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Categoria: Rassegna Mediatica

24 Novembre 2022
Parlare di anziano è necessario anche in TV

Parlare di anziano è necessario anche in TV. Noi di Politerapica ne siamo così convinti che siamo andati a raccontarlo a Bergamo TV. Ci ha ospitati, lo scorso 17 novembre, Alberto Ceresoli nella trasmissione Fattore Bergamo. La Salute.

Lo abbiamo fatto parlando del patrimonio che l’anziano rappresenta per la comunità e di quanto sia importante, anche per questo, che la persona anziana sia in buona salute. Perché la persona anziana sia in buona salute, però, è necessario che arrivi a quell’età già in buona salute. Che ci arrivi da prima, dunque, e che non pensi – lui e non solo lui – di potersi occupare della sua salute solo curnadosi, quando è divenuto anziano. E qui si apre il tema di come salvaguardare la salute della persona da sempre. Da quando è bambina. Entriamo così nel tema della prevenzione. Che è poi il modo giusto di prendersi cura di sé.

Un grosso argomento, questo. Un argomento vitale per la Società. Soprattutto da noi, in Italia, dove l’aspettativa di vita si sta allungando sempre più e dove la popolazione sta diventando sempre meno giovane. Lo abbiamo poratto in TV e lo abbiamo affrontato nell’ambito del progetto Insieme si può. Insieme funziona l’iniziativa di promozione della cultura della salute sul territorio, voluta da un gruppo di associazioni di volontariato e da Politerapica.

Qui il video della trasmissione:

Parlare di anziano è necessario anche in TV

Ma noi non abbiamo parlato di anziano dal punto di vista dei suoi problemi. Lo abbiamo fatto invece dal punto di vista della risorsa che rappresenta per la comunità. E l’anziano è una risorsa di grande valore. Lo abbiamo defiinito un patrimonio prezioso. Non potrebbe essere altrimenti, peraltro. L’anziano ha alle spalle una vita nella quale ha potuto maturare esperienze e competenze. Qualcosa che gli permette di vedere e di capire in un modo diverso. E di potere quindi avanzare proposte e suggerimenti di valore. Per tutti. Per i giovani, per la comunità. Proposte, idee e attivià concrete, di qualità.

Certo, per essere una risorsa è necessario essere in salute. E qui si apre un discorso lungo. Già perché per essere in salute quando si è anziani, bisogna cominciare a lavorarci da prima, molto prima. Dobbiamo imparare che è necessario prendersi cura della salute da sempre. Prendersi cura della salute da sempre vuol dire curare nel modo giusto quella straordinaria e complessa macchina che è il corpo umano. E non solo da un punto di vista fisico. Sì, perché salute è un concetto che non riguarda solo il corpo ma anche la sfera psicologica e quella relazionale.

Tre ambiti che devono essere trattati con cura. Sempre e da sempre. Come dice il Prof. Silvio Garattini, noi diamo per scontato che ci si debba ammalare ma non è così. Il 50% delle malattie croniche può essere prevenuto. Significa che il 50% di queste malattie potrebbero essere evitate. Si potrebbe così risparmiare sofferenza per la persona e per i suoi cari e costi per i singoli, per il sistema sanitario e per il sistema paese. Di più: si potrebbe essere in condizione di rappresentare quella valida risorsa per la comunità che si può rappresentare quando si è anziani.

Si deve invecchiare bene. Si può.

Se poi pensiamo che anche il 70% delle malattie oncologiche potrebbe essere prevenuto, il discorso si fa ancora più grande.

Si deve invecchiare bene. Per sé stessi e per gli altri. Si può invecchiare bene, abbiamo gli strumenti per farlo. Prevenzione, diagnosi precoce, stili di vita, condizioni ambientali. Per vivere bene e per invecchiare bene.

Allora è proprio vero che parlare di anziano in TV è necessario. Perché si parla di una condizione vitale per tutti, singole persone e comunità. Anche però perché il discorso comprende diversi altri temi. Tutti temi di vita. E siamo convinti che parlarne sia necessario. Farlo in TV è utile.

14 Novembre 2022
Lo dice il Prof. Garattini e possiamo crederci

Lo dice il Prof. Silvio Garattini e possiamo crederci. L’anziano è un patrimonio prezioso per la comunità moderna. Tanto più oggi, quando l’aspettativia di vita si fa sempre più lunga e le nostre società tendono ad essere sempre più vecchie. E lui lo sa bene! Non solo perché è Presidente dell’Istituto Mario Negri, da lui fondato, ma anche perché lui anziano lo è davvero, alla sua veneranda età di 94 anni.

Lo dice il Prof. Silvio Garattini e possiamo crederci

Questo e molto di più racconta nel suo intervento all’incontro/convegno Anziano, risorsa pregiata. Patrimonio prezioso che abbiamo tenuto lo scorso 14 Ottobre, a Seriate.

Non gli è stato possibile essere presente di persona per precedenti impegni a Roma e in Vaticano, proprio nei due giorni a cavallo del convegno. E’ stato però subito disponibile a ricevere gli organizzatori dell’evento e a video registrare un suo intervento. Era il 10.10.2022. Lo abbiamo scomposto in quattro segmenti e li abbiamo proposti al convegno come altrettanti spunti di discussione. E il suo è stato un grande contributo.

Ora lo proponiamo, qui, nella sua interezza:

Una questione che inizia da lontano

Il tema è molto ampio. Si parte dall’importanza dell’anziano per la comunità e ci si ritrova a percorrere strade he portano sempre più lontano. L’anziano è una risorsa pregiata. Un bene cui non possiamo rinunciare. Tuttavia, proprio per questo, è necessario che sia in salute. Quando parliamo però di salute, dobbiamo cominciare a pensare ad una condizione le cui origini iniziano molto prima del momento attuale.

