Il Dott. Gabriele Alari cura un articolo sulle malattie cardiovascolari e sulle nuove frontiere di cura per queste patologie. Lo ha pubblicato l’Eco di Bergamo sulla Pagina della Salute di Domenica 24 Ottobre 2021.
Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 24.10.2021 – Malattia cardiovascolare, Alari – Def
Sono le malattie più diffuse
Il Dott. Gabriele Alari pone subito l’accento su un punto essenziale. Dice che è ormai noto come le malattie cardiovascolari siano quelle che rappresentano il peso e pericolo maggiore a livello mondiale. In altri termini, queste patologie sono le più diffuse. In Europa, la percentuale di mortalità per cause cardiovascolari raggiunge il 36% del totale dei decessi. Ogni anno ne sono colpite 60 milioni di persone.
Aggiunge poi che gli eventi cardiovascolari più gravi e temuti si verificano a livello del cuore, del cervello, dei vasi periferici sia arteriosi che venosi. Nel cuore si manifestano con infarto del miocardio e scompenso cardiaco. A livello del cervello con ischemia cerebrale, ictus o stroke. Nei vasi arteriosi e venosi, con arteriopatie occlusive degli arti, trombosi venose e trombo embolie polmonari.
E’ necessario prevenire ma è difficile
Gabriele Alari continua con il suo stile diretto e chiaro. Scrive che è altrettanto noto come per queste malattie sia meglio prevenire che curare. Il punto è che la prevenzione non è facile. Si può fare prevenzione solo con un rapporto molto stretto tra medico e paziente. Anche perché i fattori di rischio di queste malattie sono ormai chiari (arci-noti, li definisce il Dott. Alari) e devono essere affrontati con decisione. Almeno quelli su cui si può intervenire.
Parla di età e famigliarità su cui non si può fare nulla. Parla però anche di diabete mellito, ipertensione arteriosa, dislipidemie, su cui si può agire. Senza dimenticare il fumo e il sovrappeso e la sedentarietà su cui invece si deve agire.
Oggi abbiamo molte più armi contro la nuova pandemia
Il Dott. Alari invita a considerare le malattie cardiovascolari la nuova pandemia, ora che la pandemia da Covid pare in ritirata. Contro di esse però disponiamo oggi di molte più armi che in passato.
Si riferisce all’applicazione di Score di Rischio individualizzati sul singolo paziente, alle nuove molecole di farmaci antidiabetici e alle possibilità curative dell’ipertensione arteriosa. Abbiamo poi i nuovi anticorpi monoclonali e trattamenti combinati anticoagulanti-antiaggreganti piastrinici.
“All’alba di questa nuova pandemia”, scrive Gabriele Alari usando ancora questa espressione, “queste si profilano come le nuove frontiere della prevenzione e del trattamento delle patologie cardiovascolari”.
Gabriele Alari sulle malattie cardiovascolari
Il Dott. Gabriele Alari scrive sulle malattie cardiovascolari con straordinaria competenza. E’ un medico che ha dedicato molti anni della sua vita professionale allo studio e al trattamento di queste patologie. Oggi è un professionista accreditato a livello nazionale. La sua presenza a convegni scientifici è frequentemente richiesta. E’ Segretario della Società Italiana di Medicina Vascolare. E’ stato a lungo Responsabile Regionale Lombardo della Società Italiana di Diagnostica Vascolare.
Da molti anni è Responsabile del Dipartimento di Angiologia e del Centro Trombosi della Casa di Cura Palazzolo, a Bergamo.
Il Dott. Alari è anche un prezioso collaboratore di Politerapica. Presso di noi, esegue visite specialistiche e ecocolordoppler. Coordina poi tutte le attività di angiologia della struttura. E’ uno degli specialisti dell’Ambulatorio Multidisciplinare Acufene.
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e appuntamenti, tel. 035.298468.
Nessun vaccino ha dato problemi a lungo termine. Questo ha dichiarato il Prof. Alberto Mantovani in un intervista rilasciata all’Eco di Bergamo, lo scorso 10 Ottobre. L’Immunologo ha anche detto che oggi le grandi sfide che abbiamo davantii e che possiamo affrontare con i vaccini mRna sono la Malaria, l’HIV e la Tubercolosi. Nel giro di qualche anno, poi, potremo avere nuove armi contro alcuni tumori.
