Obesità e sovrappeso sono un pericolo per la salute di cuore e arterie. Lo scrive l’Eco di Bergamo in un articolo dedicato a questo delicato tema e pubblicato Domenica 20.2.2022, sulla Pagina della Salute. Il giornale cita come fonti gli esperti dell’Ambulatorio Obesità e Sovrappeso di Politerapica.
Qui si può scaricare l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 20.02.2022 – Ambulatorio obesità – Def
Obesità e sovrappeso, loro definizione e implicazioni. Un argomento grosso e complesso di cui scrive la Dott.ssa Maria Britta, specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio. Dice subito che le cause principali che determinaon queste condizioni si possono prevenire. Parliamo infatti di scorretta alimentazione ipercalorica e ridotto dispendio energetico.
Il movimento è necessario per curare obesità e sovrappeso. Lo spiega la Dott.ssa Simona Ionio, laureata in Scienze Motorie. Naturalmente, deve essere un’attività fisica corretta e bilanciata sulla singola persona. Bisogna avere valutato con attenzione le sue condizioni di salute. Bisogna anche inserire il programma di lavoro in un più ampio programma di riabilitazione e cura. Per questo il lavoro corretto è quello definito all’interno di un’équipe multidisciplinare.
Obesità e sovrappeso possono avere diverse conseguenze sulla salute del cuore. Lo racconta il Dott. Fernando Scudiero, specialista in Malattie Cardiovascolari, nell’articolo che ci ha cortesemente messo a disposzione. Lo inizia, scrivendo subito che qui la questione non è solo estetica. E poi, ci porta a capire bene di cosa si tratta. Sì, il sovrappeso può causare diversi danni. No, non è solo una questione estetica.
L’endocrinologo ha un ruolo importante per la cura di obesità e sovrappeso. Lo scrive la Dott.ssa Danila Covelli, specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio. Ne spiega in modo chiaro le ragioni. Già, perché obesità e sovrappeso possono essere dovute anche a problemi endocrini. Non solo, possono a loro volta causare problemi endocrini.
La Dott.ssa Maria Britta interviene a Bergamo TV su obesità e sovrappeso. Specialista in Endocrinologia in Politerapica, la Dott.ssa Britta sa bene di cosa parla. E infatti, ospite della trasmissione condotta da Alberto Ceresoli, Fattore Bergamo: La Salute, ha portato gli spettatori diritto al punto, in modo chiaro.
Già perché obesità e sovrappeso stanno diventando un serio pericolo per la salute a livello mondiale. Questo anche in età pediatrica. E proprio qui, in Italia, l’obesità infantile sta diventando un grosso problema.
Qui il video integrale della trasmissione:
La Dott.ssa Britta su obesità e sovrappeso
La Dott.ssa Britta interviene in modo puntuale. Spiega in modo chiaro la differenza tra sovrappeso e obesità e accenna alla condizione di obesità grave. Parla poi delle cause dell’obesità o del sovrappeso. Dice che possono esserci cause organiche e cita possibili patologie endocrine. Chiarisce però poi che le cause più diffuse sono la scorretta alimentazione e la mancanza di attività fisica. Su questo punto, osserva che stiamo parlando di due cause non solo modificabili ma che si possono addirittura prevenire.
Il punto però è che di norma le cause sono multifattoriali e possno comprendere fattori genetici e ambientali. A questo si è giunti con studi recenti che si stanno approfondendo. E’ presumibile che in futuro ne sapremo molto di più e potremo comprendere come al variare di condizioni ambientali, possano variare le condizioni di salute anche in relazione all’obesità
Diagnosi e terapia
Detto che le cause di obesità e sovrappeso sono multifattoriali, è chiaro che la diagnosi corretta debba essere multidisciplinare. Allo stesso modo, deve essere multidisciplinare anche la terapia.
La valutazione più semplice (solo in apparenza però) è quella della misurazione del girovita. Questa fornisce una misura del grasso viscerale. Questo è un dato importante perché è ormai chiaro che l’eccesso di grasso viscerale rappresenta un serio fattore di rischio per diverse malattie. Tra queste, quelle cardiovascolari e cerebrovascolari. Anche diabete, sindrome metabolica e alcune patologie in gravidanza. Può essere addirittura fattore di rischio per alcuni tumori.