Per essere in salute da anziani è necessario avere curato la salute da giovani. Da bambini, addirittura. E per farlo è a sua volta necessario fare prevenzione. Prevenzione? Sì, prevenzione. Mettere in atto quei comportamenti sani e orientati al benessere che permettono di prendersi cura della propria salute e di conservarla nel tempo.

La prevenzione però può essere applicata da ognuno – come dovrebbe effettivamente essere – solo se si sa che esista e come funzioni. Allora il problema è quello della cultura della salute. Prvenzione e cultura della salute, due facce della stessa medaglia. Un argomento che dovrebbe essere insegnato nelle scuole, già dalle primarie.

Così come dovrebbe essere chiaro a tutti che la salute non è una questione solo sanitaria. La salute infatti è una questione anche sociale. E richiede l’impegno della pubblica amministrazione e della politica per essere trattata nel modo più corretto. Sul territorio, in mezzo alla gente.

Sedici minuti che volano in attimo

Dura sedici minuti circa l’intervento del Prof. Garattini. Sedici minuti che però volano in un attimo. E quando si è finito di ascoltare, viene il desiderio di riascoltare, tanto ricco e intenso è il contenuto, espresso in modo lucido e chiaro.

 

14 Novembre 2022
Il Covid ha lasciato i segni su salute

Il Covid ha lasciato segni marcati su salute e sanità. Non si può sapere quanto dureranno e come si risolveranno. Resta il fatto che ci sono e che bisogna guardarli in faccia e chiamarli col loro nome. Solo da qui si può partire per affrontarli. Anche noi di Politerapica lo sosteniamo con convinzione.

E proprio da qui è partita la trasmissione Bergamo in Diretta dello scorso 28 ottobre 2022. Il settimanale di informazione e approfondimento di Bergamo TV è condotto dall’ottimo Luca Bonzanni, giornalista de l’Eco di Bergamo. In quest’occasione, erano ospiti in studio Lucia De Ponti, Presidente di LILT Bergamo Onlus e Guido Marinoni, Presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo. In collegamento esterno, hanno contribuito ai lavori Alberto Tedeschi, Direttore della Medicina del Bolognini di Seriate e Alberto Zucchi, Direttore dell’Epidemiologia di ATS Bergamo.

Qui il video completo della trasmissione:

Il Covid ha lasciato i segni su salute e sanità

Ancora oggi l’infezione può essere letale, soprattutto sui pazienti fragili. Tra questi, ci sono i malati di cancro. Già le cure sono impegnative, ha detto Lucia De Ponti. Già i percorsi di cura sono pesanti. L’ipotesi di ammalarsi anche di Covid, in queste condizioni, preoccupa molto. Per questo, è necessario mantenere tutte le misure precauzionali che limitano questo pericolo.

Bisogna aggiungere che durante la pandemia le attività di prevenzione e di diagnosi precoce sono state ridotte molto. E da mesi, ormai, si parla sempre più di emergenza cancro. Nei prossimi anni ci si aspetta infatti, un notevole numero di diagnosi di tumore che forse potevano essere evitate. A queste potrebbero aggiungersi un notevole numero di diagnosi di tumore in fase più avanzata. E una diagnosi in fase più avanzata significa dovere intervenire in modo più pesante e avere minori possibilità di successo nella cura.

Curare significa prendere in carico. Da tutti i punti di vista. Anche da quello emotivo e psicologico. Non è possibile curare una persona solo sul piano fisico. Questo ormai è chiaro. Il Covid, però, ha impedito di curare in modo adeguato queste dimensioni dell’essere. Anzi, le ha peggiorate. Le norme di sicurezza hanno costretto a imporre allontamenti, separazioni e isolamenti.

L’orgoglio del volontariato

Di fronte ai segni lasciati dal Covid sulla salute e sulla sanità, il volontariato si è impegnato ancora di più. Anche di questo ha detto la Presidente De Ponti. Ha raccontato di come il volontariato bergamasco si sia unito quando si è trattato di discutere della riforma della legge sanitaria regionale. E unito ha sostenuto una proposta che è stata accettata e inserita nella legge. Quella del suo riconoscimento come soggetto necessario nelle fasi di ideazione di progetti e soluzioni.

Perché il volontariato parla a nome dell’altra metà del mondo, anzi di quella intera. Il mondo dei pazienti e dei potenziali pazienti. Un mondo che il volontariato conosce molto bene giacché nella carne dei pazienti, della loro malattia e dei loro bisogni affonda le sue mani ogni giorno.

E poi ha raccontato del progetto Insieme si può. Insieme funziona. Quel progetto che nel 2022 ha visto diverse associazioni e un soggetto privato insieme, impegnati nella promozione della cultura della salute sul territorio, tra i cittadini. Un progetto che ha raccolto intorno a sé strutture sanitarie pubbliche, private e private convenzionate, amministrazioni pubbliche e enti del territorio.

Promuovere la cultura della salute per promuovere prevenzione e diagnosi precoce. A cominciare dalla scelta di stili di vita sani e orientati al benessere.

La salute non è una questione solo sanitaria

Ha citato il Prof. Silvio Garattini, la Presidente De Ponti, per spiegare che la salute non è un tema solo sanitario. La salute è un argomento che deve essere affrontato anche da un punto di vista sociale e politico. Anch questo ci ha insegnato il Covid. E anche su questo ha lasciato segni profondi.