Qui l’articolo completo: L’Eco di Bergamo – 10.10.1960 – Prof. Mantovani, vaccini e cancro
Immunologo di fama internazionale
Il Prof. Alberto Mantovani è un patologo, immunologo, divulgatore scientifico e accademico italiano. E’ considerato uno dei più influenti scienziati italiani nel suo campo e la sua competenza è riconosciuta e apprezzata a livello internazionale. Dal 2001 al 2014, è stato Professore Ordinario di Patologia Generale presso l’Università degli Studi di Milano.
Ricopre diversi incarichi di prestigio. E’ Professore Emerito di Patologia Generale e Vice Rettore per la Ricerca presso Humanitas University. E’ anche Direttore Scientifico di Humanitas e Presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca.
Lo scorso 28 Maggio era stato a Bergamo, in occasione dell’evento organizzato da LILT Bergamo Onlus per celebrare i 90 anni di attività dell’Associazione che aveva avuto luogo presso il Bergamo Science Center. Qui aveva approfondito il tema del futuro della malattia oncologica in dialogo con Gianvito Martino, Presidente del Comitato Scientifico dell’Associazione BergamoScienza.
E’ tornato nel capoluogo orobico il 9 Ottobre, ospite di BergamoScienza, insieme a Christopher Huber, Professore Emerito di Ematologia
e co-fondatore di Biontech. In questa sede ha ribadito come, secondo lui, la lotta al Covid ha riaperto prospettive importanti per la lotta contro i tumori e non solo.
Tecnologia rapida e versatile
Alla giornalista che gli chiede chiarimenti sui vaccini mRNA, il Prof. Mantovani risponde che l’RNA messaggero è una tecnologia molto rapida e versatile, che richiede molto meno tempo per sviluppare un vaccino di quanto ne occorra con qualunque altra. Aggiunge poi che si può adattare facilmente in corsa. “I dati sul campo hanno dimostrato che è estremamente potente: contro il Covid sembrava un sogno avere un vaccino che desse una protezione sul campo superiore al 90% nei confronti della malattia grave“.
Nessun vaccino ha dato problemi a lungo termine
“Nessun vaccino ha mai dato problemi a lungo termine“. Lo dice in modo chiaro, rispondendo ad una domanda sui rischi di questa tecnologia. Aggiunge che se problemi ci sono, di solito insorgono a breve termine. “Tutti i vaccini che fanno sì che i bambini non muoiano più di difterite che non ci sia più la polio, che non nascano bambini malformati a causa della rosolia” – prosegue – “sono stati introdotti nell’uso clinico senza aspettare trent’anni per vedere gli effetti a lungo termine, proprio perché non ce ne sono“.
Il Professore chiarisce poi che l’idea che questi vaccini possano produrre modificazioni genetiche è del tutto falsa. Così come è falsa la correlazione con l’autismo o i problemi di fertilità. Queste bugie – dice – ignorano una realtà semplice: tutte le volte che abbiamo un’infezione virale, dal raffreddore ai problemi gastrointestinali, le nostre cellule sono infarcite di mRna del virus, ma questo non induce nessuna modificazione genetica.
Vaccino contro il cancro
La tecnologia mRNA non produce modificazioni genetiche. Non sarà quindi su questa che si potranno produrre i vaccini di prevenzione del cancro. L’RNA messaggero potrà invece essere utilizzata per “vaccini terapeutici” contro alcuni tipi di tumore, in particolare il melanoma. “In questo tipo di tumore” – spiega ancora il Professore – “le terapie immunologiche si sono dimostrate particolarmente efficaci, ma sono in uso ormai anche per molti altri tumori. Le terapie con Rna messaggero sono invece entrate in sperimentazione clinica da poco tempo. Per il melanoma ci sono già sperimentazioni cliniche con risultati molto incoraggianti“.
Oggi, peraltro, abbiamo già due vaccini contro il cancro. Quello contro l’epatite B, che predispone al cancro del fegato e quello contro il papilloma virus umano (Hpv) per proteggere dal cancro della cervice nella donna, ma anche dal cancro anale.