E’ utile guardare il video per scoprire le ragioni per cui l’endocrinologo deve fare parte del team che cura il sovrappeso o l’obesità. Già perché il tessuto adiposo è un organo a tutti gli effetti. Un organo anche endocrino con funzioni complesse. Il team deve essere poi composto da dietologo, cardiologo, docente di attività motoria, psicologo e fisiatra.
Solo lavorando insieme si può prendere correttamente in carico la persona che soffre di questi disturbi e accompagnarla serenamente attraverso il percorso di cura.
Racconta molto di più la Dott.ssa Britta, in modo dettagliato e approfondito. La trasmissione è andata in onda Lunedì 7 febbraio, alle ore 20,00 e in tanti hanno gà cercato la Dottoressa in Politerapica per sapere di più.
La tiroide a Bergamo TV con la Dott.ssa Danila Covelli, Endocrinologa in Politerapica. La Dott.ssa Covelli ha raccontato cosa sia questa ghiandola, a cosa serva, come funzioni. Ha poi spiegato come si possa ammalare e come vada curata. La cosa più importante è stata poi, forse, l’attenzione che ha dedicato alle possibili pratiche di prevenzione.
Era ospite di Alberto Ceresoli, conduttore della trasmissione Fattore Bergamo La Salute, a Bergamo TV. Anche così Politerapica e i suoi specialisti promuovono l’educazione alla salute sul territorio.
Qui il video integrale della trasmissione:
La tiroide è piccola ma importante
La tiroide è una piccola ghiandola che si trova tra il pomo d’adamo e la base del collo. Ha funzioni differenti nel corso della vita. In età fetale e nei primi anni, contribuisce alla corretta crescita di peso e statura e allo sviluppo del sistema nervoso. Più avanti controlla tutto l’organismo, a cominciare dal metabolismo, contribuendo a regolare il consumo di energia a riposo. Interviene sulla funzione delle ovaie e, quindi, sulla fertilità. Agisce anche sulla capaicità intelletiva della persona, contribuendo alla capacità di concentrazione a quella reattiva e alla regolazione del’umore. Bisogna, quindi, prendersene cura sempre.
Può dare disturbi che si possono confondere con quelli di altre malattie o con condizioni legate a particolari fasi della vita. Si ammala più facilmente nelle donne. Tra le donne, in età giovanile, può ammalarsi di malattie autoimmuni. In età più avanzata, negli uomini o nelle donne, può ammalarsi di patologia nodulare. Questa si riscontra quasi sempre in modo casuale.
Nella bergamasca una condizione particolare
E’ interessante osservare come nella bergamasca, i disturbi della tiroide siano piuttosto frequenti. Questo è talmente vero che la maschera di carnevale della nostra provincia è rappresentata con il gozzo prominente. La causa di questa condizione è il fatto che nel sottosuolo della nostra provincia c’è carenza di iodio. Di conseguenza, la frutta e la verdura prodotte nei nostri territorio sono povere di questo elemento che è un componente essenziale degli ormoni della tiroide.
Il problema è stato risolto con l’adozione di sale iodato. Questo ha permesso a tutti di assumere lo iodio necessario per la salute della tiroide. Certo, il sale iodato deve essere assunto prima che si manifestino disturbi o malattie. E’ opportuno, quindi, farne uso sempre e fin da piccoli. Tra l’altro, questo è oggi il sale più comune e quello che costa meno.
Un altro suggerimento utile è quello di consumare pesce almeno una volta alla settimana.
La tiroide a Bergamo TV con la Dott.ssa Covelli
Da qui è partita la Dott.ssa Danila Covelli per raccontare al pubblico televisivo qualcosa che sanno tutti e non sa nessuno. Lei lo ha fatto con la precisione dei contenuti e la chiarezza del linguaggio che le sono propri. Ascoltarla è un’ottima opportunità per capire, per sdrammatizzare e per regolre i propri comportamenti e le proprie scelte in funzione di una vita sana e serena.
Scrivevamo che anche così promuoviamo l’educazione alla salute sul territorio. Un’attività cui Politerapica e i suoi professionisti tengono molto. Non a caso, noi ci definiamo Medicina Vicina.