 

 

 

23 Ottobre 2022

L’Anziano è una grande risorsa se si invecchia bene. Due temi importanti in una sola frase. Sì, perché l’anziano è una risorsa preziosa. Ha un bagaglio di conoscenze e esperienze oltre che di memoria di grande valore per la comunità. Ma bisogna invecchiare bene. In buona salute. E per salute non intendiamo solo assenza di malattia ma condizione di benessere fisico, emotivo e affettivo.

Lo racconta la Dott.ssa Valeria Perego, Psicologa e Psicoterapeuta in Politerapica. Lo fa sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo del 23 Ottobre 2022.

Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 23.10.2022 – Anziano risorsa se in salute, Perego – Def

Anziano grande risorsa se si invecchia bene

Dal momento in cui ognuno nasce, inizia il suo processo di invecchiamento. Inizia così la Dott.ssa Perego che prosegue osservando che oggi si vive molto più a lungo. La terza e la quarta età, quindi, sono molto più lunghe. Questo fa sì che le persone anziane oggi possano essere una risorsa attiva per la comunità. Una condizione che fa bene alla società oltre che alla persona.

Stiamo però parlando di una risorsa che deve essere valorizzata e custodita. Da una parte, è necessario uscire dalla logica per cui anziano significhi declino. Dall’altra è necessario favorire un invecchiamento in salute. La salute, lo dice l’OMS, è “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia”. Dobbiamo quindi tutelare e salvaguardare ognuna di queste dimensioni durante tutto il corso della vita e anche in età anziana.

Parliamo quindi di prevenzione

Ancora oggi esiste lo stereotipo che definisce l’anziano come una persona che regredisce da tutti i punti di vista. Da quello fisico a quello mentale. Non è così! E per quanto riguarda quello mentale, è necessario distinguere tra i diversi aspetti di cambiamenti. Vi è quello cognitivo che riguarda memoria, attenzione o capacità di apprendimento. Ma ci sono anche quelli psicologici che riguardano gli aspetti emotivi ed affettivi.

Si tratta di una distinzione importante, sottolinea la Dott.ssa Valeria Perego. Il graduale deterioramento della componente cognitiva, infatti, è
fisiologico. Ma la velocità con cui questo processo avviene dipende da persona e persona. E se siamo abituati a pensare che la prevenzione possa aiutare a non ammalarsi sul piano fisico, è utile sapere che la prevenzione funziona pure per il decadimento cognitivo.

Sì, perché la salute psicologica può subire un’involuzione nel corso del tempo. Ma la salute psicologica dipende da diversi fattori. Tra questi, stili di vita, storia personale, ambiente e eventi. Tutti elementi su cui si può agire in modo preventivo.

Di fronte ai disturbi in età avanzata, quindi, diventa necessario capire da quali delle dimensioni che abbiamo descritto sopra (fisica, cognitiva o psicologica) derivino. Il decadimento fisico e quello cognitivo sono processi irreversibili che possono essere solo contenuti ma la sofferenza psicologica può essere presa in carico e curata. Pure quando è dovuta alla fatica di accettare che si sta diventando vecchi.

Invecchiamento attivo. Un obiettivo importante non solo per gli anziani

La cura e la presa in carico degli aspetti emotivi e psicologici anche in età anziana deve rappresentare uno degli obiettivi da perseguire per il benessere individuale e per quello di tutta la collettività. Come si diceva sopra, infatti, una persona anziana può e deve essere una risorsa per la  società oltre che per sé stesso.

Questo è possibile a patto che la società gli consenta di vivere in salute e con dignità questa età della vita. Non è un caso che l’OMS abbia introdotto nel 2002 il concetto di invecchiamento attivo per definire “il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano”.

Invecchiare in modo sano e attivo fa stare bene e permette la percezione di una maggiore qualità e soddisfazione di vita.

Non possiamo permetterci di sprecare questa risorsa

L’Anziano è una grande risorsa se si invecchia bene, scrivevamo sopra. Per questo l’OMS ha definito il concetto di invecchiamento attivo, aggiungevamo. Invecchiamento attivo significa essere attivi e attivarsi nei diversi ambiti della sfera sociale e personale come l’attività fisica, gli hobby, il volontariato o qualsiasi altra attività che incontri il desiderio e la motivazione personale per vivere bene.

Da qui il fatto che invecchiare in salute debba essere un obiettivo per tutti e possa essere considerato uno strumento di prevenzione utile a raggiungere e mantenere una buona qualità di vita.

Forse stiamo imparando a vivere a lungo, conclude la dott.ssa Perego. Più sul piano fisico che su quello emotivo e psicologico. Queste condizioni non possono però essere sottovalutate. Dobbiamo imparare a fare quello che ci piace e si desidera, ciò che ci fa sentire bene e utili e che restituisce un senso alla propria esistenza, dal primo, all’ultimo giorno.

Anziano, risorsa pregiata. Patrimonio prezioso

A questo tema che potremmo definire vitale per la comunità di oggi, è stato dedicato il nono appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona. Al centro delle attività messe in campo in quest’occasione, c’è stato l’incontro/convegno del 14 Ottobre, a Seriate, “Anziano, risorsa pregiata. Patrimonio prezioso”. Tra i partecipanti, c’è stato il Prof. Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto Mario Negri.

Stiamo parlando di un’icona dell’invecchiamento attivo. Con i suoi 94 anni di età, il Prof. Garattini è l’emblema di quanto l’anziano possa offrire alle genrazioni più giovani e alla socetà. Un patricmonio che, come dicevamo, non ci possiamo permettere di sprecare.