Nel corso dell’intervista il Prof. Mantovani parla anche della terza dose del vaccino anti Covid e della vaccinazione ai ragazzi. Lo fa ancora con chiarezza, spiegando con argomenti e riferimenti al continuo lavoro della ricerca in questo ambito.
“La chiave è la ricerca, si investa di più”. Questo ha affermato Alberto Mantovani nell’intervista all’Eco di Bergamo a margine del convegno per celebrare il 90° compleanno di LILT Bergamo Onlus. L’associazione ha tenuto l’evento al Bergamo Science Center, in collaborazione con Bergamo Scienza.
All’incontro hanno partecipato Giordano Beretta, Alberto Mantovani, Gianvito Martino e Francesco Schittulli. Roberto Labianca e Giuseppe Chiesa hanno dato il loro contributo. Non poteva mancare Lucia De Ponti, presidente di LILT Bergamo Onlus. Alcune volontarie hanno portato la loro testimonianza. Max Pavan ha diretto i lavori con la sua straordinaria professionalità.
L’Eco di Bergamo ha dedicato un’intera pagina al convegno e all’intervista al Prof. Mantovani: L’Eco di Bergamo – 29.5.2021 – Prof. Mantovani e 90 anni di LILT
90 anni di storia
Lucia De Ponti ha rivendicato da subito la vicinanza dell’associazione al territorio, lungo tutti i suoi 90 anni di vita. Una vita condivisa con i bergamaschi. Una storia che è anche la storia dei cittadini di questa provincia. LILT Bergamo Onlus è nata pochi anni dopo la fondazione di LILT nazionale. Alcuni medici avevano pensato di mettersi insieme per cercare di capire cosa fosse questo strano male che colpiva così inesorabilmente. Non solo studio ma anche lotta. Una lotta concreta finanziata da una sorta di autotassazione da parte dei professionisti per acquistare apparecchiature all’avanguardia, in alcuni casi per primi in Italia.
Col passare del tempo, l’associazione è uscita dall’ospedale e si è diffusa sul territorio. Da una parte, ha creato allenaze per unire le energie nello studio e la lotta contro il cancro. Dice al proposito la presidente De Ponti che la condivisione sta nel DNA di LILT Bergamo e che tutti insieme abbiamo ancora molto da fare per combattere il cancro. Dall’altra, ha impegnato risorse nell’informare, sensibilizzare, promuovere comportamenti sani e orientati al benessere tra i cittadini. Già perché si era formata ormai chiara l’idea che il tumore si combatta soprattutto con la prevenzione e la diagnosi precoce. Bisognava studiare il tumore per capirlo e per sviluppare terapie sempre più efficaci. Bisognava però anche raccontarlo, farlo emergere, permettere di guardarlo in faccia per affrontarlo nella vita quotidiana.
Il peso del Covid
Il Covid ha colpito pesantemente la popolazione italiana non solo per i suoi effetti diretti. La necessità di concentrare la maggior parte delle risorse contro queto terribile nemico ha reso difficle continuare a svolgere le attività di prevenzione, diagnosi e cura contro il tumore. Lo ha spiegato chiaramente Giordano Beretta, presidente AIOM – Associazione Italiana Medicina Oncologica. A questo si è aggiunto il timore dei cittadini di rivolgersi agli ambulatori ospedalieri per il rischio del contagio. Le nuove procedure di sicurezza e le problematiche organizzative hanno impedito di ripartire subito. Bisogna recuperare il tempo perduto.
La diagnosi precoce è fondamentale per scoprire il tumore per tempo. Lo ha detto Francesco Scittulli, presidente LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Gli screening sono lo strumento necessario. Bisogna anche insistere sulla cultura della prevenzione. Dobbiamo cominciare a farlo nelle scuole con la corretta educazione alimentare ai bambini. Il cancro è una malattia guaribile. Come è nato, è destinato a morire.