Contro il cancro c’è solo la presa in carico. Quella corretta. Questo il titolo del convegno pubblico che abbiamo tenuto Venerdì 4 Febbraio, a Bergamo. Era la Giornata Mondiale per la Lotta contro il Cancro e noi eravamo in Sala Lombardia, presso la sede di ATS Bergamo.
Vai alla videoregistrazione integrale dell’incontro:
Non un convegno: un incontro.
Un convegno per dare la giusta dimensione al cancro. Quella numerica ma, prima ancora, quella umana. Non si è trattato, però, di un evento ampolloso dove ognuno dice la sua su questo o su quell’aspetto della lotta contro il cancro. E’ stato un incontro tra persone di sensibilità diverse per confrontarsi intorno ad una questione vitale per la vita dell’uomo. Anzi, due.
La prima è quella di tornare a considerare il cancro nella sua giusta dimensione numerica. Questa malattia rimane la seconda causa di morte nel Mondo. In Italia, si stimano 377.000 nuovi casi all’anno. Oltre 1.000 al giorno. Il Covid è stata una tragedia anche in questo senso: ha distolto risorse ed energie dalla prevenzione e diagnosi precoce del cancro.
La seconda è forse la più importante e complessa. Il cancro si cura solo con la presain carico. Quella globale. Quella corretta. Non solo la presa in carico medica o tecnica. Qui si tratta di quella sanitaria, umana, psicologica e sociale insieme. Quella rivolta alla persona colpita dal cancro e ai suoi familiari. Perchè – lo diciamo da sempre – dopo una diagnosi di cancro la vita non sarà più quella di prima. Non lo sarà per la persona e neppure per la famiglia.
Contro il cancro c’è solo la presa in carico.
Contro il cancro c’è solo la presa in carico, dunque. Quella corretta però. Quella che vede il coninvolgimento di molti attori. Allora il problema diventa culturale prima che assistenziale. Parliamo di cultura della salute.
La lucida e toccante analisi umana del Prof. Ivo Lizzola e del Cappellano dell’Istituto dei Tumori, Tullio Proserpio. La sensibilità degli Assessori Marcella Messina e Gabriele Cortesi. Le valutazioni puntuali dell’oncologo, Prof. Roberto Labianca, insieme a quelle della psicologa, Dott.ssa Valeria Perego. Le considerazioni della Presidente di LILT Bergamo, Lucia De Ponti. Su tutto, l’esperienza di vita, di Milena, donna, moglie, mamma e lavoratrice, colpita dal dal cancro.
Tutto questo, insieme, ha permesso un approfondimento pacato e profondo di quello di cui si discuteva. Qualcosa che non è solo sanitario, appunto, ma che riguarda la persona, la famiglia, la comunità. Già, la comunità. E in prospettiva, anche le case della comunità. Perché abbiamo parlato di vita. Quella dei singoli e quella di tutti.
Un punto di partenza
Partiamo da qui per lavorare, giorno dopo giorno, nella direzione indicata da tutti. Fare della malattia una questione che non riguarda solo la malattia ma, come scrivevamo, la vita e la sua qualità.
Partiamo da qui anche con il percorso del progetto Insieme si può. Insieme funziona. Dieci appuntamenti, quest’anno, a Bergamo, per promuovere l’educazione alla salute tra i cittadini e le istituzioni. E, con essa, comportamenti sani e orientati al benessere. Insieme alle pratiche che favoriscono la prevenzione e la diagnosi precoce.
Dieci appuntamenti organizzati da cinque associazioni di volontariato e una struttura sanitaria privata che lavorano insieme da tempo, sul territorio, con il coinvolgimento di amministrazioni e strutture sanitarie pubbliche.
Un approccio tipico di Politerapica. Noi, infatti, siamo Medicina Vicina.
Contro il cancro c’è solo la presa in carico. Documenti.
Locandina – Contro il cancro c’è solo la presa in carico. Quella corretta.
Documento convegno – Contro il cancro c’è solo la presa in carico. Quella corretta.
Agenda- Contro il cancro c’è solo la presa in carico. Quella corretta.
Comunicato- Contro il cancro c’è solo la presa in carico. Quella corretta.