 

16 Ottobre 2022
Anziano risorsa da valorizzare e custodire

L’anziano è una risorsa preziosa da valorizzare e da custodire. Da sempre! Questo il tema di un incontro/convegno che abbiamo tenuto il 14 Ottobre 2022, a Seriate. E già dal titolo si comprende quale sia il senso dell’iniziativa: Anziano, risorsa pregiata. Patrimonio prezioso. Ancora più chiaro diventa osservando nomi e ruoli di chi ha partecipato.

Primo tra tutti, il Prof. Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto Mario Negri. Con i suoi 94 anni di età, la sua eccezionale competenza e la sua grande esperienza, ha portato un grosso contributo alla chiacchierata, se così possiamo chiamarla. E’ stata una chiacchierata ampia, profonda, serena ma soprattutto chiara.

L’incontro si è tenuto in presenza e a distanza e la partecipazione di pubblico è stata notevole. Qui è possibile seguire la videoregistazione integrale dell’evento:

Anziano risorsa da valorizzare e custodire

L’obiettivo del convegno era quello di proporre una riflessione sull’anziano. Non come portatore di bisogni ma come portatore di risorse. Non dei suoi problemi, dunque, di quelli si parla già molto. Il punto intorno al quale si voleva fermare l’attenzione era invece quello del contributo che l’anziano può offrire alle generazioni più giovani e alla comunità intera.

Si partiva dalla considerazione che il bagaglio di conoscenze, competenze ed esperienze maturato da un apersona giunta in età avanzata rappresenti un patrimonio prezioso. Qualcosa cui la società moderna non può permettersi di rinunciare. Tanto più che la vita media si sta allungando sempre più e, allo stesso tempo, in Paesi come l’Italia sta diminuendo in modo notevole la natalità.

E ne abbiamo parlato! Lo abbiamo fatto da diversi punti di vista. Risorsa da riconoscere e valorizzare, tanto per cominciare. E qui è stato necessario discutere di quale sia l’impegno della pubblica amministrazione in questo senso. E poi, dal punto di vista della salute. Già, perché l’anziano è una risorsa preziosa ma se sta bene. E parlando di salute, è stato inevitabile parlare di prevenzione.

Prevenzione e salute

Così, proprio il Prof. Garattini ha affermato che la prevenzione deve iniziare nelle scuole elementari. Anzi, deve essere insegnata già nelle scuole elementari. E allora è tornato un concetto sul quale ci si ferma sempre troppo poco. La salute non è un tema che può essere trattato solo da un punto di vista sanitario. Deve invece essere affrontato anche da un punto di vista sociale. Educazione alla salute e promozione della prevenzione sono temi che possono essere trattati in modo corretto solo se affrontati anche in termini sociali. E sono temi di grande rilievo se, come ha detto sempre il Prof. Garattini, il 50% delle malattie croniche e il 70% delle patologie oncologiche potrebbero essere prevenute.

Stiamo dicendo che la metà dei malati di patologie come il diabete potrebbe non essere malata! E che molto più della metà di persone affette da cancro potrebbe non essere affetta da cancro! Riusciamo a capire il significato di questa informazione? Quanta sofferenza risparmiata ai singoli individui e ai loro cari? E quanti soldi risparmiati per i singoli individui, i loro cari, la comunità, il sistema sanitario e il sistema paese?

Come è ovvio, si è parlato anche della vita dell’anziano. Della sua salute ma anche della sua condizione di vita. Quella all’interno della comunità, appunto. E sul tavolo sono stati portati anche esempi concreti e interessanti di vita attiva, proprio nella provincia di Bergamo. A dimostrazione del valore che l’invecchiamento attivo può rappresentare per la comunità.

Una chiacchierata intensa

E’ stata una chiacchierata intensa e pacata. Ci sono stati diversi interventi da parte di persone che seguivano i lavori a distanza. Non sono mancate le domande e non sono mancate le risposte.

C’è chi ha poi detto che ha provato emozione nel seguire i lavori. Chi ha ringraziato per la completezza della trattazione. Altri hanno messo in luce come tutto sia stato molto chiaro e come i relatori abbiano colloquiato bene, insieme.

Il convegno si inseriva nel nono appuntamento del progetto Insieme si può. Insieme funziona per il 2022. Quello in occasione della Giornata Internazionale delle Persone Anziane. Un appuntamento per il quale sono state programmate diverse attività: il convegno, appunto, insieme a articoli di stampa e partecipazione a trasmissioni televisive. E poi, l’offerta di visite geriatriche e inncontri di sostegno psicologico a costo simbolico

Il progetto Insieme si può. Insieme funziona è condotto da un gruppo di associazioni di volontariato impegnate nella salute, insieme ad una struttura sanitaria privata e con il coinvolgimento di strutture sanitarie e amministrazioni pubbliche, enti e organizzazioni private.

Il loro obiettivo è proprio quello di contribuire alla promozione della cultura della salute sul territorio, tra i cittadini. Solo così si possono infatti adottare comportamenti sani e orientati al benessere. A cominciare dalla prevenzione.

Un progetto ambizioso, certo, ma condotto con entusiasmo da tutti i suoi aderenti.

 


Documenti

1. Anziano risorsa pregiata 2022 – Anziano
2. Anziano risorsa pregiata 2022 – Comunicato
3. Anziano risorsa pregiata 2022 – Convegno
4. Anziano risorsa pregiata 2022 – Giornata a Bergamo
5. Anziano risorsa pregiata 2022 – Locandina

Stampa

1. L’Eco di Bergamo – 12.10.2022 – Convegno Anziano – Def
2. L’Eco di Bergamo – 15.10.2022 – Incontro_Convegno Anziano – Def

Foto dal convegno

 

7 Ottobre 2022
Il cancro del colon retto in TV

Il Dott. Marco Bianchi ha portato il cancro del colon retto in TV. Lo ha fatto a Bergamo TV, nella trasmissione Fattore Bergamo. La Salute, condotta da Alberto Ceresoli. La trasmissione è andata in onda Giovedì 6 ottobre.