La chiave è la ricerca
E’ stato interessante il confronto vituale tra Roberto Labianca e Giuseppe Chiesa. Il Dott. Labianca è oncologo di grande esperienza. Il Dott. Chiesa è un chirurgo toracico da sempre impegnato contro il cancro. Entrambi sono soci di LILT Bergamo e membri del suo consiglio direttivo. Hanno raccontato il loro incontro con il cancro e la loro esperienza di lotta contro la malattia. Due punti di vista diversi, concentrati verso un obiettivo comune.
Non ama le previsioni e neppure fare il profeta, Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas. Racconta però che abbiamo fondate attese e anche dei sogni. Oggi sappiamo che il tumore si combatte anche con l’immunologia. Una volta non lo avremmo mai creduto. I vaccini contro le patologie oncologiche sono una possibilità concreta. E’ necessario insistere nella ricerca perché è questa la chiave. Assistenza sanitaria e ricerca devono procedere insieme. Ugualmente insieme devono procedere i diversi istituti di ricerca in Italia e nel Mondo. La condivisione dei dati e delle informazioni ci permetterà di accelerare. Lo abbiamo visto nel Covid.
Lo conferma Gianvito Martino – presidente del comitato scientifico di Bergamo Scienza. La scienza permette di raggiungere obiettivi importanti. Farlo insieme rende il processo più rapido ed efficace. Possiamo aspettarci risultati sempre migliori dalla ricerca genetica. Questo potrà portare a farmaci piùefficaci contro il cancro e con minori effetti collaterali.
Gli stili di vita
Tutti hanno concordato su questo punto: la lotta al cancro comincia con l’adozione di correti stili di vita. Alimentazione corretta, movimento, giusto riposo, mente serena. Questi sono i pilastri della buona salute. Quelli che mantengono sano l’organismo, rendendolo meno aggredibile dalla malattia.
Un solo esempio. Oggi è sempre più diffuso il fenomeno del sovrappeso nell’infanzia. Eppure sappiamo con chiarezza che l’obesità è cancerogena. Dobbiamo diffondere una giusta educazione alla salute. L’obiettivo è quello di promuovere comportamenti sani e orientati al benessere.
La chiave è la ricerca, si investa di più
La lunga intervista ad Alberto Manotavani è ricca di informazioni e spunti di riflessione. E’ necessario destinare più risorse alla ricerca. La ricerca sarà infatti lo strumento per trovare soluzioni per la salute. Questo vale per il Covid e vale per il cancro. Uno strumento eccezionale per la ricerca è il Sistema Sanitario Nazionale. Il sogno del Prof. Mantovani è che questo sia sempre più un luogo di ricerca. Il sistema di ricerca italiano è un sistema di eccellenza. E’ il secondo più produttivo al Mondo per la ricerca sul cancro. Veniamo prima di USA e Cina. Dobbiamo proseguire in questa direzione.
Per quanto riguarda il Covid, per la sicurezza di tutti è necessario che tutti siano vaccinati. Le popolazioni del terzo mondo devono ricevere il vaccino come nei Paesi occidentali. L’articolo intervista di Giorgio Lazzari si conclude con una domanda su quando potremo tornare a una vita normale. La risposta del Prof. Mantovani merita di essere letta con attenzione. Dice lo scienziato che i vaccini sono una cintura di sicurezza. Quando andiamo in auto, però non basta la cintura ma bisogna guidare con prudenza. Solo così, conclude, potremo trascorrere un Natale vicino alla normalità.
Qui la videoregistrazione integrale dell’incontro:
LILT Bergamo e Politerapica insieme per la prevenzione, soprattutto con la corretta alimentazione, in occasione della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica. LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha istituito la campagna di sensibilizzazione nel 2001 e giunge quest’anno la sua 20° Edizione. Un’iniziativa che si tiene tradizionalmente a metà Marzo. Lo scopo è quello di diffondere nella comunità nazionale la cultura della prevenzione come metodo di vita, fondamentale per vincere il cancro.
Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica
LILT celebra la settimana con attività di informazione. Scrive Francesco Schittulli – Senologo e Chirurgo Ongologo, Presidente nazionale LILT – che l’attività “parla prevalentemente di prevenzione a tavola”. E più avanti, “sensibilizzando a una corretta alimentazione che trova, in particolare e soprattutto, nella dieta mediterranea la sua espressione più completa”. Questo serve “per contrastare l’innsorgenza del 35% di tumori causati proprio dalle cattive abitudini alimentari”.