Contro il cancro c’è solo la presa in carico. Stampa.
L’Eco di Bergamo – 03.02.2022 – Insieme si può – Def
Contro il cancro c’è solo la presa in carico. Foto.
Il Long Covid non si cura senza lo psicologo. Non si può pensare di curare questa sindrome senza curarne la sofferenza emotiva. Questa è una delle conclusioni cui giunge la Dott.ssa Valeria Perego, Psicologa e Psicoterapeuta in Politerapica, sulla Pagina della Salute dell’Eco di Bergamo di domenica 23.1.2022.
Vai all’articolo: L’Eco di Bergamo – 23.01.2022 – Psiche e Covid Perego – Def
Non si può curare il fisico senza occuparsi della mente
Una delle conclusioni, scrivevamo, ma non l’unica, quella cui giunge la Dott.ssa Perego a proposito della cura della sindrome Long Covid. Il ragionamento che propone la Dottoressa riguarda questa malattia ma non solo. Il punto è che non esiste salute fisica senza salute psichica e viceversa. Così come non esiste sofferenza fisica senza sofferenza psichica e viceversa.
Questo è un concetto che Politerapica considera essenziale. Come quello che ne consegue: non prendersi carico della parte emotiva e psicologica della sofferenza sconfina nell’omissione di soccorso. Mente e corpo, infatti, sono indissolubilmente legati e interconnessi tra loro. Su questo punto si sono versati ormai fiumi e fiumi di inchiostro. La medicina occidentale così perfezionata e iperspecializzata non lo può dimenticare. Un paziente affetto da cancro, per esempio, sta male anche emotivamente. E’ inevitabile. Una sofferenza così forte da procurare dolore. E pure da pregiudicare i risultati delle cure fisiche.
Questo vale per il cancro e per ogni altra forma di sofferenza. Lo sanno bene i padri della medicina orientale che dedicano molto tempo alla valutazione della persona nella sua interezza. Compresa la componente psichica ed emotiva. E’ necessario che non lo dimentichiamo noi nella nostra medicina così tecnologica.
Il Long Covid, dunque, non si cura senza lo psicologo
La sindrome Long Covid è la definizione di un insieme di disturbi fisici e, come già detto, emotivi. Tra i sintomi fisici ci sono fatica, stanchezza, difficoltà respiratoria e dolori. Insieme ai sintomi fisici ci sono quelli di sofferenza della sfera psicologica: depressione, ansia, attacchi di panico, insonnia, disturbi alimentari. Questi, peraltro, possono essere a loro volta causa o con-causa di disturbi fisici.
L’impatto psicologico per le persone che hanno avuto il Covid-19, scrive la Dott.ssa Valeria Perego, è forte durante la malattia ma rimane importante anche dopo. I sintomi che lo caratterizzano, in alcuni casi, definiscono un vero e proprio disturbo post traumatico da stress.
Il trattamento della sindrome Long Covid deve essere multidisciplinare, continua la Dottoressa. Deve cioè prevedere la collaborazione tra diversi specialisti sia per l’aspetto valutativo che riabilitativo. Parla del coinvolgimento di pneumologo, cardiologo, dietologo, fisiatra e dei terapisti che hanno in carico la riabilitazione fisica oltre a quella logopedica. E del team deve fare parte lo psicologo.
A loro è affidato il compito di impostare il percorso di recupero e riabilitazione. Quindi eseguirlo e monitorarlo. Anche con la collaborazione del medico di base.
L’intervento dello psicologo, con gli specialisti, anche a sostegno dei familiari
Nella parte terapeutica, lo psicologo interviene con attività di cura e di sostegno, spiega la professionista di Politerapica. Queste possono proseguire per tutta la durata della riabilitazione. Si tratta di favorire un atteggiamento attivo e positivo del paziente. Bisogna lavorare per ridurre lo stress emotivo e riuscire ad affrontare stati ansiosi o depressivi. Il supporto psicologico è uno strumento utile alla persona che ha vissuto la malattia e anche ai suoi familiari.