La potete vedere qui:

Il cancro del colon retto in TV

E’ stata una scelta necessaria, quella di portare il cancro del colon retto in TV. Già perché questo cancro è molto diffuso e molto pericoloso. I tumori del colon retto, infatti, sono la seconda patologia oncologica nella donna, dopo il cancro al seno e la seconda nell’uomo, dopo il cancro alla prostata. Parliamo di più di 50.000 nuovi casi all’anno in Italia.

Un cancro che, se non diagnosticato in modo precoce, può richiedere interventi pesanti, a volte con la necessità di applicazione di stomia. Chi ne è colpito si trova quindi ad affrontare il peso che comporta una diagnosi di cancro ma non solo. Deve affrontare il fatto di essere colpito in una zona molto delicata, spesso tabù, e di potere avere conseguenze pesanti sulla qualità della vita sua e dei suoi cari.

Eppure il cancro del colon retto si può prevenire! I suoi principali fattori di rischio, infatti, stanno negli stili di vita. E questi possono essere modificati. Di più: il Sistema Sanitario mette a disposizione uno screening gratuito che funziona molto bene. Lo screening gratuito permette spesso di intervenire in anticipo e evitare che il cancro si formi. Oppure, di giungere ad una diagnosi precoce, con interventi meno pesanti e maggiori possibilità di guarigione.

Come si spiega allora che in provincia di Bergamo meno del 50% delle persone invitate aderisce allo screening? Il problema è quello di sapere e, attraverso la conoscenza, raggiungere la consapevolezza di quanto sia necessario fare le scelte giuste per la propria salute.

E il Dott. Marco Bianchi lo sa fare

Il Dott. Marco Bianchi è un chirurgo proctologo che da molti anni collabora con Politerapica mettendo a disposizione nostra e dei nostri pazienti la sua grande esperienza. Lo fa con molta competenza e umanità, non limitandosi a svolgere un’ottima attività medica. Non si tira ma indietro, infatti, quando si tratta di andare oltre e di contribuire a diffondere la cultura della salute tra la gente.

Lo fa con generosità e disponibilità. Partecipa a incontri pubblici e trasmissioni televisive e scrive articoli per i giornali. Sempre a titolo di cortesia. Sempre nel rispetto di quella visione della professione che non si limita solo alla cura ma che si impegna nella prevenzione, raccontando, spiegando, informando.

E lo sa fare bene. Chi lo ascolta lo capisce. E poi, spesso, lo cerca.

 

Il Dott. Marco Bianchi riceve in Politerapica, a Seriate in Via Nazionale 93. Per informazioni e prenotazioni, tel. 035.298468.

 

 

2 Ottobre 2022
Abbiamo molto da fare contro il cancro del colon retto

Abbiamo molto da fare contro il cancro del colon retto. Abbiamo molte armi a nostra disposizione e sono efficaci.

A questo tumore abbiamo dedicato un incontro pubblico, lo scorso venerdì 30 settembre. Eravamo in ATS Bergamo con coloro che volevano partecipare in presenza. Chi invece voleva seguire i lavori a distanza, lo ha potuto fare sui canali YouTube di LILT Bergamo Onlus e di Politerapica.

Abbiamo raccontato cosa sia il cancro del colon retto, le sue cause e come si cura. Abbiamo raccontato come si previene e perché è importante farlo. Già perché contro i tumori del colon retto abbiamo strumenti di prevenzione che funzionano.

Lo potete rivedere qui:

Abbiamo molto da fare contro il cancro del colon retto

Abbiamo molto da fare nel senso che abbiamo molte armi da potere usare. E le dobbiamo usare perché funzionano e salvano la vita.

La prima è quella della prevenzione attraverso i corretti stili di vita: alimentazione sana e movimento corretto. Se il fumo è il principale fattore di rischio per il cancro del polmone, è ormai certo che i principali fattori di rischio per il cancro el colon retto siano proprio l’alimentazione sbagliata e la sedentarietà. E non c’è da fare nulla di straordinario se non adottare la nostra dieta, la dieta mediterranea, un patrimonio di enorme valore.

La seconda arma è lo screening gratuito messo a disposizione dal Servizio Sanitario. Su questo argomento ci siamo soffermati a lungo durante l’incontro. Era già stato spiegato molto bene anche dal Dott. Sergio Signorelli, gastroenterologo, in un articolo pubblicato sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo, lo scorso 25 settembre. Lo trovate qui, se volete: https://www.politerapica.it/lo-screening-ci-salva-il-colon-retto/

Lo screening salva la vita. I numeri sono lì a dimostrarlo. E’ gratuito e facile da eseguire. Le persone tra i 50 e i 74 anni di età sono seguite passo dopo passo dal Sistema Sanitario.

Non dimentichiamo che siamo di fronte ad un cancro terribile che può avere gravi conseguenze sulla qualità della vita. Quella di chi ne è colpito e quella delle persono che vivono intorno a lui. Tra le possibili conseguenze c’è la stomia, quello che la gente chiama il sacchettino per raccogliere le feci.

La presa in carico

E poi c’è la presa in carico per curarlo, il cancro del colon retto, quando non si è riusciti a batterlo con la prevenzione.

La presa in carico coinvolge diverse figure. Sì, perché questo tumore non è una questione solo chirurgica. Anche la medicina oncologica oggi dispone di strumenti potenti e svolge un ruolo essenziale nella sua cura. Medico e chirurgo lavorano insieme prima e dopo la sala operatoria. Così come, prima e dopo la sala operatoria, il radiologo, l’infermiere stomaterapista, il riabilitatore del pavimento pelvico, lo psicologo, il gastroenterologo, il dietologo, e altri pfessionisti ancora, lavorano insieme al medico oncologo e al chirurgo.