Simbolo della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica è da sempre l’olio extra vergine di oliva 100% italiano, dalle preziose e scientificamente riconosciute qualità nutraceutiche.
Qui si può scaricare l’opuscolo completo, realizzato da LILT per la Settimana 2021 che dura da Sabato 13 a Domenica 21 Marzo: SNPO 2020 DEF_ PAGINE SINGOLE. Testimonial di quest’anno sono il calcialtore Demetrio Albertini e il cuoco Davide Oldani.
In tutta Italia, i volontari LILT allestiscono banchetti e punti di incontro per sensibilizzare le persone alla necessità di prevenire il cancro, soprattutto attraverso l’alimentazione sana. In quell’occasione, propone la vendita di olio extra vergine di oliva. Un modo per educare e anche per fare un po’ di raccolta fondi, sempre necessaria per un’associazione che organizza continue attività sul territorio a sostegno dei pazienti.
A Bergamo, quest’anno
L’anno scorso, in piena prima ondata della pandemia di Covid-19, per la prima volta dopo 19 anni, non è stato possibile organizzare le attività che caratterizzano la Settimana. Niente banchetti, niente incontri diretti con le persone. La velocità con cui l’emergenza è piovuta addosso all’intero territorio nazionale non ha permesso di organizzare qualcosa di alternativo, ugualmente efficace.
Quest’anno la pandemia continua a mordere. E’ ancora necessario limitare i contatti e mantenere le distanze. LILT Bergamo Onlus non ha voluto però trascurare un’iniziativa seguita sempre di più dai cittadini, anno dopo anno, da quando è stata avviata.
Da qui la decisione di organizzare una trasmissione in diretta sulla rete Internet, quella cosa che oggi si chiama Webinar. Un’ora di trasmissione per parlare di sana alimentazione e corretti stili di vita nel senso più ampio. Non una lezione da dietro una cattedra ma una chiacchierata con gli esperti, fatta in modo semplice e aperta a tutti. Il pubblico infatti potrà intervenire con domande, richieste di approfondimenti, osservazioni, attraverso lo strumento della chat.
La trasmissione andrà in onda Sabato 13 Marzo alle ore 18,00, dal canale YouTube di LILT Bergamo Onlus, recentemente aperto e dala canale YouTube di Politerapica – Terapie della Salute. Si sta valutando di utilizzare anche altre piattaforme per essere più facilmente raggiungibili da un numero maggiore di cittadini.
Sì perché all’iniziativa lavoreranno insieme LILT Bergamo Onlus e Politerapica – Terapie della Salute che già in altre occasioni hanno collaborato per contribuire a diffondere la cultura della salute sul territorio bergamasco e per promuovere azioni di prevenzione e di diagnosi precoce.
Un’ora di incontro concreto e simpatico
Ci saranno esperti qualificati, scrivevamo, che offriranno una visione di insieme di un tema comunque affascinante: mangiare bene per stare bene. Cibi sani nelle giuste quantità. Non solo: mangiare per nutrirsi ma anche come momento di relazione e di appagamento, importante e necessario ma, ancora, nel modo corretto.
Parteciperanno all’incontro:
- Lucia De Ponti
Presidente LILT Bergamo Onlus - Roberto Sacco
Medico specialista di chirurgia generale
Presidente Onorario di LILT Bergamo Onlus - Pasquale Intini
Direttore Politerapica – Terapie della Salute - Maria Britta
Medico specialista di endocrinologia
Collabora con Politerapica – Terapie della Salute - Valeria Perego
Psicologa
Collabora con Politerapica – Terapie della Salute
E attenzione alle bufale!
“Contro i tumori, meglio prevenire le bufale”, dice LILT e non si riferisce alle mozzarelle. Su alimentazione, attività sportiva e tumori dilagano le notizie false. Leggende metropolitane, si chiamavano una volta. Oggi, nel mondo di Internet, si chiamano più semplicemente Fake news. Notizie false e molto pericolose per chi ci crede e regola la propria alimentazione su di esse.
Sono tante. Alcune le riporta LILT nell’opuscolo dedicato alla Settimana
- Esistono cibi che possono curare i tumori. Falso!