Non bisogna poi dimenticare il problema dell’elaborazione del lutto. Questo ha colpito molti, malati e non malati. In diverse situazioni non è stato possibile congedarsi dai propri cari o assistere al loro funerale. Ne è derivata ulteriore sofferenza. Una sofferenza presente nella sindrome Long Covid di chi è stato malato e anche in molti che non lo sono stati.
Nel suo articolo, la Dott.ssa Valeria Perego definisce nel dettaglio la sindrome. Si sofferma poi su un problema che ne fa parte ma che le è anche attiguo. Parliamo dello stress da Pandemia. Un tema che merita di essere seguito con attenzione e di non venire sottovalutato. Stress da Pandemia e sindrome Long Covid, infatti, sono due condizioni con le quali probabilmente dovremo fare i conti per un po’ nel nostro futuro.
Parla di bronchiectasie il nostro Pneumologo, Dott. Antonino Patané. Lo fa sulla Pagina della Salute dell’Eco di Bergamo. L’articolo è stato pubblicato venerdì 24 dicembre, giusto in tempo per essere letto prima di Natale. In effetti, quando si tratta di salute, non ci sono vacanze che tengano e la salute polmonare, poi, in questo periodo dell’anno, è sempre oggetto di attenzione. Lo è sicuramente da noi, in Politerapica, dove i pazienti sanno che vengono presi in carico e accompagnati attraverso il percorso di diagnosi e di cura. Anche per quelle malattie un po’ particolari come sono quelle polmonari.
Vai all’articolo: L’Eco di Bergamo – 24.12.2021 – Patanè, bronchiectasie – Def
Parla di bronchiectasie il nostro Pneumologo
Parla di bronchiectasie il Dott. Patané sull’Eco di Bergamo e lo fa con grande competenza, essendo lo specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio che collabora con Politerapica. Lo fa cominciando dalla descrizione della respirazione, una funzione vitale per l’organismo.
Le bronchiectasie sono una malattia cronica dell’apparato respiratorio. Se ne parla poco ma è molto più diffusa di quello che si pensi. In Italia per esempio si stimano 167 casi ogni 100.000 persone che non è un numero da poco. Si manifesta più spesso nelle persone che hanno più di 75 anni, con una lieve predominanza nelle donne.
La patologia è caratterizzata da un danno irreversibile delle pareti dei bronchi che a quel punto si dilatano irregolarmente. All’interno di queste dilatazioni (le bronchiectasie, appunto) le ciglia che, come piccolissimi peli, rivestono le pareti bronchiali e che hanno il compito di trasportare verso la gola il catarro, sono distrutte o danneggiate. Pertanto le secrezioni bronchiali rimangono intrappolate e possono diventare sede di infezione e quindi di infiammazione con conseguente ulteriore aumento del catarro.
Le bronchiectasie possono essere congenite o, come nella maggior parte dei casi, acquisite. Le cause più frequenti sono la fibrosi cistica, le gravi e ripetute infezioni respiratorie (anche in età pediatrica), l’inalazione di gas e fumi tossici e persino il reflusso gastro-esofageo e l’inalazione di corpi estranei.
Anche in questo caso le vaccinazioni aiutano
Nella prevenzione delle bronchiectasie è importante evitare le infezioni respiratorie da batteri e virus. Per questo le vaccinazioni infantili contro morbillo e pertosse aiutano molto così come la vaccinazione antinfluenzale e anti pneumococco. La loro adozione ha ridotto in modo considerevole il numero di persone che sviluppano la malattia.
Anche le irritazioni delle vie aeree provocate da fumi, compreso il fumo di sigaretta o l’inalazione di gas tossici, sono da evitare. Il miglioramento delle condizioni di vita, oggi, produce un grosso aiuto in questo senso. Non bastano però. Finché si continua a fumare, per esempio, non va bene. Né per sé stessi né per i propri cari, soprattutto i bambini.
Il Dott. Patané è un ottimo medico. Oltre che specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio è Medico di Medicina Generale. Una condizione che lo ha portato ad esercitare la sua specialità nella vita quotidiana dei suoi pazienti. In Politerapica partecipa al progetto Medicina Vicina: prestazioni specialistiche, senza liste di attesa a prezzi accessibili. Non solo! Da noi gli specialisti lavorano insieme intorno al paziente.
Politerapica è a Seriate in Via Nazionale 93. Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.