Questo è l’approccio multidisciplinare, l’unico possibile peraltro per trattare in modo corretto il cancro.

Attenzione, però: in questo team c’è un altra figura, la più importante di tutte. Il paziente! Sì, il paziente deve fare parte del team. Senza di lui e senza il suo contributo, infatti, tutto diventa più difficile.

Parliamo di una squadra che non opera isolata dal mondo. Intorno a lei, infatti, ci deve essere la comunità e l’azione della pubblica amministrazione. Un’azione che deve contribuire a diffondere la cultura della salute e a promuovere la prevenzione ma che deve proseguire poi nella presa in carico della persona e della famiglia.

Non solo convegno

Sono diverse le attività che abbiamo messo in campo intorno al cancro del colon retto, in provincia di Bergamo e che proseguiranno per tutto il mese di Ottobre. Queste comprendono interventi sulla sampa e in televisione, visite gratuite di prevenzione e diagnosi precoce e incontri gratuiti di sostegno psicologico.

Noi siamo le associazizoni e gli enti che compongono il progetto Insieme si può. Insieme funziona. Siamo AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati, Anvolt – Associazione Nazionale Volontari Lotta Tumori, Associazione Amici di Gabry, Fincopp Lombardia – Federazione Italiana Incontinenza e Disfunzioni Pavimento Pelvico, Insieme con il Sole dentro (contro il Melanoma), LILT Bergamo Onlus e Politerapica – Terapie della Salute.

Con noi ci sono strutture sanitarie e amministrazioni pubbliche, strutture sanitarie private, enti e associazioni.

 


Documenti

  1. Cancro del colon retto
  2. Comunicato
  3. Convegno 30.9.2022
  4. Visite e incontri gratuiti
  5. Locandina

Stampa

Foto dal convegno

1 Ottobre 2022
Con il Nastro Rosa non è solo una canzone

Con il Nastro Rosa non è solo una canzone di Lucio Battisti. E’ parte del titolo di un convegno contro il cancro al seno (sì, proprio contro e non sul cancro al seno perché lo scopo è quello di batterlo). Lo abbiamo tenuto a Bergamo lo scorso 23 Settembre. Lo abbiamo organizzato in presenza e a distanza. E lo abbiamo intitolato Con il Nastro Rosa contro il cancro al seno.

Lo potete rivedere qui:

Con il Nastro Rosa contro il cancro al seno

Nastro Rosa è il nome della campagna che LILT organizza da circa 30 anni, a Ottobre, per parlare di cancro al seno. Parlare non per fare chiacchiere ma per attirare l’attenzione sul cancro più diffuso. Un cancro pericoloso per la vita e che colpisce la donna in un punto speciale. Una zona simbolo. Per la femminilità e per la maternità.

Oggi, il tumore della mammella si può curare con molto maggiore successo e i risultati sono notevoli. Abbiamo raggiunto livelli di sopravvivenza che non avremmo neppure immaginato, solo pochi pochi decenni fa. Questo è stato possibile grazie ai progressi della scienza. Non solo la chirurgia ma anche la medicina, oggi, hanno a disposizione strumenti potenti.

I risultati che abbiamo raggiunto, però, sono stati possibili anche grazie alla prevenzione. Le persone hanno capito quanto questa pratica sia necessaria. Le istituzioni sanitarie si sono attivate e hanno messo a disposizione lo screening gratuito. Ed è proprio l’alleanza tra sanità, istiuzioni e pazienti che ha fatto la differenza.

Bisogna quindi continuare a raccontare il cancro e spiegare quanto i cittadini possano contribuire a vincerlo.

La campagna Nastro Rosa a Bergamo

E in tutto questo, LILT Bergamo Onlus non resta certo indietro. Non lo ha mai fatto ed è riuscita a continuare in questo impegno anche durante i due anni peggiori della pandemia Covid. Le attività di LILT Bergamo in occasione della Campagna Nastro Rosa sono sempre state molto vivaci ed estese su tutta la provincia.

Quest’anno, LILT Bergamo ha inserito la Campagna Nastro Rosa nel più ampio progetto Insieme si può. Insieme funziona, di cui è promotrice e cui partecipa con orgoglio anche Politerapica, insieme a AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati, Anvolt – Associazione Nazionale Volontari Lotta Tumori, Fincopp Lombardia – Federazione Italiana Incontinenza e Disfunzioni Pavimento Pelvico, Insieme con il Sole dentro (contro il Melanoma).

E, siccome insieme funziona meglio, tutti gli attori del progetto hanno contribuito al suo svlgimento, insieme alle strutture sanitarie pubbliche e private, alle amministrazioni pubbliche e ai diversi enti che lo hanno sostenuto. 440 le visite gratuite messe a disposizione delle donne sul territorio, quest’anno. Molte le iniziative di informazione e sensibilizzazione. Tra queste, c’è stato appunto il convegno del 23 Settembre, a Bergamo, presso la sede di ATS.

Il convegno

Un convegno che non è stato proprio un convegno e che non è stato solo a Bergamo. L’evento è stato un incontro tra figure diverse che si occupano della salute. Medici, certo ma non solo. C’era la pubblica amministrazione e l’istituzioneo sanitaria. Ha partecipato una psicologa e una fisioterapista. Erano presenti al tavolo le associazioni di volontariato. Soprattutto, era presenta al tavolo una paziente.