- Una dieta sana può sostituire la terapia per il cancro. Falso!
- Il latte fa venire il cancro. Falso!
- Il miele è un rimedio naturale contro il cancro. Falso!
- Lo zenzero è un chemioterapico. Falso!
- Esistono supercibi in grado di combattere il cancro e potenziare il sistema immunitario. Falso!
- La carne rossa fa venire il cancro. Falso!
- Il forno a microonde è cancerogeno. Falso!
- Il bicarbonato di sodio cura (o previene) il cancro. Falso!
- Gli integratori prevengono i tumori. Falso!
- La cottura alla griglia conviene perché “sgrassa” la carne. Falso!
- Chi fa sport può mangiare quello che vuole e non ingrasserà mai. Falso!
- Gli integratori alimentari sono indispensabili per chi fa sport. Falso!
- La sauna permette di dimagrire senza alcuno sforzo. Falso!
- L’attività fisica fa bene ai giovani, non agli anziani. Falso!
- Ai bambini, che sono sempre in movimento, non serve fare attività fisica. Falso!
- Durante l’allattamento al seno è meglio non fare sport. Falso!
- E’ meglio allenarsi a digiuno. Falso!
A queste e ad altre si accennerà durante la trasmissione.
LILT Bergamo e Politerapica insieme per la prevenzione
Niente olio quest’anno, dunque. Neppure banchetti. Neanche incontri diretti. Una trasmissione in rete, però, per essere comunque vicini alle persone e per essere raggiungibili da loro. Un’occasione di incontro virtuale per proseguire anche in questo modo una relazione sempre più stretta tra LILT e i cittadini, intorno ad un tema particolarmente vivo, il cancro.
Sul canale YouTube di
- LILT Bergamo Onlus
https://www.youtube.com/channel/UCJthuKXaCO-c9NREpxbvs2Q - Politerapica – Terapie della Salute
https://www.youtube.com/channel/UCw1WEwT3tWQypVO7wPC-gyA
La risposta di Politerapica al Melanoma è l’Ambulatorio Oncologia Dermatologica – Melanoma, annunciato diversi mesi fa.
167 richieste per Percorso Azzurro. Un vero boom in provincia di Bergamo per la campagna organizzata da LILT Bergamo Onlus, con la collaborazione di Politerapica – Terapie della Salute. Lo avevamo annunciato il 22 Novembre. Grande soddisfazione nel comunicato emesso dall’associazione.
Risultati sorprendenti
Nei giorni scorsi si è conclusa la campagna Percorso Azzurro, promossa dalla Lega Italiana per la lotta contro i Tumori sezione di Bergamo Onlus con la collaborazione di Politerapica -Terapie della Salute. E’ stato un grande successo. 167 adesioni da parte di uomini che hanno richiesto di sottoporsi a visita urologica per la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro della prostata!
Percorso azzurro è una campagna che LILT organizza da alcuni anni sull’intero territorio nazionale. Lo scopo è quello di promuovere la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro della prostata. Ai cittadini di sesso maschile viene offerta la possibilità di sottoporsi a visita urologica gratuita.
Nella provincia di Bergamo, ci sono state quest’anno 167 adesioni: un numero molto lontano dalle esperienze degli altri anni e che ha stupito gli organizzatori, abituati da sempre a una risposta timida e cauta da parte degli uomini.
Prevenzione: una necessità che si afferma
E’ importante che un numero così elevato di persone abbia avvertito l’esigenza di sottoporsi a un controllo per prevenire il tumore della prostata: significa che la cultura della prevenzione si diffonde e si radica anche in nella popolazione maschile, generalmente meno attenta a questi temi, come si evince per esempio dai livelli di adesione allo screening per la prevenzione del tumore del colon-retto.
Notevole impegno degli organizzatori
167 richieste per Percorso Azzurro significa un grande sforzo.
Sulla base delle esperienze degli scorsi anni, inizialmente le visite messe a disposizione erano 40. Di fronte ad una risposta così numerosa, LILT Bergamo Onlus e Politerapica hanno ritenuto di dovere alzare la disponibilità, con notevole impegno organizzativo ed economico: sono state infatti più che raddoppiate e portate a 100.
