Chirurgia, nel 1981, presso l’Università degli Studi di Pavia, con il massimo dei voti e la lode. Si è quindi specializzato in Chirurgioa toracica, nel 1987, presso l’Università degli Studi di Milano, ancora con il massimo dei voti e la lode.

Da subito si è tuffato nell’attività professionale e da subito ha lavorato presso centri di alto prestigio. Dal 1986 al 1989, presso la Divisione di Chirurgia Toracica e Cardiovascolare De Gasperis dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano. Dal 1989 al 2000 ha ricoperto il ruolo di Aiuto Chirurgo presso la Divisione di Chirurgia Toracica e Cardiovascolare dell’Ospedale San Raffaele di Milano, per undici anni. E dal 2000, è Responsabile della Chirurgia Toracica Mini-invasiva e Videotoracoscopica di Humanitas Gavazzeni, a Bergamo.

Ma non è tutto qui. E’ stato Docente presso la Scuola di Specializzazione di Chirurgia Toracica dell’Università degli Studi di Milano. Nel settembre 1997 ha acquisito l’European Board in Thoracic Surgery superando una rigida selezione internazionale. Dal 1990, inoltre, è coordinatore chirurgo nel gruppo di lavoro per il protocollo di chemioterapia neoadiuvante nel carcinoma polmonare.

A questo si aggiunge la frequenza di centri di eccellenza internazionali all’estero. Ha svolto un soggiorno studio presso il Centro di Chirurgia Toracica dell’Hopital Marie Lannelongue di Parigi. Ha frequentato un corso di aggiornamento sul trapianto polmonare presso il Cedars-Sinai Madical Center a Los Angeles, in California. E’ stato poi anche presso il Centro di Chirurgia Sperimentale IRCAD di Strasburgo, in Francia, dove ha approfondito teoria e pratica della chirurgia robotica toracica.

Inutile dire che è autore di pubblicazioni scientifiche su riviste italiane ed estere.

Il Dott. Giuseppe Chiesa in Politerapica

Il Dott. Chiesa viene in Politerapica con tutta la sua esperienza e competenza di chirurgo toracico. Porta qui però anche tutta la sua umanità e delicatezza. Farà visite di chirurgia toracica e non solo. Con lui stiamo pensando a progetti che riguardino la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro ai polmoni. Offriremo così un servizio nuovo al territorio, in questa parte della provincia di Bergamo.

Le idee sono diverse, le difficoltà tante ma siamo carichi di entusiasmo e pensiamo che potremo fare bene insieme. Perché noi lo sappiamo: Insieme si può. Insieme funziona!