Insieme, hanno raccontato cosa sia il cancro della mammella. Perché, come e quando venga. Cosa colpisce nel corpo, nell’anima e nelle relazioni, quelle affettive e quelle sociali, di chi ne è affetto. Come si affronta e come si cura. Come si vive. Hanno parlato di prima, durante e dopo. Dal punto di vista clinico e da quello umano. Hanno raccontato come e quanto la comunità ne venga a sua volta colpita e come la comunità stessa possa aiutare ad affrontarlo. E come si può facilmente capire, hanno parlato di prevenzione. Cosa è, come funziona, quali strumenti ci sono.

E’ stata una chiacchierata più che un convegno. I relatori hanno chiacchierato e si sono confrontati tra loro e col pubblico. Quello presente in sala e quello collegato a distanza. Sì, perché i lavori sono stati trasmessi in diretta sui canali YouTube di LILT Bergamo Onlus e di Politerapica – Terapie della Salute.

Capito perché non è stato un convegno nel vero senso del termine e perché non ha riguardato solo Bergamo?

Con il Nastro Rosa non è solo una canzone

Con il Nastro Rosa non è solo una canzone. Lo abbiamo già scritto. Noi però ci siamo voluti agganciare a quella canzone di grande successo per parlare del cancro al seno e per raccontare la campagna che abbiamo organizzato a Bergamo e che prosegue fino al 31 Ottobre.

Abbiamo chiesto i permessi necessari e ci sono stati concessi. Quindi, abbiamo aperto e chiuso i lavori con la voce di Lucio Battisti che ci cantava come succederà che… lo scopriremo solo vivendo, anche se ora c’è un po’ di paura. Parole che ci paiono ben applicabili alla lotta contro il cancro. Una lotta che si conduce da vivi anche con la paura.

La Fondazione della Comunità Bergamasca ha fornito il suo sostegno all’iniziativa. E noi la ringraziamo di cuore.

Documenti

1. Campagna Nastro Rosa 2022 a Bergamo – Materiale cartellina. Il cancro al seno
2. Campagna Nastro Rosa 2022 a Bergamo – Materiale cartellina. Comunicato
3. Campagna Nastro Rosa 2022 a Bergamo – Materiale cartellina. Incontro – Convegno
4. Campagna Nastro Rosa 2022 a Bergamo – Materiale cartellina. Attività sul territorio
5. Campagna Nastro Rosa 2022 a Bergamo – Materiale cartellina. Visite gratuite

 Stampa

1. Eco di Bergamo online – 01.10.2022 – Tumore al seno, in ottobre con la Lilt 440 visite gratuite e tante iniziative – Come prenotare
2. L’Eco di Bergamo – 25.09.2022 – Convegno e campagna con il Nastro Rosa – Def
3. L’Eco di Bergamo – 22.09.2022 – Campagna Nastro Rosa – Comp
4. L’Eco di Bergamo – 01.09.2022 – Una Montagna di prevenzione – Def
5. BergamoNews – 01.09.2022 – Una montagna di prevenzione per la lotta ai tumori_compressed

Foto dal convegno

 

 

 

25 Settembre 2022
Lo screening ci salva il colon retto

Lo screening ci salva la vita contro il cancro del colon retto. Ed è gratuito oltre che semplice. Eppure, a Bergamo, meno del 50% delle persone invitate ad eseguirlo risponde alla chiamata. E Bergamo è “un’isola felice”. In giro per l’Italia ci sono situazioni molto più gravi.

Lo racconta e spiega molto bene il Dott. Sergio Signorelli, Gastroenterologo e Medico internista, in un articolo sulla Pagina della Salute de l’Eco di Bergamo, pubblicato Domenica 25 Settembre 2022.

Qui si può scaricare l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 25.09.2022 – Screening colon-retto, Signorelli – Def

Lo screening ci salva il colon retto

Lo screening ci salva la vita contro il cancro del colon retto, scrivevamo. In realtà, c’è pure un’altra strategia, oltre a quella dello screening che può essere molto utile. Sì, perché questo cancro molto pericoloso ha fattori di rischio legati agli stili di vita. Parliamo di eccessivo consumo di carni rosse e di insaccati, farine e zuccheri raffinati. Ci sono poi sovrappeso e ridotta attività fisica, fumo ed eccesso di alcool. Tutte condizioni sulle quali possiamo intervenire. Dipende solo da noi.

Abbiamo qndi a disposzione due strumenti straordinari che non si escludono a vicenda ma che si combinano in modo molto efficace tra loro. Ma fermiamoci sullo screening, seguendo quanto spiega il Dott. Signorelli.

Il cancro del colon retto è tra i più frequenti in Italia e in Europa. Nella maggior parte dei casi, però, si sviluppa da lesioni che non sono ancora tumore. Sono lesioni che si possono intercettare e su cui si può intervenire ben prima che la situazione diventi grave. A questo serve lo screening gratuito che Regione Lombardia mette a disposzione dei cittadini tra i 50 e 74 anni di età. Questa, infatti, è la fascia di età più a rischio.

Si tratta di un’indagine che funziona bene e che, come dicevamo, è semplice da eseguire. Lo screening è basato su due livelli. Il primo livello è quello della ricerca del sangue occulto nelle feci. Parliamo del sangue che non si vede. Il secondo livello prevede invece la colonscopia. Questo si applica solo in caso di risultato positivo del primo test.

Ogni due anni

I cittadini non devono fare niente, potremmo dire. Ci pensa il Servizio Sanitario. Ogni due anni – dice il Dott. Signorelli – ricevono per posta un invito a eseguire il test. Devono semplicemente raccogliere un campione di feci e consegnarlo alla propria farmacia. Sempre per lettera viene poi comunicato l’esito dell’esame. I soggetti con esito negativo verranno nuovamente invitati a ripetere il test dopo due anni.