Politerapica sta già contattando tutti coloro che hanno ricevuto la mail di conferma da LILT per programmare le visite che saranno eseguite nei mesi di Dicembre, Gennaio e Febbraio, nel rispetto delle normative anticovid-19.
Le persone che non hanno potuto usufruire della campagna possono comunque rivolgersi al loro medico di famiglia. Per chi tra loro lo desidera, Politerapica si è resa disponibile ad eseguire visite specialistiche urologiche a tariffa agevolata, presentando la lettera ricevuta da LILT Onlus. E’ necessario fissare un appuntamento, chiamando il centro al numero 035.298468.
Notevole il sostegno mediatico
L’Eco di Bergamo ha sostenuto con enfasi la campagna, attraverso i suoi canali. Le ha dedicato un servizio al telegiornale di maggiore ascolto. Ha poi ripreso il comunicato di annuncio dell’associazione, pubblicandolo con grande risalto sulla “Pagina della Salute.
Uno sforzo che si è affiancato a quello sostenuto da LILT Bergamo Onlus e da Politerapica attraverso i loro canali.
Vai agli articoli:
L’Eco di Bergamo – 22.11.2020 – Campagna Percorso azzurro
L’Eco di Bergamo – 2.12.2020 – Risultati Percorso azzurro
Politerapica è a Seriate, in Via Nazionale 93.
Per informazioni e prenotazioni: Tel. 035.298468
Non ha fatto in tempo ad essere eletto coordinatore della macroregione Lombardia, Piemonte e valle d’Aosta della SIA – Società Italiana di Andrologia che il Dott. Oreste Risi già si è scatenato concentrandosi sul primo impegno che si era assunto al momento delle nomina: quello di occuparsi della prevenzione andrologica tra i giovani.
Anche da qui nasce il Progetto Giovane – La prevenzione andrologica nei figli dei militari, discusso negli scorsi giorni con le Autorità Sanitarie Militari e che è ormai in fase di partenza.
Perche “Progetto Giovane”? Lo troviamo spiegato nel volantino:
“Una volta ci pensava la visita di leva a eseguire un’importante forma di prevenzione attraverso la valutazione del sistema uro-genitale di chi era in procinto di svolgere il servizio militare.. Oggi quella visita non c’è più e i ragazzi possono sviluppare patologie importanti che non vengono alla luce perché asintomatiche o perché, anche di fronte a sintomi evidenti, chi ne soffre non ha piacere di parlarne né coi genitori né col medico di famiglia. I dati ci dicono che oggi, tra i giovani maschi italiani, meno del 5% si sottopone ad una visita andrologica prima dei venti anni.
Ecco allora l’importanza della visita preventiva dall’andrologo. Bastano davvero pochi minuti per una valutazione utile a riscontrare eventuali forme di alterazione dei genitali o patologie asintomatiche . Compito di un genitore responsabile è quello di tutelare la salute del proprio figlio maschio convincendolo ad aderire alla campagna di prevenzione ed a recarsi alla visita specialistica dall’andrologo senza reticenze o pudore.
Progetto Giovane – La prevenzione andrologica nei figli dei militari ha appunto finalità di prevenzione andrologica e urologica ed è rivolto a tutti i figli maschi, di età compresa dai 16 ai 20 anni, del personale di:
- Esercito
- Aereonautica
- Marina
- Carabinieri
- Guardia di Finanza
- Polizia di Stato
- Corpo Nazionale Vigili del Fuoco
- Polizia Penitenziaria
che presta servizio in Enti dislocati in Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.
Nel volantino che alleghiamo, sono diposibili tutti i dettagli del progetto e pure un piao di informazioni in più sui disturbi uro-genitali dei ragazzi. Vale la pena leggerlo: Progetto Giovane. La prevenzione andrologica nei figli dei militari.
Ma questo è solo l’inizio! Il Dott. Risi sta già mettendo a punto una serie di altre iniziative per la salute dei giovani sul territorio. E noi continueremo a collaborare con lui, anche in questo, orgogliosi come siamo di annoverarlo tra gli Specialisti di Politerapica – Medicina Vicina.