L’esito può essere anche positivo. Questo però non indica in modo certo la presenza di un tumore. Non deve quindi allarmare. Ci possono essere diverse cause benigne per cui il test ha un risultato positivo. In ongi caso, qui interviene il secondo livello dello screening. Alla persona interessata viene proposto un esame di approfondimento con colonscopia. Sempre gratuito, si intende.

La maggior parte dei casi di tumori del colon retto ha origine da polipi intestinali che non danno disturbi. Si dice asintomatici. Sono polipi ancora benigni. La colonscopia esamina il retto e la sua mucosa con una telecamera. Così è in grado di escludere o confermare la presenza di polipi. Se ci sono, questi possono essere rimossi durante la stessa seduta, prima che si trasformino in tumore maligno.

Quando la colonscopia porta a una diagnosi di tumore maligno, il paziente viene subito preso in carico e sottoposto alle terapie necessarie in modo precoce. Questo permette risultati migliori, interventi meno invasivi e ritorno più veloce ad una buona qualità di vita.

Senza dimenticare

Lo screening, quindi, ci salva la vita contro il cancro del colon retto. Abbiamo visto che è semplice da eseguire ed è gratuito. E’ anche molto efficace. Su 100 persone sottoposte a colonscopia di approfondimento, per 3 è risultata una diagnosi di cancro, per 14 di adenoma avanzato (pericolo di rapida evoluzione in tumore) e per 25 di adenoma in fase iniziale. Eppure, quasi il 50% dei cittadini invitati allo screening non lo esegue.

Allora è necessario fare una riflessione e suggerirla a tutti. Il sistema sanitario deve forse chiedersi se comunica in modo appropriato l’importanza di questo test. Lo stesso, forse, devono farlo i professionisti sanitari che per altri motivi curano i pazienti in età critica. I cittadini, invece, devono chiedersi se non sottovalutino in modo eccessivo e superficiale le raccomandazioni che arrivano loro.

Senza dimenticare poi gli stili di vita. In fondo, si tratta di vivere bene in generale e non solo di prevenire un cancro che può procurare molti danni. Sì, perché non solo colpisce e mette a rischio la vita ma colpisce in una zona tabù che curiamo con fatica. E c’è di più: a volte dopo un intervento chirugico per rimuovere questo brutto tumore, è necessario applicare una stomia. Intendiamo un tubo che dall’intestino porta le feci all’esterno in una sacca che si è costretti a portare addosso giorno e notte.

Insomma, abbiamo a disposzione strumenti potenti di prevenzione e diagnosi precoce per salvarci la vita e difendere la sua qualità. Dobbiamo usarli!

 

Il Dott. Sergio Signorelli riceve in Politerapica, a Seriate in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.

22 Settembre 2022
La Dott.ssa Roncalli sulla salute perinatale

La Dott.ssa Marta Roncalli, Psicologa in Politerapica, è intervenuta sul tema della salute perinatale a Bergamo TV. Parliamo di un argomento di rara delicatezza e di pari importanza. Il periodo perinatale, infatti, rappresenta una fase essenziale per la vita del bambino e dei genitori. E pure della famiglia allargata, quella che comprende gli eventuali fratellini e sorelline, i nonni e le persone care intorno alla nuova vita.

Ci riferiamo al periodo che va da prima del concepimento al terzo anno di vita. Il progetto, l’attesa, l’accoglienza e l’accudimento. La convivenza con una nuova condizione. In queste fasi tutto può fare la differenza. Qui si struttura il bambino che è il futuro adulto.

Di tutto questo ha parlato in modo leggero ma preciso, chiaro e sereno, la Dott.ssa Roncalli, ospite della trasmissione Fattore Bergamo. La Salute di Bergamo TV. Con il conduttore, Alberto Ceresoli, la nostra Psicologa ha raccontato bene e in modo semplice qualcosa che potrebbe essere, invece, assai complesso. E ha fornito anche indicazioni concrete su come affrontare questo periodo e sulla disponibilità di trutture sul territorio chiamate a sostenerlo. Tredici minuti che volano via in un attimo.

Qui il video completo:

La Dott.ssa Roncalli sulla salute perinatale

L’ha raccontata bene la salute perinatale, la Dott.ssa Marta Roncalli. E il Direttore de l’Eco di Bergamo, Alberto Ceresoli, che, come dicevamo, conduceva la trasmissione, pareva quasi travolto dall’entusiasmo con cui la Dottoressa esponeva. Entusiasmo e simpatia messi a disposizione di un argomento difficile ma così, Marta Roncalli è riuscita a renderlo semplice e comprensibile a tutti.

Ha spiegato cosa si intenda per periodo perinatale e ha raccontato cosa succede in questa fase al bambino e ai genitori. E pure al resto della famiglia e ai loro cari. Compresi i nonni, ovvio!

E parlando del bambino ha spiegato quanto sia necessario riferirsi anche a quella parte di vita che trascorre in utero. La capacità del feto di percepire il mondo circostante e l’utilità per i futuri genitori di porsi in relazione con lui già in quella fase.

E poi…

E poi sarebbe troppo lungo raccontare. Pensiamo soprattutto che non saremmo capaci di farlo come lo ha saputo fare la Dott.ssa Roncalli. Non riusciremmo a farlo per quanto riguarda i contenuti e non riusciremmo certo per quanto riguarda la chiarezza e i modi. Rovineremmo il suo lavoro, insomma, e sarebbe un peccato visto che è stato proprio un bel lavoro.

Non resta che guardare il video!